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Autore: Legeia    08/02/2021    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 21 Chapter 21

Un anno e quattro mes prima  - paddock esterno

"Davvero è il suo cavallo?" domandò Gask appoggiato con i le braccia alla staccionata non grezza,  che recintava la zona libera per i cavalli.
Seppur un ampio spazio, si erano avvicinati e brucavano, giocavano e saltellavano vicino lui e Jd, che aveva raggiunto.

"Eh, si. Bello vero?"

"Non avevo mai visto un cavallo come quello. Dove vivevo da ragazzo si usavano, per questo non ho avuto problemi, dovevo solo ricordarmi come si faceva,  ma i cavalli erano... diversi"

"No, ti prego. NOn dire più che dovevi ricordarti come si faceva. Non se cè Kianta in giro" voltandosi anche di busto in tutte le direzioni, per controllare che non giungesse a tradimento su o con Warden al fianco. Sembrava disperato o preoccupato.

"Parli della storia del trattare bene gli animali? A me avevano insegnato così..."

"E sbagliavi! Non per colpa tua, ma il tuo assetto era totlmente sbagliato e danneggiava il cavallo,  e tiravi le redini come un dannato, colpendo le barre e non le convessure labiali. I danni che i cavalli accumulano li danneggiano. Se quelle volte si è incazzata con te, per come è e la conosco, non era per te come tu persona, ma come ti comportavi a cavallo. Non cè peggio di un cavaliere che fa del male a un animale, anche non sapendo di farlo. Come per le leggi di un paese, l'ignoranza non ti mette al sicuro da un rimprovero. Sempre meglio lei incazzata però di Milan o Dorde... E Kianta continua a sfidarli...mpfh"

"In che senso"

Jd prese dalle tasche un pacchetto rettangolare fatto a mano con del cartone particolare,  che fabbricavano,  e prese una sigaretta, portandola sulle labbra. ne offrì una anche a Gask, ma questi non accettò.

"Non è una sigaretta normale... non è nemmo rollata con erba... hai capito quale!"gli disse, guardandolo negli occhi

"Ma allora che sono? Droghe?"

"Mh..." mormorò lui come pensandoci, accendendola "un tempo molte spezie erano identificate come droghe. Poi il nome venne dato a certe sostanze capaci di dare.. certi effetti..." disse per poi aspirare e trannere un minuto. Espirò "sono così abituato a usarle che ormai mentalmente,  conto un minuto preciso. Secondo le regole dell'utilizzo. Come mi ha insegnato Lia, milleuno... milledue... e sei più preciso!" mormorò, quasi come stesse riflettendo mentre osserva il fumo.

"Chi? Davvero funziona fare così?"

Jd  si riscosse sentendo il nome, poi voltò il viso guardando i cavalli "Una persona... è da lei se so che prima <droga> era un termine ben diverso. Ammetto che è stato interessante la Lezione sui commerci, l'uso e la considerazione sulle spezie e droghe, la via della seta... Comunque queste non sono sigarette normali o rollate alla furbetta. Sono diverse..."

"E cosa cè dentro? Se ho capito non cè droga"

"Oh, no! Lei..." corrugando la fronte, aveva capito di aver parlato di nuovo troppo "una persona aveva chiesto di non utilizzare sigarette normali, quelle furbette e droghe varie. Non le amava, perchè per suoi problemi voleva la mente lucida. Diceva sempre che voleva provare e capire quando e se provava al cento per cento, e offuscando il cervello non poteva accadere. Provava vero disgusto per chi usava droghe ed erbe particolari per sballarsi. La gente lo faceva per togliersi in genere i pensieri brutti e divertirsi, secondo loro, ma in verità lei diceva che solamente spegnevano il cervello nel modo sbagliato. Cancellavano ciò che potevano provare senza veramnete divertirsi per poco temo, per ripiombare nella relatà come caduti di faccia a terra...e. perchè non ricordavano in quel tempo! Per lei i ricordi erano importanti, definivano la persona e cosa si portava nella tomba. Diceva smepre che avesse avuto...." sospirando forte "se avesse avuti bei ricordi, sarebbe morta col sorriso sulle labbra, nonostante tutto. Ma non ne aveva. E odiava chi cancellava dalla sua mente e vita ricordi e memorie,  usando le droghe o fotografando e basta. Diceva sempre che non si vive di ricordi, ma coni ricordi. E con le droghe, chi ricorda cosa ha fatto? Anche ubriacandosi, ovvio. E secondo studi che lei ha fatto rifare a quelli di David, chi fa solo foto senza godersi davvero i momenti,  non ricorda nulla. I risultati parlavano chiaro. Più foto si fanno senza osservare, guardare, far lavorare il proprio lato critico, non si aveva in memoria niente di quello che cèra nelle stanze che avevano preparato e usato per il test. E lei non la prese bene. Era diversa, la sua mente stava sempre in fuorigiri, pensava, pensava, guardava le cose per imprimersele nella mente e ragionare. Era fatta così! Diceva sempre che i soldi e le carriere si possono guadagnare, ma i ricordi e i momenti,  quelli no! E già odiav aquando beveva quel suo vino preferito, quello rosso frizzante che le piaceva tanto. Le piaceva,  ma si dava una regolata per come poi sentiva se stessa e la testa,  poi. Oh lei poteva reggerlo l'alcool, ma... Non le piaceva il senso di ebrezza che dava l'alcool e non le piaceva ancora di più chi usava quello, come per droghe ed erbe, per andare fuori di testa e non pensare, uscire con la metne dalla realtà che non gli paiceva. Lei lo faceva in un modo... particolare. E non capiva come la gente non potesse fare lo stesso. Io cambio piano e loro non possono? Milan la chiamava... dissociazione. Si, dissociazione... con la dissociazione Lia si rifugia altrove, un mondo diverso e completo,quanto lo sarebbe lei, e quello che accade lì a volte la consola. memorie che avrebbe dovuto avere in questa realtà. Un luogo di un altro piano o realtà alternativa, dove almeno lei..." parecchio corruciato e meditabondo.

"così la dissociazione?" facendolo tornare alla discussione

"Una realtà alternativa dove si andava... con la mente. Mondi così reali come il dolore,  dove si può scappare solo volendolo. COn la musica o meno. Livelli, livelli di realtà alternative da sovrapporre per scappare. Essere e diventare. Avere qualcuno vicino almeno là...Ma quelli comunque erano ricordi, sensazioni addirittura, che lei teneva e le restavano. Alcool e droghe non possono, diceva. E vedeva come lagente si riduceva, assumendoli"

"E' per questo che ci sono ma con rigore? Ho notato che girano ma..."

"Perchè lei aveva dato a tutti quanti motivi, e aveva creato le Lezioni e faceva parlare in modo giusto chi incaricava. Uno degli elementi del dialogo, diceva, è il tono. Il tono giusto dice tutto, con quello sbagliato,  sbagli tutto. E non riesci a dire nulla. Il tono è la differenza. E cosa dai in sostituzione. Ecco perchè il teatro e tutto il resto. Aveva dannatamente ragione! Una persona comune che parlava,  perchè sapeva dalle sue esperienze e aveva ragione, più degli psicologi e specialisti che avevamo. E queste cose che abbiamo adesso... come le possiamo chiamare? Il risultato del senso o motivo di vivere? Un dono oltre quello naturale? Trovare il dono, diceva sempre. E metterlo in pratica. Lo scopo è quello di trovarlo, viverlo e se si vuole, donarlo. E nè la dissociazione e ne le droghe o alcool avranno più senso!"

"ma di chi parli?"

"Nulla...volevo solo dire che quello che sto fumando è il metodo nuovo di.. sfogarsi? Le sigarette alla fine,  cosa sono? Una sorta di vizio che ci scaccia il nervoso, per l'atto in se di portare alla bocca, tirare e sentire il fumo dentro di noi, per cacciarlo fuori. Come se si cacciasse via la melma nera da dentro che ci rovina. Lo dicev asempre. Ma si danneggia solo se stessi,  così... e quando nei nostri laboratoires sono uscite queste, Lia le ha letteralmente regalate come prova a tutti. Ed eccoci... hanno creato queste, che sembrano in tutto sigarette vere,  ma sono fatte di resine o incensi come vuoi chiamarle e vitamine, fatte a pasta. Non mi chiedere il procedimento,  ma sono sicuri. A quella persona piacevano tantissimo gli incensi, sia di resine che di erbe, perchè il fumo che producevano era pure salutare. Ed ecco quindi una sigaretta salutare e poi ci sono quelle chiamate ad eareosol. Una sorta di sigaretta fredda che permette di inalare i prodotti liquidi, vitamine ma anche altro, attraverso una sorta di areosol sicuro. Senza sostanze nocive ma sicure e prodotto dalla nostra Fattoria. E' quindi.... una sigaretta medica, che fornisce vitamine essenziali per la cura, ce ne sono vari tipi, e poi ci sono quelle d'aiuto, dalle energizzanti con caffeina alle rilassanti , anche per dormire. Cè gente che non ama le gocce da prendere, sai... o quelli che non sono in grado perchè hanno il sneso di vomitare, le pillole. Ecco quindi come noi risolviamo, e rilassa. Ma è un palliativo, diciamo, quando tutto ciò che ha proposto non andavano o avevano bisogno di qualcosa..."

"E tu? Di cosa hai bisogno per fumare?"

"In verità non lo so. Tante cose e nulla in particolare. Una volta fumavo, non tanto, qualche sigaretta al giorno,  poi lei arrivò pure a picchiarmi le mani quando mi vedeva con quelle fra le dita, o solo i pacchetti. Poi arrivarono quelle sigarette, io avevo diciamo cercato di smettere, dopo che fece portare una serie di veri, ripeto veri, polmoni umani affetti dal risultato del tabagismo. Vedere realmente davanti a te una serie di polmoni di persone che erano vive, e poi morte con quello dentro ha fatto il suo... effetto. Molti hanno smesso e hanno avuto non incubi,  ma temevano di sapere come fossero i loro, dentro. E' stato un brusco avviso, ma ha funzionato. Ma la mente aveva bisogno, come zuccheri e piacere, di qualcosa che gli assomigliasse, quindi l'idea delle sigarette salutari è andata.

"e da dove li ha presi i polmoni veri?"

Jd per un attimo sembrava ancora lontano, con gli occhi come se ricordasse anche dopo aver parlato, poi fece una smorfia per non ridere e si voltò verso Gask, tenendo la sigaretta fumante in basso, appollaiandosi di piùsulla staccionata abbassandosi con busto.

"Da cadaveri, da dove secondo te? E prima che inizi a pensare che abbia fatto chissà cosa, no. Almeno, non in quel caso..." disse con convinzione ma cera qualcosa di velato,  che sembrava voler scacciare con quel prolungamento di una frase come se non volesse lasciarla a metà "comunque lei è in contatto con università e centri di ricerca,  che ricevono i corpi di persone che hanno lasciato nel testamento il desiderio di donare il proprio corpo alla scienza. O semplicemente viene chiesto alle famiglie se vogliono donare gli organi,  e prelevano tutti quelli che possono per mandarli a noi, per le Lezioni. Forse non vi hai mai assistito, ma quando sono dispobili,  lei da un contributo per le ricerche che fanno e li porta qui, perchè siano mostrati mentre un relatore parla. Vedere certe cose ti cambia, davvero. Per poco fa, si. Era sul punto di pagare e promettere aiuto ad alcune ragazze drogate, incinte, perchè si prestassero a mostrare dal vivo un parto nelle Lezioni. Un parto. VERO!" disse lui come rianimato, ridendo "promettendo aiuto a loro e i bambini, purchè non usassero più quello schifo. Diciamo che noi Capitani ci siamo impuntati parecchio per evitarlo. Non credo che tu abbia mai visto un parto, anche solo in video..." con un disagio come se avesse visto qualcosa che non andava visto.

