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Autore: NPC_Stories    25/01/2021    2 recensioni
Una raccolta di flashfic e oneshot che attraverso una parodia quasi sempre comica di alcuni cliché letterari racconteranno frammenti di vita dei miei personaggi ricorrenti, o anche piccoli missing moments di altre storie.
Aggiornamento a random quando mi sento ispirata.
Genere: Fantasy, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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863 DR: Not Cheating Unless You Get Caught


Silverymoon, una notte come tante

La taverna risuonava di allegre risate e canti pieni di stonature. Era quasi mezzanotte e gli studenti del Collegio della Signora ci stavano dando dentro con i festeggiamenti, almeno quelli di loro che avevano superato indenni la sessione d'esami. Due giorni dopo sarebbero ricominciate le lezioni, ma per ora era tempo di celebrare.
"Ragazzi!" Uno di loro, un mezzelfo che giocava ancora a fare il giovane anche se non lo era più tanto, salì in piedi su un tavolo per richiamare l'attenzione. "Ragazzi dobbiamo! DOBBIAMO! Fare... meno casino, eh. Che poi. Mezza. Notte. Le guardie poi ci cosano" abbozzò.
Un coro di "buuuu!" accolse la sua affermazione, e il mezzelfo venne tirato giù dal tavolo dalla mano gentile ma ferma del grosso oste.
"Il vostro amico ha ragione, gente. Meno rumore" confermò l'omone, con la sua voce profonda. Le allegre urla si trasformarono di malavoglia in un chiacchiericcio sussurrato, ma era chiaro che quella calma relativa non sarebbe durata. L'oste fece cenno al bardo della taverna di smettere di suonare.
Lentamente, la clientela ubriaca si accorse che la musica era finita e cominciò a montare un borbottio di protesta.
"Gente, basta coi canti! Ecco cosa propongo: una bella gara di bevute." Molte teste si girarono subito verso di lui, interessate. "L'avventore che mi beve più Fondonero..." cominciò a proporre l'oste con aria accattivante, ma mezza taverna lo mandò immediatamente al diavolo con espressioni più o meno colorite.
Il Fondonero, una birra dal sapore ruvido e affumicato, andava di moda nel Cormyr ma non aveva mai preso piede a Silverymoon. Il signor Kallak, l'oste, ne aveva acquistata una partita di alcuni barili alcuni anni prima e non era mai riuscito a smerciarla tutta. Era chiaro che voleva solo disfarsene per liberare la cantina, e sperava di farci qualche soldo. I suoi avventori non erano della stessa idea.
"Io ti stavo ascoltando, buon uomo" lo richiamò una voce femminile.

Una ragazzina che doveva avere l'età appena sufficiente per bere gli stava rivolgendo un sorriso luminoso. L'uomo la scrutò per un momento, soppesandola con lo sguardo. Prese atto della sua bassa statura e del fisico minuto, non con interesse malevolo, ma come se stesse calcolando la capienza di un tino da whiskey. Come se avesse poca fiducia nelle sue dimensioni.
Poi all'improvviso le rughe sulla sua fronte si appianarono mentre gli veniva un'idea.
"Reggi bene l'alcol, ragazzina?"
"Pff! Casomai è l'alcol che non regge me!" Scherzò lei.
"E ti piace il Fondonero?"
Si strinse nelle spalle, facendo sobbalzare le due infantili trecce in cui aveva legato i capelli. "Bevo anche la scolatura dei piatti se ci sono in ballo dei soldi, buon uomo."
"Sentitemi tutti!" L'oste alzò di nuovo la voce. "Gara di bevute di Fondonero contro la campionessa della taverna!" Si sbracciò, indicando la ragazza. "Tre monete di rame, tre monete di rame la pinta! Prezzo speciale! Si comincia tutti insieme, chi beve di più vince venti monete d'oro e la sua consumazione per la gara è gratis."

La sfida non era di per sé contro la ragazza, era un tutti contro tutti, ma l'oste aveva fatto bene i suoi calcoli usando la tappetta come leva per la sfida. Nessun giovanotto in salute si sarebbe tirato indietro, per paura di perdere la faccia contro una ragazzina che sembrava più adatta a frequentare un negozio di bambole che una distilleria.

L'oste aveva in cantina ancora nove barriques di Fondonero, ciascuna botticella conteneva circa quattrocento pinte[1]. Dodici monete d'oro a barrique era più o meno il prezzo di costo, se fosse riuscito a vendere tutto il Fondonero rimanente ne avrebbe tirato su poco più di cento monete d'oro, e donandone venti al vincitore il vecchio Kallak non ci avrebbe guadagnato affatto... ma voleva davvero disfarsi di quell'affare in perdita. Anche lo spazio occupato in cantina era uno spreco di soldi.
E poi, la ragazzina stava resistendo bene. Buttava giù una pinta dopo l'altra, fermandosi solo nelle pause stabilite perché i contendenti potessero fare acqua o - in alternativa - far uscire tutto quel liquido da dove era entrato.
Alla fine rimasero solo in tre. La fanciulla, uno studente più anziano e un giovanotto alto come un armadio e ben piazzato. L'oste aveva già trovato una nuova fonte di guadagno dando il via a un giro di scommesse fra i perdenti, o fra quelli di loro che erano ancora lucidi.
Con grande scoramento della maggior parte di loro, il marcantonio fu il primo a collassare sotto il tavolo.
Erano rimasti solo in due.
"Stai barando, John Smith" sussurrò la ragazza, a voce così bassa che solo il suo avversario riuscì a sentirla. "Stai usando qualche trucco di magia, qualche... trasmutazione o una cosa del genere."
L'uomo le agitò contro un dito ammonitore. "Ha parlato quella che non subisce gli effetti dell'alcol. Stai barando più di me, Erika Lesmiere, ed è un comportamento odioso da parte di una nobile."
La piccoletta sbatté con allegria il suo boccale di legno sul tavolo e ne buttò giù il contenuto alla goccia, senza nemmeno respirare. Non ne aveva bisogno, dopotutto. Poi si chinò sul tavolo verso di lui, andandogli così vicina che i loro visi quasi si sfioravano.
"Davvero ti stupisci di un vampiro che bara?" mormorò.
Lo studente più anziano fece una faccia come se avesse appena inghiottito un limone.
"No, basta. Passi questa birra pessima. Ma ora anche le battute altrettanto pessime? Fottiti Erika, io me ne vado" si lasciò cadere contro lo schienale della sedia, portandosi un braccio alla fronte in posa melodrammatica.
Chi aveva scommesso su di lei alzò un pugno al cielo con un grido di vittoria.
Erika incassò la sua vincita con tutta la grazia possibile, sorridendo fra sé. Era una goccia nel mare rispetto alle mille monete d'oro che le servivano per pagare la retta collegiale dell'anno successivo, ma erano i soldi più facili che avesse mai guadagnato. Onestamente. Quasi.
Ma non stai davvero barando, se non ti scoprono.



**********
Note: Erika è la protagonista della serie Vampier's Diaries, e John Smith è il suo co-protagonista a partire dalla seconda storia.
Il Fondonero (Black Bottom) è davvero un alcolico presente in Forgotten Realms e consumato nel Cormyr.
A fidarsi dell'internet, la retta di iscrizione al Collegio della Signora è davvero di mille monete d'oro, (confermato in Silver Marches, p. 62).

Il trope di oggi è testualmente Not Cheating Unless You Get Caught, è autoesplicativo, ma si riferisce solo a "barare", non a "tradire" in senso romantico.


[1] Quattrocento pinte imperiali, non americane. Circa duecentoventisette litri.

   
 
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