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Autore: Anown    29/01/2021    3 recensioni
Per Leshawna è un periodo storto, ha delle responsabilità in merito e rischia di trascinare con sé chi le sta attorno. Si rifà viva solo per la lettura di un testamento… potrebbe rivelarsi una terribile idea!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harold, LeShawna, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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“No, non posso credere di essermene scordato... Non ci posso credere... Cosa non va nella mia testa?!”
Harold con le braccia conserte e una gamba che produceva un'oscillazione appena accennata ma visivamente fastidiosa, osservava il letto.
-...Ehm, Harold?-
Si era quasi scordato della presenza di Leshawna con le sopracciglia aggrottate che si trovava sotto le coperte. Eppure era molto importante, non un dettaglio da poco...
-Perchè non mi hai ricordato di andare di recuperare la brandina da mia sorella?-
-Perchè non te lo sei ricordato da solo?- rispose perplessa dall'agitazione dell'altro.
-In teoria dovrebbe interessare anche a te non dormire insieme...-
-Sono abituata alla tua presenza, non mi infastidisce.- rispose, complice il sonno, eccessivamente sincera.
“Questa rottura è una barzelletta? Questo va fuori il rapporto professionale...” Harold sospirò e soffocò la sensazione di fregatura. “Non ti capirò mai...” si mise sotto le coperte e si arrese.
-E poi hai un buon odore.- aggiunse Leshawna sovrappensiero, riuscendo a peggiorare la situazione.
-Eh? Ehm... grazie?- rispose nervoso. -O forse dovrei preoccuparmi visto che mi hai morso la mano l'altro giorno... magari non sei incinta, stai solo diventando un lupo mannaro.- cercò di drammatizzare per distrarsi dallo strano complimento.
-Mi sono espressa male... E' che da quando mi è venuta questa specie di super olfatto del cavolo, tutti hanno improvvisamente cominciato a puzzare! Il tuo odore rimane sopportabile rispetto a quello degli altri... più o meno era anche un complimento... Mica sono come te che appena sveglio ti fai venire un attacco di panico per dirmi che puzzo!-
-Ah... non era un attacco di panico e non puzzi... tranquilla, non noto sostanziali cambiamenti percettibili da un naso umano.-
-B-bene... Suppongo che Gwen e tutti gli altri non mi abbiano mentito...- disse sollevata. -Eh comunque...-
-Sì?-
-Niente. Notte...-
Dopo un po' nel buio percepì la ragazza sospirare. -Mi spiace per oggi...- disse lei qualche secondo dopo ancora. -Ma mi sento continuamente sul piede di guerra, vorrei... distruggere? Non so neanche cosa...- il silenzio continuò, non era sicura che Harold fosse sveglio, aveva delle abitudini notturne molto casuali. -Non sono arrabbiata con te... ma sei nelle vicinanze, quindi... forse sarebbe meglio che evitassimo di parlarci, non sono cosa di... beh non riesco a stare con altre persone senza litigare per ora. Richiamami quando avrò partorito... o forse le cose peggioreranno, chissà!- sorrise amaramente. -Anzi... è molto probabile...-
-E' un'idea terribile...- sospirò una voce dal regno dei morti.
Leshawna sussultò, cominciava a credere che fosse un soliloquio. -Ci sono mie idee che non ti sembrano stupide?- domandò infastidita.
-In questo caso, ne hai avuta una pessima, scusa. Siamo animali sociali, uno dei modi migliori per far soffrire qualcuno è impedirgli di parlare e toccare altri esseri umani, ostracizzarlo. Se io che sto vivendo con te, prendessi a ignorati, volente o nolente ti sentiresti solo più arrabbiata. Magari salterebbe pure qualche testa, chissà...-
Anche se sapeva che non intendeva sul serio, l'ultima frase l'aveva infastidita. -Devi sempre mettere in mezzo i tuoi studi...- ma non le dispiaceva che non fosse d'accordo con lei in quel caso.
-E' normale regolarsi sul proprio bagaglio di conoscenze... scusa, ma assimilare e sfruttare informazioni è l'unica cosa che so fare! Sono noioso, non riuscirò mai a far interessare gli alti a quello che dico, ma non posso non essere così... È la mia natura. Pazienza...- disse frustrato. -Almeno le cose in cui mi sento a mio agio e capace lasciatemele fa...-
-Ah... cazzo dici?- sbuffò Leshawna. Lo afferrò da dietro e gli scompigliò i capelli per infastidirlo. -Suppongo non si debba stuzzicare un'ex vittima di bullismo facendo leva su qualcosa che abbia a che fare col suo trauma...- nel mentre Harold era sotto shock. -Eh... stai bene?-
-N-non respiro! A-allontanati!- farfugliò. -Notte!- disse sotterrandosi con le coperte, una volta libero.
