Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: inzaghina    31/01/2021    1 recensioni
Per celebrare degnamente la fine della guerra, la preside McGranitt decide di organizzare un Ballo per la sera del 31 dicembre 1998, a cui saranno invitati tutti coloro che hanno preso parte alle guerre magiche e combattuto per l'epilogo raggiunto con fatica - e a discapito di tante vite.
Il ritorno a Hogwarts sarà l'occasione per vivere ricordi felici del passato, affrontare i demoni che tentano di oscurare il presente e sperare in un futuro felice per le nuove generazioni.
[Spin-off di "Love is bigger than anything in its way", leggibile anche singolarmente]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hestia Jones, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Love is bigger than anything in its way'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questo capitolo sarà dedicato per la maggior parte al seguente prompt: 8. Kidfic Angelina Johnson (5) e George Weasley (9).
 


 
 
Capitolo 2 – La rilevanza dei ricordi
 
 
 
George osservò l’oggetto ancora da impacchettare che troneggiava sul tavolo della cucina, era sabato 17 ottobre e quella sera era stato invitato alla festa per il ventunesimo compleanno di Angelina, visto che il weekend precedente la ragazza era stata prima in ritiro e poi in trasferta con la squadra. L’idea di incontrarsi in gruppi numerosi lo metteva a disagio: proprio lui, che una volta era stato l’anima di ogni festa, non si sentiva più in grado di ricoprire quel ruolo — non da quando Fred lo aveva lasciato solo, rendendolo definitivamente incompleto. Nonostante questo però, aveva giurato ad Angelina che ci sarebbe stato, e non aveva alcuna intenzione di infrangere la propria promessa.
“È così difficile, Freddie,” mormorò tra sé e sé, osservando una vecchia foto che aveva recuperato sistemando la camera del proprio gemello insieme a Harry e Ginny e che gli aveva fornito l’idea per il regalo della festeggiata. Aveva infatti deciso di regalarle un album di foto magico, che aveva iniziato a riempire con l’aiuto di Alicia, Katie e Lee, era incantato in modo che si sarebbero aggiunte nuove pagine non appena quelle presenti fossero state riempite e aveva contattato gli amici più cari della ragazza per far scrivere loro una dedica in ognuna delle prime pagine. Sollevò la copertina in pelle e osservò la prima foto prescelta, fornitagli da Alicia, che ritraeva le tre ex compagne di squadra, con indosso la divisa da Quidditch rossa e oro, nel giorno della prima partita che le tre avevano giocato insieme al secondo anno di Katie. Nell’istantanea successiva era presente tutta la squadra al completo, dopo che Harry era stato scelto come Cercatore, lui e Fred erano abbracciati e facevano le smorfie che erano soliti fare ogni qualvolta si ritrovavano costretti, loro malgrado, a mettersi composti per scattare una fotografia. Finite le pagine dedicate al Quidditch, aveva inserito una selezione di foto scattate nei momenti liberi a scuola e, tra queste, spiccava uno scatto trovato tra le cose di Fred che aveva duplicato appositamente per lei e che ritraeva lui, Fred e Angelina nell’estate precedente a quella della loro prima partenza per Hogwarts. In quel giorno di luglio, i futuri compagni di Grifondoro si erano incontrati per la prima volta per le strade di Diagon Alley davanti alla vetrina di uno dei loro negozi preferiti in assoluto.
 
