Gli scacchi non sono come la vita: essi hanno delle regole!
(M.Pasternak)
(M.Pasternak)
Ouverture
“Che cosa l’ha spinta a venire nuovamente a Parigi?”
Era una domanda che non le aveva mai fatto; la fece all’improvviso dopo un lungo silenzio. Era una calda sera parigina ed erano seduti sulla terrasse davanti al Deux Magots, con due bicchieri di Pernod sul tavolino rotondo. Lui aveva aggiunto acqua al liquido trasparente e Beth l’aveva osservato diventare lattiginoso; le piaceva il sapore fresco dell’anice, la sensazione quando arrivava allo stomaco. Si sentiva come una gatta acciambellata al sole, momentaneamente in pace con il mondo.
“Attenta il Pernod è molto forte, Beth.”
Elisabeth aveva sorriso ironica. Provava una certa soddisfazione nel sentirlo pronunciare il suo nome con quell’accento particolare, avrebbe voluto restare lì per sempre a guardare la gente che andava e veniva in un susseguirsi che non pareva casuale, cercare di capire cosa dicevano ai tavoli vicini. “
“Ancora non ha risposto alla mia domanda.”
Beth alzò le spalle con noncuranza “Parigi è l’emblema della mia sconfitta e forse anche della mia rinascita. E poi…mia madre amava Parigi. Ne parlava spesso. E’ un peccato sia morta prima che potessi portarcela.”
Sperava che non le chiedesse altro perché sapeva che avrebbe iniziato ad eludere le domande, ad infastidirsi probabilmente. Era pentita dell’istinto che l’aveva indotta a mentirgli quando si erano incontrati la sera prima, le menzogne possono chiudere in una trappola, una trappola siberiana* nella quale si era infilata da sola come l’ultima delle principianti. Era qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile, eppure tutto in quell’uomo la destabilizzava. Dal gentile distacco con cui parlava, all’impettita compostezza, lo sguardo ieratico, incapace di lasciarsi sfuggire anche un solo dettaglio.
“Ho mentito” ripeteva tra sé queste parole, ma quando veniva il momento di pronunciarle perdeva il coraggio e taceva. Ammettere avrebbe comportato dare una spiegazione e doveva esserci una mossa meno rischiosa da poter giocare. Lui sarebbe cambiato se avesse saputo? Beth distolse gli occhi. Sì, era possibile.
Era una domanda che non le aveva mai fatto; la fece all’improvviso dopo un lungo silenzio. Era una calda sera parigina ed erano seduti sulla terrasse davanti al Deux Magots, con due bicchieri di Pernod sul tavolino rotondo. Lui aveva aggiunto acqua al liquido trasparente e Beth l’aveva osservato diventare lattiginoso; le piaceva il sapore fresco dell’anice, la sensazione quando arrivava allo stomaco. Si sentiva come una gatta acciambellata al sole, momentaneamente in pace con il mondo.
“Attenta il Pernod è molto forte, Beth.”
Elisabeth aveva sorriso ironica. Provava una certa soddisfazione nel sentirlo pronunciare il suo nome con quell’accento particolare, avrebbe voluto restare lì per sempre a guardare la gente che andava e veniva in un susseguirsi che non pareva casuale, cercare di capire cosa dicevano ai tavoli vicini. “
“Ancora non ha risposto alla mia domanda.”
Beth alzò le spalle con noncuranza “Parigi è l’emblema della mia sconfitta e forse anche della mia rinascita. E poi…mia madre amava Parigi. Ne parlava spesso. E’ un peccato sia morta prima che potessi portarcela.”
Sperava che non le chiedesse altro perché sapeva che avrebbe iniziato ad eludere le domande, ad infastidirsi probabilmente. Era pentita dell’istinto che l’aveva indotta a mentirgli quando si erano incontrati la sera prima, le menzogne possono chiudere in una trappola, una trappola siberiana* nella quale si era infilata da sola come l’ultima delle principianti. Era qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile, eppure tutto in quell’uomo la destabilizzava. Dal gentile distacco con cui parlava, all’impettita compostezza, lo sguardo ieratico, incapace di lasciarsi sfuggire anche un solo dettaglio.
“Ho mentito” ripeteva tra sé queste parole, ma quando veniva il momento di pronunciarle perdeva il coraggio e taceva. Ammettere avrebbe comportato dare una spiegazione e doveva esserci una mossa meno rischiosa da poter giocare. Lui sarebbe cambiato se avesse saputo? Beth distolse gli occhi. Sì, era possibile.