"Che vuoi dire... lo ha fatto o no?" chiese Gask ridendo per la scena

"Non era felice del divieto che pure Milan le diede. Diciamo che lui non sarebbe stato uno di quei padri che trovavi in sala parto, pronto a vedere subito il figlio appena... uscito. Così lei si incavolò, fece fare riprese molto, molto ravvicinate mascherandolo come dicumentario e l fece vedere al alcuni gruppi che seguivano le Lezioni, per il tema sulla sessualità!..." chiudendo gli occhi un attimo "vuoi davvero sapere cosa è successo?"

"... dalla tua faccia ora non sono più sicuro!"

"Mh..." passandosi il pollice sulle labbra come lontano ocn la mente, con il mento sull'altro braccio "diciamo che abbiamo dovuto trovare secchi per tutti, e quando non arrivavamo, pulire per bene il pavimento. Sai cosa ha detto alla fine, quando li ha riuniti tutti di nuovo per parlare? Che colpire, picchiare, uccidere perfino sembrava facile e senza danni. Che per i militari, dopo il primo, gli altri erano facili come cambiarsi gli slip. E... da quando cèra lei e poi Kianta,  ora tutti si cambiano gl islip, usano le Lezioni anche sull'igiene personale come fosse la bibbia. Adesso come dicevano le regole, mutande per la notte, mutande per il giorno, da cambiare assolutamnete anche tre volte al giorno dopo gli impegni o se chiaramente sudate. Ma cambiarle. Sai perchè dico questo? Perchè nonostnate l'igiene sia importante,  cè gente che usa un paio tutta la settimana, notti comprese, o un solo paio al giorno, e se le rimette dopo la doccia, già usate. Con lei queste cose sono cambiate, dopo che ha mostrato con i raggi UV con una lampada costosa, cosa si annidava nei loro indumenti, usati o lavati, ma male. Ho imparato la cosa anche io, mi è bastato cosa abbiamo visto..."

"Cioè?"

"Cioè... ha chiesto a due volontari di prendere degli slip, magliette e calzini che lei aveva portato puliti, cambiarsi dietro un paravento che si tiene lì per le Lezioni, se serve, e darli a due scienziati lì per quella Lezione. Loro hanno consegnato gli indumenti usati, e ricordo..:" scoppiando a ridere quasi sputacchiando e poggiando la fronte sulle braccia sussultante per le risa "ricordo la sua faccia quando vide le mutande con quella che chiamava la <fiammata color mattone>, per non esser volgare. Avrebbe voluto strozzarli, lo so perchè si vedeva. Si teneva a distanza e usava telecamere apposite che proiettavano su schermi. Gli scienziati hanno quindi preso gli indumenti e prima, dopo aver spento le luci, mostrato cosa si notava con gli UV e dei liquidi che spruzzavano sopra,  per rivelare materiale biologico meno visibile. E poi hanno tagliato, e tenevano i guanti eh, dei ritagli e messo sotto un microscopio con incorporata una cam, non so ocme funzionano ma lo avev agià integrato. Ebbene, da quel momento anche io ho seguito le regole dell'igiene. La regola delle tre spugne, slip da cambiare in certe circostanze e anche la notte, ossia slip diversi per la notte e per il giorno. E anche per il bagno, fare e titare o meno lo sciacquone, ma sempre prima di tirare l'acqua chiudere il coperchio perchè cosa esce durante il lavaggio finisce ovunque. Hanno fatto dimostrazioni anche di quello. Fu così che per tutti il bagno assunse una visione diversa" ridendo "ah, dimenticavo. Se esci fuori dallo  Chateau per varie cose, qunidi là fuori, mettiti sempre intimo nuovo senza segni di danni, tempo o altro. Non rammendati o con vistosi segni di sbiadimento o sporco. Se succede qualsiasi cosa, diceva Lia, se finisci in ambulanza o all'obitorio, non è bello andarci con roba messa male. Anche se per lei aveva un senso... E io ridevo all'inizio alle sue battute, poi capì.. che no nerano battute. E facciamo molte cose che diceva. Ma quella del parto, tornando al discorso è stato... descriverlo, come? Disse chiaramente che è facile, come i superficiali, basarsi sull'esterno e quindi vedere qualcosa di distante e familiare. Che per gli uomini era bello e desiderato quell'angolo delle donne epr i loro divertimenti, ma che loro stessi nascendo hanno fatto qualcosa. Aveva mostrato i risultati a video di come si erano sentiti, quanti gli stessi sintomi e quali no o altri. Diciamo che venti persone a gruppo hanno sporcato quella stanza come non immaginavo, sembrava un cazzo di lazzaretto quando sono entrato,  perchè mi avevano chiamato per il danno. E Lia... lei era là, seduta in fondo, contro il muro sul quale cèra il monitor, e li guardava tra l'impassibile e il disgusto, per chi sapeva coglierlo. Li osservava, con le gambe accavallate, le braccia conserte sul ginocchio, sguardo come se vedesse degli idioti, mentre il medico specialista in sessualità cercava di aiutare uno,  ma gli altri diciannove vomitavano, si sentivano male, alcuni piangevano. Quel video era fatto così bene che mancavano solo gli odori, e aveva fatti stare male parecchi di loro. Non tutti, cèrano quelli che guardavano gli altri sgomenti e semrbavano pensare  <ma, soggetto, che stai a fare, era così disturbante?>. Reagivano in modo diverso o per loro natura non si scandalizzavano. Ma sono stati male, davvero. E quel giorno, dopo averli riuniti tutti di nuovo,  e tremavano per sapere cosa avrebbe combinato, lei invece parlò. Solamente. E disse una cosa che ricordo ancora. <Con quale facilità nelle vostre carriere prima dell'essere presi da Milan e durante, avete picchiato, ucciso, ferito in vari modi. Per gli ordini, ma lo avete fatto. E come vi siete sentiti? Cosa vi ha dato dentro quello che vedevate e facevate? Eppure, per una semplice nascita, vi siete sentiti male. Come mai, per quale motivo, gente come voi,  avvezza alla violenza e a fare danni, hanno reazioni del genere alla vista... della vita. Come la chiama la gente buonista, il miracolo della vita. Che poi, il miracolo della vita vero e proprio avviene prima, lo avete studiato cosa accade quando vi divertite dentro una donna e nesusno dei due ha fatto qualcosa per evitare che accadesse. E poi si sviluppa, per il miracolo di madre natura, la vita su questo pianeta, quel coso che sarà vostro figlio per fare un esempio, e dovrà poi uscire. E dovrà poi distruggere in tutti sensi quella cosa che vi piace tanto,  che finirà per semrbare il traforo del monte Bianco... sembra il foro lasciato da una siringa...a proposito, ecco come appare...> e mise una, due foto del segno  o il buco che lascia una siringa nella pelle,  zommato tantissimo. Poi lo ha guardato, si è corretta, ha chiesto scusa, ha cambiato foto e ha mostrato...ma lo sapevo, come sempre lei, che era fatto apposta..."

L' non ce la fece più, rise tantissimo da non riuscire a fermarsi, finchè non cercò di calmarsi, riprendere padronanza di sè e continuò, sempre con i muscoli che volevnao andare in su

"Mostrò due foto, una di una vagina vera in un collage dopo un parto, quando avevano dovuto tagliare alcune parti per fare uscire il bambino e l'altra cucita. Cazzo, se faceva schifo "disse, passandosi una mano sulla faccia "e l'altra era... mh... un ano di donna dopo aver praticato per molto tempo una pratica che lo allarga molto. Credo che non ti interessa il nome come e il resto, ma faceva davvero impressione,  non sembrava quella parte là come la si conosce normalmente. Sembrava un buco osceno con della massa rossa e... lei li guardò, per farlo si era girata dando loro le spalle, poi si voltò e disse alzando le spalle <Uguale.... Uguale!>. E guardò le espressioni degli uomini. E con un dito li indicò tutti e disse <eppure vi vedo, state mostrando schifo, orrore, disgusto, raccapriccio... ma prima vi piacevano. prima li volevate. Quando uccidete, quando ferite, quando fate male gli altri non pensate a corpi per terra e cosa sono, persone la maggior parte dei casi,  e altri bestie che meritavano peggio... ma ora non è importante, ma erano persone che sono prive di vita. Se li uccidete sono sacchi di carne, scemi prima, ma questo. QUando togliete la vita, create di sacchi di carne inutili. QUando ferite non pensate a cosa avviene dopo a quelle ferite e come diventano. E ho visto cosa vi combinate,  quando vi affrontate per pugilato e altri vostri passatempo. Poi vi guardate con gli ematomi e ridete. Come cretini, ma lo fate, vi prendete in giro su ocme vi conciate. E allora perchè, spiegate, uomini grossi, forzuti, pompati, addestrati e che hanno ucciso senza problemi seguendo gli ordini, cadono stecchiti a terra o vomitano,  o stanno male per vedere un parto, la stessa cosa avvenuta per mettervi al mondo, o vedono quello che succede dopo le vostre pratiche al corpo altrui,  e vorreste solo toglierle e vedere fighe strepitose per rifarvi gli occhi. Perchè danneggiare anche in modo irreversibile qualcuno non vi crea nulla, ma anzi ormai per voi è routine,  e vedere una testa uscire dal buco che vi piace tanto, vi fa chiedere l'aiuto di un prete per l'estrema unzione? Per me siete esagerati. Ho assistito io, di persona, ad autpsie, ho visto vari tipi di cadaveri veri, ho visitato i musei della decomposizione. Ho voluto capire cosa fosse prima e dopo un corpo umano, mi sono chiesta se davvero quei ventun grammi perduti dopo la morte di qualcuno avessero così rilevanza, visto che molte religioni vogliono che il corpo sia inviolato per le .. coff, cagate, coff.. religiose. Scusate aveva qualcosa qui..> indicandosi il petto. E io volevo ridere, lo ricordo, ridevo ma nello stesso tempo avevo la pelle d'oca per quello che disse. E continuò. <Mi fa ridere come padri, che hanno cresciuto i loro figli amandoli,  anche pronti a dare la vita o fare di tutto perchè non finissero in carcere o altro... e poi, se scoprivano che non erano figli loro, biologici, li cacciavano via e non li volevano più vedere,  come se i sentimenti che provavano prima fossero polvere da togliere dalla giacca. Quello che tu provi non dovrebbe affatto cambiare, li hai cresciuti, hai insegnato cose...sono uomini e donne che tu hai creato con la tua conoscenza e affezione. Diciamo, ci sono molti che non sono capaci di farsi una doccia e vogliono crescere un bambino, ma avete capito il senso... sono figli tuoi in tutti i sensi tranne che non dal tuo seme. Ma sei stato una guida di vita. E questo si riallaccia alla questione. Perchè per quei padri è così facile dare anche la vita o fare schifezze per salvare i figli da galera o che fanno le porcate grosse, per poi disconoscerli e andar via lui o mandar via loro, se scoprono che non sono nati da quello che han fatto nella moglie? Perchè per voi è così facile guardare un corpo morto a terra per esempio, non fare una piega e pure sfotterlo, ho visto le registrazioni delle cam che ho fatto mettere,  non fate i vaghi, e poi avete quelle reazioni per vedere la vita nascere? Non dovrebbe esser eil contrario? No? Dovreste guardare interessati un parto, scherzarci anche se per caso il bambino esce prima un'orecchio e lo ha a sveltola, guardare come sono orribili i bambini appena nati e scherzare che sembrano l'Omino Michelin.... vedere cmunque quell'atto come positivo, normale. Che quando fanno versi sembrano una foca,confrontate le foche e vi smebrano neonati che fanno versi. Dovreste guardarli nascere, venire al mondo, vedere cosa avete fatto a vostra madre e trovarlo.. normale, naturale. E vomitare e avere i sintomi che avete mostrato per corpi uccisi, cadaveri, gente picchiata male... O come il corpo di un uomo o una donna, in base al vostro partner, che volete fare tutti i giochi sessuali possibili,  con roba sempre più grossa e sicuro sareste compiaciuti delle prove, e poi fate le facce che vi ho visto... per il corpo di qualcun altro,  che è stato modificato dagl ialtri. Per il piacere degli altri, magari anche della persona ovvio, ma diventa in quel modo. E magari poi trovate l'altra persona troppo slabrata, aperta, col culo baffuto dopo aver visto certe parti o altro per voi e passate ad un'altra persona perchè la cosa non vi piace e vi disgusta. Sapete dare una spiegazione? Sapete perchè succedono cose che nella realtà sono così,  ma dovrebbero essere al contrario? Perchè siete così freddi e scostanti con isacchi di carne vuoti e fate così,  con quello che è per tutti voi, il miracolo della vita?>.