“Guarda, George! La nuova Nimbus 1990 ¹… non è stupenda?” la voce di Fred era entusiasta, mentre i due bambini osservavano il manico di scopa in bella mostra nella vetrina di Accessori di prima qualità per il Quidditch.
“Sarebbe un sogno poterla cavalcare…” ribattè l’altro in un tono che eguagliava quello del gemello.
“Se entrassimo nella squadra di Grifondoro magari potremmo convincere mamma e papà a regalarcele…”
“Già ci vedo, sfrecciare nel cielo di Hogwarts con la divisa di Grifondoro sulle spalle!”
“Fate parte della squadra di Grifondoro?” chiese una ragazzina, che si era piazzata alle loro spalle e osservava bramosa il manico di scopa in esposizione.
“Ci piacerebbe, ma… in realtà il prossimo sarà il nostro primo anno a Hogwarts,” ammise George.
“Ma non ci sono dubbi sul fatto che ovviamente finiremo a Grifondoro! È una tradizione ben radicata nella nostra famiglia,” spiegò Fred, piegando gli angoli della sua bocca in un sorriso orgoglioso.
“Ah, sì?”
I due annuirono, “senza dubbio!”
“E sapete anche che sarete parte della squadra?”
“Ovviamente, proprio come i nostri fratelli prima di noi, Charlie era anche il capitano della squadra, sai?!” 
“Charlie… volete forse dirmi che vostro fratello è il famoso Charlie Weasley? Il leggendario imbattibile Cercatore di Grifondoro?!” s’entusiasmò la ragazzina, saltellando e facendo sobbalzare le sue treccine.
“Ebbene sì,” confermo Fred, incrociando le braccia e annuendo.
“Mio fratello mi ha parlato di lui,” continuò la ragazza sorridendo, “io sono Angelina Johnson, piacere.”
“Noi siamo Fred…”
“… e George Weasley,” risposero i due gemelli, ricambiando il sorriso.
“Stavate ammirando anche voi la nuova Nimbus 1990?!” s’informò la ragazzina.
“Eh già, un vero sogno…” ribattè Fred.
“Forse, se venissi ammessa in squadra l’anno prossimo, potrei chiederla come regalo ai miei genitori.”
“Giochi anche tu?” domandò George.
“Ovviamente, sarò una giocatrice professionista in futuro!” esclamò Angelina in tono risoluto.
“E quale ruolo hai?” chiese Fred, alternando occhiate tra il manico di scopa e la nuova amica appena incontrata.
“Cacciatrice, mi sono sempre allenata con mio fratello,” chiarì lei.
“Noi non abbiamo mai fatto giocare la nostra sorellina con noi,” ribattè Fred.
“E perché mai?” s’infiammò Angelina.
“Beh, perché ha solo otto anni,” spiegò George.
“E quindi?”
“È troppo piccola!” dichiarò Fred.
“Invece no, io mi alleno da quando ho ricevuto il mio primo manico di scopa e di anni ne avevo cinque.”
“Avevi una tua scopa tua già da così piccola?” si stupì Fred, mentre lei annuiva.
“Wow, che invidia!” aggiunse Fred, occhieggiando ancora la scopa esposta.
“Sei proprio forte, sai?” commentò George.
“Grazie,” sorrise lei, “anche voi lo siete, ma dovreste far giocare vostra sorella con voi…”
“E chi ti dice che lo voglia, scusa?” la sfidò Fred.
Angelina scrollò le spalle, “sinceramente essendo vostra sorella non me la immagino come una che gioca con le bambole… avete detto che anche l’altro vostro fratello giocava, no?”
I due annuirono e lei continuò: “deve avere il gioco nel sangue.”
