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Autore: Starfallen    27/01/2021    1 recensioni
Parigi 1780
Marinette è un esponente della nuova nobiltà -noblesse de robe - e come tale, lei e la sua famiglia sono trattati dagli esponenti dell'alta società parigina come gente di poco conto. Dovrà imparare a farsi strada tra gli intrighi e le maldicenze di quella che è si la corte più bella d'Europa ma allo stesso tempo un pericoloso covo di vipere.
Adrien Agreste, au contraire, ricco rampollo di una delle famiglie più in vista della corte, nato e cresciuto alla reggia di Versailles, mal sopporta gli obblighi che il suo titolo gli impone, pur sapendo di far parte di un mondo crudele, cerca in tutti i modi di evadere da quella scomoda realtà che pare idilliaca dall'esterno, ma è dura e spietata all'interno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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1 Gennaio 1781     
 
L’atmosfera di festa che si respirava alla reggia nel giorno di Capodanno era qualcosa di semplicemente magico, le luci, la musica, persino le persone che normalmente avrebbe trovato odiose le sembravano usciti da un romanzo cavalleresco.
La Galerie des Glaces una delle sale più maestose del palazzo era gremita di persone dell’alta società provenienti da tutta la Francia che erano state invitate a Versailles dalla famiglia reale per i tradizionali auguri di inizio anno.
 
Era davvero un luogo incantevole, man mano che percorreva la sala si specchiava nelle arcate dorate che riflettevano la sua immagine.
 
La musica era divina e la pista da ballo al centro della sala, affollata, in attesa dell’arrivo dalla famiglia reale la gente presente al ricevimento si stava concedendo le più svariate tra le sofisticate frivolezze.
“Bambina mia, non smetterò mai di dirti quanto sei splendida con questo vestito.”
 
Indossava un vestito in Lampas en soie rosa fragola con gonna e ricami neri, dietro uno strascico appena accennato. L’acconciatura non troppo alta e ricca di riccioli era impreziosita da nastrini e un piccolo filo di perle che s’incastrava alla perfezine nella pettinatura. 
 
Sua madre le si avvicinò per sistemarle meglio la collana che indossava, sotto un delizioso collarino arricciato rosa in voile, spiccavano tre file di perle nere che risaltavano non solo i suoi occhi azzurri, ma anche la sua pelle candida.
Senza contare lo splendido effetto che avevano sul suo abito rosa fragola, incorniciato da rouches e fiocchi neri che cadevano morbidi sul petto.
 
“Sei pronta? Ricordati di inchinarti, sorridere e rispondere garbatamente, se oltre a presenterci i loro auguri, i sovrani ti dovessero interpellare.” – “Oui maman, e prometto che cercherò di evitarvi figure sconvenienti.” Sabine accarezzò affettuosamente la guancia della figlia: “Posso andare a ballare ora?” – “Ouì mon cœur, allez vuos!”
 
Marinette sorrise felice e si diresse verso la pista da ballo.
 
 
****
 
“Allora amico? Che vogliamo fare dopo? ” – “Non lo so, tu cosa vuoi fare?” Nino guardò l’amico con tedio, l’unica cosa che entrambi volevano in quel momento era ritrovare le giovani conosciute al ballo in maschera: “Vuoi battere a tappeto tutte le strade di Parigi?” – “È una proposta allettante, non sei l’unico rimasto incantato quella sera!” Disse il ragazzo frustrato.
Adrien teneva testa e braccio appoggiati su una delle vetrate dell’immensa galleria che davano sul parco, Nino era al suo fianco che fissava assieme a lui l’esterno della reggia.
Il biodo si alzò facendo leva sull’avanbraccio e si volse verso la galleria.
 
Guardò il suo amico e poi la sala, il contrasto tra il calore che emanava la Galerie des Glaces adornata a festa e lo spento e freddo paesaggio invernale dei giardini era impressionante, ma anche magnifico.
 
Adrien si guardò intorno, sperando, illudendosi di essere ancora al Palais de l’Operà, e di rivedere quella giovane con cui aveva danzato e che aveva giocosamente corteggiato, ma del cui fascino era rimasto inesorabilmete vittima.
Purtroppo non sapeva niente di lei, se non che aveva capelli neri, profondi occhi azzurri, non era molto, per non dire niente.
 