-...Se pensi di non respirare bene perchè ti copri la testa? ...Ehi, Harold?- stava fingendo di dormire o comunque non voleva risponderle. -Fa come vuoi...-

“Devo dormire... per chiudere occhio non posso aspettare di nuovo che lei si svegli...” gli occhi di Harold bruciavano, ciò nonostante non riusciva di nuovo a prendere sonno.
-...Morite tutti.-
-C-Che?!-
-Vi toglierò tutte quelle disgustose zampine...- continuò a sibilare la creatura addormentata a cui dava le spalle.
-...Parli di nuovo nel sonno?- chiese continuando a stare rivolto verso la parete.
-Muoiono e scricchiolano...-
-Ok... lo prenderò per un sì...- “E' strano che parli così tanto durante il sonno... ma suppongo non ci sia nulla di che preoccuparsi... muoiono e scricchiolano... tante... zampine? Credo di aver capito...”
-Lontano... spaventosi... brutti cosi... vi stacco tutte le zampine pelose...- a giudicare dai rumori stava strisciando le gambe.
-Credo che i ragni abbiano molte più ragioni di avere paura di te che vice versa.- sorrise, per qualche inspiegabile motivo gli faceva tenerezza. “Una tizia che sogna di brutalizzare aracnidi innocenti... Forse potrei davvero avere qualcosa che non v... a-a-aaah?” si sentì addosso il braccio della ragazza. Era tanto vicina da poterne avverti il respiro sulla nuca. -Aaaaah!-
-Che c'è?!- Leshawna si svegliò e ritraendosi diede una testata al muro. -Ahia!-
-Eh... mi eri addosso, mi hai fatto spaventare...-
-Non l'ho fatto a posta, ma secondo te, chi altro poteva essere?- disse infastidita mentre si massaggiava la testa.
-Tu non hai dormito con Gwen, giusto?-
-Credo di non essere bi...-
-Cos...? No, intendevo quando ti eri nascosta da lei.- sospirò e si ristese dandole le spalle -È claustrofobica e tu tendi a stare molto appiccicata alle persone con cui dormi... e a confinarle sul bordo del letto...- anche per quello il divano letto confinava col muro, in modo che Harold non finisse accidentalmente spinto giù. -Per chi soffre di claustrofobia devi essere un vero incubo!-
-Potevi dirmelo che ti davo tanto fastidio, sarei stata più attenta.- sbuffò.
-In realtà... non mi dispiaceva essere tenuto bloccato... E-eh, nel senso... mi costringevi a dormire su un fianco e questa posizione mi aiuta a non russare che alla lunga può dare problemi alla salute...- spiegò abbastanza a disagio. Sentì Leshawna pericolosamente vicina. -No! Lontano!-
-Stavo scherzando...- lei sospirò e si adagiò dal suo lato.
“...Davvero non si accorge di quanto è inopportuna o vuole solo di farmi diventare pazzo!? Non capisco... non la capisco...”
-Sarebbe stato divertente dormire con Gwen e farle qualche scherzetto, o forse no... è piccola ma combattiva, mi avrebbe mollato qualche calcio!-
-In condizioni normali, te lo saresti meritata. Non si gioca così con le fobie altrui.- sbuffò il ragazzo.
-Beh, non dovresti preoccuparti. Tanto tra poco non potrò più tenere troppo vicino a me altre persone, la pancia sarà talmente grossa da fare da barriera naturale...- lasciò trasparire della preoccupazione dalla voce.
-Hai una visione drastica... e irrealistica...- si girò verso di lei, anche se al buio non poteva vederla. -E poi il pancione potrebbe vedersi solo all'ultimo e considerando la tua struttura potrebbe non essere così evidente.- cercò di rassicurarla. -Però proprio per il tuo peso dovresti stare molto attenta... potresti essere a rischio...- disse preoccupato.
-Lo so, lo so... Non ti pago per ricordarmi cose ovvie, mi pare.-
Harold rimase un po' in silenzio per impedirsi di rispondere impulsivamente. -Sssssh- sibilò poi. -Non ricordarmelo che non mi paghi, potrei cominciare a sentirmi sfruttato...- scherzò a bassa voce, dopo sospirò. -Lo so che sai cosa devi fare e cosa devi evitare... ma se te lo ripete anche qualcun altro è meglio penso... comunque...- uscì la mano e cercò goffamente la spalla della ragazza. -Con la dieta stai andando bene... fino ad ora... Beh, sei stata brava.- le picchiettò la spalla cercando di scimmiottare un gesto amichevole e incoraggiante.
-Grazie...-Leshawna istintivamente gli afferrò la mano. Ebbe delle sensazioni contrastanti quando quelle dita fredde scivolarono via.
-Prego...- avvertì che le voltava le spalle di nuovo.

La mattina dopo, Leshawna si risvegliò sola, ma non si lasciò prendere dal panico. “Harold non è il tipo da fuggire... Si è solo scordato di salutarmi prima di uscire...” Avrebbe potuto studiare, invece decise di uscire anche lei per un po'. Ma il tempo passò e tornata poco prima dell'ora di pranzo, non trovò nessuno.
