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Autore: Queen FalseHearth    26/01/2021    2 recensioni
Dal capitolo 2:
“C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine Gwen si riabituò alla sua routine. Era come se non avesse mai partecipato al reality: nessun riflettore l’accecava e le sfide che inseguiva riguardavano solo lo studio. Riaffrontò i pensieri di qualche mattina fa, le mancava il reality? Assolutamente no, ma non poté negare di essersi divertita un mondo e conosciuto emozioni e persone nuove. Per non parlare delle sensazionali avventure che aveva vissuto; negli ultimi giorni gli eventi più sbalorditivi furono la perdita momentanea del suo telefonino e l’aver trovato un dollaro per terra.
Vorresti vivere una nuova avventura, ma come?
Il telefono squillò. Una persona, guidato dal puro divertimento, aveva provveduto a sconvolgerle la vita senza permesso. La ricatterà per costringerla a lavorare nell’ultimo posto in cui una ragazza come Gwen vorrebbe lavorare, in un Maid Cafè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Maid Cafè
🍁Capitolo 18 - parte due🍁

  24 Aprile 2015, Venerdì
Nessuno avrebbe definito un Maid cafè come un posto triste e spento: quel locale rappresentava la caffetteria più allegra che ci sia, ma le cameriere del Princess Cafè non riuscivano più a diffondere l’ideale della felicità.
Quando siamo abituati a vedere delle persone sempre spensierate e positive, commettiamo l’errore di pensare che non provino mai tristezza.
Dopo la tragedia che aveva avvolto Gwen e il debutto di un nuovo capo, tutto era cambiato. Gli unici estranei a quell’atmosfera inquieta erano solo i clienti.
Kitty si sforzò di essere l’allegra e rumorosa cameriera di sempre per un’occasione gioiosa: in quel giorno d’Aprile, nel maid cafè canadese, si celebrava il compleanno di una graziosa bambina dagli occhi verdi.
-kobayashi ginseeng, kobayashi ginseeng, kobayashi Annabel kobayashi ginseeeeeng- Kitty cantò con finta allegria “tanti auguri” in giapponese, nel mentre Serena portò una torta gigantesca di pan di spagna al cioccolato con sopra decine di candeline scintillanti, Anne Marie e Carrie l’aiutarono a metterla sul tavolo.
Anche la cuoca e le due maid mostravano un falso sorriso. La piccola festeggiata era molto contenta per la sua festicciola e non notò che i sorrisi delle cameriere erano forzati.
Quando le ragazze salutarono la bambina e i suoi amichetti, si allontanarono in un angolo del locale per riposarsi e fare due chiacchere. In quel venerdì c’erano pochi tavoli da servire, Max non avrebbe fatto tante storie per una piccola pausa.
 
-…Voi sapete quando è il compleanno di Gwen?- chiese Kitty alle tre colleghe.
-Tesoro non lo so- rispose Anne Maria con aria triste. Anche Sammy aveva sentito la domanda dell’asiatica poiché stava pulendo il pavimento nelle vicinanze: la bionda sapeva a memoria tutte le date di nascita dei concorrenti del suo reality preferito ma non parlò.
-Qualcuna di voi è andata a farle visita questa settimana?- chiese Carrie e le altre tre scossero la testa: sapevano che il fratello le avrebbero impedito di entrare nella camera della gotica.
-Io capisco perfettamente che cosa provi Gwen: anch’io ho perso il ragazzo che amavo e senza il sostegno dei miei cari forse non sarei più su questo pianeta, perché la nostra Nives lo rifiuta?- rifletté Serena ad alta voce.
-Credo che si senta in colpa per la morte di Duncan, ma lei non c’entra nulla! È stato a causa di chi ha pubblicato quel video e del bastardo che la voleva aggredire nei pressi di questo maid cafè!- quasi urlò Kitty.
-I-Io non ce la faccio più, se al comando non ci fosse quella strega malefica e minacciosa me ne sarei già andata!- si sfogò Carrie.
In quel momento si aggiunse un’altra maid al gruppetto: Courtney non sapeva cosa dire per consolare il suo ex staff, aveva fallito come capo e come amica.  
-So che siete preoccupate per Gwen, ma non urlate i bambini potrebbero sentirvi…- disse l’ispanica a bassa voce.
Serena, Anne Maria, Carrie e Kitty restarono in silenzio e, afflitte, guardarono in basso per alcuni secondi. La piccola pausa era finita, ognuna riprese il proprio ruolo: tuttavia non si sentivano più dipendenti di un maid cafè… ma prigioniere.
 
