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Autore: bimbarossa    07/02/2021    4 recensioni
Episodi speciali, momenti, emozioni della famiglia di cani più famosa del Giappone. E delle donne che li amano.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ayame, inu taisho | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Allora? Voi che risultato avete ottenuto?”

Sango si accorse da sola di avere la voce troppo stridula, ma non avrebbe svelato quello che le era uscito fuori, se le altre non avessero fatto lo stesso. Era troppo imbarazzante.

Un gobō. Ecco lei cos'era.

Potreste apparire spinose e pungenti alla prima occhiata, ma solo per nascondere il vostro animo delicato. Fate attenzione però, perché vi accompagnate molto spesso al maiale.

Non sapeva se essere offesa per Miroku o divertita per il fatto che in un certo senso quello stupido test non aveva tutti i torti.

Passò in rassegna i volti delle amiche. Rin era dubbiosa, Kagome imbarazzata, e la faccia di Ayame pareva quasi cianotica.

“Dobbiamo promettere che niente di tutto ciò uscirà da qui.”

“Certo, Ayame.”

“Ok, allora fate vedere tutti gli smartphone.”

Quattro display luminosi furono messi in mostra nella limousine buia.

“Non è giusto! I vostri sono accettabili. Il mio dice: siete da prendere con le pinze, anzi con il cucchiaino, rigorosamente a piccole dosi. Solo per pochi esperti e navigati, e per chi ha ancora il coraggio di osare.

Le altre tre non replicarono. Si, ad Ayame non era andata benissimo, tuttavia non era il caso di gioire, anzi.

Fortuna che avevano lo champagne, almeno quello, e potevano ubriacarsi e riderci su.

Forse.

 

“Generale, posso chiederle una cosa?”

Aveva cominciato a frequentare la ragazza lupo da qualche mese, pranzare assieme tra una seduta del concilio e l'altra, oppure cenare dopo le votazioni dei provvedimenti più complessi e stancanti che duravano fino a sera inoltrata.

Quindi magari era per la stanchezza che la vocetta di Ayame era così sottile e afflitta.

“Dimmi pure.”

“A lei piace il wasabi?”

“Ecco, direi di n-no.” Quella era l'ultima domanda che si sarebbe aspettato. “Non è esattamente un sapore a cui vorrei approcciarmi.”

“Ah.” Lo fissò come se le avesse arrecato un'offesa personale.

E doveva essere così, perché nelle settimane successive lo evitò come la peste, preferendo mangiare sempre al tavolo predisposto per la tribù Yōrō.

Un uomo meno interessato avrebbe fatto spallucce di quel cambiamento, ed uno meno intelligente e lungimirante si sarebbe arrovellato invece di indagare. Kagome da quel punto di vista lo assistette in maniera determinante.

Così ne approfittò, una sera in cui la trovò sola a cenare con pesce fresco alla griglia.

“Posso unirmi a te? Mi porti per favore un po' di salsa piccante, grazie,” ordinò al cameriere che si era precipitato da loro non appena si era seduto.

“Vedo che ha cambiato gusti.”

“La vita è imprevedibile.” Deglutì quella sostanza incendiaria per le sue narici sensibili, la ferita inferta tanti secoli prima da Ryūkotsusei improvvisamente diventata un graffietto in confronto. “Dopotutto non è così male.”

 

“Vediamo. Siete molto dolci e croccanti, a condizione che vicino a voi ci sia qualcuno dal sapore forte e deciso, altrimenti rischiate di risultare insipide. Attente alla ritenzione idrica. Ma che razza di test sulla personalità è questo!”

“Si chiama Scopri che ortaggio sei e chi ti vorrebbe mangiare.” Kagome emise un gridolino davanti allo specchio. “Secondo te soffro di ritenzione idrica? Vedi segni di cellulite da qualche parte?” Sembrava in preda al panico.

“Non mi dire che credi a queste sciocchezze?” InuYasha, steso sul letto della loro camera osservava annoiato lo schermo dello smartphone della sua ragazza.

“Forse è per come mi vesto.” Buttò in giro una caterva di magliette a tinta unita e gonne dalle sfumature pallide. “Il test ha ragione. Sono insipida come una zucchina lessa. E tu mi lascerai per una dallo sguardo tenebroso e che mi assomiglia anche.” Cominciò a piagnucolare.

A questo punto InuYasha decise che ne aveva abbastanza.

“Adesso piantala, ti concentri sulla parte sbagliata. Guarda.” Si avvicinò, il profumo di Kagome che pareva irresistibilmente davvero dolce e croccante. “Il tuo cazzo di test ti dice anche che vicino a te deve esserci qualcuno di forte e deciso. E chi è più forte e deciso di me?”

Il tono era uscito un po' spaccone, ma il sorriso che le fiorì in volto valse la pena di passare da uomo delle caverne per una volta.

“E va bene. Ho capito, sto esagerando. Però...che ne dici, hai voglia di mangiare zucchine per cena?”

A InuYasha non parve vero. “Dico che sono appena diventate il mio cibo preferito.”

 

Siete troppo, troppo tenere, persino nella vostra scorza da kabocha, se cotta bene, si possono affondare gli artigli. Fun fact: con tutti quei semi potreste essere molto prolifiche.

Rin, che stava smanettando con lo smartphone facendo pulizia di vecchi file, sorrise leggendo lo screenshot di quello sciocco test fatto tanti mesi prima, durante una serata di baldoria tra ragazze.

Chi lo sa, magari era davvero una creatura cedevole e delicata, e di sicura qualcuno avrebbe detto che una fragile umana come lei non sarebbe durata a lungo accanto al potente Sesshōmaru.

In quel momento un calcio deciso la colpì dritto sulla vescica, facendole temere di dover andare di nuovo in bagno.

In fondo adesso era davvero una zucca enorme.

Si abbracciò dolcemente il ventre, dove le due gemelle stavano in attesa, al buio dentro di lei, talmente in connessione con quella loro madre umana ancora da conoscere che con un semplice movimento dei loro piccoli piedini le stavano sicuramente dicendo di non soffermarsi su quei pensieri sciocchi.

“Tutto bene?”

Il suono della voce di Sesshōmaru arrivò alle orecchie di Rin paradossalmente dopo il calore della sua presenza da quanto le si era avvicinato velocemente. “Si, certo. È solo che le bambine oggi sono particolarmente agitate.”

“E questo è divertente?”

“Un po'. Perché?”

“Stavi sorridendo in un modo strano quando sono entrato. E lo stai facendo anche ora.”

“Ma no. Sono solo cose da donna incinta, non preoccuparti.”

Uno come Sesshōmaru non avrebbe mai capito.

Certe frivolezze potevano essere condivise solo tra ragazze ubriache di costoso champagne.

 

 

 

Vorrei ringraziare tutti quelli che seguono questa raccolta, che l'hanno recensita, messa tra le preferite, e che la leggono anche se a volte scrivo storie un po' becere e fatue come quest'ultima, perdonatemiXD
Grazie di cuore, davvero

bimbarossa

 
  
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