Camminava avanti e indietro già da diversi minuti. “Non si è nemmeno portato il cellulare... Perchè ha sempre la testa fra le nuvole?!” si sentiva preoccupata, ma sapeva di essere irrazionale. “O forse no... è una calamita per disastri! È quello che aveva dei mancamenti perchè scordava di mangiare quando studiava per un esame... Si è arrampicato su un albero per recuperare quel genio di Kunoichi che gli ha pure graffiato mezza faccia per paura di cadere!” scosse la testa e si schiaffeggiò mentalmente. “Se è sopravvissuto per sedici anni prima di frequentarmi ci sarà un motivo... il peggio che può essere capitato è che abbia deciso davvero di andarsene...” pensò infastidita. “Ma... sarebbe un bene... chi se ne frega se c'è o non c'è... già... certo che però, che razza di bastardo! Eh, eh... ma avrei pensato lo stesso di me al suo posto, quindi...”
Sentì bussare, ma capì subito che non era il fuggitivo, anche se quel modo di bussare forte e sgraziato come se si desiderasse abbattere la porta, era decisamente familiare... rimase immobile, non doveva far pensare di essere in casa.
-Ok... Dobbiamo sfondare la porta!- disse una voce femminile burbera.
-M-MacArtur?! Che stai dicendo?!- rispose un'allarmata voce femminile più stridula.
-Beh Sanders... mi duole dirtelo... ma i miei timori sono ormai certezze!- disse MacArtur con tono melodrammatico. -Se McGrady non ci sta più aprendo... è perchè ha sicuramente ceduto alla depressione e si è suicidato! Ora il suo cadavere sarà abbandonato da qualche parte in quel triste appartamento ed è nostro dovere recuperarlo!-
“Ma che sta a dire quella psicofessa?! Harold non è tipo da suicidio, è solo un po' giù, è normale!”
-In che lingua devo dirtelo... McGrady non è in casa! Ha detto che andava dalla sorella per un po'! Non capisco perchè mi trascini sempre qui ultimamente. Speri che lei ritorni?- chiese Sanders sbuffando. -Se lo facesse non sarebbe sicuramente per te!-
-Ah, sei davvero un'ingenuotta! A giudicare dall'aumento di spazzatura del condominio malgrado la mancanza di nuovi coinquilini, questo appartamento ha ricominciato ad essere abitato da una settimana circa. Eppure nessuno ci ha mai aperto quando siamo passate... perchè secondo te?-
“Perchè sei una cazzo di stalker!” pensò Leshawna attenta a non lasciarsi sfuggire un sospiro.
-Forse ti sbagli o magari non è in casa...- Sanders cercò timidamente di farla ragionare.
-No! È perchè è troppo sconsolato per aprirci! Se non si è già ammazzato lo starà facendo o rischia di farlo! È nostro dovere di poliziotte salvarlo o recuperare il corpo, non trovi?-
Sanders rimase in silenzio per un po', pessimo segno che la compare le stava facendo venire dei dubbi -L-lo dici solo perchè vuoi sfondare una porta!-
Leshawna pensando che MacArtur stesse prendendo la rincorsa si appostò dietro la porta aspettando il momento giusto...
-Uno, due...- la poliziotta cominciò a contare e Leshawna contò in mente con lei. Poi aprì la porta di colpo lasciando che la poliziotta cicciotta corresse per un po' per poi perdere l'equilibrio e atterrare di faccia in cucina.
Leshawna la guardò soddisfatta  sotto lo sguardo atterrito della poliziotta afroamericana che dopo averla guardata con biasimo andò a controllare la collega -MacArtur, stai bene?-
“Beh, lei voleva sfondarmi la porta... come dovevo reagire?!”
-Sto bene, sto bene... cos'è success...?- poi si accorse di Leshawna, si alzò immediatamente e la raggiunse. -Bel colpo, dolcezza!- le disse afferrandole le mani divertita. -Comunque... perchè sei...-
-Wr...WR...WROOOOUUUH!-
MacArtur fu interrotta da un suono rauco e vibrante. Guardando verso la porta rimasta spalancata, le donne videro un essere dal pelo prevalentemente fulvo irto e la dentatura da carnivoro esposta. Le orecchie dell'animale erano portate all'indietro, le enormi pupille facevano apparire gli occhi quasi neri.
-Un chupacapra!- esclamò MacArtur, non si capiva se era entusiasta o spaventata.
-N-no penso sia un g-gattino... eh... g-gattone ferocie...- balbettò Sanders.
-Sei qui come alleata o nemica, Kunoichi?- domandò Leshawna nervosa, non aveva mai visto la gatta in quelle condizioni. “Ma non può essere venuta da sola, Harold deve essere nelle vicinanze...”
-UHUUWROHUURU'H- “Umani femmina imprudenti e arroganti... che ci fate in un territorio che non vi appartiene? Scappate! Voi non volete vedere Kunoichi in berserk, non è vero?” pensò Kunoichi cercando di metterle in fuga, in fondo era magnanima... ma le creature erano troppo stupide per cogliere la possibilità che stava loro offrendo, così si preparò a scattare. “Quindi avete scelto il combattimento, eh?”