Di una cosa però era certo, avrebbe riconosciuto i suoi occhi tra mille, a costo di girare tutta Parigi e dintorni l’avebbe trovata.
Ma prima sarebbe dovuto uscire dal palazzo, e qui arrivava il difficile, suo padre non gli avrebbe mai permesso di allontanarsi dalla reggia per recarsi in città.
 
“Nonostante siano presenti le più raffinate bellezze di Francia, il mio pensiero torna sempre a quella sera.” – “Scusa ma non eri tu quello che aveva giurato di non innamorarsi?” Adrien canzonò l’amico che sembrava aver rivisto la sua posizione di qualche mese prima: “Innamorarsi è per deboli!” Gonfiò il petto e cecò di imitare la sua voce.
 

“ ‘Nino Lahiffe non è uno che si innamora, lui seduce e basta!’ ” – “Smettila, non è affatto divertente!” – “Ah, questo lo dici tu!” Rise di gusto dando una giocosa spinta all’amico, ma l’euforia dei due giovani purtroppo durò poco.

Adrien vide infatti suo padre e sua madre fare la loro comparsa nella sala, notò subito l’espressione seccata di suo padre, probabilmente dovuta alla sua assenza: “Nino, la baldoria è finita, i miei sono arrivati e farò bene a raggiungerli, prima che mio padre si indispettisca troppo.” – “Non ti preoccupare amico, Je te vois plus tard.” – “A plus tard.”

Raggiuse i suoi genitori, sua madre si stava complimentando con la Marchesa de Boulainvilliers, una donna particolarmente corpulenta, per una qualche ragione che sicuramente gli avrebbe dato noia.


“Ah Adrien, mon cœur, vien.” Emilie tese la mano verso il figlio, come a volerlo invitare a prendere parte alla conversazione: “Madre. … padre. Marchesa.” - “Mon Dieu Gabriel, Emilie, vostro figlio è davvero un bel giovanotto!” – Adrien abbassò lo sguardo in imbarazzo – “Mercì madame, anche voi siete radiosa.” Il ragazzo eseguì uno dei suoi impeccabili inchini con baciamano.
 
La donna rimase estasiata e rise maliziosamente a quella galanteria: “Delizioso, assolutamente delizioso.” Adrien le rivolse un sorriso di cortesia: “Ho sentito che sei anche un eccellente musicista!” – “Oui madame, suono le clavecin.” – “Allora vorrà dire che ti chiederò di suonare alla prossima soirée che organizzerò!” Emilie era entusiasta all’idea.
 
Absolutmot! Saremmo felici di prendervi parte madame!” – “Allora vedrò di organizzarne una al più presto! Ah perdonatemi vado a salutare il Conte di Vergennes.”
 
Adrien tirò un sospiro di sollievo, purtroppo nonostante la sua compostezza, la robustezza di quella dama lo aveva parecchio scombussolato, non era da lui allungare l’occhio sulle grazie di una donna, ma le proporzioni della marchesa e la propria statura non avevano aiutato a declinare quei particolari.
Scosse la testa per liberarsi la mente, guardò sua madre che gli sorrise dolcemente.
 
“Signore, quant’è seccante quella donna!” – “Non essere volgare Gabriel! E comunque è una cara conoscente, e per tanto almeno a questa festa le devi un minimo della tua considerazione!” Ribadì solenne la donna, Gabriel le rivolse un sorriso di sfida che stupì Adrien, sua madre era l’unica in grado di strappargli dei veri sorrisi, di qualsivoglia natura.
 
Guardate chi sta arrivando!Disse Emilie assottigliando leggermente lo sguardo e alzando appena la guardia, il ragazzo seguì con lo sguardo la madre che puntava fisso sulla famiglia Bourgeois ‘Sublime’ pensò con sarcasmo ‘Adesso ti costringeranno nuovamente ad esibirti, buon anno anche a te Adrien!’ 
Andrè ed Audrey Bourgeois stavano puntando giusto nella loro direzione, immancabilmente Chloè era al loro seguito.
 
