UN
GIORNO MENTRE PENSAVO ALLA STORIA DI NEW MOON MI è VENUTA IN
MENTE LA SCENA DELLA RADURA QUANDO BELLA INCONTRA LAURENT, IL PROBLEMA
CHE
NELLA MIA MENTE VEDEVO LAURENT MORDERE BELLA ED è STATO
COSì CHE MI SONO
CHIESTA: E SE I LICANTROPI NON FOSSERO INTERVENUTI IN TEMPO,
COSA SAREBBE
SUCCESSO A BELLA??
QUESTA è LA MIA PRIMISSIMA FAN FICTION, MI PIACEREBBE AVERE
DEI VOSTRI COMMENTI
PER SAPERE COSA NE PENSATE...
BUONA LETTURA, PER CHI DECIDERA' DI LEGGERLA... (fate uno sforzo per
superare
il primo capitolo)
Addio
fragile Bella
Mesi erano
passati da quando Edward mi aveva lasciata, mesi in cui il mio mondo
era andato
perso e la mia vita era andata a pezzi insieme al mio cuore.
Per mesi mi
sono trascinata e ho vissuto la vita di tutti i giorni come un automa,
fino a
quando non ho iniziato a sentire nella mia testa la voce di Edward; lui
si
faceva spazio dentro di me con la sua dolce voce ogniqualvolta mi
trovavo in
pericolo.
Lo avevo
scoperto quella sera a Portangeles
insieme a Jessica, quando mi ero avvicinata troppo a quei
sconosciuti e
avevo confermato la mia teoria grazie a delle moto e al mio amico di
avventura,
Jacob.
Già
proprio
lui che mi aveva teso la mano per uscire da questa mia non vita di
tenebre, lui
il mio sole che ha lottato contro le nuvole che mi avvolgevano; con lui
avevo
vissuto le mie esperienze di pura adrenalina e le mie giornate
più felici da
quando Edward era andato via.
Jacob mi aveva
confessato il suo amore, ma aveva anche accettato che io non lo avrei
mai
potuto ricambiare e nonostante ciò mi aveva promesso che non
mi avrebbe fatto
soffrire e che non mi avrebbe abbandonato.
Eppure ora
non era al mio fianco.
Dopo la
nostra ultima uscita e la sua promessa, era passata una settimana.
Era stato
malato e Billy non voleva che andassi a trovarlo.
Ero stata
attaccata al telefono per ore provando a chiamarlo e solo poche volte
ero
riuscita a parlare con lui o con suo padre.
E dopo
giorni di attesa ed ansia vengo a sapere che lui era guarito ed era
uscito con
i suoi amici, senza neanche degnarsi di avvisarmi per dire che stava
bene.
Ero furiosa
e delusa contemporaneamente.
Così
decisi
che avrei fatto qualcosa di stupido da sola, avrei cercato da sola la
radura in
cui mi portò Edward per rivelarmi il suo aspetto alla luce
del sole.
E incurante
degli avvertimenti di mio padre di stare lontana dai boschi per il
problema
degli orsi e dei campeggiatori scomparsi di questi ultimi tempi, appena
Charlie
uscì mi precipitai al volante della mia auto.
M’inoltrai
nel bosco e dopo un lungo tragitto e il silenzio del bosco rotto solo
dai versi
degli animali che lo popolavano, mi ritrovai a fissare la radura.
Era lo
stesso luogo ne ero certa, uno spiazzale così simmetrico e
circolare non lo
avevo mai visto altrove, ma senza il sole che lo illuminava, senza i
fiori
selvatici e soprattutto, senza lui,
tutto sembrava diverso, la magia che custodiva quel posto sembrava
fosse svanita.
La delusione
m’invase e mi lasciai cadere in ginocchio, lì
dov’ero.
L’unico
sollievo era che ero sola, almeno
Jacob non
avrebbe visto la mia faccia affranta dal dolore di quella visione.
Mi
rialzai a fatica, guardandomi intorno, stavo per andarmene quando
vidi
qualcosa che mi sconcertò, tra
gli alberi, al di là della radura sbucò una
sagoma, mi sorpresi di trovare
qualcun altro ero lontana dai sentieri.
Ma in un
secondo, guardando meglio quella figura, un’ondata
di emozioni mi travolse, mi accorsi di
quanto fosse immobile e pallida e in me esplose una speranza improvvisa.
Ma quel viso
non era quello che avrei voluto vedere.
Quello che stavo osservando,
era
nascosto da capelli neri, non
ramati, e subito un’ondata
di terrore mi assalì.
Non era
né
un escursionista solitario e nemmeno lui.
Lo riconobbi,
era Laurent.
L’emozione
che provavo era irrazionale, come potevo essere contenta di rivedere
uno dei
vampiri del gruppo di James? E’ vero lui non mi aveva dato la
caccia ma di
certo non era un vegetariano.