-...Miohm?- perplessa si sentì sollevata da degli arti dalla struttura e l'odore familiare.
-Kunoichi! N-non scappare più in quel modo...- disse Harold riprendendo fiato. Portava sulle spalle uno zaino scuro apparentemente molto pesante. La gatta che teneva in braccio si era leggermente sgonfiata, ma rimaneva rigida e nervosa.
“Harold, mollami! Se ne occupa Kunoichi di sbarazzarsi delle intruse!”
-Ah...- il ragazzo si accorse delle due poliziotte. -Ecco perchè eri così arrabbiata... Sembrava che stessi cercando di evocare un demone... o facendo un provino per una band metal.- le parlò per tranquillizzarla ma anche se Harold emetteva i suoi versi da umano con cadenza tranquilla, Kunoichi non sapeva se significava che non stava accadendo niente di grave o che il suo umano stava sottovalutando il pericolo rappresentato delle intruse.
Sanders si avvicinò ai due. -E' una femmina, davvero? Ma è gigantesca!-
-Eh... era randagia, forse è l'incrocio fra specie con una struttura imponente... Non avvicinarti così, è nervosa!- si ritrasse infastidito.
-Scusa, è che ho avuto dei gatti e prima sembrava molto... alterata... volevo vedere come stava.-
-...Grazie? Ma devi aver avuto a che fare con gatti molto mansueti se pensi che avvicinarti così sia una buona idea...- sorrise nervosamente cercando di non essere troppo sgarbato.
-Ah... non era un chupacabra?- disse delusa MacArtur dopo aver osservato Kunoichi a distanza di sicurezza.
-La tua collega è sempre così gentile?- chiese Leshawna sospettosa.
-Meh... è un cuore tenero e il tuo ex è uno straccio! Sembra anche un ragazzino, non come te che sei una vera donna.- rispose con un tono irritantemente ammiccante. -E'... è ancora il tuo ex, veeero?- anche quel tono era irritante...
Intercettò Harold mentre spostava un'incazzata Kunoichi nella stanza da letto.
-Ehi! Hai chiamato i rinforzi?- cercò di scherzare Leshawna.
-Uhm...- Harold riflettè sulle tensioni del giorno prima e si chiese se Leshawna pensasse che avesse bisogno di un supporto per sopportarla. -In realtà ero andato da mia sorella per la brandina, poi mi sono reso conto che non potevo trasportarla con la bicicletta...- confessò imbarazzato, aveva l'impressione di poter leggere la mente di Leshawna in quel momento.
“Gliela brucio la bicicletta!”
-E Kunoichi sembrava molto giù... così ho deciso di portarla con me.-
-Ah... Beh, una cosa sanno fare i gatti, ignorare il prossimo. Sempre saputo che eri taroccata...- la prese bonariamente in giro, ma ebbe l'impressione che Kunoichi non l'avesse presa bene.
-Ehi, guarda che i gatti sanno essere molto affettuosi e sentire la mancanza delle persone...- la informò Harold un po' infastidito vedendo lo sguardo scettico della ex.
Kunoichi si sporse verso Leshawna annusandola. Harold la avvicinò per favorirla.
-Eh... Cosa state facendo?- chiese Leshawna perplessa.
-E' che vuole annusarti...- la donna li guardò storto. -Potresti aver mangiato qualcosa di insolito e lei lo avverte.- spiegò per non toccare tasti dolenti. -O... magari le sei solo mancata.- disse più allegro. Leshawna guardò con sospetto Kunoichi. -Dovrebbe essere sana, ma per sicurezza stai lontana dalla sua lettiera.- disse serio.
-Come se morissi dalla voglia di... Aspetta, in quello zaino hai la sua lettiera? Hai portato un sacco di lettiera che a momenti pesa più di te con la bici e... e pure una gatta?! Capisci che sarebbe stato più comodo e sicuro con...-
-Con la macchina, blah blah blah, lo so!- rispose imbarazzato. -Ma le fobie non sono razionali.- si giustificò sbrigativamente.
Tornando in cucina ritrovarono le poliziotte ad aspettarli.
-Eh... volete pranzare con noi?- Leshawna guardò Harold temendo fosse serio o che lo prendessero sul serio.
-Con piacere!- esclamò MacArtur.
-N-no! Togliamo il disturbo! Eravamo solo nelle vicinanze e volevamo controllare se eri tornato e come stavi...- si giustificò Sanders imbarazzata. -E siamo felici che anche tu sia tornata...- disse rivolgendosi a Leshawna.
-Perchè sei qui? Avevi delle cose da riprendere e ora hai bisogno di un posto dove andare? Casa mia è disponibile!- si offrì MacArtur. Sanders si portò la mano al viso con fare nervoso.