Jd si fermò per un paio di minuti, guardando i cavalli, poi guardò Gask, rimasto fisso a guardarlo, con il collo di uno che ha lavorato al suo corpo,  girato da un sacco verso di lui.

"Sai perchè ammiro Kianta e quella persona? Sai perchè non vado contro Kianta o faccio nulla? Sai perchè ho lasciato fare oggi,  a quello sfogo? te lo dico semplicemente, perchè non so se Milan te lo dirà mai. Ammiro Kianta perchè lei fa quello che molti nel mondo non fanno. Lia diceva sempre che era necessario, necessario, fare ciò che si sentiva gisuto dentro, perchè qualsiasi cosa tu possa fare vi sarà sempre critica. Da parte della gente intorno a te e, se esisteva, da quel Dio che guardava sempre e non si mostrava mai. E quindi, qualsiasi cosa tu faccia, per le leggi divine, sarai dannato se lo fai, o dannato se non lo fai. Nel dubbio fai e buttati. Almeno sei sincero con te e con il dopo, accettare eventuali conseguenze non sarà così doloroso. Quel che davvero dovevi fare, lo hai fatto e ti va bene così. Perchè peggio della condanna degli umani e quella divina,  ci sono solo i rimorsi.  E lei lo aveva il coraggio, come Kianta. E ancora diceva una cosa, legata a quello che era diventata e cosa aveva sopportato. Affermava che il coraggio non manca, ma era la paura, quella, a fregarti malamente. La paura aveva preso quasi possesso di lei e l'aveva portata a non fare e a non essere, distruggendosi pian piano, per far felici gli altri. La paura del giudizio, la paura delle urla, paura delle botte, la paura di essere quello che dicevano fosse ai loro occhi ma... non era così! Ma lo ha creduto finchè non ce l'ha fatta. Lei non ha superato e il dolore che aveva,  l'ha perseguitata fino alla fine. Diceva sempre che s ele cose fossero accadute prima, cèra ancora speranza, ma a quel punto era inutile pure pensarci. Eppure osava. Era capace di infilare pure la testa da qualche parte per vedere cosa cèra dentro e... quello che ammiro di Kianta è che rispetto agli altri,  non si fa indietro. lei dice le cos ecome le pensa e come stanno per lei, non tira via la mano se tira la pietra, non finge e se si incazza ti affronta di faccia dandoti pure una testata, Già che cèra,  se sei proprio stonzo.Ci osno persone che si lagnano tanto delle cose, urlano sui social cose che necessitano fatti,  ma niente. Hanno paura. La paura frega. La paura, diceva Lia, è molto più potente dell'amore. La paura di perdere cosa si ha non ti fa più protestare, urlare, far sentire la tua voce, affrontare tutto pensando solo a quello per cui lo si fa. Ma non Kianta. Affronta chiunque a testa alta, va di faccia, alimentata da cosa prova dentro, affrnotnando anche la morte, a volte sbeffeggiandola o invitandola. Come Lia non ne ha paura, anzi e la cosa mi fa sudare freddo, tuttavia... è la sola persona, più di Milan, che se si mette in testa una cosa la sfida, agisce, mette se stessa anche come vita,  e non si lascia mettere i piedi in testa. Se Lia era frenata dalla paura che gli altri le hanno messo in testa, Kianta di contro deve superare se stessa e vede tutti come stronzi semoventi da togliere. Ha le sue motivazioni ovviamente che condivido, le azioni insomma, ma tutto le si può dire se non che fa più degli altri. C gente che dice peste e corna di altri, che si definiscono in alcuni gruppi pro questo e quello ma di fatto no nfanno nulla se non odiare il genere umano a prescindere. Lei incontra tutti e giudica dalle azioni, non le parole. Come lei diceva smepre,   sono sempre e solo le azioni che fanno capire chi sei, non le parole. Le sole parole sono aria, dicono chi credi di essere ma volano nel vento, le azioni sono brillanti come il fuoco... Insomma, cosa ha fatto è dipeso da tante cose"

"Owswald diceva che lo ha fatto perchè arrabbiata con Milan, non vuole che lui porti gente qui e questo era il risultato"

"Si, ci stavo arrivando... è anche colpa di Milan. Gli piace ostentare e mostrare le cose. Lo ha sempre fatto, ma per questo si è superato. OK le Torri, ci sono anche per quello, ma questo posto... adesso sono sicuro che lo capirà. Dopo il tuo capo, te e quei tizi cambierà opinione. Spero solo che a Kianta non venga in mente di fare un altro dei suoi scioperi e segnali di negazionismo, facendo qualcosa che non piace a Milan o Dorde. Ho paura che inizi a dire che l'arte di Dorde fa schifo..."

"l'arte di Dorde?"

"Eh...!" fece come verso Jd, con il viso strano "tempo fa alcuni uomini iniziarono a provare la pittura e si è scoperto che qualcuno era bravo, migliorava molto e una volta Kianta era presente. Così l'insegnante che lei aveva chiamato, un pittore esperto che era conosciuto per copie perfette degli originali e che aveva venduto opere sue come le vere, ovviamente quelle non in musei ma da privati,meno conosciuti come locazione,  le aveva chiesto se, invece di usare un busto o un modello vero scelto a caso, potesse farlo lei. Non ne fu felice ma... dopo insistenze, accettò. Devi sapere una cosa. Kianta se fotografata o filmata non appare come è nella realtà. E' una di quelle persone definite non telegeniche o fotogeniche. Insomma fotografata o altro viene da schifo. Sembra proprio un'altra persona, così tanto che all'inizio per le feste che si organizzano qui, furono sviluppate le foto. E si, qui si usano ancora rullini da sviluppare nella camera oscura e perfino dagherrotipi. Quel tipo di fotografia ancora più antico... non ne capisco molto ma li fanno. Abbiamo un vero e proprio laboratorio per l'arte della fotografia,  dalle origini ad oggi,  e per Kianta la fotografia classica, quindi a rulluni o polarodi sono le migliori. All'inizio quindi accettò di far foto con tutti noi, ma dopo aver visto troppe volte come veniva male, malissimo, decide che non ci sarebbero mai state altre sue foto. La storia è un pò lunga ma... diciamo che non ne vedi in giro per questo motivo. Milan ha dipinti e foto sue ovunque, al solito... E Dorde è un grande amante della pittura e dello stile iperealista. Così si mise in testa di usarla come modella per vedere come lui riusciva. Kianta l osa perchè Milan un giorno portò nella Sala delle pianificazioni un dipinto che la ritraeva. Era davver fatto bene, tanto che sembrava una foto, non un dipinto sai dove vedi le pennellate. Tutti noi che lo guardavano eravamo sorpresi, non credevamo non fosse una fotografia. Ma lei lo guardò fredda, mutò l'espressione in rabbia e non lo volle più vedere. Seppe così che Dorde stava sfidando la fotografia con la sua arte, che era rimasto colpito dal fatto che sulla pellicola vi fosse un'altra persona, che semrbava diversa da lei, nel senso che se dal vivo ti sembra in un modo, là no. E a lei non piaceva. Vi fu anche la questione di quell'altro quadro, dipinto non so, un fotogsamma ricordato da Alaric che ho visto anche io... e poi non so come,  Milan riuscì a farsi vendere un esemplare da uno dei Disneyland, non so dove per regalarglielo..."

"intendi quei posti per bambini?"

"Si esatto. Cavolo, era davvero identica. E per identica, dico proprio come se l'avessero presa a modello. La donna e l'uomo di quel ritratto sembra che siano stati presi da una foto vera, non scherzo, si vede che sono troppo... reali. Troppo. Più che di tutti i film che hanno fatto. Il bambino invece è palesemente disegnano,  ma loro... E lei è proprio identica. Se non fosse stato erp Alaric che ha sempre gli occhi di falco,  non ne avremmo saputo niente. E quel dipinto di Dorde non le piacque molto"

"non ho capito di cosa parli..."

 "lascia stare. In realtà la questione toccava un'altra persona ma... insomma, quel giorno accettò malamente di posare e tutti cercarono di usarla come modello. Brew, questo i lsuo nome, ormai lo conosci, dipinse qualcosa che era definito realista, non ne capisco nulla se era dello stesso tipo di Dorde, ma quando finirono,  e Kianta con quell'insegnante passò per osservarli, si notò la sua bravura. Kianta mi chiamò e io arrivai e la vidi un pò strana, mi indicò un dipinto e lo osservai. Le somigliava molto, si vedeva che era acerbo ma era davero bravo. E poi Kianta se ne uscì con una frase infelice..." disse Jd in preda all'angoscia.

"Lo ha rotto? Non le era piaciuto? Ha fatto, che ne so, quello che voleva fare a quello di Dorde?"

"No. Non avrebbe mai distrutto un'opera,  non è da lei. E poi lei ama i ritratti e la pittura, credo che le sarebbe piaciuto se non posare, guardare all'opera un genio. NOn lo sai,  ma lei gira molto per i laborator creativi e resta proprio a guardare lavorare le persone, le piace molto. Quindi no, mai. Ma disse... affermò che quel dipinto trasmetteva più di uno di suo conoscenza. Disse...<la tua arte è più calda di quella Dorde. Calda e vibrante, dà vita. Non è una copia e basta dell'originale>. Fu in quel momento che scattai senza pensarci, la presi per un braccio e la tirai via, sperando che il danno non fosse grosso. Non ho mai incontrato Dorde,  ma so che diverso da Milan e decide lui molte cose. E non cè peggio, per un artista, quando qualcuno afferma certe cose e dice che altri sono più bravi di te. Il dipinto di Dorde... lei aveva ragione, quel quadro, il ritratto del fratello di Milan, sembrava una fotografia. E la fotografia ferma il tempo di un momento. ma il quadro di Brew colpì Kianta e in effetti sembrava avere più forza che in quello iperrealista e assurdo di Dorde ma... Kianta dice piatto. Sembrava quasi che lo avesse fatto una stampante,  ma non trasmetteva se non stupore e ammirazione. Ma Kianta dice sempre che il potere di un dipinto, più un ritratto, è portare il soggetto sulla tela. E non parlava del concetto di bellezza..."