Poi
mi ricordai vagamente che lui era andato a
vivere con la famiglia di Denali, l’unico altro clan
di vampiri che si rifiutava di bere sangue umano oltre a
quella di cui
non mi permettevo nemmeno di pensarne il
nome.
Più
lo
guardavo e più vedevo che Laurent non era cambiato per
niente era sempre
uguale, ma infondo un vampiro con il passare degli anni non cambia,
rimane
sempre lo stesso.
Ma, forse,
quello che il mio
subconscio voleva farmi
notare era altro, ma non riuscivo a capire cosa.
Anche lui
era sorpreso di vedermi lì in quella radura.
Iniziò
uno
scambio di battute, molto semplici che non presagivano il pericolo che
stavo
correndo.
Mi chiese
dei Cullen e del perché la loro casa era vuota; sentire quel
nome faceva male
ma risposi, lui attendeva una risposta.
Si sorprese
sapendo che si erano trasferiti senza di me.
Più
lo
fissavo e più mi rendevo conto che in lui qualcosa non mi
convinceva, fu quando
vidi i suoi occhi rossi rubino che capii.
Quando
Carlisle ci aveva detto che Laurent era andato a vivere in casa Denali,
nelle
rare occasioni in cui avevo pensato a lui, me l’ero
immaginato con gli occhi
ambrati dei vampiri buoni, come quelli dei Cullen.
Feci un
passo indietro istintivamente, e i suoi occhi rossi rubino seguirono il
mio
movimento.
E proprio
nel momento in cui mi resi conto del pericolo che sentii la sua voce
bella e
vellutata che riemergeva per difendermi dal pericolo.
Mi suggeriva
di mentirgli, ma Laurent non era nato ieri e poi era deciso
più che mai, era a
caccia, ogni tanto gli piaceva tornare alle vecchie abitudini
perché gli era
difficile abituarsi alla dieta vegetariana.
Poi mi
confessò che era a Forks in avanscoperta per fare un favore
a Victoria e mi
resi conto che o per mano sua o per mano di Victoria, io sarei morta
comunque.
Nonostante
ciò
continuavo a seguire i consigli che Edward faceva rimbombare nella mia
testa,
ci provai fino all’ultimo a mentire, come provai anche ad
imploralo e a
minacciarlo, ma lui aveva capito tutto e disse una cosa che mi fece se
è
possibile ancor più male della morte a cui stavo andando
incontro.
<<
Verrà
a sapere che sei stato tu, non
la passerai liscia >> dissi riferendomi ad Edward.
<<
E
perché no? Il primo acquazzone laverà via
l’odore. E nessuno troverà il tuo
corpo, risulterai semplicemente dispersa come tanti altri esseri umani
prima di
te. Edward non avrà nessun indizio che riporti a me, sempre
che gli interessi
indagare… davvero Bella, niente di personale… ho
solo sete >>.
Queste sue
parole furono come un doloroso coltello girato e rigirato in una ferita
aperta
e sanguinante.
Prima di
uccidermi Laurent si fermò e con un sorriso gentile disse
ancora:
<<
Vedila così Bella, ritieniti
fortunata che ti abbia trovato prima io di Victoria. Farò in
fretta, non
sentirai niente, e a Victoria racconterò una bugia, per
metterle il cuore in
pace. Se sapessi cosa aveva in programma per te… Bella
>>.
Tremavo con
gli occhi spalancati in attesa del suo attacco.
Non sentivo
più niente, il ruggito nella mia testa era diventato
assordante, Edward o
meglio l’allucinazione della sua voce, aveva abbattuto ogni
muro che avevo
creato nella mia testa per trattenerlo…
Vedevo
Laurent avvicinarsi, porgendomi la mano e dicendo qualcosa, ma io non
sentii
niente.
Nella mia mente
ripetevo il suo nome Edward, Edward,
Edward…. Stavo per morire e poco
m’importava che pensare a
lui mi facesse così male, in quel momento, per
l’ultima volta nella mia mente, gridai:
EDWARD,
TI AMO!
Poi vidi
Laurent fiondarsi su di me, mi abbracciò teneramente, e il
contatto con la sua
pelle fredda e dura come il marmo mi fece sentire più vicina
a Edward.
Chiusi gli
occhi immaginando di essere fra le sue braccia, poi Laurent mi
scostò i capelli
dal collo con un lieve gesto sfiorandomi la pelle, e un brivido mi
percorse la
schiena.
Sentii che
mi piegava la testa di lato, il suo respiro freddo pizzicarmi il collo
e poi,
nella mia testa in contemporanea a Laurent, senti Edward sussurrarmi:
<<
Addio
Bella >> e con un
filo di voce risposi:
<<
Addio Edward >>.
Mentre
sentivo che le
fredde labbra e i denti di Laurent si
avvicinavano
al mio collo, seguite dal dolore, i suoi denti mi lacerarono la pelle e
la
carne.