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Autore: Bored94    31/01/2021    0 recensioni
Shinpachi e Kagura ammirano molto Gintoki, nonostante a volte si comporti come un idiota e sono terribilmente curiosi riguardo il suo passato. Dopotutto non è da tutti poter sentire storie di guerra direttamente dal leggendario Demone Bianco e dai suoi compagni!
Peccato che loro siano inclini a raccontare un sacco di sciocchezze, almeno fino a quando...
[Spoiler: Anima d'argento; Gintama: The Final]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gintoki Sakata, Kagura, Kotaro Katsura, Sakamoto Tatsuma, Shinpachi Shimura
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NON FARE DOMANDE SE NON SEI PRONTO PER LA RISPOSTA

 

A volte, la cosa peggiore che può capitare alle domande è la risposta.

- Romain Gary


 

«Si può sapere che cosa avete voi due? È tutta la mattina che mi fissate con quelle facce da cospiratori, che vi prende?»

Shinpachi e Kagura si scambiarono un'occhiata intimidita, poi il ragazzo si fece avanti. «Ecco noi... vorremmo sapere qualcosa sulla guerra, Gin-san.»

Il samurai rimase sorpreso. «Sulla guerra?»

«Sì, ecco... so che tu eri uno dei Quattro Re Celesti. Mio padre mi parlava di voi quando ero piccolo, mi raccontava le leggende e io mi chiedevo se... se tu potessi dirci qualcosa di più visto che sei lo Shiroyasha» concluse diventando paonazzo.

Kagura si strinse nelle spalle. «Io so poco o nulla di quel periodo, però ho sentito che tu, il monocolo, il tizio rumoroso e il bombarolo eravate famosi» il tono noncurante di Kagura sarebbe stato decisamente più credibile se non avesse continuato a lanciargli occhiate furtive.

«Però se non vuoi non importa» si affrettò ad aggiungere Shinpachi. «Non sei obbligato.»

Gin rimase in silenzio per qualche secondo: la loro curiosità era palpabile, chissà da quanto tempo stavano pensando di chiederglielo e cercando il coraggio per farlo. Cercò di non mettersi a ridere vedendoli diventare sempre più nervosi ogni secondo che passava.

«Tutto qui?» chiese infine. «Volevate solo qualche storia di guerra?» Fece vagare lo sguardo per la stanza, la schiena appoggiata allo schienale della poltrona, e si accarezzò il mento con le dita, fingendosi pensieroso. «Non pensavo foste interessati a questo genere di cose, ma immagino potrei parlarvene se volete.»

I due ragazzini lasciarono cadere istantaneamente la maschera di finta indifferenza e imbarazzo e si fiondarono verso di lui, Gin se li ritrovò protesi verso di sé, appoggiati alla scrivania, e questa volta non poté fare a meno di ridere, un po' compiaciuto dall'entusiasmo sui loro volti.

«D'accordo, d'accordo! Vediamo...» iniziò a raccontare alcune delle battaglie più famose a cui aveva preso parte, mentre Shinpachi e Kagura pendevano dalle sue labbra. Non sapeva per quanto andò avanti a parlare, ma quei due sembravano assorbire ogni cosa dicesse come due spugne.

«E quei tre?» chiese la ragazzina yato all'improvviso a un certo punto. «Come li hai conosciuti?»

«Kagura-chan!» sibilò in modo strozzato il ragazzo con gli occhiali, era terribilmente combattuto: da una parte voleva sapere di più su quei quattro e la domanda di Kagura era un'ottima occasione per provarci; dall'altra sospettava che il rapporto tra Gin e i suoi ex-compagni fosse molto più complesso di quanto lui desse a vedere e non sapeva se fosse il caso di insistere.

«Oh andiamo, Shinpachi, anche tu vuoi sapere com'erano insieme da giovani!»

Come sarebbe a dire da giovani? pensò Gintoki contrariato.

«Ma non puoi chiedere certe cose a quel modo!»

Quella stupida ragazzina mi ha appena dato del vecchio?

«E perché? In che altro modo dovrei chiederglielo, scusa?»