-Eh...- non sapeva come tirarsi fuori dalla situazione ed Harold che si tratteneva dal ridere non la stava aiutando. -Oh Harold! Volevi dirmi qualcosa?-
-Eh?-
Leshawna lo trascinò lontano. -Posso dirle che siamo tornati insieme?- sussurrò tesa.
-Uh... Vuoi trovare un modo carino per non illuderla di avere speranze o vuoi semplicemente togliertela di torno nel modo più efficacie possibile?- sorrise leggermente. -Ok, ma non credo che mollerà l'osso.- la avvertì.

Il ragazzo era probabilmente di buon umore a causa della gatta recuperata, ma anche se la bugia fosse stata realtà, Leshawna non sarebbe stata stupita dall'atteggiamento divertito di Harold. Non era geloso se non sentiva in pericolo la relazione e che lei non era e non poteva essere interessata a quella donna rumorosa, era abbastanza chiaro.
MacArtur era abbattuta alla notizia, ma inorgoglita cercò di non nasconderlo.
-Mi spiace per il disturbo McGrady...- sospirò Sanders. -A volte lei è così...- disse guardando la collega davanti la porta.
-Tranquilla, non è un problema e... buona fortuna, sono certo che saprai cavartela.- il ragazzo le fece l'occhiolino. Sanders arrossì.
-Ah, è molto dura a volte! Ok, spesso!- si sfogò. -Eh... di nuovo congratulazioni, mi fa piacere per voi.- aveva l'impressione che Leshawna la stesse guardando male. “Starò impazzendo...” -Ok, arrivederci.- se ne andò dubbiosa.
-E' solo curiosità, non sono affari miei, ovviamente.- disse Leshawna il più rilassata possibile. -Ti piace Sanders? Beh, ha quattro anni in più di te,  non che la consideri pedofila...- “Approfittatrice di giovani giù di corda, maniaca e criminale!” -Hai la mia benedizione, sono solo... stupita!- sorrise tesa.
-Perchè ti da fastidio?- chiese Harold con sospetto.
-Ah, ma che dici...-
Il ragazzo, con aria preoccupata, le toccò le sopracciglia tese. “Questo sarebbe un bel problema...” pensò insicuro poi la guardò con biasimo “E, come se non bastasse, perchè è tanto ottusa?” sospirò. -Tu e la signorina MacArtur siete fatte l'una per l'altra! Avete due teste... A Sanders piace la collega, non le interesso io... e nemmeno lei interessa a me.-
-Ah...- realizzò Leshawna. -In effetti ha senso... ma allora perchè sembrate così carini fra voi?-
-Perchè è stata gentile... non stavo molto bene e visto che la collega girava qui attorno aspettando il tuo ritorno o informazioni per trovarti, l'ha notato e si è comportata cordialmente, tutto qua... E poi abbiamo entrambi pessimi gusti. Solo le ragazze etero possono fare comunella per le loro sventure amorose?- disse più leggero. -Non che sparlassimo davvero di voi... E comunque, non dovrai preoccuparti che mi interessi ad altre donne per un po'. Per questioni di... umore... la mia libido è praticamente inesistente e potrebbe rimanere così per qualche tempo.- spiegò con freddezza. -Beh, posso approfittare per favorire la meditazione. Magari raggiungerò una nuova consapevolezza...- sdrammatizzò. “Che la meditazione è inutile come tutto il resto...”
-Ok...- rispose dubbiosa.
“E poi pensa davvero che mi cercherei qualcun altro così in fretta?” pensò infastidito. -Ah, giusto... Non è che più tardi mi accompagneresti da mia sorella, per favore?- sorrise innocentemente.
“Dovrei costringerlo ad usare la macchina.” ma guardandolo si sentì in colpa. -Va bene.- “Beh, non sono granchè utile qui, suppongo che glielo devo...”
-Vorrei recuperare anche la mia batteria...- disse pensieroso.
-B-batteria?- balbettò Leshawna atterrita.
-Sì... mi sentivo teso, così me la sono portata dietro per sfogarmi un po'... spero che Riff non me l'abbia distrutta... o anche Celia potrebbe inciampare e danneggiarla...-
-Ok... Ma non ti porterai la testa con la batteria, vero?-
-Ma... ma hai sempre detto che non ti infastidiva... e che non era male come sottofondo... Mentivi anche quando dicevi che ti piaceva la tastiera? E la tuba?!-
-Ecco... per la batteria mentivo...- ammise. -La tastiera invece mi piaceva, ma per quanto riguarda la tuba... suona male se dico che speravo che avessi troppi problemi respiratori per uno strumento a fiato?- Harold rimase in silenzio guardandola di traverso.
-Tutta la nostra relazione... è stata una menzogna...- commentò risentito a bassa voce mentre si allontanava.

Poteva prendersi ancora un po' di tempo prima di accompagnare Harold. Una parte di lei sperava che si scordasse di chiederglielo.
