L’incontro con Eleanore
Brett
Mycroft sbuffò mezzo
annoiato, prese la valigetta di pelle nera
dalla scrivania del suo ufficio, e decise di andare a casa in anticipo.
Non che
la sua vita fosse noiosa, anzi era piena di impegni. Ma era solo, ed
era la
cosa che cominciava a irritarlo di più.
Il suo amato fratello minore ora si godeva la sua vita
insieme a John.
Dopo la morte di Mary Watson le cose tra loro si erano aggiustate. Il
buon
dottore aveva capito di amare Sherlock, e dopo tante incertezze aveva
accettato
il dato di fatto. Sherlock era cambiato, dopo aver affrontato Eurus
aveva preso
coscienza di avere una famiglia, quella con John e Rosie, che erano
tutto ciò
che aveva sempre desiderato.
Percorse pensieroso il Bunker
sotterraneo, dopo aver attivato la
sorveglianza personale che lo seguiva discreta in ogni spostamento. Alla fine un'altra
giornata piena di impegni
era giunta al termine, ma non era ancora finita, perché
quella sera aveva una
cena all'ambasciata Inglese. Ne avrebbe fatto volentieri a meno, gli
sarebbe
piaciuto starsene a casa con un buon bicchiere di brandy, di fronte al
camino a
impigrirsi.
Ma era stato costretto dal primo
ministro e aveva dovuto a
malincuore presenziare. Il Bmw nero governativo lo aveva portato a casa
evitando
il traffico della città. La vecchia casa di Pall Mall lo
aspettava buia e
solitaria, capì di non essere di buon umore
perché finì per dimenticare la
password di accesso, e questo non era da lui. Si piantò
innervosito a digitare
sul display, ma dovette chiamare Anthea per ricordargliela. La cambiava
tutti i
giorni, ma non l’aveva mai scordata. “La mezza
età che incombe.” Pensò
avvilito.
Controvoglia si preparò
per la noiosa serata che lo aspettava,
indossò uno smoking nero e curò in forma
maniacale ogni dettaglio, si fece
portare all’ambasciata scuro in volto e già
tediato.
Si ritrovò al
ricevimento circondato da una confusione di
politici, che parlavano lingue diverse, la confusione non gli era mai
piaciuta,
ma abbozzò e si lasciò trasportare dalla noia. Salutò con la sua
solita cortesia le persone
che gli si avvicinavano curiosi di ritrovarlo presente a quella serata.
Mycroft
li liquidava garbatamente dopo pochi convenevoli.
Si versò del vino e con il bicchiere nella
mano prese a girare per le sale piene di pregevoli quadri e mobili
antichi dal
notevole valore. Una
piccola orchestra
suonava dei brani soft, sonnolenti e poco accattivanti.
Finché distratto
, finì per urtare una forma
femminile, che chiacchierava con altre persone, al centro della sala.
“Mi scusi, sono un vero
disastro.”
Nell’urto aveva rovesciato un po' di vino del
bicchiere. Si sentì
manchevole, lei si girò e gli sorrise divertita.
"Mister Holmes, che piacere
vederla." Mycroft
la riconobbe era l’interprete
ufficiale del primo ministro. La signorina Eleanore Brett.
L’aveva incrociata
alcune volte per lavoro. Lei era sempre rimasta al suo posto,
benché lui
l’avesse notata, nella sua composta eleganza.
"Miss Brett, anche lei qui. Certo non si
annoierà stasera, con tutti
questi politici stranieri." Mycroft faticava a mantenere la freddezza.
Lei
era notevole si ritrovò a pensare stupidamente.
"Ho alcuni minuti di pausa Mister
Holmes, ma la noia stasera
proprio no. Ho il mio daffare per tradurre le loro conversazioni.
Invece lei
Mister Holmes, ha l’aria di chi vorrebbe essere mille miglia
lontano da qui.
Sbaglio?"
"Ottima osservatrice Miss Brett, da
cosa lo deduce se è
lecito." Mycroft sospirò rassegnato, pensava alla sua
poltrona di fronte
al camino. Ridusse gli occhi grigi a fessure.
"Beh, Mister Holmes, tiene quel
bicchiere in mano, ma non ha
bevuto. Non ha più alcuna bollicina che risale, segno che lo
ha riempito da un
po'. Se lo finisse troppo presto sarebbe costretto a versarsene ancora
e data
la lunghezza della serata, alla fine si ritroverebbe alticcio, se me lo
concede."
Mycroft si sorprese e le
regalò un sorriso divertito. Come aveva
potuto non accorgersi di lei?
"Si sta chiedendo perché
non mi ha notato prima, Mister
Holmes? “ Mycroft
sollevò le
sopracciglia curioso.
"Nessuna deduzione complicata, l'ho
letto nei suoi occhi. Sensibilità
femminile." Gli
sussurrò piano,
mentre strizzò gli occhi maliziosamente. L'auricolare
che Miss Brett portava, gracchiò
"Mister Holmes mi chiamano, mi
dispiace lasciarla da solo, ma
conto di vederla più tardi. Se le fa piacere."
