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Autore: Vianne1013    25/01/2021    3 recensioni
Innanzittutto dico che tutti i personaggi di CH non sono miei (magari lo fossero avrei creato il panico tra Ryo e Kaori!) . La fan fiction è inspirata alla leggenda di Tanabata e spero che vi piaccia.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il mattino successivo Kaori si svegliò con un grande mal di testa e un senso di spossatezza molto intenso.
Le sembrava di aver camminato tutta la notte e di non essersi riposata per niente e inoltre aveva la sensazione di aver fatto un sogno molto strano.
Saeko notò subito un cambiamento nell’espressione di Kaori.
“Kaori stai bene? Hai una faccia.”
“Si sto bene grazie. Non preoccuparti.” Le disse sorridendole e poi si allontanò dicendo: “ Vado a prepararmi.”
Una volta cambiate, lei e Saeko si diressero al piano di sotto per fare colazione e arrivate nella sala da pranzo, incontrarono gli altri che nell’attesa stavano conversando con Chisato.
Kaori osservò per un istante Ryo. Dall’espressione che aveva era sicura che stesse facendo il cascamorto con la ragazza ma lei era troppo stanca e spossata per riportarlo all’ordine e lasciò correre la cosa.
Non appena furono tutti accomodati, la signora Moriko fece servire la colazione e tutti iniziarono a mangiare.
Per qualche motivo Kaori non toccò quasi per niente cibo. La cosa ovviamente non passò inosservata, infatti non appena Miki se ne accorse, le disse : “Kaori ma come mai non mangi? Non ti senti bene?”.
La ragazza non rispose alle domande dall’amica, sembrava immersa in una sorta di trance e la donna dovette chiamarle diverse volte prima di riuscire ad attirare la sua attenzione.
“Kaori….Kaori mi senti??? Sto parlando con te.” Le urlò la donna, scuotendola leggermente.
Come destatasi improvvisamente da un sonno irreale, Kaori guardò l’amica che le stava parlando prima con aria interrogativa, poi cercando di ritornare in sé le disse: “Oh scusami Miki, non ti avevo proprio sentita cosa mi stavi dicendo?”.
La donna sbuffò e le ripetè di nuovo le parole: “ Mi ero accorta che non stai mangiando nulla e ti chiedevo se non ti sentissi male.”
“Ah ho capito…no, non sto affatto male, solo che non ho appetito tutto qui.” Le rispose sorridendo.
“Bah sarà, comunque oggi sei molto strana Kaori, prima ti stavo parlando e non mi hai ascoltato, inoltre non mangi niente, sei sicura di sentirti bene?”
“Ma si, si stai tranquilla, non preoccuparti.”rispose la rossa cercando di tranquillizzarla.
“Sarà…..ma se dovessi stare male avvertimi subito!” disse Miki e tornò a finire la sua colazione.
Kaori sorrise tra sé e sé apprezzando l’interessamento dell’amica, ma dentro il suo animo era turbato dal sogno strano che aveva fatto. Anche se non se lo ricordasse, era sicura che sarebbe successo qualcosa di importante durante quell’incarico, ma notando le occhiate che le venivano lanciate da tutti, compreso Ryo, decise di cacciare quei pensieri dalla sua testa e sforzarsi di mantenere un comportamento normale.
Una volta finito il pasto, Chisato decise di fare una sorpresa ai nostri amici e di accompagnarli a vedere il famoso fiume legato alla storia dei suoi nonni.
Aveva organizzato una specie di pic-nic e con l’aiuto della signora Moriko riuscì a mostrare ai suoi nuovi amici quel piccolo paradiso.
Il fiume era a pochissima distanza dalla casa degli Hikinose e infatti in poco tempo arrivarono a destinazione.
Una volta arrivati, il panorama che apparve loro fu uno dei più suggestivi in assoluto.
Un fiume limpido e quasi trasparente scorreva separando la terra meravigliosamente verde e piena di alberi di ciliegio, il clima era fresco e non si sentiva il terribile frastuono dovuto al caos della città.
Una moltitudine di colori si presentò davanti ai loro occhi, erano immersi in un meraviglioso paradiso e si sentivano tutti come se fossero arrivati in un altro mondo ultraterreno.
Il prato davanti a loro era di un verde splendente e nel momento in cui i raggi del sole sfioravano i fili d’erba, la radura sembrava brillare di luce propria.