Ehi e perché Shinpachi non la sta correggendo? Quindi per voi sarei un vecchio? Brutti mocciosi...

«Con un po' più di tatto magari.»

Gin si schiarì la voce per attirare la loro attenzione, cosa che sembrò funzionare visto che ammutolirono entrambi sul colpo.

Perché non è sempre così facile zittirli? «Quindi è questo che volete sapere?» disse spettinandosi i capelli con una mano. Appoggiò il gomito alla scrivania e usò la mano come sostegno per la testa. «Beh io, Zura e Takasugi siamo cresciuti insieme e abbiamo avuto lo stesso maestro. Non c'è molto da dire su quei due: frequentavano l'accademia militare, ma ogni tanto venivano alla Shoka Sonjuku per allenarsi... anche se Takasugi veniva più che altro per sfidarmi, è sempre stato un piantagrane»

Da che pulpito, si ritrovò a pensare Shinpachi. Gli sembrava strano sentir parlare in quel modo del tizio che aveva cercato di ucciderli in passato, ma a quanto sembrava aveva avuto ragione: il rapporto che Gin aveva con quell'uomo era... complicato.

«Dopo un po' hanno lasciato l'accademia militare e si sono uniti alla Shoka Sonjuku.»

«Perché?»
«Si erano cacciati nei guai con i compagni e dicevano di non sentirsi abbastanza stimolati dal livello degli altri studenti» rispose Gin alzando le spalle. «Sakamoto invece lo abbiamo conosciuto durante la guerra, quando lo hanno mandato a raggiungerci con i rinforzi.»

«Gin-chan! Raccontaci alcune delle cose che avete fatto insieme!»

Il samurai si fece pensieroso, come per cercare di decidere da cosa partire. «Una sera» disse finalmente «uscimmo dall'accampamento cercando di non farci notare dal nemico. La nostra missione era di vitale importanza e non potevamo in alcun modo farci scoprire. Ci lasciammo l'accampamento alle spalle e cercammo di restare il più possibile in zone d'ombra e tra gli alberi per non farci scorgere dalle sentinelle. Finalmente arrivammo in città e... potemmo spendere il nostro stipendio in sakè!»

Shinpachi e Kagura lo guardarono seccati, ma non davvero stupiti. Era sembrato a entrambi troppo bello che Gintoki fosse così disponibile. «Quindi il nemico e le sentinelle sarebbero stati i vostri stessi compagni?»

«Certamente, quei testoni non volevano lasciarci uscire» scosse la testa con espressione seria.

«Per forza! Siete scappati a farvi gli affari vostri nel bel mezzo di una guerra!»

Gin si infilò un mignolo nell'orecchio per grattarsi. «Era una missione molto importante invece. Non siamo andati soltanto a bere sakè, dovevamo raccogliere delle informazioni.»

I ragazzini si fecero immediatamente più attenti.

«Dovevamo sapere da quella ragazza del locale per quale motivo avesse scelto Takasugi al posto mio!»

«...una ragazza di un locale?»

«Gin-chan... stai parlando di una prostituta?»

Gintoki annuì grave. «Era una questione molto seria, ne abbiamo discusso per un mese.»

I ragazzi non potevano credere alle loro orecchie. «Almeno... almeno avete avuto una risposta?»

«No, non lavorava più lì.»

Il samurai non poté dire non essersi aspettato, e meritato, il pugno che ricevette in seguito da Shinpachi.

 

***

 

Shinpachi e Kagura osservarono per un attimo gli uomini che si trovavano davanti. In quel momento era difficile credere che fossero delle leggende viventi, ma se avevano imparato qualcosa dalla loro convivenza con Gintoki era che le apparenza potevano ingannare.

«Sakamoto-san... Katsura-san...» il samurai dai capelli d'argento lanciò una rapida occhiata a Shinpachi, sapeva cosa stava per succedere: lui e Kagura avevano passato l'intera giornata borbottando e cospirando tra di loro ed era da quando si erano seduti tutti a tavola che continuavano a sembrare nervosi e irrequieti.