Il suono di un campanello si diffuse nel locale, ciò voleva dire che era arrivato un nuovo cliente.
-Scusate Gwen è qui?- all’ingresso si presentò un ragazzo moro dagli occhi verdi luminosi con in mano la custodia di una chitarra. Guadagnò l’attenzione di metà locale essendo un volto noto della televisione. Courtney fece finta di non averlo visto, non aveva voglia di salutare un vecchio conoscente.
-Amore!- Marta, che fino a quel momento stava pulendo la macchinetta del caffè, raggiunse il suo ragazzo e lo accolse con un bacio.
-Ciao piccola. C’è Gwen oggi? Volevo salutarla e…chiederle come sta- anche se la mora provava una velenosa gelosia, mostrò uno sguardo triste e compassionevole che stregò Trent.
-Ti ho detto che non è venuta dopo la morte di Duncan, mi dispiace tesoro- nel frattempo Sammy riconobbe sulla soglia della porta il concorrente di Total Drama Island e Action. Ripose la scopa nello sgabuzzino e si diresse verso l’ingresso del locale.
-Tu sei Trent giusto?- chiese la maid dagli occhi verdi.
-Si…mi sembra di averti già vista- disse Trent osservandola attentamente.
-Anch’io ho partecipato a una stagione del reality di McLean. Sei qui per Gwen?- il chitarrista annuì massaggiandosi il collo con una mano.
-Non c’è, ma è un gesto gentile da parte tua venire fin qui- Sammy gli rivolse un sorriso cordiale che venne ricambiato da Trent, nessuno dei due si accorse delle occhiatacce gelose di Marta e Kitty.
-Allora tu sai che Gwen lavor…l-lavorava qui? Pensavo fosse un segreto- ragionò la bionda.
-Diciamo che l’ho scoperto accidentalmente…- Trent notò la maid con i codini blu avvicinarsi all’ingresso, aveva uno sguardo severo.
-Sammy, Marta state senza far niente da troppo tempo, andate ad aiutare Serena in cucina- disse con voce fredda l'asiatica. Di solito la presenza di Kitty aveva il potere di trasmettere gioia istantaneamente, ma questa volta era stata proprio lei ad interrompere un momento tranquillo.
Dopo che la mora salutò dolcemente il suo ragazzo, le due maid eseguirono gli ordini ricevuti. Kitty osservò Trent con sguardo diffidente, quest’ultimo era ancora rimasto all’ingresso.
-Vuoi un tavolo?- chiese l’asiatica con voce autoritaria che fece sembrare quella domanda come una minaccia.
-No non sono venuto per mangiare, tu sai per caso se Gwen verrà qui in futuro?-
-Non lo sappiamo- disse con voce soffocata. Era il terzo no che riceveva il chitarrista, lui voleva solo rivedere la sua vecchia amica che aveva scelto di isolarsi da tutti.
Kitty pensò alla dolorosa situazione di Gwen e le se inumidirono gli occhi: non poteva piangere, non nel suo locale preferito. No difronte a quel Trent.
-Se c’è qualcosa che posso fare per lei fammelo sapere senza pensarci due volte, non posso immaginare che cosa stia provando e non lascia che nessuno si avvicini. E poi…ancora non riesco a credere che Duncan non ci sia più-
Kitty non aveva mai conosciuto il punk con la cresta verde ma sapeva che era un bravo ragazzo e una delle fonti principali della felicità di Gwen.
-Senti…posso darti del tu?- chiese la ragazza con i codini, il suo atteggiamento era meno rigido di prima.
-Certo!-
-Dato che sei qui e per cambiare argomento…perché sei il ragazzo della scontrosa Marta?-
-Non ho problemi a dirtelo a patto che mantenga il segreto- Kitty annuì seria.
-Diciamo che mi piace e con me il suo caratteraccio diventa gestibile, però il principale motivo per cui sto con lei è che…è benestante. Mi dà i soldi per le lezioni di chitarra con un professionista. Mi credi una brutta persona?-
-No tanto non credo che Marta abbia un cuore per spezzarglielo…e poi l’importante è che non ci provi con Sammy!-
-Non era mia intenzione rubartela tranquilla- Kitty, un po’ arrossita, salutò il chitarrista sorridendo: Trent aveva la qualità di migliorare un po’ l’umore a chiunque parli con lui. Gli promise che non appena avrebbe rivisto Gwen sarebbe stato il primo a saperlo.
La ragazza con i codini doveva tornare al lavoro. Ma non voleva servire i tavoli, non voleva danzare mentre preparava i frappè e non voleva canticchiare formule magiche per rendere le bibite più buone.
Kitty aveva trovato una falla nel lavoro che considerava perfetto: fingersi felice anche se voleva scappare.
 
