Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: MILEVIA_    25/01/2021    1 recensioni
Dal prologo.
La loro era una relazione di parole non dette, sguardi mancati, sussurri e timing sbagliato. Erano così imperfetti per stare insieme che sarebbero stati perfetti.
“Vittoria”
“Leonardo” sussurrò e chiuse la telefonata.
Vittoria non credeva nell’amore, eppure, dopo quella conversazione, sentì il suo cuore spezzarsi.
 
Questa è la storia di Vittoria e Leonardo, due anime testarde che si sono fatte sfuggire. Tornano l'uno nella vita dell'altro grazie ad un matrimonio, destino vuole che sia il matrimonio dello stesso Leonardo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO

 

Vittoria Lucchesi si era sempre definita una donna forte e indipendente. Era cresciuta con l’ideale di non aver bisogno di un uomo nella propria vita per sentirsi completa e credeva fermamente che l’amore in senso prettamente romantico fosse una mera invenzione hollywoodiana. Certo, a diciassette anni, quando perse la verginità con Matteo Lombardo, era convinta di essersi innamorata, ma quel sentimento adolescenziale sparì nel giro di qualche mese, proprio come lo stesso Matteo. 

 

Eppure, quel dannato venerdì di maggio, Vittoria giaceva supina nel letto e certi ricordi continuavano a riaffiorare. Il cellulare segnava le 5:43, non era riuscita a chiudere occhio e la luce cominciava a filtrare attraverso le tende di lino. Il giorno prima le era sembrato infinito: si era svegliata come sempre alle 7:30, aveva bevuto un caffè ed era andata alla sua solita lezione mattutina di yoga. Successivamente si era recata in ufficio e la giornata, tra una pratica e l’altra, sembrava scorrere normalmente. Fu solo nel tardo pomeriggio, a seguito di una chiamata di un ex compagno di università, che tutto iniziò ad andare storto. 

Il suo capo, un uomo sulla cinquantina che le ricordava un gufo, le chiese di rivedere un documento, il che la trattenne al lavoro più del dovuto e di conseguenza arrivò in ritardo alla cena con le sue amiche. Si macchiò la camicia bianca con del vino e, il suo dolce preferito, ovvero il tiramisù, era finito.  Non era stata una delle migliori giornate e dire che il suo livello di concentrazione era basso era riduttivo.

 

Si rigirò nel letto e provò nuovamente a chiudere gli occhi, ma ogni volta che ci provava, una figura prendeva vita nella sua mente. Si trattava di un ragazzo, che purtroppo conosceva troppo bene. Aveva un leggero accenno di barba e Vittoria ricordava perfettamente il leggero pizzicore che provava quando gli accarezzava il viso. Fu allora che, guidata dall’impulso e della mancanza di sonno, decise di chiamarlo.

“Pronto?”

“è passato così tanto tempo che hai cancellato il mio numero?” Rispose lei con un cenno di amarezza nella voce.

“Vittoria” sentire il suo nome pronunciato da lui la fece sobbalzare. Avrebbe voluto rispondere, ma sentì le parole morire in gola. Rimasero in silenzio per qualche secondo, ma ad entrambi parve un’eternità. “Sai che ore sono?”

“Congratulazioni” disse con voce fredda. 

“Cosa?” Percepì la confusione nella sua voce. Poteva figurarselo davanti a lei: le sopracciglia alzate, la fronte corrugata, gli occhi stretti e l’indice sulle labbra. Ma lui non era lì.

“Ho saputo del matrimonio” Di nuovo nessuno dei due parlò, ma quel silenzio contava più di mille parole. 

“Ah, si, il matrimonio… Io e Francesca ci sposiamo a Luglio”

“Sono contenta per voi. Spero di poter fare un discorso, in fondo ho visto nascere la vostra storia.”

Lui rise, era una risata amare, quasi imbarazzata. 

“Se sono invitata, ovviamente” aggiunse.

“Volevamo invitarti, ma avevamo perso il tuo numero. Ti farò sapere i dettagli nei prossimi giorni”

Di nuovo silenzio. La loro era una relazione di parole non dette, sguardi mancati, sussurri e timing sbagliato. Erano così imperfetti per stare insieme che sarebbero stati perfetti.

“Vittoria”

“Leonardo” sussurrò e chiuse la telefonata.

 

Vittoria non credeva nell’amore, eppure, dopo quella conversazione, sentì il suo cuore spezzarsi.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MILEVIA_