“Beh, in realtà abbiamo un altro fratello maggiore, ma lui ha sempre la testa infilata nelle pagine di un libro… quindi, magari Ginny potrebbe aver preso da lui, chi lo sa?!” borbottò Fred, scrollando la testa.
“Credo che lo scoprireste se glielo chiedeste, di certo non lo posso sapere io…”
“Mhmm, potresti avere ragione,” le concesse Fred, grattandosi il mento.
“Magari lo faremo,” annuì George.
“E voi in che ruolo vorreste giocare?”
“Oh, il nostro sogno è diventare battitori,” chiarì Fred, mentre George annuiva al suo fianco.
“Credo che potreste essere l’incubo di tutti gli avversari in effetti… siete assolutamente identici!”
“In realtà qualche differenza c’è,” iniziò a dirle George.
“Già, ovviamente io sono il più bello,” chiarì Fred, inarcando beffardamente le sopracciglia e ottenendo in risposta una risata divertita da Angelina e una gomitata dal gemello.
“Il più bello casomai sono io… e anche il più intelligente,” ribattè George, strizzando l’occhio alla nuova amica.
“Eccoti qui, Angie!” esclamò un ragazzo alto dalla pelle color caffelatte, che stringeva tra le mani una fotocamera magica.
“Sono venuta a vedere la nuova Nimbus,” rispose la ragazzina, “dici che, se entro in squadra l’anno prossimo, mamma e papà me la regaleranno per il compleanno?”
“Facciamo che prima dovrai entrare in squadra e poi attenderai il 5 ottobre per scoprirlo, che ne pensi?”
Angelina ridacchiò, “posso contare sul fatto che tu gli dirai quanto la desidero?”
“Certo, già lo sai che farei di tutto per te… sei pur sempre la mia sorellina! E loro chi sono?” domandò il ragazzo, indicando i gemelli, che erano rimasti in silenzio ad assistere allo scambio tra i fratelli Johnson.
“Lui è mio fratello Andrew e loro invece sono i miei nuovi amici George e Fred Weasley,” rispose Angelina, indicando prima l’uno e poi l’altro, riuscendo a riconoscerli senza problemi.
“Hey, ma come hai fatto a non scambiarci?” le domandò George, ammirato.
“Mhmm, non siete poi così identici in realtà…”
“Nessuno ci riconosce così facilmente, tranne la mamma,” si rabbuiò lievemente Fred.
“Vi dispiace così tanto che io ci riesca?”
George scosse la testa, “certo che no!”
“È solo che stavamo già pianificando degli scherzi in cui avremmo indossato l’uno i panni dell’altro,” spiegò Fred, “se però tu ci riconosci, chi ci assicura che non lo farà anche qualcun altro?”
“State tranquilli, io sono un’osservatrice molto attenta, ma il vostro segreto è al sicuro con me,” promise Angelina.
“Davvero?” s’entusiasmarono i due.
“Ma certo!”
“Hey, che ne dite di una foto insieme?” propose Andrew, “per immortalare il momento esatto del vostro primo incontro?”
“Perché no?!” i tra bambini si posizionarono di fronte alla vetrina, con Angelina a fianco di George, al centro dell’istantanea.
“Vi farò avere le copie quando ci vedremo a scuola,” promise la ragazza prima di salutarli.
“Tanto ci vedremo a Grifondoro!” esclamò George.
“Una giusta come te non potrebbe essere smistata in nessun’altra casa,” concluse Fred, indirizzandole un sorriso compiaciuto.
La risata di Angelina risuonò nella via, mentre si allontanava stringendo la mano del fratello.
 