Madame Bourgeois sembrava avere indosso il sole, il suo abito di seta dorata rifletteva ogni spiraglio di luce, aiutata anche l’importante collana di oro bianco e diamanti che portava al collo. I diamanti del girocollo formavano dei motivi floreali, e sul petto della donna si adagiava un grosso fiocco di diamanti, con al centro un topazio grande quanto una noce, il cui pendente spariva nella scollatura. 
 
Al contrario monsieur Bourgeois insossava marsina e calzoni di velluto blu scuro e argento, risaltando ulteriormente l’abito già di per se indiscreto della moglie. Non l’avrebbe mai ammesso, ma quella donna lo metteva tremendamete in soggezione.
 
Adrien, massimo rigore mi raccomendo! ” – “Lascialo stare Gabriel.” lo rimbeccò la moglie – Il n'est pas le problème, ma quella maliarda dal color du soleil che sta arrivando!” Adrien rise appena alla considerazione fatta da sua madre, sapeva che mal sopportava Audrey Bourgeois, quella donna civettava sempre troppo spudoratamente con suo padre, se n’era accorto persino lui, e quell’allocco di suo marito non era in grado di metterle un morso e tirare le redini, ma fortunatamente sua madre sapeva farlo!
Purtroppo sua figlia tendeva ad emularla, e aveva nei suoi riguardi un attaccamento morboso che il giovane sopportava a fatica. E da quando i loro genitori avevano accennato alla possibilità di unire le loro famiglie, le attenzioni di Chloè si erano fatte ancora più insistenti.
 
“Maman, volete che vi vada a prendere altro champagne?” cercava un modo per defilarsi da quella situazione ed evitare di dover ballare.
Suo padre lo fulminò con lo sguardo, Adrien si sentì colto in fallo e abbassò lo sguardo, non aveva scampo: “Tu non ti muovi di qui!” Disse imperativo Gabriel.
 
“Gabriel, Emélie” – Adrien lanciò una rapida occhiata alla madre, sapevano entrambi che Audrey aveva di proposito sbagliato il suo nome per provocarla,  Emilie aveva assottigliato lo sguardo feroce e nascose adeguatamente la sua insofferenza dietro un sorriso al vetriolo – “Ci tenevamo a rinnovare i nostri più sinceri auguri per il nuovo anno!”
 
La donna appoggiò con grazia i gomiti in vita, e fece svettare velocemente lo sguardo su tutti i componenti della famiglia Agreste, per poi soffermarsi nuovamente sui due cognugi: “Lo stesso vale per noi cara Audrey, allora, state trascorrendo in modo piacevole questo ricevimento?” – “Si, devo dire però che da qualche tempo queste feste mancano di originalità! Ma è risaputo che gli eventi più ineressanti si svolgono al Trianon ormai!”
 
“Maman, avevi promesso che un giorno mi ci avresti portata.” – “Taci Charlotte , non è né il momento, né il luogo per discutere di queso!”
 
Adrien sapeva che Emilie rimaneva ogni volta impietrita difronte alla freddezza di quella che era sua madre.  Chloé non se lo meritava, la donna era seriamente dispiaciuta per lei, per quanto possibile, nonostante i suoi impegni Adrien sapeva che si stava prodigando per prenderla sotto la sua ala.
 
 “Adrien caro.” - Disse amorevolmente – “Perché non porti Chloé a danzare.” – Gli strizzò un occhio per incoraggiarlo – “Stanno suonando un delizioso menuet. Anzi, perché non ci andiamo tutti?” -
“Danser? Cherie, dovresti avere più riguardo di te stessa.” – Disse velenosa Audrey – “Te souviens cosa successe alla reine Anne quando scivolò danzando!*” Dopo quella infelice uscita di madame Bourgeois, Adrien scivolò via portandosi dietro Chloé, non era il caso di lasciarla ad assistere allo scontro verbale che si sarebbe sicuramente scatenato.
 
 
****
 
Fece l’ultima riverenza al suo chevalier cercando di non sbilanciarsi, purtroppo il minuetto era terminato e il complesso stava iniziando a suonare  qualcosa di più allegro, Marinette non aspettava altro.
L’unico problema era che non ricordava bene i passi della chappeloise**, e quando la musica partì, e senza pensarci troppo cominciò a ballare cercando di copiare i movimenti della dama davanti a lei.
 
