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Autore: coopercroft    07/02/2021    0 recensioni
Mycroft Holmes si innamora di una donna bella e determinata, ma che nasconde un piccolo segreto. Un Ice Man che si ritrova a combattere con la sua solitudine e una promessa di vita diversa. Come farà a conciliare amore e lavoro?
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’incontro con  Eleanore Brett

Mycroft sbuffò mezzo annoiato, prese la valigetta di pelle nera dalla scrivania del suo ufficio, e decise di andare a casa in anticipo. Non che la sua vita fosse noiosa, anzi era piena di impegni. Ma era solo, ed era la cosa che cominciava a irritarlo di più.  Il suo amato fratello minore ora si godeva la sua vita insieme a John. Dopo la morte di Mary Watson le cose tra loro si erano aggiustate. Il buon dottore aveva capito di amare Sherlock, e dopo tante incertezze aveva accettato il dato di fatto. Sherlock era cambiato, dopo aver affrontato Eurus aveva preso coscienza di avere una famiglia, quella con John e Rosie, che erano tutto ciò che aveva sempre desiderato.

Percorse pensieroso il Bunker sotterraneo, dopo aver attivato la sorveglianza personale che lo seguiva discreta in ogni spostamento.  Alla fine un'altra giornata piena di impegni era giunta al termine, ma non era ancora finita, perché quella sera aveva una cena all'ambasciata Inglese. Ne avrebbe fatto volentieri a meno, gli sarebbe piaciuto starsene a casa con un buon bicchiere di brandy, di fronte al camino a impigrirsi.

Ma era stato costretto dal primo ministro e aveva dovuto a malincuore presenziare. Il Bmw nero governativo lo aveva portato a casa evitando il traffico della città. La vecchia casa di Pall Mall lo aspettava buia e solitaria, capì di non essere di buon umore perché finì per dimenticare la password di accesso, e questo non era da lui. Si piantò innervosito a digitare sul display, ma dovette chiamare Anthea per ricordargliela. La cambiava tutti i giorni, ma non l’aveva mai scordata. “La mezza età che incombe.” Pensò avvilito.

Controvoglia si preparò per la noiosa serata che lo aspettava, indossò uno smoking nero e curò in forma maniacale ogni dettaglio, si fece portare all’ambasciata scuro in volto e già tediato.

Si ritrovò al ricevimento circondato da una confusione di politici, che parlavano lingue diverse, la confusione non gli era mai piaciuta, ma abbozzò e si lasciò trasportare dalla noia.  Salutò con la sua solita cortesia le persone che gli si avvicinavano curiosi di ritrovarlo presente a quella serata. Mycroft li liquidava garbatamente dopo pochi convenevoli.  Si versò del vino e con il bicchiere nella mano prese a girare per le sale piene di pregevoli quadri e mobili antichi dal notevole valore.  Una piccola orchestra suonava dei brani soft, sonnolenti e poco accattivanti.  Finché  distratto , finì per urtare una forma femminile, che chiacchierava con altre persone, al centro della sala.

“Mi scusi, sono un vero disastro.”  Nell’urto aveva rovesciato un po' di vino del bicchiere. Si sentì manchevole, lei si girò e gli sorrise divertita.

"Mister Holmes, che piacere vederla."   Mycroft la riconobbe era l’interprete ufficiale del primo ministro. La signorina Eleanore Brett. L’aveva incrociata alcune volte per lavoro. Lei era sempre rimasta al suo posto, benché lui l’avesse notata, nella sua composta eleganza.

"Miss Brett, anche lei qui.  Certo non si annoierà stasera, con tutti questi politici stranieri." Mycroft faticava a mantenere la freddezza. Lei era notevole si ritrovò a pensare stupidamente.

"Ho alcuni minuti di pausa Mister Holmes, ma la noia stasera proprio no. Ho il mio daffare per tradurre le loro conversazioni. Invece lei Mister Holmes, ha l’aria di chi vorrebbe essere mille miglia lontano da qui. Sbaglio?"

"Ottima osservatrice Miss Brett, da cosa lo deduce se è lecito." Mycroft sospirò rassegnato, pensava alla sua poltrona di fronte al camino. Ridusse gli occhi grigi a fessure.

"Beh, Mister Holmes, tiene quel bicchiere in mano, ma non ha bevuto. Non ha più alcuna bollicina che risale, segno che lo ha riempito da un po'. Se lo finisse troppo presto sarebbe costretto a versarsene ancora e data la lunghezza della serata, alla fine si ritroverebbe alticcio, se me lo concede."

Mycroft si sorprese e le regalò un sorriso divertito. Come aveva potuto non accorgersi di lei?

"Si sta chiedendo perché non mi ha notato prima, Mister Holmes? “  Mycroft sollevò le sopracciglia curioso.

"Nessuna deduzione complicata, l'ho letto nei suoi occhi. Sensibilità femminile."  Gli sussurrò piano, mentre strizzò gli occhi maliziosamente.  L'auricolare che Miss Brett portava, gracchiò

"Mister Holmes mi chiamano, mi dispiace lasciarla da solo, ma conto di vederla più tardi. Se le fa piacere."