I due uomini rivolsero la loro attenzione al ragazzino con gli occhiali.

«Io e Kagura ci chiedevamo se... se ci poteste raccontare qualcosa di quando eravate in guerra insieme.»

I due si scambiarono un'occhiata e poi guardarono Gintoki con espressione interrogativa.

«Fate pure» rispose lui con noncuranza. «Hanno fatto la stessa domanda a me tempo fa, anche se dite di no insisteranno. Questa qui» disse indicando Kagura «ha addirittura fatto domande a Takasugi mentre era prigioniera sulla sua nave.»

Katsura e Sakamoto risero. «Vediamo... » rimasero per un momento in silenzio, pensando a cosa raccontare. Dopo un po' Zura iniziò. «Era passato ormai qualche anno da quando ci eravamo arruolati ed era la prima volta dopo settimane che ci trovavamo tutti sullo stesso fronte. Le cose non stavano andando affatto bene, il nemico era in netta superiorità numerica e ci stavano precludendo le vie di fuga con una manovra a tenaglia. Presto ci trovammo con le spalle al muro, i nostri uomini venivano uccisi uno dopo l'altro e anche noi dovevamo contrastare un numero sempre crescente di nemici per compensare le perdite. Non saremmo mai riusciti a resistere a lungo, la ritirata era quasi impossibile, i nemici spuntavano da ogni lato e alle nostre spalle c'erano soltanto una foresta e un lago ghiacciato. La foresta era probabilmente già piena di nemici in attesa della nostra fuga, mentre il lago... non eravamo sicuri che avrebbe retto il peso di tutti i nostri soldati. A quel punto c'era un'unica cosa da fare» Zura fece una pausa con espressione grave, mentre Sakamoto annuiva con le braccia conserte. I due ragazzini non emisero suono, troppo catturati dal racconto.

Fu Sakamoto a proseguire. «Ovviamente... dovevamo sfidarli a una gara di pattinaggio sul ghiaccio!»

«Ricordo ancora le divise luccicanti di Zura e Takasugi mente volteggiavano sul ghiaccio» rincarò la dose Gintoki annuendo.

«Investire in quelle luci stroboscopiche è stata davvero un'ottima idea» concluse Sakamoto compiaciuto.

Kagura e Shinpachi si alzarono senza dire una parola e se ne andarono, lasciando quei tre idioti a bere e sghignazzare.

 

***

 

«Cosa sono quelle facce?» chiese loro Otose vedendoli sedersi sconsolati al bancone del bar.

«Abbiamo provato a chiedere a Gin-chan qualche storia della guerra e su di lui e i suoi compagni, ma abbiamo ottenuto poco o nulla. Così abbiamo chiesto al terrorista e all'uomo rumoroso ma è stato anche peggio» si lamentò esasperata la ragazzina yato, appoggiando la testa al bancone con fare disperato. Shinpachi si limitò a sospirare e a chiedere: «lei non sa nulla su quei quattro, Otose-san?»

«Perché vi interessa così tanto?»

Il samurai con gli occhiali si strinse nelle spalle. «Sono cresciuto con le storie sui Quattro Re Celesti, mio padre era un samurai. Sentir raccontare quelle storie da loro sarebbe stato incredibile» sospirò di nuovo. «Gin-san ci ha raccontato qualcosa, ma dopo un po' si è messo a dire un sacco di sciocchezze.»

«Tipico» commentò la padrona di casa sorridendo.

«Otose-san... lei non sa nulla? Che cosa è successo a quei quattro? Perché non ne vogliono parlare?»

La vecchia scosse la testa. «Ah no, ragazzino. Se non lo hanno fatto loro, non sarò io a parlare, mi dispiace.»