Passè
 
Passè
 
Passè
 
Passé
 
Rond et change
 
L’unica nota negativa di quella tecnica era che purtroppo non riusciva ad andare a tempo con la musica queindi era irrimendiabilmente in ritardo.
Dopo il secondo change de direction la coreografia prevedeva il cambio di partener, eseguì la giravolta sotto il braccio del suo cavaiere, eseguì anche il giusto port des bras, ma qualcosa andatò storto perché mentre apriva il braccio sinistro questo finì direttamente nello stomaco del suo partner.
Désolé monsieur.” –  Si scusò mortificata, fortunatamente il giovane la prese sul ridere - “Non vi preoccupate mademoiselle.” Disse il giovane dietro di lei. Quando Marinette ne sentì la voce sgranò gli occhi “Non può essere…”
 
****
 
Quando raggiunsero la pista da ballo complesso musicale aveva cominciato a suonare il motivo più allegro della chappeloise, Adrien prese la mano destra di Chloè.
Cominciarono a danzare, eseguendo i passi saltellati a ritmo della musica:  “Oh Adrien caro.” Disse mielosa la bionda, il ragazzo le sorrise educatamente: “Sono così felice di danzare con te.” –  Chloé si avvicinò tentando di scoccargli un bacio durante un change de direction, ma prontamente Adrien lo evitò facendole fare una giravolta improvvisata, per poi farla passare sotto il suo braccio.

Fortunatamente il cambio di compagna lo salvò da un ennesimo assalto da parte della ragazza.
Guardò Chloé allontanarsi con uno sguardo triste negli occhi, per raggiungere il nuovo chevalier, gli dispiaceva vederla così, ma illuderla sarebbe stato peggio.
 
Non prestò particolare attenzione alla dama che si trovava davanti a lui.
Fu un grave errore di valutazione da parte sua perché senza alcun preavviso venne colpito dritto nello stomaco da un braccio.
Désolé monsieur.” Una vocina mortificata si scusò con lui.
Era la fanciulla che danzava davanti a loro poco prima, la conosceva solo di vista, poichè non visitava spesso la corte.
 
 “Non vi preoccupate mademoiselle.” Disse cordialmente, quando la ragazza si voltò a guardarlo qualcosa di lei lo colpì. Vide i suoi occhi di un azzurro cristallino risplendere alla luce delle candele, le prese la mano per condurla nella danza, notò quasi subito che faticava ad andare a tempo.
 
“Perdonatemi monsieur… non sono molto pratica.” – “Non vi preoccupate mademoiselle, state andando bene.” – “Vi ringrazio.” La vide sorridere e questo gli scaldò inaspettatamente il cuore. Quando arrivò il momento del cambio di partner ad Adrien dispiaque, la fece girare sotto il suo braccio continuando però a gardarla di sottecchi.
Per qualche motivo quella fanciulla aveva catturato il suo interesse.
 
Ballò con altre due giovani prima di ritrovarsi nuovamete a ballare con Chloé: “Adrien, mon cher! Ti sono mancata?” Il ragazzo le sorrise sperando di tenerla buona mentre la sua attenzione era rivolta altrove: “Adrien! Mi ascolti?”
L’insistenza della ragazza lo costrinse a prestarle attenzione: “Oui Chloé, dimmi, di cosa hai bisogno?” – “Qu'est ce que vous regardes? vide la bionda indirizzare lo sguardo verso la coppia davanti a loro.
 
“Anche tu hai notato la ridicola acconciatura di quella li?” rise la bionda. Il tono di scherno da lei usato infastidì non poco Adrien. Fece per replicare quando uno squillo di trombe sancì l’arrivo della famiglia reale e la chiusura delle danze.
 
 
****
 
Quando le loro maestà fecero il loro ingresso nella Galerie tutti s’inchinarono al loro passaggio. Le loro maestà Luigi XVI e Maria Antonietta, seguiti da Madame Royal percorsero solennemente i 73 merti che li separavano dai loro troni opportunamente spostati per la tradizionale cerimonia degli auguri d’inizio anno.
 