 
 
  Al parco
Per Gwen il tempo si era fermato: in quel momento, nel suo parco preferito, c’erano solo lei e Cody. Prima di uscire di casa, la protagonista pensò che sarebbe scappata se avesse incontrato qualcuno che conosceva, invece si era pietrificata vedendo l’amico. Una parte di lei voleva parlargli.
Cody si sedette su una panchina nelle vicinanze con le mani nelle tasche, Gwen lo raggiunse a piccoli passi senza rivolgergli la parola. L’atmosfera era tranquilla, quasi surreale.
-Senti…non so se hai letto le condoglianze che ti ho inviato per messaggio. Ho provato a farti visita a Gennaio ma tuo fratello mi ha cacciato… Mi dispiace molto- Cody non era mai stato così serio nella sua vita come in quel momento.
-Sono stato molto preoccupato per te in questi mesi- continuò.
-Io …io non volevo far preoccupare e dare fastidio a nessuno…ho allontanato tutti i miei amici …- la voce di Gwen era delicata, spenta. Era come se fosse era diventata la copia sbiadita di sé stessa, era triste come un fiore senza sole.
-Perché ti sei isolata?- chiese Cody non trovando le parole giuste che potessero consolarla per la morte del punk.
-Non merito affetto o tristezza. D-Duncan è morto per colpa mia: se non l’avessi chiamato dopo aver scoperto che qualcuno ha pubblicato…tu sai cosa… s-sarebbe ancora vivo-
La ragazza si appoggiò alla spalla di Cody e iniziò a piangere: liberava la sua dolorosa tristezza ogni volta che i ricordi di quella terribile domenica prendevano vita nella sua mente.
-Gwen…le mie parole non riporteranno mai in vita Duncan ma…credi vorrebbe venderti soffrire?- sussurrò il ragazzo accarezzandole delicatamente i capelli.  
La giovane non avrebbe mai pensato che quella frase - che spesso aveva sentito nei film - le sarebbe stata rivolta frequentemente nei primi mesi dei suoi diciott’anni.
-Ho perso il conto di quante volte mi abbiano detto queste parole per messaggio o a scuola. Lo so-
Cody rimase in silenzio, assorto da mille pensieri: come si poteva consolare qualcuno che ha subito una straziante perdita?
Il ragazzo dai capelli castani non si sarebbe mai aspettato di vedere la gotica in quel parco, se lo avesse saputo si sarebbe preparato a casa un discorso confortante e profondo.
No, la verità era che sperava di incontrare Gwen. Doveva rivelarle un segreto e non poteva farlo per messaggio.
 
