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Autore: Deb    30/01/2021    3 recensioni
Da quando c’è lei non trovo più Sana dormire sul divano, russando un po’. Sari non la lascia riposare un attimo quando è a casa.
È uguale a lei. Il sorriso che ha è lo stesso della madre. È quasi strano vederla sorridere con i miei occhi. È come se un po’ sorridessi anche io
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{Fa parte della serie "Please" scritta con gabryweasley | Spoiler!DeepClear}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Sari Hayama | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Please'
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Grace




Sono riuscito ad esorcizzare le mie più infide paure, ed ora, quando Sana torna dal lavoro oppure io torno dalla mia giornata lavorativa, ci scambiamo aneddoti scomodi, come di quella paziente che ha cercato di baciarmi, oppure quel fan che ha provato a mettere le mani in posti sbagliati. A volte litighiamo, più spesso ne ridiamo insieme.
Siamo di nuovo una famiglia da circa quattro anni. Non ci siamo più allontanati, non ne abbiamo la forza, più probabilmente. Abbiamo troppa paura di perderci di nuovo, senza ritrovare la via di casa.
Sari corre da me non appena metto piede in casa. Come la madre, mi saluta euforica sulla porta e mi salta in braccio per darmi un bacio. Da quando c’è lei non trovo più Sana dormire sul divano, russando un po’. Sari non la lascia riposare un attimo quando è a casa.
È uguale a lei. Il sorriso che ha è lo stesso della madre. È quasi strano vederla sorridere con i miei occhi. È come se un po’ sorridessi anche io.
«Papà!» Urla, nelle mie povere orecchie, mentre la stringo al mio petto.
«Bentornato, Akito». Mi raggiunge anche Sana e mi dà un bacio sulle labbra.
«Bleah!» Sari si gira dall’altra parte, disgustata.
«Brava, bleah. Non provare a farti baciare da nessuno all’asilo». Le bofonchio, remore di come i bambini - io - potrebbero essere precoci. Non farti baciare fino ai venticinque anni. Non farti baciare proprio. Non offrire limonate contro vertigini, e non avvicinarti troppo ai visi dei ragazzi. Poi quando sarai più grande ne parleremo meglio.
«Papà, Rumiko ha detto che arriva fratellino!» Sari, quando è entusiasta, scalcia. Ed in questo momento lo è, perché il mio stomaco sta risentendo di ogni piccolo, misero calcio che sbatte contro la mia pelle. Sarà bravissima a karate, in futuro.
«Sì?!» Sari annuisce, dandomi un altro calcio.
«Mamma ha detto…» Fa una pausa. «...Di chiedere a te». Io guardo Sana, inarcando un sopracciglio, buttandomi poi sul divano, con Sari ancora in braccio. Almeno il mio stomaco mi ringrazierà.
«Che cosa?»
«Anche io voglio un fratellino! Mamma mi ha detto che le mamme e i papà solo possono fare fratellino. Quindi stasera mi prendete un fratellino?» Parla a raffica, nascondendo gli occhi dietro la frangetta, ma con una voce squillante ed entusiasta. Io guardo Sana, che ride sotto i baffi, divertita. «Allora, papà?»
Deglutisco. Sento il cuore battere più frenetico, Sana è d’accordo. La vedo. Per lei va bene. Non per me. No.
«Non è possibile». Rispondo. Lapidario.
Gli occhi di Sari si riempiono di lacrime e quelli di Sana si incupiscono. Mi dispiace. Penso. Non ti lascerò morire. Mia madre ha dato la sua vita per me, il secondogenito. No. Non posso rischiare di perderla. Sari basta ed avanza. Va bene così. Deve andare bene così. Non voglio rivivere tutto.
Ero riuscito ad esorcizzare le mie più infide paure, ed ora, in un battito di ciglia, sono tornate tutte.