Quando arrivarono alla loro meta, in sala ci fu un momento di risistemazione da parte degli ospiti, di modo da farsi trovare pronti nel momento in cui le famiglie avrebbero ricevuto e presentato gli auguri ai sovrani.
Fu proprio in quel momento che Marinette ringraziò la sua buona stella, nonostante la calca, riconobbe – oltre alla stazza di suo padre – la calla che svettava sull’acconciatura di sua madre.
“Devo ricordarmi di ringraziare Simone per il consiglio!” pensò mentre seguiva il fiore, cercando di fare il più veloce possibile.
 
“Oh! Eccoti qui Nettie, meno male giusto in tempo!” La donna tirò un sospiro di sollievo quando finalmente la vide: “Vieni qui mon cœur, dobbiamo solo aspettare adesso.”
Approfittò per darsi una sistemata al vestito mentre attendevano il loro turno, intanto la cerimonia aveva avuto inizio, e le prime famiglie a cominciare dai fratelli del re, avevano già preso a sfilare.
 
Richiamò a se tutto il contegno che possedeva, doveva cercare di non mettere in piedi uno dei suoi soliti teatrini, doveva ricordarsi di camminare nel modo più elegante possibile, e di restare stabile sulle sue ginocchia durante il lungo inchino davanti ai reali.
Nulla doveva andare storto, pena la pubblica umiliazione.
 
Cercò di distogliere la sua mente da quei brutti pensieri, diede uno sguardo alle prime famiglie che si apprestavano a ricevere gli auguri.
Non le parve di riconoscere nessuno, però rimase abbagliata dai vestiti che le sfilavano davanti. Avevano fatto tutte grandi acquisti in vista delle feste, e si vedeva, senza ombra di dubbio quello era uno dei motivi per cui amava andare a corte.
 
****
Era li. Era il suo momento, stava percorrendo la galleria preceduta solo dai suoi genitori. Alzò il mento e raddrizzò ulteriormente le spalle, per mettere in mostra la vistosa spilla in citrino e perle che le aveva donato il padre proprio quella mattina, e che lei aveva sapientemente appuntato sul suo meraviglioso vestito.

Aveva fatto bene a scegliere un colore come il verde scuro, con rouches ed engageantes viola. Il corpetto dell’abito era minuziosanmente decorato con delle preziosissime filagrane che formavano dei ghirigori indistinti ma comunque molto eleganti. Al centro del petto troneggiava il pezzo forte, la sua mise doveva fare colpo sulla regina.
Monsieur, Madame et mademoiselle Bourgeois!Il paggio annunciò i loro nomi, si avvicinarono ai troni dei sovrani rivolgendo loro un solenne e profondo inchinio. “Buon anno monsieur Bourgeois, buon anno madame!esordì distrattamente il sovrano: Buon anno monsieur, buon anno cara Audrey!– anche la regina espresse i suoi auguri – Bonne Année mademoiselle, ogni volta che vi vedo siete sempre più graziosa.”

Chloé non ci poteva credere! Era il suo momento: “Merci Votre Majesté. A vous aussì. Si ritirarono, stando sempre inchinati mentre si diressero verso l’uscita laterale posta sulla sinistra.
La ragazza era assolutamente entusiasta che finalmente la regina le aveva rivolto la parola, per farle un complimento poi! Sua madre ne sarebbe stata di certo felice, e forse avrebbe riconsiderato la proposta di portarla con se al Trianon, forse, magari, un giorno.

****

Forza Marinette! Manca poco e sarà il vostro turno. Non devi sbagliare!” Cercava di forzarsi ad appoggiare un piede davanti all’altro e di non scappare via. La sfilata era molto bella da ammirare, ma viverla era per Marinette fonte di alta tensione.
E l’essere particolarmente goffa di certo non giovava a suo favore.
Sentiva l’araldo annunciare le famiglie che li precedevano, i cuore sembrava pulsarle dritto in gola.
Si guardò intorno, con la mente le parve di tornare a un’anno e mezzo prima, a quando avevano fatto ufficialmente il loro ingresso in società, la situazione in effetti era molto simile a quella domenica mattina.

