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Autore: Marie_    25/01/2021    0 recensioni
Clarke e Bellamy sono i migliori amici di Harper e Monty, giovane coppia sposata e con un bambino, Jordan.
Un drammatico incidente, però, sconvolgerà le loro vite definitivamente.
Dal X capitolo
[...]
Quando Bellamy si svegliò, ci mise qualche attimo a mettere tutto a fuoco. Il suo braccio stringeva dolcemente il fianco della ragazza addormentata accanto a lui, i suoi capelli biondi, colpiti dal sole del mattino, sembravano ancora più luminosi. Incredulo Bellamy le accarezzò dolcemente la schiena, percorrendo con le dita il tracciato della spina dorsale, in un gesto intimo e personale che non aveva mai fatto con nessuna. Sorrise quando la sentì fremere al suo tocco e iniziare a svegliarsi. Iniziò a giocare con una ciocca di capelli biondi e a lasciarle dei baci sulle spalle per farla girare.
[...]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Harper, Monty Green
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SETTIMO CAPITOLO



Bellamy aprì la porta di casa, facendo passare Clarke che teneva in braccio Jordan. Si tolse il cappello viola con la scritta Blake che indossava praticamente tutto il giorno per passarsi una mano tra i capelli. Sospirando lo indossò di nuovo e andò a prendersi una birra dal frigo.

Raggiunse Clarke seduta sul divano circondata da numerosi libri sulla crescita dei bambini, guardò un attimo Jordan che dormiva nel lettino e la consapevolezza di quello che era successo lo fece vacillare mandando in frantumi la determinazione che aveva avuto solo qualche ora prima "non ci hanno pensato abbastanza" disse "dovremo organizzare bene le ore di sonno e le ore in cui è sveglio" rispose Clarke senza sentire le parole di Bellamy "cosa stai dicendo?" "è molto importante che ci sia equilibrio tra sonno e veglia, l'ho appena letto" ribadì la bionda agitando un voluminoso tomo sotto il naso di Bellamy "Ascoltami. Non ci hanno pensato bene" vide Clarke fermare un istante la lettura "Harper te ne ha mai parlato? Oppure Monty? A me non hanno detto niente" "nemmeno a me" rispose Clarke "ma non è una cosa di cui ti puoi dimenticare di parlare" alzò la voce Bellamy "puoi non dire delle ultime conquiste, di essere andato al cinema, di aver fatto qualsiasi altra cosa ma non puoi dimenticarti che hai deciso di affidare a noi, a noi" sottolineò "vostro figlio in caso di morte. Hanno sbagliato completamente!"

"stavano solo progettando la vita più sicura per Jordan, per non lasciare nulla al caso" cercò di tranquillizzarlo Clarke anche se lei stessa non credeva alle parole che diceva "una vita più sicura? Jordan con noi due che viviamo insieme in questa casa, nervosi per le poche ore di sonno, irascibili uno nei confronti dell'altra più di quanto non lo siamo già? A me non sembra un piano geniale". 

Clarke rise ironicamente e scosse la testa cercando di concentrarsi sulla lettura del libro, era un passo importante, come capire il motivo del pianto del bambino: fame, dolore o fastidio? "sempre che riusciamo a pagare questa casa enorme" borbottò Bellamy. Clarke sospirò, aveva avuto la stessa preoccupazione, del resto la casa in cui vivevano Harper e Monty era davvero grande: su due piani, con tre camere da letto, due bagni e al piano terra un'ampia cucina con due sale, una dove si trovava il tavolo che accoglieva tutti gli amici durante le feste e una dedicata ai giochi per Jordan; c'era anche lo studio di Monty e altre stanzette; per non parlare poi del giardino che circondava la villetta. Una reggia. "Ho chiesto all'avvocato, avevano finito di pagare il mutuo. Vai tranquillo" "Lo so, però ci sono tutte le altre spese, le bollette, le tasse, gli alimenti per il bambino, i giochi, l'assicurazione. Io non guadagno bene come loro e neanche tu direi. Vendi pane e focacce credo" disse Bellamy con tono sarcastico "Bellamy Blake e le sue battute, signore e signori. Gestisco un'attività di ristorazione, sempre più in crescita, quindi guadagno abbastanza" "sì ma gestire un bambino non è come gestire un forno, piangono, fanno i bisogni, bisogna controllarli ogni secondo" riprese Bellamy mentre l'agitazione ormai prendeva il sopravvento. Clarke ridacchiò nel vederlo così in difficoltà, aveva sempre l'aria da duro e imperturbabile mentre ora si mostrava così agitato come davanti a una montagna troppo alta da scalare. Stava per rispondergli con una battutina che mettesse in luce le sue difficoltà ma venne interrotta dal pianto di Jordan.

