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Oggi ha piovuto nuovamente, così sono rimasta in casa per un ‘altra sera ancora e mentre le giornate continuano ad allungarsi, timide, verso la primavera non ho potuto fare a meno di pensare a cosa stessi facendo.
Oggi che il sole è tramontato alle cinque, ti ho immaginato sotto il piovasco fastidioso di fine Gennaio.
Forse mi hai pensata anche tu, tra l’asfalto umido e la nuvolaglia in lontananza, ma non ci giurerei.
Forse non ricordi che questo tempo è il mio preferito e che ho sempre pensato che la pioggia sciacqui gli animi e rinfreschi i pensieri.
Forse non sono per te altro che una mosca fastidiosa o un vecchio ricordo che affiora quando è meno opportuno.
Mi sei riapparso in mente tra i resti di chi eravamo anni fa e ti ho ripensato in quella sera di fine estate, sdraiati sulla lingua di rena che collega il faro ai ristoranti del litorale.
Quel giorno ci conoscevamo così da poco che chiamarci amici sarebbe stato un azzardo, eppure quella memoria me la tengo stretta come un cimelio di valore.
Nell’affetto che provano i bambini è riposto qualcosa di speciale e capii subito che non avrei mai voluto conoscere un tempo in cui la vita avrebbe separato le nostre strade.
Credimi, mi duole un po’ dire che non penso sarei in grado di dimenticarti anche desiderandolo profondamente.
Forse tra qualche anno saremo altrove, ma adesso mi riesce complicato immaginare un giorno in cui non sarà più possibile vederci.
Verrà una data in cui cercheremo di sbrogliare la lingua tra le parlate di paesi lontani e conosceremo il modo devastante con cui il tempo e la distanza ammaccano i cuori.
Mi torneranno in mente gli anni in cui siamo cresciuti assieme e saranno biscotti della fortuna che mi rievocheranno di un amore andato perduto e della insaziabile nostalgia con la quale ho imparato a convivere.
Alcuni eventi, capiremo, diventano più sopportabili con il progredire degli anni, nonostante non abbiano mai davvero avuto un epilogo.