"Quindi?"

"Quindi Kianta è andata contro Milan e Dorde molte volte. Un altro avrebbe tentato di tenersi il posto, la posizione, il potere, tutto quando con le unghie e i denti, leccando il culo di quei due e se donna come quelle che frequentano, facendo le gatte morte. Ma non lei. A lei va bene pure che la mettono a sistemare la stalla, non le importerebbe, basta che le lasciano solo quello che la fa sentire viva. Lei non ha certi bisogni degli altri. Non le importa di case come proprietà, considerazione, ricchezza, posizione, potere, e bla bla. Questo significa anche però che, togliendo quanto serva a quei due e a David, quello che fa sugli stronzi, per essere gentili, è poca cosa. Poca. E rispetto anoi, non uccide. A meno che..." con amarezza.

"A meno che...?"

"Chiedilo a lei..."

"Senti e quella volta che sono venuti quei quattro che volevano la loro roba, è intervenuta Kianta e li ha letteralmente mandati in ospedale? Cavolo, non pensavo di vedere una cosa del genere..." ridacchiando "Mi riferisco ne vedere davvero quello che sa fare e come lo mette in atto. Però mi chiedo cosa significano le cose che aveva detto... quando diceva che non dovevano affermare che fosse niente, che lei era antica e che non sarebbero mai stati al suo livello"

"Mh... quello" passandosi una mano sul viso mentre la sigaretta si consumava tra le sue dita senza essere più toccata,finendo cenere. Così la spense sul legno buttandola sull'erba "speravo di dimenticarlo. E lì si è trattenuta... ha colpa sia il suo passato che Milan.Per la sua vita prima, ha odiato il termine <essere niente, non valere ninete>. E chiunque si permette di affermare che lei non può essere o fare qualcosa, perde la pazienza. Odia il classismo, la suddivisione per genere e via dicendo, quindi se le dicono che, essendo i suoi dati biometrici femminili, non dovrebbe essere o fare certe cose, lei... come posso dirlo..."

"gli altri finiscono come quelli?" disse Gask divertito

"cè poco da essere divertiti. Può essere una persona calma, paziente, anche di bella compagnia. Ma se si mettono in discussione certe, perchè si ragiona per bigottismo,  o si guarda solo il suo aspetto, credendo di avere a che fare con una stupidella ingenua e troppo piccola e debole, ha la tendenza, se si continua a dirlo, a far capire all'altro quanto sia idiota con un pò di forza. Pochino..." dicendolo anche se poco convinto " anzi, ne sono usciti bene, devo dire. Avevo paura che i nostri chirurghi non potessero metterli in senso, ovvero che non avessero l'ordine di sistemarli. Devono ringraziare i nostri laboratori e la sezione ospedaliera, perchè se era per Kianta come aveva ordinato all'inizio, sarebbero usciti da un ospedale comune con l'invalidità. NOn che la fine che hanno fatto ora sia meglio. Anche Milan a volte si lascia trasportare un pò. Per la storia dell'antica, Milan crede nella reincarnazione e per alcune cose che Kianta, diciamo, sa fare o almeno lui crede, la chiama antica. Anche lì una storia lunga e difficile, ma già che cè,  Kianta per darsi un tono si mette a elencare molti titoli. Non che a lei interessino, anzi, ma hai visto cosa ha fatto per far chiarire il concetto a quella gente. Alla gente piace sentire titoli e credere d'innanzi persone di un certo livello. I titoli sono importanti, anche a quelli che resta niente, se li elencano in continuazione, qaulcosa trovano. Camminare con noncuranza su uno dei suoi stessi uomini, sciorinando titoli, con la voglia di di farli diventare omini dei crash test , fa il suo effetto. E quando dico omini del crash test non lo dico tanto per... lo sono diventati per davvero. Mi fanno pena..."

"E il resto? Quello che loro non possono essere rispetto a lei?"

"Mh... Kianta è qui per un motivo in particolare. Per Dorde, Milan e David. Ecco perchè altri per loro sono insignificanti e valgono meno. Per una volta che qualcuno la considera, non è per lei stessa ma per per la casualità e ci soffre. Lei è utile. E non è affatto come sembri all'inizio, di seconda in carica alla gestione di tutto perchè una militare, con una lunga serie di esperienze e capacità come noi. Almeno, le capacità le ha, ma le ha apprese dopo che è nata. Non ha una carica di Comandante per meriti militari,  è capace da meritarla, più di Milan, e lui si fa invece i fatti suoi sapendo che altri lavorano per lui. Ma ci osno cose nascoste alla superficie, che ti fanno percepire il mondo in modo diverso. In questo caso, che il nostro non è così chiaro come sembra. Una persona diceva sempre che è meglio stare sul bordo di uno specchio, che in una sola delle sue facce. Perchè vivendo sul bordo dello specchio, potevi vedere si, lo scintillante e bel mondo che rifletteva, ma poter esser lì, notavi anche l'altra parte, il retro. L'altro lato dello specchio. La realtà. Il lato sporco, pericoloso, vergognoso. Quello che molti definiscono la polvere nascosta solo lo zerbino..."

Di colpo sussultarono perchè Alaric sbraitava correndogli incontro, dalla stalla. Jd mutò espressione e si voltò verso l'altro, seguito da Gask. QUando Alaric fu vicino, urlò ancora.

"Indovinate? Diventerò ricco!"

"Davvero puoi diventare ricco?" chiese ingenuamente Gask

"Eccolo!" bofonchiò quello con le labbra arricciate di vergogna "Lo sai Jd? E' appena nato! E sarò ricco! Me lo pagheranno bene!"

"Chi? Quale delle donne che frequenti ha figliato?" chiese Gask facendogli i complimenti, ingenuamente.

"Ma che cazzo dici! E' nato il figlio del mio cavallo! E' come lui, piacerà e lo compreranno adesso, in attesa che abbia tre anni..."

"Tre anni per cosa? Ti pagano quindi tra tre anni? Conviene?"

"Ma tu hai capito di cosa parlo?" lo aggredì Alaric, inviperito

"Te lo spiego io" si intromise Jd, proprio anche fisicamente, facendo da paciere con le mani aperte davanti a loro per fermarli "Vedi, i cavalli qui servono per le gare, per le parate militari o ricevimenti, per trainare, per supportare le guardie a cavallo che ci sono da tempo anche in Francia e altro. Molti cavalli sono di Milan ma, pagando una somma concordata, diventa della persona a cui sono assegnati. In questo caso quel cavallo " indicando uno stallone particolar eche si notava tra gli altri liberi,  e che Jd osservava quando Gask arrivò "E un cavallo Knabstrup o Knabstrupper,  non ricordo e non so pronunciarlo mai,  è un cavallo danese famoso per il mantello maculato. E' un incrocio con appaloosa e altri non so e gira molto. Piace."

"Ah parli quindi di quello che sembra un dalmata"

"Che ha detto?"chiese Alaric offeso

"Calma! Si, anche a te Alaric, sembra un dalmata dai! Ha anche le puntine delle orecchie nere... e comunque questo lo ha scelto lui quando Milan iniziò a comprarli,  e quindi è con lui da anni. Lo ha comprato ed è suo di diritto e i puledrini che nascono sono metà di Milan e metà di Alaric. Nel senso che le puledre sono di Milan o se non suoi perchè li ha ceduti, di uno degli altri, e quindi ogni puledro, col prezzo della vendita esterna o di chi di noi vuole averlo, è diviso a metà. Considera che un cavallo può costare anche quindicimila dollari, ma se è una razza partiacolare. hai presente quello di Milan?"

"Intendi quello dorato che sembra il colore dello champagne?"

"bravo! Si chiama Absent, in onore di un altro cavallo della stessa razza, Akhal Teké o qualcosa del genere. Il prezzo del suo cavallo? Lo ha comprato già addestrato e preparato secondo le sue esigenze con i comandi da guerra, sai cosa voglio dire, e lo ha pagato più di ventimila euro. Non  so la cifra esatta ma sopra i ventimila. Non so il valore di quello di Alaric ma se lo vende, avrà la metà di quanto pattuito. OVviamente, come quello di Milan, il valore se il prorpietario lo desidera, copre anche l'addestramento in base all'uso che si deve fare. E addestramneto, non sbagliare. NOn facciamo doma, qui. Mai.

"Oh, e il mio cavallo?"

"lo stallone? Quello che alla fine Kianta ti ha dato? Sai che razza è rispetto la puledra che hai ricevuto?"

"Ma non aveva detto che glielo voleva levare per ridargli la cavalla?" chiese Alaric

"Veramente no... da piccolo come ho detto ho usato cavalli ma erano tutti... normali. Non ho mai visto neanche uno simile a quello di Milan." rispose gask, non ascoltando Alaric

"E' un murgese, un particolare cavallo italiano NOn ti ha dato un cavallo a caso, nè per le sue qualità, ne per cosa è rispetto a un fisico come il tuo. Poteva darti un cavallo più grosso, non come Warden, ma uno Shire sicuro, come Lubo. INvece ti ha dato un Murgese"

"E cosa ha questo cavallo? Perchè lo ha dato a me? Perchè potrebbe ridarmi la cavalla?"

"Il perchè... non voglio sbilanciarmi. Ti odia ma non ti darebbe mai un cavallo a caso, non lo farebbe con nessuno. Il tuo cavallo ha arti forti con appiombi perfetti e zoccoli duri, capaci di sopportare peso e superfici di vario tipo, per sua natura. Questo per dove è nato. le sue caratteristiche vengono per il  territorio in cui vivono di nascita, e da secoli non è cambiato nulla, lasciandoli allo stato brado e libero nei terroritori difficili, forgiando quindi arti e zoccoli forti, come facevano in antichità, dove non usavano ferratura. Il tuo cavallo vale, secondo il range che ricordo tra i tremilaesettecento e i cinquemila euro, non addestrato. Siccome il tuo acavallo è addestrato a vari tipi di attività, il suo valore aumenta di molto, perchè con lui puoi fare spettacoli e parate, dressage e ha pure partecipato a un paio di pali di giostre di quelle che creiamo noi o a cui partecipiamo. Insoma, è un cavallo più cazzuto di quello di Alaric" ridendo divertito, mentre l'altro non lo faceva.

"Cosa sfotti, io ho l'altro. Questo è mio, mio! L'altro lo uso per queste cose. ANche Kianta non ne ha uno solo, e con questo?"

"Scherzavo. Dicevo solo che il tuo non lo metti in situazioni dove può ferirsi per giochi e spettacoli vari. Però è interessante la faccia che sta facendo, vero?" sgomitando Alaric, per guardare insieme la faccia di Gask alla notizia di quanto vale il cavallo che gli è stato affidato.

"Quel cavallo vale tutti quei soldi? Serio?"

"Serissimo. Non so da bambino quanto valevano quelli che hai visto, ma anche se li usiamo diciamo allo stesso modo per muoverci, i nostri non hanno problemi di schiena, assetto, non sono malati e sono addestrati perchè qualcosa che gli vola vicino le zampe o un rumore non li spaventi. NOn muovono un muscolo. Quindi trattalo bene, perchè Kianta non ti ha dato un brocco!"