George non avrebbe mai potuto immaginare il legame che si sarebbe instaurato con Angelina, anche se già dopo quel primo incontro era rimasto colpito dal suo sorriso e dalla sua forza d’animo, oltre che dalla fiducia nei propri mezzi. Ciò che preferiva del loro rapporto, soprattutto in un momento difficile come quello che stava vivendo, era la naturalezza con cui riusciva a parlare con lei di ogni cosa — incluso Fred, che tante persone avevano timore di nominare. Angelina era un’amica preziosa, non si era arresa quando in certi momenti chiunque lo avrebbe fatto ed era riuscita a rimanergli accanto e a convincerlo a uscire dal bozzolo in cui si era richiuso, quasi fosse un bruco timoroso all’idea di trasformarsi in farfalla. Tentò di replicare l’incantesimo che sua madre faceva per impacchettare i regali e osservò lievemente deluso il risultato, era certo che Angelina avrebbe apprezzato il contenuto, nonostante l’aspetto esteriore non fosse particolarmente accattivante.

 
*
 

Quando Bill scese al piano inferiore dopo la doccia, il profumo dolce e caramellato di mele e vaniglia permeava l’aria della cucina e Fleur canticchiava tra sé una melodia francese che ultimamente aveva imparato a conoscere.
“Mhmm, che profumino delizioso,” mormorò avvicinandosi di soppiatto e abbracciandola da dietro, inalando l’aroma floreale del suo shampoo alla lavanda mischiato a quello della salsedine che ormai caratterizzava l’aroma di entrambi.
La donna si appoggiò contro il petto del marito e sorrise nell’incavo tra la spalla e il collo, sfiorando la barba che da qualche settimana adornava il volto dell’uomo, rendendolo ancora più affascinante, “credi che la tarte tatin gli piascerà?”
“Sono sicuro di sì, sai bene che tutti s’innamorano dei tuoi dolci francesi,” le ricordò Bill, baciandola sulla punta del naso.
“Tua madre all’inizio non era tonto convonta…” mormorò Fleur.
“È difficile smuovere mia madre dalle sue idee, ma dopo che l’ha assaggiata te la chiede quasi ogni volta che ci vediamo,” le fece notare Bill, scrutandola intensamente, “e comunque ho idea che Hestia e Alistair non siano dei critici così difficili da accontentare, non credi anche tu?”
La risata musicale di Fleur risuonò nella stanza, mentre gli occhi cerulei della ragazza venivano riempiti da una luce divertita e Bill si ritrovò irrimediabilmente attratto da quelle labbra morbide piegate in un sorriso affascinante. S’abbassò, sfiorando la pelle delicata del suo collo, per poi lambirne l’orecchio decorato da un semplice paio di cerchi argentati, le sue labbra bramose si schiusero finalmente su quelle di Fleur, ingoiandone i gemiti di piacere che l’assalto alla sua pelle nivea avevano scatenato. La donna si voltò nell’abbraccio del marito, per riuscire a ricambiare al meglio quel bacio tanto agognato, mordicchiò il labbro inferiore di Bill, reclamando l’accesso alla sua bocca e lasciando che le proprie mani s’insinuassero nei suoi capelli, mentre quelle grandi di lui accarezzavano la sua pelle coperta da un semplice vestito color acquamarina — infiammandone ogni centimetro. Le dita lievemente callose di Bill sfioravano il corpo sinuoso della moglie, toccando i punti che sapeva essere più sensibili alle sue carezze, sfruttando la mappa mentale costruita momento dopo momento, scoprendo ogni volta nuovi metodi per farla fremere di piacere tra le sue braccia e sentirla pregare per averne di più. Fleur inarcò il proprio corpo, mordendo con più forza il labbro inferiore di Bill e ottenendo un gemito gutturale in risposta, prima di toccare con esigenza i pettorali coperti dalla camicia verde bosto, percependo il battito erratico del cuore del marito..
“Je t’aime,” le rammentò Bill, prima di reclamare nuovamente le labbra di Fleur per un altro bacio.
“Moi aussi,” sorrise lei, contro la sua bocca, tentando di riprendere fiato, “temo che però dovremo rimandare tutto questo a plus tard…”
“Hai ragione, del resto abbiamo tutta la notte, no?” ribattè Bill, baciandola un’ultima volta.
E tutta la vita,” aggiunse Fleur, mostrandogli ancora una volta tutta la sua forza.
Fu con il sorriso sulle labbra, che Bill andò ad aprire la porta a Hestia e Alistair che avevano invitato per la prima volta a cena da loro.
“Avete una casa stupenda,” li salutò l’Auror, abbracciando la padrona di casa.
“Questa baia è un incanto,” aggiunse Alistair, porgendo due bottiglie di vino elfico.
“Oui, sce ne siamo innamorati subito,” rispose Fleur, osservando il panorama mozzafiato che si stagliava di fronte alla loro cucina; la guerra appena conclusa non aveva fatto altro che rinnovare in lei necessità di circondarsi di quanto c’era di bello nel mondo. La spiaggia selvaggia presso la quale si trovava Villa Conchiglia era l’oasi perfetta per lei e Bill: il posto in cui potevano scordare le mostruosità del passato e tentare di rimpiazzare i ricordi tragici con momenti felici insieme; non avrebbero mai scordato le persone perdute, o le macerie lasciate dalla battaglia, ma avrebbero iniziato a costruire insieme il futuro che si meritavano.
“Posso capirne il motivo,” annuì Hestia, seguendo lo sguardo dell’amica.
“Avete detto che vi piace il pesce, vero?” domandò Bill.
“Sì, lo adoro,” lo rassicurò Hestia.
“Io mangio tutto!” ridacchiò Alistair, stemperando l’ultimo velo di tensione che poteva esserci tra i quattro.