“Non mi va di vedere Celia, non mi va di stare in macchina con lui... non mi va proprio di portare la macchina...” pensò stiracchiandosi sul divano.
-Wraho!- la chiamò Kunoichi.
-Eh... ciao.- “Penso che Harold mi abbia contagiata...” Non aveva avuto gatti o cani, non era abituata a parlarci ad alta voce.
-Wroooo!- la chiamò di nuovo avvicinandosi. Era insolito... ancora più insolito che le salisse sulle gambe.
-Ecco... non ho nulla da mangiare, vedi?- le mostrò le mani, ma la gatta continuava a fissarla intensamente annusando l'aria intorno a lei.
“E' da un po' che ci pensavo, ma ora è evidente... il tuo odore è cambiato! È molto, molto strano!” pensò Kunoichi irrequieta. “Che sia collegato al motivo di tutti quegli strani comportamenti e al fatto che hai lasciato questo luogo per un po'? Beh, però sei comoda! Non ci avevo fatto caso... E la tua temperatura sembra più alta, eh eh, che bello!” la gatta ne approfittò per sistemarsi comodamente sulle cosce della donna.
-Ah... Harold! Vieni che il gatto taroccato s'è sfasciato!- sentì la corsa frenetica e scoordinata del ragazzo.
-Cosa?! Che succede?!- esclamò entrando, poi fissandole trattenne il riso. -Pfff... mi fa piacere che vi siate mancate avvicenda...-
-Eh? A me sembra che voglia ottenere qualcosa...- guardò la gatta con sospetto.
“Kunoichi deve assorbire tutto il tuo calore corporeo... yeeyee...” pensò allegra Kunoichi. “No, aspetta! Non devo lasciarmi corrompere! La situazione è sospetta, perchè l'umana ha cambiato odore e temperatura? Sta avvenendo sicuramente qualcosa!” pensò rimanendo acciambellata.
-Non so se capisce che sei incinta, ma probabilmente percepisce i cambiamenti chimici tramite l'olfatto, per questo la incuriosisci...- “Anche se significherebbe che Kunoichi non è troppo recettiva ai cambiamenti di Leshawna. Se ne sarebbe dovuta rendere conto prima e davo per scontato che avesse già percepito qualcosa... Forse quando si tratta di lei è un po' stupida...” -Ma se questa cosa può avvicinarvi è un vantaggio. Malgrado le apparenza, i gatti sono molto bravi a dare sostegno emotivo. Sarebbe utile se diventaste più amichevoli fra voi.- Leshawna sembra parecchio scettica ogni volta che parlava di queste cose. -Dovresti porti in modo più rilassato con lei, per non trasmetterle il tuo nervosismo...- continuò pur accorgendosi che la ragazza lo fissava in modo sgradevole.
-Scusa, ma non credo nella stregoneria...-
-Non lo è! I gatti sono molto percettivi e realmente utili per... ah...- sapeva che era inutile, non riusciva a prenderlo sul serio in quei momenti. -Gradirei che non mi trattassi come se studiassi astrologia! Non sono un fattucchiere...-  
-Sembri mia madre in questi momenti...- osservò la ragazza. -Anche lei si innervosisce molto quando io e mio padre la prendiamo in giro, ripete “Sono laureata e tutti i miei alunni, anche i più indisciplinati mi ascoltano! Solo a voi due sembro una lavandaia!”- disse vagamente divertita.
-Te la ricordo solo per questo? Mi sembra una reazione normale... dovete proprio sfinirla a volte...-
-Era lei che si metteva in mezzo quando dovevo fare i compiti perchè aveva deciso di dovermi per forza aiutare. Credeva che insegnare lettere la rendesse un genio in tutto, quindi doveva farle capire che non era vero.- disse come se ostentasse superiorità.
-...Non deve essere stato facile avere a che fare con una mini-te.-
-Ma che dici, ero una bambina adorabile e tranquilla, solo crescendo mi sono rovinata...-
-L'autocritica non è da te per quanto sia una buona cosa...- sospirò -Non ti sei rovinata... anche se a volte sei davvero difficile.- sorrise leggermente.
-Eh... guarda che stavo chiaramente scherzando! E poi...- “Smettila di essere gentile. Siamo in conflitto, ricordi?” Era un irrazionale lamentarsi. Disgraziatamente, Harold aveva ragione. Se si fosse lasciato andare ad un comportamento più ostile, probabilmente si sarebbe sentita solo peggio, ma non le andava giù essere trattata con cautela a causa della sua condizione.
-Stavi dicendo qualcosa?- chiese il ragazzo.
-Nulla di importante...- “In realtà sei così da sempre... ma è strano vedere questo comportamento ritorto contro di me...” Harold tendeva ad affogare i rancori fin da quando erano a scuola.
Sapeva essere molto velenoso e mettersi sulla difensiva anche quando non serviva se si alzava col piede sbagliato o era nervoso. Ma quando era abbastanza lucido, tendeva ad essere tranquillo e amichevole anche con chi di norma teneva un atteggiamento aggressivo, violento o irrispettoso nei suoi confronti.
