Poso il tuo corpo sul pavimento e chiudo i tuoi occhi.
Meriti di riposare, dopo tutte le sofferenze patite.
Con la tua fine, la rabbia esplode e mi volto verso Spider.
Ti schiaccerò, maledetto criminale da quattro soldi.
Implacabile,
Spider spara.
Il
colpo di pistola esplode in una forte detonazione.
Con
un gesto fulmineo, tu ti poni come uno scudo davanti a Connor.
Urli,
poi cadi agonizzante.
Il
mio cuore, in questo momento, si spacca in mille pezzi acuminati.
Corro
verso di te e ti stringo tra le mia braccia. No, non puoi morire…
Dio,
quale incomprensibile macchinazione stai creando?
Perché
hai scelto di prendere la vita di quest’uomo tanto buono e
misericordioso?
– Padre!
– grido, disperato. Il tuo corpo imponente si sta già
facendo freddo, ma io non accetto questo destino per te.
Tu
devi sopravvivere, amico mio.
Questo
mondo, tanto divertente quanto corrotto, ha una necessità
disperata di persone come te.
– Che
idiota! – impreco. Il tuo affetto per quel ragazzino ti ha
perduto.
E
ora giaci sul pavimento di questa chiesa, il petto dilaniato da un
proiettile.
Ne
è valsa la pena, amico mio?
Premo
la mano sulla tua ferita, ma la ritiro subito dopo, rossa di sangue.
– Cosa
diavolo pensavi? – grido, poi mi tolgo la giacca e la
appallottolo. Devo contenere questa emorragia, fino all’arrivo
dei soccorsi.
Forse,
c’è una speranza di salvezza per te.
Perché
i soccorsi non arrivano?
– Tu
non vai da nessuna parte! – grido, premendo la mia giacca
contro la tua ferita. Sento i miei occhi umidi…
Sono
lacrime?
Stupido
prete, io, il principe dei demoni, sono sul punto di piangere per te.
Sii
fiero della tua opera.
– Va
tutto bene… Non ho paura di morire… – sussurri,
il tono pacato. Il dolore ha abbandonato il tuo volto e la luce di
un sorriso risplende su di esso.
No,
non accetto questo! Non posso perderti a causa di un criminale da
quattro soldi!
– Invece
dovresti… Il posto in cui stai andando è noioso! –
grido.
Cerco
di mantenere la mia voce ferma, ma ne esce un rantolo, che risuona
fasullo alle mie orecchie.
Il
mio cuore, dilaniato da una rabbiosa e impotente tristezza, cerca di
allontanare la realtà, che, crudele, si staglia davanti ai
miei occhi.
– Mi
sono divertito troppo per una vita sola… – prosegui, il
tono sempre più sereno. Il tuo sguardo, così caldo,
sembra non appartenere più a questo mondo.
– Non
parlare così! Hai ancora tante cose da fare, tanta gente da
infastidire! – ti interrompo. Voglio salvarti, eppure sono
impotente.
La
morte aleggia su di te e io non riesco a lasciarti andare.
– Premi
sulla ferita! – grida Chloe, la pistola abbassata su Spider.
– Lo
sto già facendo! – urlo, irritato per lo scontato
consiglio di lei. Non funziona!
Padre
Frank, vorrei poterti donare i miei poteri, se questo fosse
possibile.
Ma
la mia forza di Signore dell’Inferno è doppiamente
inutile.
Sono
vicino a Chloe, ma, anche se potessi servirmi dei miei poteri non
potrei fare nulla.
Non
potrei risanare la tua ferita e ridare al tuo corpo, ormai quasi del
tutto freddo, il calore della vita.
E
questa impotenza accende il mio cuore di odio e di rabbia.
Ti
sollevo il tronco e cerco di aumentare la pressione della mia giacca
sulla tua ferita.
– Frank…
Resta con me… Resta con me… – balbetto. Sei il
primo essere umano che io possa chiamare amico.
Il
tuo esempio fulgido di riscatto e redenzione ha turbato il mio cuore.
Eppure,
ora solo la mia angoscia e il mio pianto trattenuto possono impedirti
di oltrepassare il confine tra la vita e la morte.
I
tuoi occhi, caldi d’affetto e rispetto, malgrado l’agonia,
si riflettono nei miei.
– Non
capivo… per quale motivo Dio ti avesse messo sul mio cammino…
Ma poi ho capito… Potrebbe avere messo me sul tuo… –
mormori.
Ti
sollevo ancora di più e ti stringo al mio petto. Riderei, se
la situazione non fosse così tragica.
Frank,
amico mio, il tuo cuore è limpido, ma la tua visione di Dio è
distorta da insegnamenti fasulli.
Non
sai quanto il suo animo possa essere perfido e manipolatore.
– Non
credo! Con il sottoscritto, si è arreso tanto tempo fa! –
rispondo, amaramente ironico. Dio, da te considerato il sommo bene,
vede in me uno strumento per i suoi piani contorti e non si cura
della mia volontà.
Non
accetta la mia brama di libertà e i miei sentimenti.
–
Ricorda…
Tuo padre ha un piano… – sussurri, tranquillo, seppur
ostinato.
Sbarro
gli occhi, sorpreso. Tu hai scoperto la mia identità?
– Mio
padre… Allora tu… – balbetto, costernato. Sei
riuscito a vedere oltre la mia veste umana e a scoprire la mia natura
autentica?
Ad
un tratto, sento il tuo corpo rilassarsi e il gelo si impadronisce
del mio cuore.
Giro
la testa e vedo il tuo volto abbandonato sulla spalla, gli occhi
volti all’indietro e la bocca umida di sangue.
– Frank…
– mormoro. Il mio corpo trema e la disperazione, prima
contenuta, monta nel mio animo.
Poso
il tuo corpo sul pavimento e chiudo i tuoi occhi.
Meriti
di riposare, dopo tutte le sofferenze patite.
Con
la tua fine, la rabbia esplode e mi volto verso Spider.
Ti
schiaccerò, maledetto criminale da quattro soldi.