Il ricordo le attraversò la mente come un lampo.
Era novembre, una mattinata particolarmente fredda e uggiosa, lei e la sua famiglia avevano partecipato alla messa e una volta fuori furono costretti a sfilare davanti a tutta l’alta nobiltà di Francia.
Quell’occasione aveva indosso uno splendido abito all’andrienne in damasco rosa con ricami d’argento, l’ultimo acquisto, fatto apposta per quella speciale occasione all’atelier di Madame Bertin.
Il disagio che provò quella mattina nel Salone dei Nobili era pari a quello provato in quel momento, mentre percorreva la Galerie per raggiungere il baldacchino reale.
Si sentiva esposta, come una delle torte che si trovavano sul tavolo o peggio, una giovenca, esibita per il semplice piacere dei compratori.

Monsieur, Madame et mademoiselle Dupain!” – “Merde!” si ritrovò a pensare appena sentì il nome della sua famiglia: “D’accordo Marinette, ricorda, tre inchini, come ti ha insegnato Huart e cerca di non sembrare troppo goffa quando ti sflierai i guanti!
Arrivati davanti ai reali s’inchinaro nell’attesa che i sovrani rivolgessero loro gli auguri: “A tutti voi un sentito augurio di buon anno!” disse il re.
Marinette s’impose di restare stabile sulle sue ginocchia, cercò di non ridere, aveva notato come fosse saltato malamente un bottone dalla marsina finemente ricamata del re quando questi aveva tirato in detro il petto per respirare.

La stazza di quell’uomo le ricordava quella di un toro, ma non certo nel senso virile del paragone, era un uomo piuttosto flaccido.
Al contrario Sua Maestà la regina esibiva un portamento impeccabile e seppur a prima impressione pareva una persona austera, in realtà era una donna molto dolce,  e, a differenza di come veniva descritta nei bassifondi della città era una donna generosa e amabile.
Marinette l’ammirava molto, anche per questo motivo stare al suo cospetto la intimoriva.
Bonne Année monsieur, bonne année madame… mademoisellepoi d’untratto, accadde l’impensabile – “Interessante accostamento di colori mademoiselle, ma ditemi, come mai avete scelto il nero?Stava parlando con lei? Era veramente successa una cosa del genere?

Mademoiselle?  È tutto a posto?” – “Oui… oui Votre Majesté” – “Tres bien, allora prego rispondete.” Le mani di Marinette stavano sudando, e stropicciando malamnete la stoffa del vestito per il nervoso, non ci poteva credere!
“Bhe… è… è uno splendido colore, si abbina con tutto, in più…” – trasse un profondo respiro prima di terminare la frase, nella sala era calato il silenzio più totale. Tutti la stavano fissando, e non sapeva nemmeno lei se fosse un bene o un male – “In più è il vostro colore Majesté…” deglutì nervosa.

“Mi piace il vostro spirito mademoiselle, ed anche il vostro stile, spero di vedervi più spesso a corte!” – “Grazie maestà…”
Si ritirarono nel corridoio laterale, le sue gambe tremavano ancora per l’emozione: “Oh, mon cœur” – sua madre l’abbracciò improvvisamente – “Sei stata bravissima davvero! Ma cos’hai? Ti vedo pallida.” – “Sto bene maman, ho solo bisogno di un pò d’acqua…”
Continua…..
****
 
* La regina Anna moglie di Luigi XIII scivolò durante una festa mentere era incinta, la caduta provocò un aborto.
 
** Tipo di danza più in stile rinascimentale che barocca
 
Considerazioni finali
 
Eccomi qui, finalmente sono tornata con il capitolo che idealmente sarebbe dovuto uscire appunto il primo gennaio, ma cause di forza maggiore hanno deciso il contrario.
Spero di aver compensato la lunga assenza con un capitolo bello lungo.
 
Per la cerimonia degli auguri mi sono completamente ispirata all’episodio di Lady Oscar dove i reali presentavano i loro auguri ai nobili di Francia.  
 
Come avete avuto modo di leggere entrano ufficialmente in scena anche gli altri membri della famiglia Bourgeois e si comincia a vedere quale sia il loro rapporto con gli Agreste, con una simpaticissima Audrey e le sue battute al vetriolo nei riguardi di Emilie.
 
Non vi preoccupate, perché nei prossimi capitoli delineerò meglio le singole storyline e verranno a galla moooolte cose.
Per adesso è tutto, un bacio e a voi la linea!
 
Starfallen
 
 
 
 

 
   
 
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