"Non mancherò Miss
Brett. Lei mi sembra l'unica persona degna
di nota qui dentro."
"Lo prendo per un complimento
allora Mister Holmes."
Eleanore gli regalò un sorriso che valeva tutta quella
stupida serata.
Mycroft la osservò
mentre si allontanava fasciata da un abito da
sera scuro con delicati inserti ricamati.
Era scollato in maniera sobria,
visto il lavoro che stava
svolgendo. I lunghi capelli castani chiari erano raccolti in un
grazioso
chignon abbellito da un fermaglio nero.
La trovò elegante e
anche attraente. Gli
aveva lasciato la sensazione di
ricordarle qualcuno. Un viso noto, che al momento non riusciva a
mettere a
fuoco. Quegli occhi castani dorati e le labbra delicate. Avevano un che
di
familiare. Mycroft rimuginò
quasi tutta
la sera, ma non giunse a niente.
Decise di trattenersi ancora.
Holmes elargì frasi fatte hai notevoli pesci
rossi che affollavano la
sala, e anche se non voleva ammetterlo aspettava di rivedere Eleanore.
Certo non era più un
giovane acerbo, ma Miss Brett aveva
scardinato un piccolo pezzo del suo cuore di ghiaccio. Mycroft si
sentì
stranamente attirato da lei, fu incapace di riportare ordine nella sua
mente.
Fece appello a tutta la sua residua razionalità, ma non
servì a nulla. A fine
serata la vide conversare col primo ministro e ne fu ulteriormente
affascinato.
Lei lo notò ancora col
suo bicchiere in mano, si sentì intenerita.
Mister Holmes sembrava un uomo gentile e garbato, un uomo di un'altra
epoca.
Lo raggiunse dopo aver salutato il
primo ministro, lo guardò
compiaciuta.
"Così mi ha aspettato
Mister Holmes, si è annoiato fino ad
ora per incontrarmi. Sarà stata una serata spiacevole per
lei. Nulla che
l'abbia un minimo interessato?"
Mycroft la guardò con i
suoi occhi grigi, ora luminosi.
"Solo lei Miss Brett." Si scoprì a
risponderle e si diede
dell'imbecille. Stava correndo troppo.
Rimasero insieme sul finire della
serata. Lei lo
accompagnò sulla terrazza dove una
leggera brezza le scompigliava i capelli. Mycroft lasciò il
suo fidato
bicchiere al cameriere, la seguì senza opporsi.
"Ha finito il suo lavoro Miss
Brett? È
stata molto occupata stasera, spero non le
sia pesato."
"È quello che faccio di
solito Mister Holmes, seguire
politici e assisterli nei loro incontri. Non lo fa anche lei?”
"In un certo senso. Ma io sono
molto più diretto.”
Era orgoglioso di prendere decisioni
difficili nel suo lavoro, che pochi si accollavano.
"Credo di capire, che lei abbia una
grande responsabilità. È
questo che l'ha reso un uomo riservato e solitario? "
Mycroft si ritrasse risentito. "Le
sembra che io sia un uomo
solo? "
"Potrei scoprirlo se me lo concede
Mister Holmes."
Elenoire si avvicinò e senza malizia gli aggiustò
il papillon leggermente
storto. Sentì il profumo del dopobarba e la freschezza della
sua camicia pulita
e provò una sensazione seducente.
"Ho sempre sognato di aggiustare la
cravatta al mio uomo,
prima che lui esca di casa. Lei rappresenta esattamente quel tipo di
uomo." Mycroft notò la grazia delle sue mani che sfioravano
il papillon
nero.
"Mi lusinga Miss Brett, ma io
potrei dirle che amo la mia
indipendenza.”
Inclinò il capo di lato,
sospettoso.
"Quindi non mi darebbe nessuna
possibilità?" La
giovane donna lo studiò attentamente senza
forzare.
"Potrei prendere in considerazione,
un abituale
frequentazione, poi se le cose maturassero Miss Brett..." Mycroft si sorprese della
sua stessa
risposta.
"Bene, Mr. Holmes, possiamo cenare
insieme una di queste sere
se lo desidera." La
tensione si era
allentata, le spalle di Eleanore si sciolsero, sorrise.
"Si, penso sia fattibile Miss
Brett. Come gli adolescenti le
lascio il mio numero privato."
Mycroft prese il portafoglio dalla
tasca interna e le porse il suo
biglietto da visita.
Lei stringeva soddisfatta il suo
recapito privato nelle mani.
"Le manderò il mio numero Mister
Holmes. Buona notte, è stato un piacere."
"Buonanotte a lei Miss Brett, lo
è stato anche per me."
Elenoire si allontanò
senza voltarsi, mentre Mycroft la osservò
uscire. Era rimasto sorpreso dalla dolcezza della donna, ma anche dalla
sua
determinazione. Alla fine il gioco l'aveva condotto lei. Mycroft prese
il suo
Crombie scuro e il suo amato ombrello, gli fece fare mezzo giro in
aria. Si
sorprese a sorridere, un'abitudine che spesso dimenticava,
camminò verso l'auto
di servizio che l'avrebbe riportato a casa.