 

***

 

Shinpachi e Kagura uscirono dalla stanza il più silenziosamente possibile e si chiusero il fusuma alle spalle. Poco dopo che Gin si era addormentato, erano crollati anche loro accanto a lui. Non sapevano per quanto avessero dormito, ma non avevano intenzione di svegliare anche Gintoki. L'ultimo combattimento contro il Tendōshū era stato massacrante per tutti loro, ma era stato particolarmente difficile convincere Katsura, Gintoki e Sakamoto a smettere di cercare di aiutare a sistemare Edo e a farli riposare. Shinpachi poteva immaginare cosa stesse succedendo: stavano semplicemente cercando di non pensare al compagno e al maestro che avevano perso dopo averli finalmente ritrovati, non poteva veramente giudicarli per aver cercato di concentrarsi su altro.

Sakamoto e Zura si mossero proprio in quel momento e iniziarono a svegliarsi: la notte prima erano collassati sui divani della Yorozuya e si erano addormentati di botto, il ragazzo con gli occhiali li aveva coperti e li aveva lasciati riposare. Con Gin era stato più complicato: sembrava non reagire a nessuno stimolo, ma alla fine erano riusciti a fargli mangiare qualcosa e a farlo parlare. Quello scemo non si era rivolto a loro appena tornato a Edo perché pensava di non avere il diritto di coinvolgerli nella propria missione suicida, come se loro non fossero stati in grado di capire perché volesse cercare di salvare il proprio maestro anche se c'era il rischio che si rivelasse di nuovo un pericolo. Come se Kagura e Shinpachi non fossero stati disposti a fare la stessa cosa per Gin se si fossero trovati in quella situazione. Il ragazzo scosse la testa e si avvicinò ai loro ospiti.

«Buongiorno, volete qualcosa da mangiare? Kagura sta andando a preparare la colazione» chiese mentre l'amica si dirigeva in cucina. I due annuirono e lui andò ad aiutare Kagura a portare il cibo nell'altra stanza.

«Gintoki?» chiese semplicemente Sakamoto quando li vide tornare.

«Sta ancora dormendo, abbiamo pensato fosse meglio non svegliarlo.»

L'uomo annuì continuando a mescolare il tè sovrappensiero. «È meglio lasciarlo riposare, ciò che è successo in questi giorni è difficile da accettare.»

«Ci dispiace per la vostra perdita» rispose Shinpachi, mentre Kagura annuiva seria. Zura e Sakamoto rivolsero loro un sorriso triste. «Non ha mai risposto, vero?» chiese il mercante sospirando.

«Risposto?»la ragazza dai capelli rossi gli rivolse per un attimo uno sguardo interrogativo. «Oh... ti riverisci a ciò che accadde tra di voi alla fine della guerra, giusto?»

L'altro annuì. «Che razza di testone, per voi sarebbe molto più semplice capire la situazione se vi avesse raccontato la verità la prima volta che glielo avete chiesto, anni fa» disse passandosi una mano tra i capelli.

«Sakamoto-san... di cosa stai parlando?» Shinpachi sentì nuovamente riemergere la curiosità che aveva sepolto così a lungo, questa volta però non poté fare a meno di sentire una punta di apprensione causata dalle parole dell'ospite, che scosse la testa. «In realtà... non credo sarebbe giusto che ve lo raccontassi io, dopotutto non riguarda davvero me...» rispose lanciando un'occhiata eloquente a Katsura che sospirò.