"Alaric diceva sempre che era stronza e poco fa lo ha ricarmato. E lei mi ha sgritadto varie volte per come trattavo prima i cavalli. E mi dà quel cavallo che vale quanti soldi che non ho mai avuto?"

"Visto che le cose non son mai come le apparenze? con una faccia da complice






Un anno e nove mesi prima

Lia si trovava nel lavatoio, intenta a pulire Bluegrass dall'addestramento che stava facendo. Lo stallone metà shire e metà  pembroke dal manto scuro, era calmo e placido mentre lei lo strigliava dopo il bagno. Dopo quattro giorni che stava in quel posto, aveva imparato cosa significava occuparsi di un cavallo di quella stazza. NOn era stanca, non le dava fastidio, le piaceva,  ma l'essere troppo bassa era fastidioso. COn la testa non arrivava al suo garrese, in pratica arrivava all'altezza della spalla o spatula dell'animale, er aun esemplare molto alto, e pulirlo era disagiante per lei. Parecchio.
Mentre era impegnata a passare la spazzola sul collo,  stirandosi e mettendosi sulle punte, perchè quando era lavato stava sempre con la testa tanto in altocome se non adorasse che si giungesse al viso, sentì qualcuno ridacchiare  alle sue spalle. E si voltò.

"Grandissima!" esclamò Alaric, chiaramente prendendola in giro 

lei lo fissò con gli occhi socchiusi, mostrando chiaramente che pensava quanto fosse scemo,  e l'averlo vicino era fastidioso. Sembrava rassegnata, quando chiuse gli occhi un attimo e li riaprì.

"Ti ho vista dopo che portavo Walldo in scuderia e ho deciso di chiederti una cosa. Che mi tengo dentro da molto..."

Lia si voltò di nuovo a guardalo parecchio prevenuta, squadrandolo come se vedesse un disagiato che sparava cazzate. Bluegrass sbuffò e calò la testa.

"Volevo chiederti da un pò..." sistemandosi con la braccia conserte sulla palizzata di legno "So che questo cavallo te lo ha dato quel giorno. Anche se è davvero... troppo per te..." ghignando

"Cosa vuoi Alaric. E' chiaro che hai qualcosa che pizzica la lingua..." prese una spazzola dallo sgabello accanto, toccando la spalla del cavallo che alzò l'arto anteriore vicino a lei,  autonomamente. Era stato addestrato in modo che con un gesto particolare,  alzasse lo zoccolo perchè fosse controllato o pulito. Passò la spazzola speciale che usava dopo il bagno, per dare un'ultima pulita all'unghia e ferro e loro interstizi.

"Ok, sarò brusco! Davvero una come te vuole perderla con un cavallo?"

Lia rimase incerta, lasciò l'arto, che il cavallo rimise in terra, e si voltò verso di lui, con un'aria dubbiosa in volto. Fece una smorfia con le labbra, indicando che stava riflettendo, non capendo cosa avesse detto.

"AAHHH! Che sei tonta. OK, ancora più brusco" le disse, mentre lei lo guardava come fosse un'idiota.

"Alaric,  ti stavi annoiando? non hai uomini stupidi che ti vanno dietro da trattare male,  o donne con cui sollazzarti?" tornando a pulire il cavallo, chiedendo la zampa dietro dello stesso lato.

"Carina, carina..." con un sorriso "so cosa pensi di me, ma me ne frego! Ma tu, vuoi perdere la verginità cavalcando? Seriamente? Quando ho saputo che ore dopo,  lui ti aveva regalato questo cavallo e avresti avuto lezioni, mi chiedevo  se non foste tutti pazzi. Davvero..." girandosi, poggiandosi sul legno della palizzata a tronchi, con le spalle e gli avambracci "e trovo assurdo che una come te, che non ha mai fatto niente, si metta a cavalcare quella bestia enorme,  rischiando di perdere quella cosa. Io non lo avrei fatto"

Lia si voltò totalmente verso di lui, con la faccia sconvolta,  per poi mutarla in  disgusto e considerazione di bassezza da parte dell'altro.

"Cosa cè.. " disse lui girando la testa a guardarla "non ti aspettavi che mi interessassi? A Milan non sembra interessare, come a nessun altro e non hanno toccato l'argomento. Ma non potevo stare zitto. Perchè rovinarti solo per cavalcare quel coso? E' fastidioso per me, pensa per te..."

"Tu davvero... realmente?" che sembrava balbettare,  ma in verità si stava trattenendo dal picchiarlo male "...seriamente l'unica cosa che ti è venuto in mente è questa... cagata?" sbottò, usando l'ultima parte come se invece parlasse di lui e non dell'argomento.

"Ma sei seria?" voltandosi totalmente, sconvolto "Mi stai dicendo che a te non interessa niente e se la perdi, te ne freghi?" veramentre stupefatto, tanto che lei in quell'istante capì che non la stava affatto prendendo in giro, era serio.
Lia sbattè le palpebre alcune volte e sospirò profondamente.

"Sinceramente no! Nè anni fa e ne ora mi importerebbe troppo di una membrana che esiste solo per protezione, non per l'idiozia religiosa. E credevo che bigotti su queste cose fossero quelli dovevo vivevo... Se mi stai parlando così, hai capito che io non ho problemi a discutere di certe cose,  anche con voi..."

"Si, lo so bene. Nella Sala,  mentre Milan era fuori,  i ragazzi hanno parlato di se stessi in quel modo. Assurdo... Come han fatto Jd e gli altri  a dire quello al gruppo,  per spiegare... Bah! E come hai fatto tu a parlare di certe cose. Siamo davvero alla frutta in questo mondo..."

"Fammi capire, per te parlare di sesso e biologia è terrificante? Davvero sei così, come quelle che pensavo fossero amiche , che vedevano i fidanzati online,  come gli unici con cui parlare di certe cose? E non con persone vere , che consideri amici speciali? Che una donna non dovrebbe discutere di queste cose e gli uomini non dovrebbero farlo davanti le donne? Cosa siamo, puritani? Vittoriani? Tu non parli di certe cose con le tue donne?"

"Con loro..."

"Senti, con quelli come te è come parlare con... Ah!" portandosi una mano al viso "Come hai detto,  io non ho affatto problemi..."

"Si, ma parlare di andare in bagno a fare la numero uno o la due, ti da fastidio. Vero? Chi è che ha problemi a dire che fa ppì o la cacca, che non parla del funzionamento e tutto il resto? Tu, solo tu. Che io conosca sei l'unica, non importa se uomo o donna, che si vergogna di dire che deve fare una dei due. Cosa cè da nascondere? Sei seria?"

"Non è un argomento che mi piace. E si, trovo normale parlare di sesso che quello, qualè il tuo di problema? E perchè mi chiedi questa stupidaggine? Davvero pensi che una donna perda la verginità facendo attività sportiva o agonistica? E sui cavallI?"

"Io so così!"

"QUindi secondo questo concetto, tutte le ginnaste, ballerine di danza classica o altri tipi, cavallerizze e di altre discipline, dove cè molto da muoversi,  perdono la verginità, tutte, automaticamente? Da dove ti è uscita questa cosa?"

"L'ho sentito da molte. QUando dicevo che avevo un cavallo, che era mio perchè l'ho pagato, mi hanno chiesto se conoscessi qualcuna che cavalcava. All'epoca no. Qui mai nessuna donna. Quando chiesi il perchè della domanda, mi dicevano che accadeva e volevano sapere a quante che conoscessi. E, anche se le mie amiche  le ho conosciute non vergini, dicevano che doveva essere brutto perderla per cavalcare"

"ma chi hai incontri, con le figlie illegittime di preti? Davvero siamo ai concetti per cui,  se quando hai il ciclo non ti ci si lava perchè si blocca, quando invece è un meccanismo fisiologico naturale, e non accade niente di grave? O che non si devono toccare le piente in quei giorni o queste muiono? O ancora peggio e mi vengono bridivi tripli, che il ciclo non è ovulazione,  ma una sistema solo della donna si perdere sangue che puzza per disintossicare l'organismo da tossine, da espellere. E l'uomo non cè l'ha perchè migliore? Queste cose ti fanno male proprio nell'anima..."

"Cosa dicono?!?"

"Nel primo caso che,  se esempio ti fai una doccia o un bidet, automaticamente il ciclo si blocca! QUindi non si lavano là per tutto i ltempo perchè altrimenti la zona si stressa... io resto senza parole e con lo schifo! La biologia questa sconosciuta! E sono convinte, sai perchè? Perchè glielo dicono madri e nonne. Altre pazze ignoranti, quando solamente cè la biologia che spiega queste cose e lavarsi e pulirsi ti fa stare pure bene. . Ma che scherzi? Basta che dicono che le donne che studiano e non figliano subito e non sono sposate sono donnacce. Poi cè la seconda. Se sei in quei giorni, sei velenifera per le piante. Una idiozia bella e buona, ma la gente ci crede come oro colato, e dice che la scienza è menzogna. E poi la ciliegina, l'ultima. Che riescono a non farsi venire più il ciclo per diete ferree o qualche stile di vita dannoso e sono contente, perchè pensano che sia innaturale che esca sangue perchè è solo un modo per espellere tossine. E sai da dove vengono queste cagate? perchè questo, sono... e lo posso dire perchè ho letto molti libri più validi della nonna del cavolo, che affermavano che certe considerazioni sul ciclo della donna erano divulgate demonizzate da religiosi. Perchè si, anche la famosa storia di gesù lo dice, che Maria dovette far passare quei famosi giorni prima di andare nella chiesa dell'epoca,  perchè impura per la nascita del figlio. Per i religiosi tutto era impuro, si svegliavano con una cavolata e dicevano che era cosa brutta. E tutti terrorizzati e facevano come ordinato. Quindi la donna era impura con il ciclo, sia durante,  che prima o dopo il parto e doveva essere tenuta lontana. E in alcuni paesi con società primitive o da terzo mondo cè ancora questa cosa. Allontanano le donne con il ciclo,  facendole vivere tutti quei giorni in luoghi fatiscenti,  perchè ritenute sporche, peggiorando le loro condizioni. E quante ce ne sono, di cavolate che vengono credute e obbligate. Un'altra delle cose che mi fanno odiare la famiglia. Se la nonna, zia, madre pensa in questo modo da ritardati, le figlie seguono e figliano a loro volta e istruiscono altre dementi. Perchè si deve essere dementi per credere a queste cose con la scuola , i documentari, internet,  dove puoi trovare tutte le informazioni vere e corrette, o i dottori stessi. Molte volte mi hanno fatto pena con cosa sentivo o leggevo. Decine d'anni a studiare come matti per trovarsi decerebrate con idiozie,  che neanche li sentono. E i riti magici religiosi di qua, credenze popolari da sporcizia di là, e pure tu che credi alle deficienti che frequenti e l'unica cosa che ti importa è sapere come mai accetto una cosa del genere..."

"Quindi non hai sentito cosa ti ho consigliato di fare quel giorno in mensa?"

"Cioè di fare come le tue amichette? Approfittare di baldi giovani e divertirmi?"

"Ora ci capiamo"

"No che non ci capiamo. perchè se tu avessi ascoltato almeno un attimo, dei miei dicorsi, non mi offenderesti così! Mai uno che mi ascolta..:"

"Allora qualè il tuo problema. hai detto che della verginità non te ne frega niente, sei la prima donna collega con cui ho a che fare e chiedo..."

"Non ci credo che sono l'unica donna, se sei un militare che ha fatto parte di molti corpi speciali nel mondo e in vari..."