"Non mancherò Miss Brett. Lei mi sembra l'unica persona degna di nota qui dentro."

"Lo prendo per un complimento allora Mister Holmes." Eleanore gli regalò un sorriso che valeva tutta quella stupida serata.

Mycroft la osservò mentre si allontanava fasciata da un abito da sera scuro con delicati inserti ricamati.

Era scollato in maniera sobria, visto il lavoro che stava svolgendo. I lunghi capelli castani chiari erano raccolti in un grazioso chignon abbellito da un fermaglio nero.

La trovò elegante e anche attraente.  Gli aveva lasciato la sensazione di ricordarle qualcuno. Un viso noto, che al momento non riusciva a mettere a fuoco. Quegli occhi castani dorati e le labbra delicate. Avevano un che di familiare. Mycroft   rimuginò quasi tutta la sera, ma non giunse a niente.

Decise di trattenersi ancora.  Holmes elargì frasi fatte hai notevoli pesci rossi che affollavano la sala, e anche se non voleva ammetterlo aspettava di rivedere Eleanore.

Certo non era più un giovane acerbo, ma Miss Brett aveva scardinato un piccolo pezzo del suo cuore di ghiaccio. Mycroft si sentì stranamente attirato da lei, fu incapace di riportare ordine nella sua mente. Fece appello a tutta la sua residua razionalità, ma non servì a nulla. A fine serata la vide conversare col primo ministro e ne fu ulteriormente affascinato.

Lei lo notò ancora col suo bicchiere in mano, si sentì intenerita. Mister Holmes sembrava un uomo gentile e garbato, un uomo di un'altra epoca.

Lo raggiunse dopo aver salutato il primo ministro, lo guardò compiaciuta.

"Così mi ha aspettato Mister Holmes, si è annoiato fino ad ora per incontrarmi. Sarà stata una serata spiacevole per lei. Nulla che l'abbia un minimo interessato?"

Mycroft la guardò con i suoi occhi grigi, ora luminosi.

"Solo lei Miss Brett."  Si scoprì a risponderle e si diede dell'imbecille. Stava correndo troppo.

Rimasero insieme sul finire della serata.  Lei lo accompagnò sulla terrazza dove una leggera brezza le scompigliava i capelli. Mycroft lasciò il suo fidato bicchiere al cameriere, la seguì senza opporsi.

"Ha finito il suo lavoro Miss Brett?  È stata molto occupata stasera, spero non le sia pesato."

"È quello che faccio di solito Mister Holmes, seguire politici e assisterli nei loro incontri. Non lo fa anche lei?”

"In un certo senso. Ma io sono molto più diretto.”  Era orgoglioso di prendere decisioni difficili nel suo lavoro, che pochi si accollavano.

"Credo di capire, che lei abbia una grande responsabilità. È questo che l'ha reso un uomo riservato e solitario? "

Mycroft si ritrasse risentito. "Le sembra che io sia un uomo solo? "

"Potrei scoprirlo se me lo concede Mister Holmes." Elenoire si avvicinò e senza malizia gli aggiustò il papillon leggermente storto. Sentì il profumo del dopobarba e la freschezza della sua camicia pulita e provò una sensazione seducente.

 

"Ho sempre sognato di aggiustare la cravatta al mio uomo, prima che lui esca di casa. Lei rappresenta esattamente quel tipo di uomo." Mycroft notò la grazia delle sue mani che sfioravano il papillon nero.

"Mi lusinga Miss Brett, ma io potrei dirle che amo la mia indipendenza.”   Inclinò il capo di lato, sospettoso.

"Quindi non mi darebbe nessuna possibilità?"  La giovane donna lo studiò attentamente senza forzare.

"Potrei prendere in considerazione, un abituale frequentazione, poi se le cose maturassero Miss Brett..."  Mycroft si sorprese della sua stessa risposta.

"Bene, Mr. Holmes, possiamo cenare insieme una di queste sere se lo desidera."  La tensione si era allentata, le spalle di Eleanore si sciolsero, sorrise.

"Si, penso sia fattibile Miss Brett. Come gli adolescenti le lascio il mio numero privato."

Mycroft prese il portafoglio dalla tasca interna e le porse il suo biglietto da visita. 

Lei stringeva soddisfatta il suo recapito privato nelle mani.   "Le manderò il mio numero Mister Holmes. Buona notte, è stato un piacere."

"Buonanotte a lei Miss Brett, lo è stato anche per me."

Elenoire si allontanò senza voltarsi, mentre Mycroft la osservò uscire. Era rimasto sorpreso dalla dolcezza della donna, ma anche dalla sua determinazione. Alla fine il gioco l'aveva condotto lei. Mycroft prese il suo Crombie scuro e il suo amato ombrello, gli fece fare mezzo giro in aria. Si sorprese a sorridere, un'abitudine che spesso dimenticava, camminò verso l'auto di servizio che l'avrebbe riportato a casa.  

 

   
 
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