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Autore: Emaluck    30/01/2021    0 recensioni
Frammenti di qualcosa che inizia e finisce qui, qualcosa che non è mai esistito e mai esisterà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E' un sabato sera tranquillo, come molti altri. Qualche ora prima decidemmo di bere qualcosa nella casetta. Ad un certo punto F chiede a J se si può fare nottata a casa sua, J acconsente. Verso l'1 e qualcosa ci mettiamo a letto, io non ho per niente sonno perciò non vado a dormire. Mi guardo intorno nella penombra della notte: vedo il grande tavolo circolare davanti a me e la finestra qualche metro a destra. J e F dormono al piano di sopra mentre S è nel salotto con me. Mi siedo a terra tra il tavolo e la finestra, penso alla rabbia che covo, all'orribile situazione in cui mi trovo, alla frustrazione che provo. La guardo, non riesce a prendere sonno e si sta agitando: si gira a sinistra, poi si gira a destra, poi prova a dormire di faccia sul cuscino. Mentre guardo l'europeo arancione che si dimena nel letto come in trappola la sento sbuffare scocciata. C'è un buio immenso nella stanza, solo la luce della Luna entra dalla finestra ed illumina il busto di S e parte del piumone. Ad un certo punto si alza del letto, i nostri sguardi si incrociano, lei sa che la sto guardando, continuo a osservarla per altri tre o quattro secondi, poi riprendo a guardare fuori dalla finestra. Dopo poco s'alza dal letto e con passi sicuri, quasi vedesse al buio, cammina alla mia destra, seguo i suoi movimenti con la coda dell'occhio finché non arriva dietro di me. Mi si siede accanto. Le dico:" fa un freddo terribile, posso?", lei acconsente con un cenno del capo e mi poggia il piumone sulle spalle. La luce lunare ci investe completamente, vediamo distintamente i nostri volti; le chiedo se posso abbracciarla, dice di sì: lentamente il mio braccio scorre sotto il piumone e sale dalla schiena, passando dalle scapole sfioro la sua camicia a fiori, poi le cingo le spalle e la stringo a me con un gesto calmo. 
   
 
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