"Ehi, che io ho trattato. Quelle che ho avuto modo d'incrociare erano frigide col manico di scopa su per là sotto, non il didietro, che però la liberavano e la rendevano disponibile per i superiori. Loro si..." con una nota di odio

"Ah... allora dillo! Ti rode che non ti calcolavano. E magari non avevi i gradi che hai adesso per la gentilezza di Milan..." ghignando, tornando ad occuparsi di Bluegrass

"Sono stato sergente maggiore, luogotenente e prima che conoscessi Milan anche Tenente da poco..."

"Mh, non so come ci sei riuscito, e non te la davano lo stesso! Fattele due domande... "

"Fai poco la spiritosa tu... sono sicuro che Milan assegnerà presto il grado di Comandante a qualcuno,  e cerco di dimostrare il mio valore..."

"Ancora non ho ben capito qui come sono strutturati i gradi.."

"Milan ricopre quattro grandi in uno. Lui è generale, che incorpora in sè generale di corpo d'armata, generale di divisione,generale di brigata. Sotto di lui ci sarebbe il COmandante che ricopre le qualifiche di Colonnello, sotto Generale di corpo d'armata, di divisione,di brigata. Mentre i Capitani Tenente colonnello,Maggiore, Capitano. I vice nostri,  tenenti e sottotenenti e via dicendo."

"Ma... ha accumulato più gradi in uno? E sto parlando di MIlan, perchè ormai ho capito che è lui la mente geniale dietro certe trovate."

"Già, vuole meno persone,  fidate,  ma sicure..."

"in pratica, al diavolo la suddivisione dei poteri. A meno che non lavorino al suo posto... ho capito!"

"A me non dispiace, meno gente scema e più noi, i migliori, al fianco di Milan. Ma dopo il casino che Jd e quell'altro hanno fatto, penso che potrei essere Comandante. Lubo è troppo bonario e tranquillo, per un ruolo del genere"

"..." voltandosi solo a scrutarlo da sopra la spalla

"Comunque sono sorpreso di constatare che tu sei un tipo che ti freghi delle convenzioni e pensi a te stessa. Brava. Anche se... io qualche domanda per sapere cosa succede la farei al medico" stando sempre con la schiena alla palizzata.

"Hai un chiodo fisso" perdendo la pazienza, pettinando la criniera

"Non sono femmina, non ho quella cosa, e ho dubbi. Non ti credere, anche io sono cresciuto in famiglie dove le donne dovevano essere pure e caste, arrivare come mamma le ha fatte all'altare e solo il marito poteva toccarle..:"

"Come nei paesi arabi, dove un dottore maschio non più toccare le pazienti? O vederle? Che belle mentalità retrograda"

"Non in quel senso... però sono sincero, e curioso. Hai già adocchiato qualcuno di noi di interessante? Hai detto che prima di peggiorare, avresti voluto sapere come er auna cosa che quel tizio di ha fatto odiare. Oltre che la tua lingua, parli con noi in inglese e vuoi imparare tedesco e russo. Ci sarebbe un tuo connazionale che..:"

"Cosè che vuoi veramente?" domandò lei, sbattendo la spazzola nella cassetta degli attrezzi per la puizia del suo cavallo "ho avuto già a che fare con stronzi che,  perchè sono ancora quello, rompevano le balle. Anche Rò, parecchio, e ha iniziato ad agire facendomi odiare quella cosa. Per come ho avuto modo di vedere, potete tenervelo qeullo schifo, visto che rispetto a me non avete problemi a lasciarvi andare. Mi va bene, non sono una stronza religiosa che punta il dito su queste cose. A meno che no nsiano usati contro gli altri. Ma cosa vuoi davvero, facendo queste domande?" ritrovandosi a osservare il profilo di Alaric che si era girato per risponderle, con un dito nella narice ampia, disgustandosi

"Jd dice che siamo troppo ostili. Mi ha consigliato di essere amichevole e di larghe vedute. Ora in parte sei una di noi, anche se solo per quelle cose per David. E così eccomi... e per dimostrarti che non giudico ne altro, ti sto ponendo delle domande a cui io non ho risposta..."

"Esiste internet per quello. Inoltre hai le tue amichette. Loro di sicuro sanno molte più cose di me, e intendo nell'atto pratico. Se non sei qui per giudicare o rompere puoi restrare..."

"Gentile..." vedendola palpare gli arti del cavallo per vedere se aveva dolori "però lasciamelo dire. A volte per come ti comporti ti definirei un maschiaccio, certe femmine che ho conosciuto che di femminile non avevano niente. Eppure queste facevano le difficili su chi darla  o meno proprio come le femmine normali. Avevano comunque questa cosa della prima volta, l'uomo speciale..." facendo il verso " E mi sono sempre chiesto, comè avete questa cosa della verginità visibile e capire quando..."

"Andiamo, non hai altri discorsi seri per cui essere di compagnia? Se davvero era questo che volevi fare... o hai solo approfittato di un consiglio di Jd per rompere" passando un panno un muso del cavallo, con attenzione agli occhi

"Sai, gli uomini non ti vedono di buon occhio. Ti trovano sempre a curiosare in giro come una pettegola col naso infilato ovunque. Si chiedono perchè dovresti stare in mezzo a noi e dire come si devono fare certe cose, che noi facciamo da sempre in un modo. Milan ti da un cavallo che è alto più di te, e sembri ora ancora più bassa di prima al suo fianco, e affermi che se per la sella o altro perdi quella cosa, te ne freghi. Alcuni hanno scommesso che sei frigida, altri che te la fai con Milan, altri che per cosa dici e fai che sei un trasgender..."

"Non sono un transgender, me ne frego da sempre del concetto di verginità, così tanto che da anni ormai uso la coppetta al posto degli assorbenti esterni. Quelli interni nenache a parlarne,  che possono essere pericoli."

"pericoli?"

"Se la coppetta è di lattice o silicone medicale non vi è nessun rischio di infezione, sindrome di shock allergico o shock tossico. Quelli interni in cotone possono essere un rischio. Ci sono state donne che hanno rischiato la vita o hanno perso arti, per questo. Dillo alle tue amiche, giusto perchè l'uso della coppetta sia capito per bene, invece di quello schifo in cotone, esterno o interno. Se tutte usassimo quelle, ci sarebbe meno impatto ambientale perchè gli assorbenti inquinano, più pulizia e comodità,  perchè è stata la cosa migliore che potessi fare. Assolutamnete..."

"Aspetta, hai appena detto che non hai fatto niente, mai, e ti sei messa quella cosa nella patata?"

"Che finezza... si, qualè il problema? Te l'ho detto che non mi interessava molto la verginità... ho dovuto pensare a una scelta. Ancora non ero malata, a causa delo schifo della società,  mi facevano schifo tutti di conseguenza, e ho dovuto scegliere tra comodità, pulizia e sicurezza contro l'idea dell'immacolata situazione inferiore. I miei non so neanche se lo sanno, me ne frego. Anche se pensassero a stupide cose religiose, è il mio corpo, non il loro. Posso affermare che la coppetta è stata la cosa migliore che abbia mai deciso, seriamente, e non ho pensato minimamente e ne mi sono pentita, da quel giorno. QUindi, come puoi capire, se l'ho ancora, perchè ho letto che molte usandola non lo hanno rotto, mi interessa poco di romperla per qualche cavalcata. Per i tuoi amici, dì pure loro che stiano con i soldi tranquilli,  perchè non sono nulla di ciò che pensano,  anche se sono neutra non vincerebbe nessuno. Che Milan per me è attraente come una zecca e neanche se non vi fossero più uomini decenti, e per il giuramente, se qualcuno osa anche pensare qualcosa... glielo faccio strappare via da uno dei cani e lo vendo a quel museo dei corpi plasmati. E se qui sono tutti dei buoni cani, faccio fare una retata dai gruppi che organizzano combattimenti tra cani illegali, ne prendo uno e lo addestro e gli ordino di mozzicare tutti i gamberetti che osano anche solo fare battute. E sai bene che lo farei senza rimorsi o altro... hai compreso bene, o devo ripeterlo in modo più chiaro?"

"Si, chiarissimo. E' chiaro anche, che sei più di legno di quelle stronze e forse non ti farai mai nessuno. Anzi, a questo punto è interessante sapere se ci sarà mai qualcuno che ti farà cambiare idea..." ridendo per sfotterla

"Come si vede che non ti è mai capitato quello che ho dovuto subire... non lo capiresti. L'odio e lo schifo che provo per gli uomini e quella cosa,  perchè l'unico che avevo avvicinato, per cui credevo di provare qualcosa, ha cercato in tutti i modi di spingermi a..." scuotendo la testa con dolore "... credo proprio che i consigli di Jd, con te e quelli come te, siano inutili. Anche se qualcuno si apre con te, per qualsiasi motivo, tu trovi divertente anche il dolore e lo uso contro quella persona. E poi chiami gli amici per distruggere ancora di più quel che resta della persona. E' chiaro che tu non meriti nessuna posizione, da nessuna parte. Perchè se tu sei responsabile di altri deviati come te, capisco perchè i militari sono tutti imbecilli. Ed è dir poco..."

"E piantala, stavo solo..."

Si fermò, portando Lia a voltarsi, addolorata in viso, scoprendo che stava guardando qualcuno arrivare verso di loro.






Un anno e nove mesi prima

"Mi hai messo curiosità, sai?" domandò interessato Milan "ma siamo arrivati e dobbiamo sbrigare delle cose."

Lia non capì, perchè giunsero a un passaggio chiuso da una porta enorme in metallo, affiancati da una pensilina con qualche gradino, un rialzo che conduceva ad una porta.

"mi spieghi come mai siete pochi a usare questa ferrovia sotteranea, se avete dei luoghi sottoterra? Dove sbucano o come le persone entrano e passano da una zona all'altra?"

"Semplice, nessuno passa da una zona all'altra perchè non ha motivo di farlo se non me, david, Jd e altri selezionati. ogni sezione è a se stante tranne questa ferrovia e le entrate e uscite sono verso l'esterno, controllate..:"

Milan scese e, pronto ad aiutarla con la mano tesa, la vide scendere con nonchalance da sola, guardandosi intorno. Sembrava di essere nelle gallerie abbandonate di una metropolitana, l'atmosfera era quella, pensò, dalle volte che vide documentari sia sulla stessa che sui fantasmi che si dicevano soggiornassero sotto quella inglese.
Milan rise, si avviò verso gli scalini continuando a parlare, ma lei lo ascoltava a metà, non capiva dove fossero rispetto alla zona superiore.Possibile non vi siano mappe o indicazioni come per le catacombe francesi, si chiese?

"Devi conoscere una persona. Il caro David, diciamo che siamo in parte soci, io gli fornisco i contributi necessari per cosa gli serve, lavora e si occupa di cosa ho bisogno. E in cambio lui porta avanti i suoi esperimenti, ammesso che no nsiano davvero contro l'etica. Ritengo che un conto sia lavorare e studiare con il consenso di tutti, altro prendere persone e usarle al posto dei conigli o altri animali. E capita... non puoi sapere quanti gruppi affiliati alle case farmaceutiche nel mondo, usano cavie prese per strada o comunque persone disattate o senza nessuno,  perchè tanto nessuno vorrebbe cercarli. Ora molti di quei dottori un pò svalvati lavorano per me, almeno mettono a frutto bene le loro qualità..." disse Milan portandola oltre la porta, aprendola con una carta magnetica, mostrando uno stretto passaggio fatto di sezioni di pietra. Lia si voltò verso il passaggio appena abbandonato, constatando che sembravano due sezioni diverse. Quella che lasciavano con il trenino ormai fermo, come tunnel moderni ma che davano un'aria di metropolitana inglese anni addietro, non recenti. Mentre quei muri oltre la porta, sembravano lavori antichi, quando ancora le costruzioni erano fatte con roba solida e non cemento liquido e ferro, che reggevano meno dell'opera monumnetale umana passata.

