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Autore: chiaaa_x99    27/01/2021    1 recensioni
Se Derek Hale non era una persona amabile e quanto più lontano da Gandhi si potesse immaginare, di certo di Stiles Stilinski non si poteva dire fosse uno arrendevole. O forse era solo un gran rompiscatole, ma quelli erano punti di vista, e certo tra i due non era Stiles quello più problematico.
****
Stiles ha una missione: abbattere le mura che proteggono Derek Hale, tenendolo nascosto del mondo, e ritagliarsi un piccolo spazio nella sua vita.
Sessantasei chili di pelle chiara e ossa fragili e il sarcasmo come unica arma. Basteranno per conquistare il Sourwolf più difficile della storia dei lupi mannari?
Mal che vada può sempre correre da Gladys.
Post 3B, ma non seguirò le vicende della quarta/quinta stagione
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Stiles stava guardando il cellulare con il libro di biologia aperto sulla scrivania alla pagina “Leggi di Mendel”. Di certo non si poteva dire che fosse uno che i libri nemmeno li apriva. 

Ed era quasi sicuro che quello contasse come studio. 

Comunque non era nemmeno colpa sua. Di lì a mezz’ora Derek avrebbe avuto il suo appuntamento e lo stava letteralmente riempendo di messaggi. 

Il che era di per sé una notizia da titolo di prima pagina: Derek Hale che -volontariamente- gli mandava dei messaggi e, per di più, più lunghi di due parole.
Il fatto che la metà di questi fossero minacce di morte e promesse di vendetta e l’altra metà insulti era irrilevante. 

Stiles lo considerava un progresso. Era davvero orgoglioso dei miglioramenti di Derek nell’approcciarsi al prossimo.
Lui, dal canto suo, se la stava proprio spassando: rispose all’ennesimo “Me la pagherai, Stilinski” con l’ennesimo selfie stupido in cui faceva una linguaccia. 

E Derek gli inviò tantissime faccine arrabbiate. 

Stiles si sarebbe messo a piangere: Derek aveva imparato l’uso delle emoji. 

“Dai, lupacchiotto. Di sex appeal ne hai da vendere. Cerca di non rovinare tutto parlando.” 

“Io ti uccido, Stiles Stilinski”. 

Sì, Stiles si stava proprio divertendo un mondo. 

 

**

Non era passata nemmeno un’ora che Derek si era presentato alla sua finestra. Stiles non aveva fatto in tempo a farlo entrare e chiedergli dell’appuntamento, che si era ritrovato spiaccicato al muro, con Derek a un millimetro dalla faccia. 

Non sembrava granché felice, visto che stava urlando in quel suo modo minaccioso, ma Stiles non riusciva a sentire niente, perché Derek Hale era a un centimetro dalla sua faccia!

E Stiles non riusciva a distogliere lo sguardo dalle sue labbra, che erano così rosa in contrasto con la barba scura, troppo rosa, era decisamente ingiusta quella tonalità di rosa.
E sapeva che non era il momento opportuno di mettersi a pensare alla tonalità di rosa delle labbra di Derek, però aveva diciassette anni, si era lasciato e quindi era in astinenza da quasi due mesi, e c’era Derek Hale a un centimetro dalla sua faccia, accidenti! Derek Hale. Con le labbra rosa e tutta la cosa carina. In che altro modo ci si sarebbe aspettati che reagisse? 

«Stiles» lo riportò all’ordine Derek, allontanandosi quel tanto che bastava alle sue sinapsi per funzionare di nuovo. 

Stiles alzò lo sguardo dalle labbra rosa rosa agli occhi, che per inciso erano verdi verdi, ed era assolutamente ingiusto, perché tutte le tonalità su di lui erano perfette e lui- 

«Stiles, hai sentito una parola di quello che ho detto?»

«Mhf?» la bocca di Stiles -che per quanto rosa non era rosarosa- assunse la forma di una piccola “o”.
“No, Derek. Ero troppo impegnato a fantasticare su quanto rosa siano le tue labbra e verdi i tuoi occhi. Credo che ci scriverò su una poesia”. Stiles lo aveva pensato. Però evidentemente qualcosa doveva essersi inceppato nel collegamento cervello-bocca, perché avrebbe giurato di essersi sentito dirlo ad alta voce. 

Oh... 

Lo aveva fatto davvero.

Derek lo fissò, sorpreso. E poi si mise a... ridere -Derek Hale stava ridendo. Ridendo. Stiles non lo aveva mai sentito ridere, ma già avrebbe voluto dire una cosa stupido per sentire ancora quel suono-, ma non come se volesse prenderlo in giro, piuttosto come se Stiles avesse detto qualcosa di buffo. 

«Sei assurdo» disse il lupo alla fine, passandosi una mano sul viso. 

Stiles era seriamente convinto che l’umorismo di Derek avesse dei problemi, perché restava impassibile di fronte alle sue battute più divertenti, mentre quella, che nemmeno lo era -ma non c’era bisogno che lui lo sapesse- lo aveva fatto ridere.

«Senti, ci sono i Mets. La tua televisione è ancora rotta?»

Ah.. forse lo aveva sottovalutato, l’umorismo del lupastro. 

«Dopo di te, Sourwolf» disse, facendo una sorta di inchino canzonatorio, invitandolo a uscire dalla stanza. 

 

**

Alla fine era saltato fuori che Derek, appena arrivato al bar dove doveva incontrare tale Jenny H., aveva fatto marcia indietro ed era andato dritto filato da Stiles. 

E Stiles, beh... per tutta la durata della partita gli lanciò occhiate di nascosto -e sì, forse era lui quello tra i due ad avere bisogno di un appuntamento- e quando si ritrovarono a ridere per una gaffe del telecronista, pensò che davvero andava bene così. 

In fondo, biologia e gli appuntamenti di Derek potevano attendere. 

 
   
 
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