Prima che il silenzio divenne angosciante, Gwen rifletté ad alta voce di come sia cambiata la sua vita nell’ultimo periodo.
-Sai l’anno scorso il mio unico problema era uno stupido ricatto: pensavo che fosse l’unica punizione del Karma per quello che era successo in All Stars, invece il peggio doveva ancora arrivare-
Cody non aveva più dubbi: era arrivato il momento di condividere il suo segreto.
-Forse scoprire che non è stato opera del Karma ti farebbe star meglio-
-Cosa?- domandò Gwen confusa.
-Ti devo confessare una cosa, non è il momento adatto ma…-
-V-Va tutto bene, parla pure- lo rassicurò, la sua voce era leggermente cambiata.
-Mio padre, Alex Brown, era un cameraman di Total Drama, forse ti sarà capitato di vederlo in giro- iniziò Cody guardando il cielo, Gwen non capì dove volesse arrivare con quell’introduzione.
-Mio padre è rimasto nello staff di Total Drama per tutte e cinque le stagioni. Si è occupato pure del montaggio delle puntate, ogni tanto mi faceva vedere i filmati delle telecamere nascoste dell’isola…-
Gwen si sentì disorientata come non mai ascoltando quelle parole, perché le stava parlando di suo padre cameramen?
Ma poi… tutto pian piano acquisì un senso.
Fu come se nel suo cervello si fosse accesa la lampadina più luminosa e potente del mondo.
Era la classica rivelazione a cui si reagisce esclamando a gran voce “porcaputtana!” (tranne se si trova in un luogo pubblico).
Non poteva essere vero.
Chris l'aveva ricattata…con un video che nessuno avrebbe dovuto vedere.
-Sei stato tu a dare il video a Chris?!- il ragazzo annuì con gli occhi chiusi e storse le labbra in una smorfia colpevole.
-Perdonami-
Quella situazione era troppo assurda per Gwen: quasi le manco il fiato scoprendo che era stato il suo amico del reality l’artefice del ricatto che le ha cambiato la vita. Dopo lunghi respiri si calmò.
-Allora sei tu il mio punitore …un momento hai pubblicato tu il…?- farfugliò la gotica terrorizzata.
-No! Assolutamente no!- la interruppe bruscamente  -Chris ti ha detto se è stato lui?-
-No non è stato lui…- 
-Ah…ascolta mi dispiace Gwen…per quello che è successo- non era stato per niente facile confessare quel segreto, a testimoniarlo era il leggero tremolio che si era impossessato del suo corpo. Perlomeno si era levato un enorme peso sulla coscienza, adesso doveva affrontare le conseguenze.
Era sicuro che Gwen gli avrebbe espresso il suo odio, ma in realtà la gotica non avrebbe mai potuto accusare Cody di ciò che fosse successo al punk, non poteva essere arrabbiata con il suo amico.
Di nuovo silenzio, questa volta fu interrotto da una serie di domande.
-Perché? Perché!? Perché Cody l’hai fatto?! Chris è un pazzo manipolatore, perché?- ripeté Gwen, era molto agitata.
-E come hai fatto a vedere quella registrazione se le telecamere nascoste sono state distrutte con l’affondamento dell’isola?!-
-Prima di tutto…ero in Giappone con mio padre, che doveva lavorare su un programma, e stavamo visionando il contenuto di alcune telecamere molto nascoste dell’isola Wawanakwa per creare degli episodi speciali del reality…mi dispiace ma qualcuno aveva preso la registrazione prima dell’ultima puntata.
Mio padre mi ha lasciato solo e ad un certo punto ho trovato quel video e… lo so avrei dovuto cancellarlo ma…mi era venuta un’idea- Gwen avrebbe voluto che l’amico arrivasse subito al dunque. Voleva risposte.
-Era un’idea che garantiva la sicurezza che quel video non sarebbe stato diffuso e che avrebbe saputo aiutarti- lo stato della più completa confusione era ritornato nel cuore della gotica dopo l’ultima affermazione.
-Aiutarmi?!-
-Sì adesso ci arrivo. Leshwana un giorno sul gruppo di WhatsApp del primo cast ci ha detto che lavorava in un maid cafè ad Akihaba e ho scoperto l’esistenza di questi locali. Ho pensato “chissà se Gwen lavorasse lì si sarebbe resa conto che tipo di persona fosse”- anche se Gwen aveva ascoltato quel ragionamento con lo sguardo attento tipico degli studenti durante un’importante verifica, era ancora molto confusa.
-Tu sei una ragazza dolce, Gwen. In All stars non eri cambiata: questa è la vera tu, ma avevi paura di ammetterlo!- la gotica rammentò i suoi pensieri e discorsi sul suo cambiamento: era certa di aver capito l’anno scorso che tipo di persona fosse ma si sbagliava. Lei stessa non sarebbe stata in grado di descrivere il suo carattere.
-Così…lo so non avrei dovuto… ho fissato un incontro in quella caffetteria per consegnare quel pezzo di registrazione a…insomma… chi meglio di chiunque altro sa come sconvolgere la vita dei propri concorrenti e che avrebbe preteso di non rendere pubblico quel video per avere l’esclusiva? Chris McLean-
Gwen iniziò a capire perché Cody avesse architettato questo piano complesso: in effetti in All Stars si era comportata in modo strano e insolito; all’inizio era la concorrente pacifista, poi aveva mostrato un comportamento stucchevole e infine era ritornata leggermente scontrosa nell’ultima puntata.
Cody, armato delle più nobili intenzioni, aveva pensato che Chris fosse l’uomo perfetto per scrivere il nuovo capitolo della sua vita, quello che le avrebbe fatto capire chi veramente fosse. Ma c’era bisogno di un piccolo incentivo.
 