La condusse per un serpente largo due uomini e in piera, che serpeggiava  fino a delle scale. Nel mentre Milan continuò a sciorinare entusista di persone con evidenti problemi, ma ottimi scienziati, che aveva stanato in retate contro la tratta di umani come schiavi, da sessuali a di lavoro, a donatori per scopi medici. Da esperimenti a donazioni vere e proprie, ascoltò da lui, che stavano subendo un grosso problema perchè l'allevamento di maiali per questo scopo,  con impiantate cellule umane del bisognoso, o organi artificiali, stavano facendo cadere il sistema. Era più sicuro, anche a fini medici, un maiale o un organo artificiale che si stavano sviluppando, che un organo comprato al mercato nero,  senza davvero sicurezza per malattie e problemi. Ma quella gente era ancora viva, ove possibile, e tenuta in condizioni misere. E trovandole,  avevano beccato anche chi li teneva là e i medici.

"QUindi, fammi capire. Spero di aver compreso male. Tu hai preso con mani proprio dento la gente quei medici , o comunque scienziati in base a cosa stavano facendo e invece di legnarli sul coppino, e sarebbe poco, li hai semplicemente presi e messi... dove, nei tuoi laboratori? Che siamo, gli americani con gli amici tedeschi della seconda guerra? Comprendi che da un lato, se dici di fare cose gisute, dall'altro la cosa non quadra molto..."

"No, ti sbagli" disse lui voltandosi, che camminava un passo avanti, offeso "io in qualche modo li ho puniti. Facevano quelle cose per guadagno o per studiare determinate cose, che per le leggi mondiali sono inumane. E lo sono ancora adesso, per me, ma se li ho portati qui, non li faccio uscire mai, e per mai intendo mai, non sentono e vedono la loro famiglia da molto, e sono costretti a fare cosa chiedo io. Se un loro esperimento lo considero idoneo per vari aspetti, trovo volontari e persone che accettano qualunque rischio da quei test, ma sempre su base volontaria, per sapere i risultati. E attualmente ne abbiamo vari, anche il Monarch..."

"Il controllo Monarch? Stai sperimentando questa tecnica orribile?" chiese lei fermandosi, guardandolo con rabbia.

"Tu sai cosè?" domando lui sorpreso, sistemandosi la giacca.

"So cosè, conoscere almeno le basi, come dico sempre. Se è vero che ancora continua, capisci che stai facendo qualcosa di grave? Se quello che so..."

"Fermati, e lasciami spiegare. Molti ritengono che il controllo mentale sia invenzione del secolo scorso. Sbagliano. Fin dall'antichità si è cercato di condizionare le menti. Vedi i bambini,  perchè diventino cosa necessitava e fin da iccoli erano più idonei, che spingere la gente adulta a fare determinate cose. Addirittura il figlio prediletto di maria Antonietta d'Austria, la famosa regina ghigliottinata, fu trattato e indottrinato a tal modo dalle fonti, che dimenticò chi fosse e divenne un acceso rivoluzionario che si dice maledicesse la donna della Torre, esser poi sua madre. Cè chi dice che non è attendibile, nel senso che ricordava e faceva solo cosa gli dicessero... altri che era possibilissimo, cos' come nella storia umana preti, gente che si professava profeta o religioso erano riusciti a deviare le menti deboli di alcune persone,  perchè li seguissero e credessero in loro. Quanti ce ne sono stati, anche famosi come Menson. Ora, quello di cui tu parli è il progetto Mk-ultra,nome in codice di un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani, non di privati ad esempio. Ma del governo stesso. SI iniziò con bambini e malati di orfanotrofi e case di cura mentali,  e di varie patologie, dove la morte era di casa per varie e normali ragioni all'epoca, e quindi nessuno parlava. Si voleva creare sia soggetti pronti agli ordini e mai mentalmente svegli, sia la gestione di interrogatori e controllo mentale di persone interessanti, gestito dall’ufficio della Scientific Intelligence. Il nome deriverebbe anche dal tedesco Mind Kontrolle,controllo della mente, nato e consigliato proprio, per il governo americano, da quei carinissimi come dici tu, tedeschi presi e salvati e portati in vari paesi amici d'america,  perchè dicessero tutto sui piani e su cos stavano facendo. In pratica si appropriarono di menti brillanti, senza ucciderli, ma portandoli dalla loro parte. Ecco che si scoprirono alcuni altarini tedeschi. Si decide di provare, capire e.riprendere alcune delle pratiche mediche naziste durante gli esperimenti effettuati nei campi di concentramento. Infatti si voleva cambiare la mente di coloro che non appoggiavano l'ideologia ma anche nemici, per metterli sul campo ricondizionati. Erano ricerche per il controllo delle menti al fine di creare un individuo in grado di fare le veci di una spia e anche uccidere, a seguito di un ordine.  Dopo la verità che venne portata alla luce più di venti anni dopo, nacque il Progetto Monarch dalle sue ceneri, quindi dagli anni settanta in poi che, con l’uso surrettizio di molti tipi di droghe,  metodi di influenza, e atti anche fisici si cercò di manipolare i singoli stati mentali e di alterare la funzione del cervello. Morale? Volevano cancellare la personalità originale dell'individuo per crearne una o altre,  che servisse ai loro scopi, perchè le spie e le persone in genere, pensavano, erano troppo <umane> e volubili su certe cose. Amore, libertà, vita tranquilla, famiglia erano tutti elementi che influenzavano il soggetto e rovinavano i piani di una nazione. Così si decise di prendere tutti i dati dell'altro esperimento e ricrearlo in chiave nuova. Anzi, dagli anni quaranta facevano anche esperimenti su animali, sempre scoprendo i piani germanici, dove droganavano anche delfini e altri animali, addestravano animali di vario tipo per essere sia spie e all'occorrenza anche come kamikaze, con esplosivi addosso e fare danni. Tutto vero, non mi invento nulla. Grazie a Dorde non hai idea di quanti documenti secretati..."

"Ok, ma anche tu stai facendo questa cosa?"

"Fammi finire! Grazie a Dorde ho avuto modo di leggere parecchie cose, ma questa cosa è SHHH! Resti tra noi, visto che è ancora là. Comunque, scoprimmo varie cose. Questa tecnica di controllo mentale espone il soggetto ad un trauma così violento,  che la sua mente crea una dissociazione... hai presente quando una eprsona subisce uno shock o un dolore così elevato,  e impossibile da sopportare che... impazzisce, perde la memoria, torna in stati infantili. Insomma la sua mente cambia. Quello avviene diciamo in maniera naturale, l'altro è invece artificiale. Il cervello diventa debole e, in alcuni soggetti idonei, non tutti, anche con più personalità, nel senso che all'occorrenza è possibile prepare esempio un giardiniere,  che spia,  o un corridore di formula uno,  senza alcuna paura. Sono esempi ma è possibile... tramite il trauma quindi, viene modellato tramite informazioni e techiche,  educato da manipolatori appositi, gli Handler, che fanno emergere la personalità che più li aggrada, riattivandola all'occorrenza. Come.. come le tecniche di ipnosi,  dove la tua psiche viene ingabbiata in uan sorta di zona oscura,  e la tua mente sovrascritta per fare ed essere cosa serve, attivabile o meno da parole chiave. COn l'ipnosi però non è possibile far fare atti contro natura del soggetto, ma in questo modo, si potrebbe anche convincere qualcuno ad uccidere. E lo farebbe, perchè sarebbe sovrascritto. Durante la loro rieducazione, i soggetti sono esposti a numerosi simboli ed elementi chiave per l'attivazione, disattivazione e programmazione. Si usano di solito alberi, animali,  labirinti, farfalle, ecc. Anche film sono elementi chiave della programmazione e usati per la modellazione e/o attvazione, che contengono simboli specifici  o <attivatori>. Alcuni titoli sono il Mago di Oz e Alice del paese delle meraviglie, e molti altri film Disney, che sono usati prima, facendoli vedere e poi alcuni elementi in essi usati come attivatori."

"Si,  alcune di queste cose già le sapevo, ma torno a chiedere... seriamemente mi stai dicendo che tu fa queste cose? Allora, tanto buono non sei!" con voce fredda.

"Pensi che io l ofaccia per avere schiavi, gente come lobotomizzata? Sbagli. DI grosso. Ti ho già detto che ho avuto la mia esperienza sul campo e ne ho visto gli effetti su molti uomini, che conoscevo e ne sono usciti male. Lo stesso degli scemi di guerra e i veterani del vietnam, ad esempio..."

"Aspetta... parli del post traumatic stress disorder? Il PTSD?"

"Che bello non dover spiegare tutto, almeno che la persona sappia le basi! Esatto, quello. Ho visto molti veterani, ho assistito alle reazioni di quegli uomini a cui avevo dato ordini e che, non per causa mia ma per decisioni dall'alto, anche io ero pedina alla fine, erano finiti in malo modo. Quando ho preso in mano copie degli incartamenti di quei progetti, ho pensato una cosa. E se usassimo queste tecniche non per scemi da usare come burattini,  ma persone a cui si toglie tutto il dolore, la sofferenza, lo shock così grave da... rincretinirsi, perdere memoria, avere scambi di personalità...Ecco, perchè lo stiamo facendo. E non usando traumi, abusi, situaziomi di stress elevato per avere quegli effeti del cervello, nulla del genere. Ma usare la tecnologia per proteggere le menti..."

"Cosa?"

"Poi te lo spiego, intanto vieni..." disse MIlan, che erano giunti ad una porta. Sempre con una carta, diversa, e Lia si chiese quante tasche avesse in quella giacca e panciotto per tenerne tante, attivò la porta che li condusse in una piccola stanza. Sembrava una spartana stanza militare. Alle pareti piccole riproduzioni di varie bandiere del mondo. Un tavolo di legno semplice, qualche sedia di legno, una lavagna di gesso  vicino la finestra e qualche mobile e cestini di carta classici. Nulla di rilevante. Ma la lavagna in gesso, si chiese lei?

"Allora...SHH! Seguimi e dammi corda. Nessuno deve sapere dei passaggi segreti e se chiedono, noi eravamo qui prima che loro arrivassero" disse Milan comportandosi come un ragazzino che ha paura che la madre lo senta dall'altra stanza.

"Chi non dovrebbe sapere? Se hai detto che JD..."

"Jd!" disse concordando risoluto "GLi altri no. Almeno, non ancora... poi si vedrà. Ma pochi sanno meglio è, per davvero è meglio..."

"parli di gente come Alaric. Di certo non Lubo, mi pare si chiami"

"Si, e Bryden, anche se è un novellino rispetto gli altri . Ma ci sono persone che come...si, Alaric in effetti, troverebbero la cosa così straordinaria da fare giri perlustrativi ovunque nello Chateau, se scoprissero che ci sono. E io voglio evitarli. Sono gli stessi che si inoltrano sempre nella zona della foresta in cui vorrei fare qualcosa per le feste, ma non ho mai tempo. E così, loro vanno in giro nei tempi liberi. Disobedendo, ma questo fa parte dell'eccitamento dellla cosa. E sapessero che qui..."