Era un comportamento che Leshawna aveva sempre odiato.

Più o meno sapeva i motivi che lo spingevano a evitare le tensioni, glielo aveva chiesto verso l'inizio del terzo anno a scuola, all'ultima ora, quando erano rimasti soli in classe.
-Eh? Con la salute che ho non posso permettermi di essere costantemente arrabbiato e di cattivo umore.- gli aveva risposto come fosse ovvio, ma vedendo l'espressione infastidita della sua interlocutrice continuò. -Se dovessi essere rancoroso verso chiunque mi tratti male, il mio organismo sarebbe continuamente stressato e le mie viscere non la prenderebbero tanto bene, aumenterebbero anche i miei mal di pancia da nervosismo... Ed è fastidioso dovermi sedere in posizioni strane per sentire meno dolore all'addome... Mi capita abbastanza spesso quando sono in classe, ma se lo dicessi ogni volta sembrerebbe una scusa per evitare lezioni e compiti...-
-Quindi è per quello che invece di stare seduto a volte ti incurvi in avanti a uovo e altre ti inclini all'indietro come se cercassi di stenderti?-
-Si nota molto, eh?- soffiò imbarazzato.
-La scuola non sembra molto salutare per te, dovresti fare più assenze!- consigliò scherzosamente, ammorbidita dalla sfiga del ragazzino, nonostante il fastidio iniziale.
-Attirerei di più l'attenzione... E poi...- era indeciso. Forse la ragazza l'avrebbe preso per pazzo. -Non ho il fisic du role giusto per potermi permettere un comportamento aggressivo. Se lo fa un ragazzo con un determinato carattere e aspetto può sembrare normale, addirittura fico se il ragazzo è carismatico e anche in alcune ragazze può sembrare forte, ma se mi comportassi così io, potrei essere visto come un potenziale serial killer o comunque un ragazzo problematico e disturbato... E le persone non smetterebbero di darmi fastidio perchè non incuterei abbastanza timore per scoraggiarle, anzi... potrei divertirli di più se cominciassi a fare l'isterico... potrei farli sentire più nel giusto quando si comportano male se reagissi male...- vide chiaramente il disgusto negli occhi della ragazza, o almeno ne fu convinto, e se una parte di lui era nel panico, l'altra si sentiva perversamente confortata dall'aver ottenuto una reazione conosciuta, ma fu la prima parte ad avere la meglio. -Non mi nascondo dietro delle scuse! Ho provato a reagire e gli altri hanno cominciato a vedermi come un ratto infetto... ho provato a parlarne con gli insegnanti, ma a nessuno a quanto pare importa e chiedere aiuto mi fa sembrare solo più debole!- “Perchè ci tengo a discolparmi? Io non ho fatto niente di male...”
-Calmino pulcino, calmino!- disse la ragazza facendo il segno del time out. -Ti credo... Quindi sta' calmo, ok?- Harold arrossì per l'imbarazzo e lei con quel sorriso rassicurante sembrava una persona matura, cosa che paradossalmente non lo calmava affatto.
“Magari sta mentendo...” pensò lui ancora in stato di allerta, ma decise di scacciare quel pensiero, tanto qualora fosse stato così, non poteva farci nulla. -Non ero arrabbiato con te, io stavo... Beh, niente...- sospirò guardando il pavimento. -Alla fine credo sia anche sbagliato aspettarsi che gli esseri umani siano gentili e coerenti, semplicemente non è nella nostra natura... Intendo... Per esempio ci sono persone stronze in gruppo che si lasciano trasportare facilmente da altri idioti che danno il cattivo esempio. Però alcune di quelle persone quando sono da sole e non hanno nessuno su cui far colpo prendendo in giro qualcuno, sono più tranquille, meno sceme... Credo sia giusto dare seconde possibilità alle persone se in quel momento sembrano più disponibili e non hanno l'aria di avere secondi fini. Forse conoscendo meglio le vittime delle loro idiozie si renderanno conto di aver commesso un errore.-
-Eh...- “Perchè passa dall'essere inquietante, all'essere spaventosamente ingenuo? Non ha vie di mezzo 'sto tipo?” -Meh... Ma che cretino devi essere per prendertela con qualcuno per fare il figo? Certi soggettoni non meritano alcuna considerazione!- stabilì determinata. Harold sembrava perplesso.
-Eh... guarda che un po' lo fai anche tu...-
-Che?!-
-E in generale, quando hai molte persone intorno diventi poco paziente e abbastanza disposta a liquidare chi consideri meno prendendolo in giro, facendo ridere il tuo gruppetto di amici.-
-Ok... forse può essere...- con quelle osservazioni l'aveva messa un po' in imbarazzo.
-Però posso anche dire che sai essere gentile e attenta alle persone a cui tieni...- aggiunse Harold.