«Non sono affatto sicuro che dovremmo parlargliene a sua insaputa... tuttavia siete rimasti coinvolti nelle nostre vicende molte volte ormai. Avete diritto di sapere cosa successe quel giorno» rimase un attimo in silenzio, come per fare mente locale. «Io, Gintoki e Takasugi eravamo tutti allievi del maestro Shōyō alla Shoka Sonjuku, ci conoscevamo fin da quando eravamo bambini. Ci arruolammo perché un giorno il sensei venne arrestato poiché il bakufu riteneva che stesse tramando per rovesciarlo, volevamo liberarlo. Ci mettemmo anni a raggiungere un rango abbastanza elevato da avere libertà di movimento e avvicinarci sufficientemente al nemico. Finalmente arrivò il giorno tanto atteso. Ci separammo per attaccare contemporaneamente da tre punti diversi, ma io e Takasugi venimmo catturati. Gintoki quindi lasciò la propria postazione e corse in nostro aiuto, ma venne catturato a sua volta, questo io e Takasugi lo scoprimmo solo in seguito. Fummo legati e portati su una rupe dove si trovava anche il maestro Shōyō, inginocchiato e legato, come pronto per un'esecuzione. Fu allora che portarono Gintoki da noi. Diversamente da noi però era libero e gli avevano dato una katana» Zura fece una pausa, cercando il coraggio di proseguire. Rivivere quei ricordi non era affatto piacevole nonostante fossero ormai passati anni. Per un attimo incrociò lo sguardo comprensivo di Sakamoto che gli fece un cenno per farlo proseguire. Nel frattempo Kagura e Shinpachi cominciavano a sentirsi a disagio, quella storia stava prendendo una piega peggiore di quanto si aspettassero, cosa avevano chiesto a Gin di raccontare in quegli anni? «Subito pensammo che volessero costringerlo a uccidere il maestro o a combattere per riscattarci...» il samurai strinse i pugni e fece un respiro profondo «invece gli chiesero di scegliere. Noi o il maestro. Avrebbe dovuto essere lui a scegliere se salvare noi o il sensei, avrebbe dovuto essere sempre lui a uccidere l'altro... o gli altri. In nome di una promessa fatta a Shōyō anni prima, Gintoki uccise il nostro maestro, l'uomo che l'aveva cresciuto da quando aveva otto anni. Dopo quella vicenda ci separammo, Takasugi sentendosi responsabile trasformò il suo dolore in odio e scelse Gintoki come capro espiatorio e io... beh... non posso dire che all'epoca non mi arrabbiai con Gintoki a mia volta.»

Shinpachi e Kagura rimasero completamente immobili e in silenzio. L'unica cosa che erano in grado di sentire in quel momento era orrore, un orrore senza pari. Era molto peggio di quanto avessero pensato. Esponenzialmente peggio. Come? Come aveva fatto Gin a scegliere e a continuare a vivere per tutti quegli anni con un peso simile? Lo avevano costretto a scegliere tra uccidere suo padre e i suoi fratelli.

Shinpachi e Kagura si scambiarono uno sguardo sconvolto, la sola idea di dover scegliere tra uno di loro e il loro mentore faceva venire a entrambi il voltastomaco e voglia di scappare.

«Quindi... Gin-chan ha ucciso Shōyō e... ha continuato a combattere contro Utsuro? Non ha solo ucciso il suo maestro una volta, ma anche una seconda quando è comparso quel mostro immortale e lo ha poi visto morire di nuovo quando si è sacrificato per salvarci?» chiese Kagura con gli occhi lucidi. Dirlo ad alta voce lo rendeva reale e ancora più terrificante. Katsura annuì, era la prima volta che i ragazzi lo vedevano così stanco.

«Inoltre... Gintoki vi ha detto come è morto Takasugi?» chiese Sakamoto senza la sua solita allegria.

Shinpachi scosse la testa. «Ha detto che è morto contro Utsuro.»

Il mercante annuì. «Suppongo sia vero, ma... Takasugi era vivo grazie alle ossa di Oboro e quindi al sangue di Utsuro. Utsuro aveva preso possesso del suo corpo per cui per eliminarlo una volta per tutte...»

«Ho dovuto uccidere Takasugi» terminò Gintoki facendo sobbalzare tutti i presenti.

Kagura e Shinpachi si voltarono verso di lui e per un attimo non seppero cosa dire. Ma c'era davvero qualcosa da dire? Qualcosa che avrebbe potuto rendere meno orribile quella situazione?

Non sapevano nemmeno se ci fossero le parole giuste per confortare Katsura e Sakamoto, figurarsi se avevano una vaga idea di cosa dire a Gin dopo ciò che avevano sentito.

Shinpachi si sentì avvampare per la vergogna.

«Scusaci» disse in un soffio. Gin gli rivolse uno sguardo perplesso. «In questi anni noi... le domande che ti abbiamo fatto... scusa, ora capiamo perché hai sempre cercato di svicolare. Siamo stati insistenti e sconsiderati, non abbiamo riflettuto. Scusaci»

Kagura annuì. «Avremmo dovuto capire e fermarci prima, perdonaci Gin-chan.»