Il giovane nerd ebbe paura dell’ennesimo silenzio della gotica. Pensò che ella stesse escogitando un modo per ucciderlo dopo tutto quello che gli aveva fatto capitare, in realtà Gwen stava riordinando i pensieri nella sua testa.
-Ho detto molte bugie in questi anni ma su una cosa non ho mai mentito- fece una breve pausa per emettere un piccolo sospiro.
-…Non ho indossato una maschera nel reality: all’inizio ero davvero una ragazza solitaria e scontrosa. Ce l’avevo con il mondo, odiavo persino l’aria che respiravo. Erano poche le cose che mi facevano stare meglio: i miei amici gotici, che si sono rivelati degli stronzi, e la mia famiglia- fece un’altra piccola pausa per trattenere le lacrime.
-Mia madre aveva problemi economici e non voleva che lavorassi affinché mi concentrassi sullo studio, ma non m’impedì di andare in campeggio. Non le dissi che gareggiavo per cento mila dollari in mezzo alla natura-
Il cinguettio di un uccellino delle vicinanze la distrasse per un momento. Era così rilassante quel suono, peccato che il piccolo volatile raggiunse i suoi amici nel cielo.
-Non volevo fare amicizia con nessuno, solo vincere in fretta. Poi ho incontrato Trent e non ho potuto controllare i miei sentimenti. Ho conosciuto Leshwana e ho capito che potevo farmi altri amici che non siano dark come me. Ho voluto bene a Lindsay, Beth, DJ, Owen e…D-Duncan- tremò nel pronunciare l’ultimo nome.
-Nel Tour il mio amore per Trent si era completamente spento e mi resi conto che ero innamorata di…lui. Duncan ha sbagliato a baciarmi quando era ancora legato con Courtney, ma non gliene importava più di lei.
I miei sentimenti erano sinceri, finalmente ero felice! In quel periodo della mia vita l’unica cosa che dovevo aggiustare era la mia amicizia con Courtney. Ci tenevo a lei-
Il vento fece volare una foglia verde accanto ai suoi stivali, chissà da dove proveniva. Gwen si rese conto che aveva fissato il terreno da quando aveva iniziato a parlare, diede un veloce sguardo all’amico che la stava ascoltando attentamente.
-Per quanto riguarda All Stars, cercavo in tutti i modi di guadagnare il perdono di Courtney. È  davvero così strano? Perché la gente crede che questo sia un cambiamento? Perché lo reputano negativo?-
Gwen si alzò mostrando le spalle a Cody, non voleva che vedesse di nuovo le sue lacrime. Raccolse tutta l’aria nei suoi polmoni e riprese a parlare.
-È vero sono una ragazza che sogna zucchero filato e che vuole condividere ogni suo pensiero con i suoi amici, mi preoccupo nonostante le cicatrici passate...ma la gente mi aveva identificata come la gotica stronza, l’immagine che mi ero creata era quella. Perché non posso più avere una vita mia? Perché devo essere soffocata dalle aspettative?-
Gwen si voltò e si sedette sula panchina, delusa dalla società in cui viveva. Cody avrebbe voluto ribattere molte volte durante quel monologo ma tenne per sé le sue considerazioni per non interromperla.
 