-Non mi sembra comunque giusto fare finta di niente e comportarsi da amici con i pezzi di sterco... E mi spiace dirtelo caro, ma guarda che tu sei tipo una bomba ad orologeria! Passi da momenti di sottomissione ad altri di isteria casuale verso chi ti passa vicino! Forse se evitassi di reprimere la rabbia e sbranassi gli altri come Dio comanda...-
-Senti, conosco i miei difetti...- rispose infastidito. -E sto cercando di fare ciò che è meglio per me. Almeno quando sono in momenti in cui riesco a controllarmi, voglio cercare di essere affidabile...- deglutì. -Ma sono curioso! Hai altre incredibili soluzioni a cui io in tutti questi anni non sono arrivato?- fece una smorfia che sarebbe dovuta essere un sorriso per prenderla in giro... ma dava l'impressione di essere abbastanza disperato da sperare che lei avesse davvero una soluzione. -Scherzo, è un problema mio... ma credo di essere con le mani legate.- unì i polsi, forse istintivamente, forse come gesto teatrale, sospirando con un viso apparentemente più rilassato. -Forse avrei dovuto risponderti domani, preparandomi tutto un discorso meno strano... avrei potuto utilizzare una qualunque scusa per uscire dall'aula dicendo che ero di fretta. Essendo pendolare sarebbe stato abbastanza credibile... Eh... non so neanche perchè ti sto dicendo tutte queste cose... aiuto...- sorrise nervosamente, una volta che cominciava a parlare era difficile per lui fermarsi. Forse era davvero un ordigno instabile che perdeva parole ogni volta che lo si toccava, ma non arrivava mai a esplodere del tutto...
-Beh, non è un problema, anche se sembri un bel po' confuso...-
-Uhm... Però... Grazie per esserti preoccupata per me...- scandì le parole lentamente, non era sicuro di aver interpretato bene il motivo dell'interessamento di Leshawna e in quel momento non aveva abbastanza controllo su di sé per farle qualche battuta ammiccante. L'aveva preso alla sprovvista trattenendolo il aula ed ora si trovava esaurito dalle spiegazioni che le aveva dato.
-Prego? No, aspetta...- “E' un fraintendimento. Non ero preoccupata, è che col tuo modo di causarti problemi da solo è impossibile ignorarti... ok, forse gli altri ci riescono benissimo...” non era sicura di doversi giustificare. Era un ragazzino strano e difficile da capire per lei, ma a volte temeva di piacergli. “Ma se gli dicessi che non riesco a ignorare il disastro che è, penserebbe che mi preoccupo per lui, non smentirei un bel niente... Non è una bugia, sì, lui mi preoccupa... ma perchè è troppo fastidioso perchè riesca a non averlo in testa, non perchè mi piaccia...”
-Beh... Non sto andando da nessuna parte... Puoi tranquillamente dirmi... qualunque cosa volessi dirmi...- disse con abbastanza curiosità e aspettative.
-Ma no, puoi andartene!-
-...Mi stai cacciando?- la guardò confuso, poi si diresse fuori dall'aula.
-Eh, però volendo, se mi pagassi, potrei proteggerti, sai?- “Visto che ci sono, perchè no?”
-I-in che modo pagare una ragazza per farmi da guardia del corpo dovrebbe aiutarmi a non essere preso di mira? Ammiro la tua determinazione nel cercare di guadagnare da qualunque situazione, sai?- “Ma quindi stavi solo cercando di capire se ero abbastanza disperato da diventare una fonte di guadagno?! R-razza di...” -Ma non batto in strada, non ho bisogno di alcun protettore. Grazie comunque per il pensiero... Ora, con permesso...- accennò un inchino, un po' fuori luogo, e se ne andò offeso.


Angolo dell'autrice:

In ritardo di nuovo... e questa non è neanche l'unica storia da aggiornare!
Purtroppo ho periodi in cui mi blocco perchè non riesco a scrivere come vorrei...
MacArtur e Leshawna per certi aspetti le trovo simili, in Missione Cosmo Ridicola, la prima, mi era sembrata una versione maschiaccio(penso che Leshawna sia abbastanza femminile... cosa che mi sa non riesco proprio a far trasparire! E metterla in confronto con Harold forse non aiuta molto...) e comic relief di Leshawna e credo che la concorrente del primo cast potrebbe anche piacerle(ha delle qualità che MacArtur apprezzerebbe?) per questo l'ho inserita in questo modo. E voi che ne pensate?
In ogni caso, spero che vi sia piaciuto il capitolo e che continui a piacervi anche la storia.
Se vi fa piacere, fatemi sapere i vostri pensieri.
Alla prossima! (Sperando che sia un po' più presto!)

Nota:
-Il sovrappeso può rappresentare un problema sia per la salute della donna che per quella del nascituro. Può anche essere causa di complicazione durante il parto.
Non dovrebbe essere il periodo adatto in cui perdere peso, ma bisogna comunque tenere sotto controllo il peso che si guadagna, alimentarsi secondo determinate regole e rimanere attive facendosi guidare dal medico.
  
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