 
*
 

Lee stava improvvisato una serie di cocktail sempre più improbabili, assistito da un esilarato Cormac e da una spazientita Katie. Harry, Ron, Dean e Alicia invece ridacchiavano insieme a Percy e Audrey, che avevano accettato entusiasticamente l’invito, mentre Oliver stava ovviamente conversando di Quidditch con alcune compagne di squadra della festeggiata.
“Dici che ne parla anche di notte?” domandò Angelina, mentre George la aiutava con la torta.
“Chi?” ribattè lui distrattamente.
“Oliver!”
“Di Quidditch dici?”
La Cacciatrice annuì.
“Probabilmente sì, povera Katie…”
“Però è palese quanto quei due si amino, non trovi?”
“Ma certo che lo è…” sorrise George, “va avanti sin dal primo momento in cui l’ha vista giocare e l’ha voluta in squadra, secondo me.”
“Anche io e Alicia ne siamo certe.”
“Fred lo prendeva in giro continuamente,” sussurrò George.
Tirare fuori il nome del gemello gli veniva naturale quando si trovava con lei, che non insisteva, non lo metteva a disagio e sapeva semplicemente ascoltarlo, oppure ridere insieme a lui per i ricordi più assurdi. Certi giorni gli sembrava di starsi dimenticando di lui, ma quando era con Angelina era certo che non fosse affatto così e che il fratello sarebbe sempre stato una parte importante nella sua vita — anzi, fondamentale.
“Era una delle sue caratteristiche principali, in effetti…” concesse Angelina.
“Già, sapeva essere un tale rompiscatole!”
“Ma il bello era proprio questo.”
“Certi giorni mi manca così tanto, che non sono sicuro di riuscire ad arrivare alla fine della giornata,” ammise in un sussurro.
“Sai che puoi contare su di me, vero?”
George annuì, ricambiando la stretta delle dita di Angelina.
“E anche su tutti i presenti… forse non capiamo l’entità del tuo dolore, ma faremo del nostro meglio per starti vicini, George.”
“Lo so, Angie…”
“Hey, mi pareva di averti detto che odio essere chiamata così,” lo rimbeccò.
“Nemmeno se sto soffrendo?” ribattè, osservandola di sottecchi.
“Te lo concedo, ma solo se stai soffrendo,” sbuffò lei, sorridendogli.
“Allora è deciso…” ricambiò il suo sorriso con uno che era sincero, ma non arrivava ai suoi occhi e non coinvolgeva il resto del viso — tutto quello che poteva offrirle in quel momento.
“Spero non ne abuserai…” roteò gli occhi la festeggiata.
“Io? Per chi mi hai preso?”
“Mhmm, e chi lo sa?” ridacchiò lei, passandogli i piattini.
“Buon compleanno,” le sussurrò, sfiorandole la guancia con un bacio.
“Grazie, George.”



 

 
 
¹ Ho inventato io il nome del manico di scopa in questione, che immagino come il modello precedente alla Nimbus 2000 che ha cavalcato Harry nei primi anni a Hogwarts.
 
Nota dell’autrice:
Allora, in realtà ci sarebbero dovuti essere solo George e Angelina qui, ma Bill e Fleur sanno essere molto insistenti e io non so dirgli di no, perché li adoro troppo…
Spero di essermela cavata con la kid!fic, visto che era il tema preponderante del capitolo.
Ci tenevo però anche a mostrare la prima serata a quattro tra Bill e Fleur e Hestia e Alistair, che mi piacciono proprio tanto insieme e sicuramente riproporrò.
I ricordi a cui alludo nel titolo sono quelli catturati dalle foto dell’album, ma anche quelli che i nostri personaggi stanno creando in questo momento, che rivivranno in futuro.

Ci vediamo presto con un capitolo incentrato su Percy.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: inzaghina