Si precipitarono in sala e trovarono il bambino che allungava le braccia in lacrime. Bellamy appoggiò la birra a terra e si chinò per prenderlo in braccio ma venne fermato da Clarke "no, non farlo" "perché?" "Deve imparare ad auto consolarsi. L'ho letto poco fa" "Va bene" rispose dubbioso Bellamy "va tutto bene Jordan, dai fammi un bel sorriso" provò a convincerlo Clarke ma in risposta ottenne solo un pianto più sfrenato "no, no, Jordan, tranquillo. Proviamo con una canzoncina" disse guardando Bellamy che sconvolto annuì "batti, batti le manine che arriverà papà" si interruppe Clarke "no, cambiamo canzone". Bellamy scosse la testa "bolli, bolli pentolino, fai la pappa al mio bambino, la rimescola la mamma, mentre il bimbo fa la nanna" Clarke si interruppe ancora "non c'è niente che non parli della mamma e del papà? Non mi sembra proprio il caso" disse disperata mentre Jordan non accennava a smettere di piangere. "Magari ha fame" disse Bellamy "giusto, l'ho appena letto. Non ricordo, però, se piange in modo continuo cosa significa. Forse per dire che ha fame piange a singhiozzo" "puoi smetterla di voler capire tutto? È un bambino, non segue le tue logiche razionali, è istintivo" Clarke esasperata dal pianto di Jordan e dagli attacchi di Bellamy prese in braccio Jordan "ecco vieni tesoro, ora ti preparo la pappa". Bellamy la guardò senza parole "perché io non potevo prenderlo invece tu l'hai fatto?" "Stai zitto Blake".

Jordan era nel seggiolone ormai da dieci minuti e continuava a piangere. Clarke cercava di tranquillizzarlo passandogli dei pupazzi che finivano puntualmente a terra "stai tranquillo, è quasi pronto" disse mentre mescolava la pappetta di verdure che stava preparando, ci mise un pizzico di sale e l'assaggiò. 

Bellamy non si lasciò sfuggire l'occasione per criticarla "è un bambino, non un critico. Non si accorgerà nemmeno di quello che hai messo dentro" "Non voglio che si abitui male, deve mangiare sano" "tranquillo Jordan, sono sicuro che mangerai prima o poi. Mi auguro entro i due anni" "Ah ah ah simpatico Blake" disse Clarke mentre aggiungeva altri ingredienti. 

Bellamy tornò sull'argomento dell'impossibilità di tenere loro il bambino "Dimmi Griffin, sappiamo benissimo che sogni di incontrare l'uomo giusto ma, guardati, è evidente che tutti i tentativi sono stati un fallimento" Clarke lo fulminò "come pensi di trovarlo ora che non sei più una ragazzina e hai un figlio a carico? Sai noi uomini non ti guarderemmo neanche. Sei troppo complicata e piena di regole".

Clarke lo guardò furiosa "tu non sai un bel niente di me, Blake. Non ti permettere di giudicare la mia vita e il mio comportamento", disse mentre cercava di aprire il cassetto delle posate "beh da quanto vedo non sei neanche in grado di aprire un cassetto a prova di bambino". La ragazza si rese conto in quel momento della piccola linguetta di plastica che teneva bloccato il cassetto e, nervosa, la rimosse, prese il cucchiaino e iniziò a mettere nel piatto la pappa di Jordan 

"perché vuoi convincermi a non crescere Jordan?" "lo dico per il suo bene" "No, tu lo dici per il tuo, hai paura che un bambino ti possa cambiare radicalmente la vita e impedirti di fare quello che fai sempre" "Clarke, non siamo adatti, diciamolo onestamente". Clarke lo guardò "Harper e Monty amavano Jordan più di ogni altra cosa al mondo. E tra tutti i nostri amici e i loro parenti hanno scelto noi, Bellamy, noi due. Me e te, insieme". 

Si allontanò dal ragazzo lasciandolo riflettere sulle parole appena dette e si sedette davanti a Jordan "eccomi tesoro, la pappa è pronta. Ti piacerà" Jordan smise di piangere e la guardava perplesso "segui l'aereoplanino" disse Clarke con la vocina da bambino facendo volare il cucchiaio davanti al volto di Jordan. Si avvicinò alla bocca ma il bambino si discostò subito, ricominciando a piangere. "Dai Jordan, un boccone, l'hai già mangiata una cosa simile. Gnam, ecco così, bravo" disse vedendo che il piccolo aveva mangiato il boccone, non fece in tempo a preparare un'altra cucchiaiata che Jordan le sputò addosso quanto aveva in bocca. Bellamy, senza dire niente, rovesciò sul seggiolone dei salatini che il bimbo prese a mangiare subito con gusto, smettendo subito di piangere.

Clarke lo guardò sconsolata. "Pensi ancora che siamo un bene per lui?" disse Bellamy "Riflettici" e uscì dalla stanza mentre la ragazza si passava le mani tra i capelli.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: ecco qui la prima esperienza genitoriale di Bellamy e Clarke e le cose non sono facili come pensavano. Cosa decideranno di fare? Grazie a chi legge, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!! 

 

  
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