Gintoki non rispose: non era arrabbiato con loro, in realtà non era arrabbiato con nessuno. Sakamoto e Zura avevano ragione, era loro diritto sapere. Non riusciva però a guardarli in faccia: si stavano scusando per averlo tartassato di domande, certo, ma una volta che i sensi di colpa se ne fossero andati cosa avrebbero pensato di lui? Adesso che sapevano che non era stato in grado di proteggere le persone importanti per lui che cosa avrebbero fatto? «Non importa, non è colpa vostra. Potete andare se volete» si limitò a commentare senza alzare lo sguardo.

Kagura lo abbracciò all'improvviso, guardandolo in modo colpevole. «Sei così arrabbiato, Gin-chan? Vuoi davvero mandarci via?»

«Andare? Andare dove?» chiese Shinpachi confuso. Era abbastanza sicuro che Kagura avesse frainteso, lo sguardo triste e rassegnato che Gintoki gli rivolse in risposta confermò i suoi sospetti. Davvero pensava che avessero una stima così bassa di lui? «Gin-san, non cambieremo opinione su di te per via di questa storia. Non hai fatto niente di sbagliato. Quella scelta... quella scelta non era una vera scelta. Volevano riportare in vita Utsuro. Avrebbero comunque trovato un motivo per uccidere il sensei Shōyō. Hai solo fatto ciò che dovevi per proteggere i tuoi compagni. Non c'era nessuna alternativa. E credo che il sensei e Takasugi-san ora siano in pace, avete chiarito ogni cosa e Utsuro non può più fare del male a nessuno dei due... quindi li hai salvati, no?»

Il samurai distolse lo sguardo mentre Kagura lo stringeva ancora di più e gli dava dello stupido. «Mi dispiace, Gin-chan, ma ti resteremo tra i piedi ancora a lungo.»

«Se vuoi davvero liberarti così tanto di noi, dovrai fare decisamente di peggio, Gin-san» confermò Shinpachi tentando di sdrammatizzare e mettendogli una mano su una spalla, mentre Zura e Sakamoto osservavano la scena in silenzio, soddisfatti.

Gin rivolse a entrambi i ragazzi un sorriso appena accennato, sollevato che non avessero deciso di lasciarlo solo. Forse dopotutto avevano ragione, era ora di capire che non sarebbe stato così facile perderli.

Grazie.










 

 



 

Note:
Gli headcanon presenti in questa fanfiction sono condivisi con Quasar93 e Magnetic_Ginger, quindi se avete letto (o leggerete, molte sono in wip) più fanfiction nostre e trovate delle somiglianze è normale, siamo d'accordo per riempire a turno i vari missing moments (ci conosciamo irl, quindi nessun plagio all'orizzonte).

Le nostre fanfiction che rientrano al momento nel progetto sono, in ordine cronologico:
- Sometimes the only choices you have are bad ones. But you still have to choose - Quasar93
- L'unica scelta possibile - Bored94
- Il peso di una promessa - Bored94
- Riconciliazione - Bored94
- Propositi e vendette - Bored94
- Nightmares – Quasar93
- Non fare domande se non sei pronto per la risposta – Bored94

Mentre la timeline su cui ci basiamo, ricavata dai riferimenti canon e adattata un pochino è questa (basata sull'età di Gintoki):
- 8 anni Gintoki viene trovato da Shōyō
- 10/11 anni Takasugi e Katsura arrivano alla Shoka Sonjuku
- 16/17 anni Shōyō viene catturato e i ragazzi entrano in guerra
- 21 anni morte di Shōyō, i jōi4 si separano, Gintoki si consegna agli Hitotsubashi
- 22 anni Gintoki si stabilisce a Kabuki-chō
- 27 anni incontro con Shinpachi e Kagura
- 30 anni guerra contro l'esercito della liberazione
- 32 anni arco dei due anni dopo
- 34 anni epilogo del manga

  
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