-Gwen, la tua storia non fa altro che confermare i miei pensieri: sei una ragazza normale ma allo stesso tempo unica, speciale. Sono davvero onorato di averti conosciuta nel reality!!- non c’era un briciolo di menzogna in quelle parole, ma l’affetto sincero dell’amico non era sufficiente per cacciare i sentimenti negativi nel cuore di Gwen.
-Ma molti non la pensano così-
-È solo gente che non ha avuto il privilegio di conoscerti. Non possono decidere come devi vivere la tua vita: schiavi dello schermo, malati delle apparenze, quelle persone non contano un cazzo!- quasi urlò Cody.
-Si hai ragione ma mi sento male quando qualcuno mi giudica! Ma non voglio parlare di questo. Non dovrebbe importarmene. Duncan è morto a causa mia, sarei dovuta crepare io- Gwen non sapeva perché fosse ancora viva su questo pianeta: ogni giorno la sua mente l’imprigionava in uno stato di soffocante autodistruzione.
-Pensi che sia colpa tua quando i veri colpevoli sono la sfortuna e la perversione di altri? Pensi che la tua vita sia di poco valore? Stai dicendo che Duncan è morto per niente?- Cody sapeva che avrebbe riaperto una grande ferita nell’animo di Gwen e anche lui aveva provato una grande sofferenza nel pronunciare quella frase, ma era necessario.
Il vuoto ricomparì negli occhi di Gwen, era certa che non avrebbe mai accettato la morte del punk.
-Duncan ti sta sorridendo dal Paradiso e vuole che continui a vivere, altrimenti non avrebbe lottato per te! Non permettere che la cattiveria di estranei prenda il sopravvento…nessuno ha detto che sia facile, ma non impossibile! E poi Duncan non è stato l’unico che teneva a te e noi ti accettiamo per come sei- Gwen spalancò gli occhi sentendo l'ultima affermazione, era come se si fosse risvegliata da un sonno stregato. I suoi pochi ma essenziali amici la stavano aspettando.
-Gwen sei solo all’inizio della tua vita, la TUA vita! Cosa vuoi fare?-
-Essere una brava persona… stare con i miei amici…- disse quasi automaticamente: se le avessero indirizzato quella domanda in un altro momento non avrebbe saputo rispondere.
-Ma ho provato ad aiutare…ho fallito…- l’anno scorso aveva ben chiari quali fossero i suoi obiettivi: sopravvivere al maid cafè, trovare ogni giorno un motivo per sorridere (come le aveva chiesto sua nonna nella sua lettera) ed essere un importante sostegno nelle vite dei suoi amici.
Tutte le mattine, quando apriva gli occhi, una voce fredda nella sua mente le ricordava i suoi fallimenti.
-La vita non è una prova d’esame che devi superare al primo tentativo, ma un percorso. Gwen siamo nati in un mondo strano, stonato, imperfetto, doloroso ma ricco di persone meravigliose come te- Cody si alzò, una piccola luce lo illuminò, la gotica quasi non credette ai suoi occhi. Era come se il mondo stesse facendo il tifo per il ragazzo.
-Ti dirò che hai ragione, cioè che non vali niente, solo se mi dirai che esiste una persona che non abbia detto le tue stesse parole, che non abbia mai fallito!-
Il suo cuore aveva sopportato uno straziante dolore in questi mesi, ma adesso sul petto sentì una nuova tempesta: Gwen non aveva mai provato quella particolare sensazione. Era travolgente, intensa.
-Ma ti sto ripetendo quello che ha detto Dawn nel suo video- concluse Cody con gli occhi chiusi. Adesso il resto dipendeva dall’amica, non aveva altro da dire.
-V-Video di Dawn?-
Cody, notando lo stupore di Gwen, prese in fretta il telefono per cercare quel video. La giovane vide su quello piccolo schermo la sua migliore amica in una stanza blu. Aveva uno sguardo deciso e allo stesso tempo abbattuto.
“Ciao mi chiamo Dawn, ho partecipato alla quarta stagione di Total Drama. Sicuramente lo conoscete: si tratta del reality che vi ha fatto affezionare a concorrenti che non riuscivate a togliervi dalla testa.
Vi dico una cosa che forse non sapete: non sono personaggi in 2D, ma persone con una propria vita!
Vi sembra ovvio? Per molti non è così.
Il mondo, mi duole ammetterlo, fa schifo. Detto da me che credo nella purezza dell’anima e che ognuno abbia un lato buono è brutto, anzi grave. Ci pensate che quel reality è stata la causa principale del dolore di una delle persone che rendono questo mondo meno schifoso?
Per voi Gwen non è altro che un personaggio sfruttato male e che vi ha deluso, per questo vi sentite liberi di giudicare?
Ma devo fare un annuncio più serio. Ormai sapete tutti di quel video, ecco ciò che non riesco a capire è che… Gwen ha perso il ragazzo che amava nello stesso giorno in cui è stato pubblicato quel maledetto video… e voi cosa fare? La insultate?! Ma siete pazzi? SIETE PAZZI?!
Con i vostri commenti avete alimentato il suo dolore come un incendio che distrugge una foresta. Cristo Gwen è solo una ragazza come tutte le altre, non può sopportare tutto questo!
Spero di avervi fatto aprire gli occhi e che presto la mia migliore amica si lasci consolare da un mio abbraccio. Mi manchi, Gwen”
Se avesse potuto scegliere un superpotere, la protagonista avrebbe voluto la supervelocità per raggiungere e abbracciare Dawn. Non aveva mai visto la sua amica in quello stato, anzi non l’aveva mai sentita urlare.
Si asciugò le lacrime. Gwen mostrava al cielo uno sguardo convinto, s’intravedeva una nuova luce sul suo viso.
-…Da dove posso incominciare con la mia vita?-
-Che cosa ti manca di più?- rispose Cody sorridendo, si era accorto di un meraviglioso cambiamento nel viso di Gwen: sperava di vederlo nascere da quando si erano seduti sulla panchina.
-I miei amici…il Princess cafè…- ammise. -Penso che tu già sappia che il mio ricatto era lavorare lì poiché hai dato l’incontro a Chris in un maid cafè-
Cody fece un piccolo sorriso, questa volta meno colpevole.
-Ormai mi sono affezionata a quel locale, mi mancano i dolci perfetti che servivo e vedere la gente felice…in passato li avrei definiti delle sciocchezze, ma mi rendono una persona migliore, la vera me-
Non tutti erano ipocriti che si basavano sulle apparenze, questo Gwen lo sapeva bene. La maggior parte delle persone che aveva incontrato nel Princess Cafè le avevano ispirato istantaneamente simpatia e fiducia: si ricordò del suo primo cliente Norman e della bambina che l’aveva abbracciata nella giornata dedicata alle principesse Disney.
Sapeva cosa fare. Era uscita di casa soddisfatta di essere riuscita a realizzare una piccola iniziativa e dopo due ore aveva riacquistato il controllo della sua vita.
-Devo scrivere un lungo discorso di scuse ai miei amici per il mio comportamento ma adesso voglio controllare la situazione al maid cafè. Quel posto ricco di gioia che ho conosciuto adesso è dominato da paura e oppressione- il suo dolore le aveva fatto dimenticare che il Princess Cafè (e probabilmente il resto del mondo) era in pericolo, Duncan sarebbe stato sicuramente deluso da lei, non voleva ciò.
-Ti posso aiutare?- disse Cody, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sostenere l’amica.
-Diciamo che la nuova proprietaria, nonostante sia una pazza criminale ricercata, è riuscita ad evadere la prigione. Se chiamassimo la polizia e riuscisse a scappare ce la farebbe pagare molto cara-
Gwen si pietrificò. Quando si rese conto di ciò che avesse detto, provò la stessa identica sensazione provata durante la rivelazione di Cody.
-E f-forse io sono la sua prima vittima- fissò di nuovo il terreno, una fredda sensazione l’avvolse. Se fosse stata veramente Scarlett a rendere pubblico quel video, gliel’avrebbe fatta pagare molto cara.
-Non ho paura di pazzi psicopatici, ho a che fare con Sierra tutti i giorni! Se ti serve una mano…-
-Grazie Cody, me lo ricorderò…ma adesso devo andare.-
La protagonista non voleva più perdere tempo, aveva riscoperto lo scopo della sua vita, molto più importante della tristezza. Non se ne sarebbe andata da quel mondo fino a quando non avrebbe visto tutti i suoi amici sereni e liberi dai problemi.
La gente l’avrebbe considerata una persona di plastica, ma lei avrebbe lottato per guadagnare il rispetto e l’affetto delle persone a lei care e vederle felici.
Quando la luce del tramonto subentrò nel cielo, Gwen e Cody si salutarono con un affetto quasi fraterno. Fu l’abbraccio più lungo che la protagonista donò nella sua vita.
-Ehi ma quello è il piercing di Duncan?-
-Si-
-Ti sta benissimo!-
 