«Ma io lo voglio!» I due pugni mi arrivano sui bicipiti. Prepotente come la madre.
«L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re». Rispondo, prendendole i piccoli polsi. «Non si chiedono fratellini, poi».
Sari gira la testa di lato, dubbiosa, senza capire. «Perché?»
«Perché… perché… Non decidiamo noi». Balbetto, sperando che Sana possa venire a darmi manforte. Non voglio un altro figlio, non voglio rischiare la vita di mia moglie, ancora.
«Sari...» Dice la mamma, raggiungendoci sul divano. Le accarezza una guancia e le sorride, calma. «Tu sei arrivata all’improvviso. E benedico tutto il mondo per questo. Se mai avrai un fratellino, arriverà come te. Come un dono. Come una sorpresa».
«Quindi per il mio compleanno o per Natale?»
Scuoto la testa. «Quando meno te lo aspetti». Sussurro, stringendo il tessuto del copridivano.
Sari porta un dito al mento, ci pensa un attimo su. «Ok». Dice, ed io espiro di sollievo. Non è per adesso. Non è per adesso. Non sarà mai. «Però muovetevi, eh?!»
È esattamente come la madre, quando vuole qualcosa, cerca di ottenerla con tutte le sue forze. Conoscendola, tutti i giorni ci chiederà del fratellino. Ma, prima o poi, se ne dimenticherà, e non tornerà più sull’argomento, spero.
Sana mi stringe una mano e mi sorride mentre Sari scende dal divano, per raggiungere la casa delle Barbie poco lontano. Prende Rapunzel tra le mani e il fidanzato: Flynn. «Eugene!» Esclama Rapunzel. «Andiamo a fare un fratellino!» Continua la principessa, avvicinandosi al marito.
«E noi, dopo lo facciamo un fratellino per Sari, vero?» Mi soffia nelle orecchie, Sana, procurandomi la pelle d’oca sul collo. No. Niente fratellini. Niente sorelline. Niente di niente.
Deglutisco, mentre Sana mi accarezza il collo e, quando si accorge che Sari è troppo impegnata con il gioco, mi depone lievi baci che sembrano più carezze. È il suo modo di pregarmi. No.
Rimango immobile, come se non sentissi nulla. Rimango immobile anche se, se fosse per me, la prenderei di peso e la porterei in camera, veloce, soltanto per bearmi del suo corpo. Il ragazzo egoista sono io.
Sana continua il suo gioco, io continuo il mio del silenzio. Sospiro. Il dottore le ha detto che il collo dell’utero è elastico. Non è quindi detto che la seconda gravidanza debba andare come la prima. Ecco perché me l’ha detto, ieri, non appena è tornata dalla visita ginecologica.
Mi volto verso di lei. «Tu vuoi…?» Lascio cadere la frase. Deglutisco. Non sono pronto. Non sarò mai pronto.
«Sì. Con tutto il cuore».
Sospiro e cerco di buttare giù il muro che da solo mi sono creato. Annuisco. Ti farò il favore, Sana. Te lo devo. Chiudo gli occhi, il cuore mi batte all’impazzata, come mai l’ho sentito, e prego tutti i Kami affinché possa andare tutto bene. In fondo, non è detto che arrivi subito o che arrivi affatto.
Il ragazzo egoista sono sempre stato io.





Buonsalveh! Come state?
Io sono un po’ tristeh. Questa è la penultima fanfiction di Please. Già comincio a piangereh! T0T
Abbiamo fatto un piccolo salto temporale e la piccola Sari è cresciutah :3 Non è adorabbbbbbileh? Già bravissima nel dare calci :’D
E chiede un fratellino, facendo ripiombare il nostro Akito nel suo vortice autodistruttivoh. Con qualche piccola differenza…
Spero che la fic vi sia piaciuta! ♥
Ci vediamo sabato prossimo (ma anche prima con Always!) per il gran finaleh
Baci
Deb


Fanfiction successiva: Please di Deb e gabryweasley



   
 
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