L’aria frizzante ed umida, profumava di purezza, di magia, mentre un vento leggero che veniva da lontano agitava i rami di quei giganti rosa.
I nostri amici compreso Umibozu rimasero profondamente colpiti da quella bellissima visione.
Fu Saeko la prima tra tutti a parlare.
“Questo posto è meraviglioso Chisato.”
“Grazie Saeko. Sono felice che ti piaccia. Qui è nato l’amore che ha unito per sempre i miei nonni e io quando posso vengo qui per rilassarmi.” Rispose la ragazza sorridendo.
“E’ stupendo. E’ un posto così romantico, fa un certo effetto essere qui vero Falcon?” disse Miki stringendosi al braccio di suo marito.
Di fronte alle parole della moglie, Umibozu arrossì visibilmente e rispose con un grugnito di affermazione.
Miki vedendo la reazione di suo marito, che piano piano diventò rosso come un peperone, scoppiò a ridere fragorosamente e poi si rivolse all’amica accanto a lei.
“A lui basta niente per arrossire non credi anche tu Kaori?”.
S’interruppe quasi subito e guardò attentamente l’amica che non le aveva dato nessuna risposta e alla fine cercò di attirare la sua attenzione chiamandola: “Kaori???? Kaori cos’hai?”.
Kaori era ferma, immobile come un palo di ghiaccio, i suoi occhi erano vuoti e il suo sguardo rivolto chissà dove, per Miki non c’erano dubbi, non le occorse molto tempo per capire che la donna era in trance e stavolta non sembrava volersi svegliare.
La donna iniziò a scuoterla con violenza per farla svegliare ma non riuscì ad ottenere nulla e così in preda ad una nera preoccupazione decise di chiamare Ryo.
“Saeba! Vieni qui per favore, Kaori si sente male.” Disse la donna con fermezza.
Ryo che stava conversando tranquillamente con Saeko e Chisato, dopo aver udito quelle parole, con il cuore in gola corse subito da Miki e in pochi minuti la raggiunse.
“Che succede?” le disse con voce preoccupata.
“Credo che Kaori stia male, prima ho provato a parlarle ma non mi ha risposto e inoltre non sembra essere molto in sé in questo momento. ”
“Miki tu che conosci questo tipo di cose, sai cos’ha?”.
La donna guardò di nuovo l’amica con aria preoccupata e alla fine disse con sicurezza.
“In base alla mia esperienza nel campo dell’ipnosi, sono certa che Kaori in questo momento sia in trance.”
“In trance????? E com’è possibile?” le chiese Ryo spaventato.
“Il meccanismo della trance generalmente scatta nel tentativo di ricordare qualcosa di antico, qualcosa di seppellito sotto il velo della parte conscia. A volte può essere indotta, altre invece è spontanea.”
“Credi sia stata indotta?”
“No. La trance indotta non avviene così all’improvviso, occorre molto tempo per poter fare in modo che il procedimento funzioni correttamente, mentre in questo caso Kaori è entrata in trance in poco tempo. “
“Cosa possiamo fare?”.
“Non molto. Dovremmo riuscire a portarla in casa e farla stendere in modo da lasciarle il tempo di tornare indietro.”
“C’è la possibilità che non torni?”.
Eccola lì, quella domanda così cruda, così diretta e così spaventosa.
Miki guardò Ryo negli occhi e lui riuscì a leggerne dentro la risposta.
Dopo pochi minuti, l’uomo si staccò dallo sguardo di Miki e guardò la socia. Era persa in un mondo invisibile che soltanto lei vedeva davanti a sé. Lui era spaventato, la situazione era molto dura, c’era la possibilità che Kaori non tornasse più indietro e non tornasse più da lui e lui doveva riuscire a trovare un modo per riprendersela.
Rimase per qualche minuto a guardarla, sotto gli occhi incerti dei suoi amici, poi all’improvviso distogliendosi da quei spaventosi pensieri, la prese tra le braccia e stringedola a sé s’incammino verso l’auto per fare ritorno a casa Hikinose seguito dal resto della compagnia.
Mentre stava camminando con la donna stretta al suo petto, Kaori si svegliò all’improvviso e lo guardò intensamente.
Ryo, avvertendo il suo spostamento, si voltò a guardarla e lei gli donò un sorriso dolcissimo e alla fine gli disse:
“Amore mio.”e si aggrappò con forza al suo collo sotto lo sguardo attonito dei presenti.



Continua………..
 
   
 
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