 
Da quanto tempo era passato dall'ultima volta in cui era andata in quella via affollata? Il rumore della gente la frastornò come se avesse appena acquisito il senso dell'udito. Era una sensazione fastidiosa ma allo stesso tempo meravigliosa.
Sembrava che fosse passata un’eternità dall’ultima volta in cui era stata all’entrata del Princess Cafè, la scritta era illuminata come sempre e c’era ancora il familiare cartello rosa che recitava il testo “maid cafè americano”.
I suoi sentimenti l’avevano guidata verso quel posto a prima vista elegante. Le era mancato, ciò che sentiva era la prova che stava facendo la scelta giusta.
Entrò sorridendo, non negò di avere il cuore fuori controllo, le emozioni che credeva perdute erano riaffiorate. Vide le cameriere servire i tavoli, sembravano stare bene.
Carrie fu la prima a notare Gwen. La reazione che ebbe la bionda fu di far cadere il vassoio che aveva in mano, poi si diede dei forti pizzicotti sul braccio.
La diciottenne continuò a fissarla sorridendo, gli altri clienti pensavano che la maid bionda avesse visto un fantasma.
-Oddio…non ci cre…- Carrie si fermò a metà parola.
Courtney fu la seconda a far cadere il vassoio di dolci. Il suo viso s’illuminò vedendo Gwen, anche lei pensò che fosse frutto della sua immaginazione. Chiuse più volte gli occhi ma la gotica era ancora lì, all’entrata del locale.
Dopo dieci intesi secondi, l’ispanica si precipitò ad abbracciarla. Era come la scena di un film, anzi meglio.
-Quanto mi sei mancata Gwen…- ormai non gliene fregava delle mille lacrime felici che stava versando davanti a tutti, al diavolo la sua figura autoritaria già svanita da molto tempo. L’unica cosa che contava era che la sua amica era tornata.
-Questa volta non permetterò a niente di dividerci, mi sei mancata troppo!- Gwen le avrebbe voluto esprimere il suo dispiacere di essere scomparsa, ma non riusciva a parlare. Era grata al mondo di aver incontrato Cody in quel parco e capire che aveva ancora un obiettivo che non la rendeva inutile.
Nel frattempo Carrie corse in tutto il locale per chiamare Serena dalla cucina, Anne Maria dal tavolo cinque che stava servendo in fondo al locale, Sammy dal bagno, Kitty dal palco e Marta dallo sgabuzzino affinché potessero assistere a quell’imperdibile momento.
I clienti rimasero senza parole vedendo le due amiche riunite dopo tanto tempo, tutte le maid si commossero e provarono una rara felicità che si assapora solo poche volte nella vita. Kitty saltellò dalla gioia, la comparsa improvvisa della gotica era un miracolo!
Gwen, tenendo il suo sorriso, si allontanò dalle braccia di Courtney.
-Sono tornata…come vanno le cose qui?-

 

 
 
 
 
👑💎 Angolo autrice 💎👑
Spero come al solito che questo capitolo (oddio ma quanto è lungo, ed è pure più corto del primo!!) sia stato di vostro gradimento. E così Gwen è tornata al maid cafè e alla sua vita!
Volete sapere perché ho scelto Cody il personaggio che ha scatenato tutto, l’artefice del destino di Gwen in questa storia? Vi mostro qualche appunto della prima bozza nonché le primissime idee del 2018:
  • ...
  • Max diventa capo del maid cafè
  • Ella e Lindsay stringono amicizia. Si scopre che la bionda è stonata e che nel Tour ha cantato in playback.
  • Quando Samey ritorna nel Maid Cafè viene scoperta dalla sorella e l’umilia. Gwen la difende
  • Cody ha un ruolo chiave nella storia, ma non so quale
  • Cameron “gioca” con un piccolo mappamondo nella caffetteria giapponese nel primo capitolo.
  • ...
Eh eh esatto tutto per un mio stupido priscio (che vuol dire “voglia” tradotto dal dialetto barese) (si all’inizio doveva essere Max il legittimo proprietario)
 
P.S.: la parte del video di Dawn per sbaglio l'ho cancellata e l'ho riscritta. E niente volevo dirlo lol.
   
 
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