"Si, si. Ho capito. Non alimetnare i cretini"

"AH Ah Ah....Ah! Hai proprio ragione. Quanto odio la gente che pensa di essere migliore e intelligente e fa il contrario,  credendo di essere rivoluzionario o controcorrente per non esser euna pecora. Senza pensare che a volte un motivo cè. Ancora di più s enon cè ditttatura. Ma loro la vedono sempre"

"non lo dire a me... nel mio paese si crede alla terrapiatta, ai vaccini che fanno male, agli amichetti invisibili dei medici che sono i batteri e virus,  ma per loro non vedendoli non esistono,  e usano la scemenza dell'omeopatia e altre cose. Danneggiano altri, ma lorosi sentono però migliori..."

"Che tempi orrendi. Se Giordano Bruno, Galileo e gli altri fossero qui,  si chiederebbero se sono finiti in uno scherzo divino o qualche velo di maya subdolo.E peggio, per cosa si sono immolati. Sicuro non ci crederebbero"

"Lo so, nenahce io credo davvero di esistere nello stesso momento di quella gente. Solo al ricordare alle cos eche ho letto online di gente,  che pensa che i doveri coniugali debbano esistere, al fatto che ancora oggi una persona è solo cosa dice Dio,  e che cè la stessa aria dell'inquisizione... mi viene da piangere"

"Bè, non farlo adesso. Abbiamo cose importanti da fare" finì lui,  aprendo la porta e avanzando in un'alta stanza.

Entrarono in una stanza molto più grande che sembrava divisa in due. Un ampio spazio era stato suddiviso da un divisorio a vetri, chiudibile o apribile con ampie porte, dove dall'altro lato cèra una zona con lunghe file di sedie e una porta a doppio battente in fondo. Era vuota la zona e chiusa la porta. Loro si trovavano prima del divisorio, vicino un tavolo quadrato molto grande al centro, con un monitor che sembrava grande quanto un televisore a centicinque pollici, rialzato e inclinato per essere visualizzato da una persona, in piedi, con tastiera e mouse nella piccola zona prima del bordo del tavolo e lo schermo. Un grande quadrato prendeva tutta al parte centrale del tavolo, tranne quel monitor, e sembrava quasi la zona di una nave o sottomarino dove si prendevano misure e si calcolavano rotte e distanze. Delle sedie, posizionate ordinatamnete sotto il tavolo, mappe e cartine geografiche alle pareti e il quartetto di Capitani, che prima si voltarono spaventati e poi stupiti dal vedere quei due spuntare alle loro spalle.

"ma da dove diavolo venite" chiese Alaric guardando verso la stanza da dove erano usciti.

"Eravamo qui prima. Abbiamo discusso. Le ho mostrato delle cose e..."

Milan continuò a inventarsi roba e Lia si chiese quante cavolate stessero svolacchiando per la stanza,  in pochi secondi che erano entrati. Se mentiva così facilmente, che altro cèra di falso?

"Milan, ti ricordi cosa ti ho detto a telefono? Guarda. Guarda!!" urlò Alaric correndo da Milan, come fregandosene di cosa diceva, interropendolo.
Milan lo guardò con sufficienza, sospirò impettito e poi guardò lo schermo el dispositivo di Alaric. Lo fece qualche minuto, poi strabuzzò gli occhi, osservando meglio. Alzò la testa verso Lia, poi tornò al dispositivo. Mormorò qualcosa con Alaric, poi disse altro a questi che andò ad avvicinare il dispositivo a una sorta di computer affiancato al muro,   dove era posizionata la porta dell'altra stanza, e attese. Lia non aveva notato quello schermo grandissimo attaccato alla parete, un altro, in quella sala grande.

"Avevi ragione, ma voglio guardarlo meglio" disse Milan ad Alaric avvicinandosi al tavolo, davanti lo schermo inclinato, seguito dagli altri.Mentre lo schermo si accendeva e compariva qualcosa, Milan chiese a Lia di avvicinarsi a lui, quindi di fronte, anche se cèra il grande tavolo di mezzo, a quel monitor enorme.

Lia, dopo essersi sistemata viicno Milan e Jd, guardando quest'ultimo come a chiedere cosa cèra, vide nello schermo una sequenza. Sembrava un video e diceva nel minutaggio, che era composto solo pochi secondi, una decina. Si vide come una scimmia grossa che guardava qualcosa a terra e poi un ritratto rotto, dove comparvero tre soggetti. Lia notò, in quella breve sequenza qualcosa che la stupì parecchio. Portando a dire la prima cosa che le era venuta in mente.

"Aspetta, ma sono io?" chiede di sfuggita, con tale sorpresa e stupore da volerlo rivedere.

"ho di meglio, ho trovato un fermo immagine montato" disse Alaric e con bravura, cosa che Lia non credeva, collegò di nuovo l'apparecchio accostato al computer e il monitor cambiò.

"Davvero vi basta avvicinarli?"

"si, si connette come un telefono normale, come simile il bluetooth ma noi..:" iniziò Jd, ma Alaric disse di fare silenzio e Milan le chiese di nuovo di guardare.

Dopo il video, o meglio il frammento rimandato,  dove si notava una panoramica sui tre soggetti, comparve la singola imamgine e Lia vide un ritratto in seppia di tre persone. Vi erano un uomo, una donna e un bambino. L'uomo era in giacca e cravata, capelli impomatati con una riga laterale, uno sguardo particolare e dei baffi in stile antico. Conosceva la moda antica da riconoscerla come dell'ottocento, con barba e baffi uniti in quella che sembrava una mutton chops mischiata allo stile Franz-josef, il modo di portarli dell'imperatore marito di Sissi. Il bambino sembrava un neonato ma Lia guardava la figura femminile. L'abito sembrava dell'ultimo ventennio dell'ottocento, con il sellino posteriore, mentre la donna aveva un aspetto che la lasciò a bocca aperta. Superò il tavolo, andando quasi sotto il monitor per vederla meglio, e Alaric ancora continuava a fissarla con un ghigno.

"Da dove l'avete presa..." chiese lei senza distogliere lo sguardo dal monitor.

"A quanto pare Alaric ha ricordato una cosa vista con gli altri e l'ha cercata..." disse Milan, rimasto dietro di lei.

"In verità ho scaricato proprio tutto il film e..."

"Tu sai che è illegale, vero?" domandò Lia con cipiglio.

"Calma carina... era solo per uno scopo particolare, mica devo rivederlo. Avevo bisogno di quella sezione e basta" bofonciò Alaric offeso. Lia tornò all'immagine.

"ma non mi avete detto da dove l'avete presa"
girandosi verso gli altri,  alle sue spalle

"da un film Disney. Incredibile ma vero, Alaric si è ricordato che lo aveva guardato da uno dei ragazzi,  per ricordarsi dei figli,  e appena ti ha vista ha ricollegato quel frammento"

"Non  è vero" rispose Alaric subito, interponendosi a Milan "dopo un pò, ricordavo di averla vista e alla fine ho visto nei suoi movimenti quella scena. E l'ho cercata...però avevo ragione!" disse tronfio.

"E' la prima volta che vedo qualasiasi cosa che... non era mai successo in video o foto che vedessi me,  per come mi vedo." restando a fissare la donna che le somigliava così tanto,  che sembrava fosse stata disegnata da lei direttamente. Stessi capelli anche nell'acconciatura, viso, espressione. Le sembrava di specchiarsi, quasi.

"Nel senso?" chiese Milan curioso.

"Che io nelle fotografie e video vengo... diversa. Non mi riconosco mai, è strano ma  quella che io vedo nelle foto e video è come un'altra persona. Ai miei diciotto anni, in quel vergognoso compleanno della maggiore età da far piangere, mio padre fece dei video. Il giorno dopo li controllò sulla tv e...." disse voltandosi dal guardare Milan allo schermo "... quella che vidi era un'altra. Non posso dimenticare come, se era da tempo che non guardavo foto o altro di me,  perchè li odiavo, mi apparve una persona che io non riconoscevo. Per niente. Sorrideva in maniera forzata e a disagio, sempre fingere e fingere e quella non ero io. Lettralmente all'inizio stavo per chiedere chi fosse quella, ma poi vedendo qualche minuto ho lasciato morire quelle parole nella testa. Non vedevo me, per niente. Non so per quale motivo,  ma nelle foto non vedevo mai cosa vedo nello specchio, affatto, ma vedendo questo... perchè vedo me in questo ritratto? Perchè appena l'ho visto, la prima cosa che mi è venuta in mente è come mai io fossi lì?"

"Nelle foto vieni diversa? Veramente? Interessante..."

"la cosa che mi turba è... avete detto che è in un film del topo?"

"Si esatto" risposte Alaric prontamente "è uno degli ultimi che lui ha guardato mesi fa, per questo me lo ricordo. Il film è molto ormai  vecchio ma è di quella casa di animazione"

"Allora è strano, molto strano" disse lei, con la fronte aggrottata.

"Perchè..." chiese Jd avvicinandosi e commentando quanto effettivamente sembrasse lei.

"Perchè se è di un film di animazione, è strano che ci sia questo! Ho visto questi film per i compleanni dei miei cugini, alla tv con i parenti che si vedevano cose per tutti... ne ho visto molti, non questo a quanto pare, ma non ricordo affatto ci fosse un qualcosa del genere così, così... reale. Ecco. A vederla sembra un ritratto artistico di qualcuno preso dal reale. Anche se disegnato da artisti, questi film di animazione sono sempre coerenti anche nelle foto. In linea con il character design del tutto. Allora perchè questo, se davvero è di un loro film, sembra più una copia di una foto reale che un disegno della casa del topo? Guardate! Il bambino si vede subito che è finto, che è un disegno. Mentre quei due hanno uno stile diverso,  ecome appunto copiato da qualcosa di reale. Anche nei trailer che si vedono in tv di quei film, non cè mai una foto che non raffiguri i persoanggi che ci sono effettivamente nel film. Alaric, hai ancora quel film per intero?"

"ovvio che ce l'ho. Cosa cè, adesso che l'ho scaricato non hai problemi?"

"Divertente" mostrando invece che non si divertiva affatto "intendo che volevo vedere come mai questa foto cè e come sono i persoanggi nell'intero film.

"Non è come pensi. Quelli della foto, rivedendo velocemcente il film, compaiono solo nella parte iniziale. Forse dieci minuti. Guarda..." con poca collaborazione.

Lia osservò l'inizio dal dispositivo di Alaric, sempre più accigliata e stranita. Poi lo fermò e si voltò verso gli altri, chiaramnete contrariata.

"Avevo ragione. L'inizio mostra due soggetti che poi, agganciandosi con la parte mostrata prima da Alaric, sono ripresi da questo frame. Peccato solo che la donna in realtà non le somigli molto nel film, mentre l'uomo sembra abbozzato da quello del frame. E' strano..." disse lei, confrontando i due schermi, mentre Milan si avvicinava e andò per sbaglio a toccarle la spalla.

"Ehi!" guardandolo male e irrigidendosi, lo vide alzare le mani dicendo che voleva solo guardare e parve calmarsi, tornando al video. Poi lo alzò un pò perchè Milan e Jd guardassero,  riproducendolo mentre sull osfondo vi era quel frame "osservate bene queste scene. Dall'inizio del film, se noi non sappiamo di quel disegno, abbiamo questi due soggetti che finiscono lì. E ok. Ma quando quella gorilla guarda quel disegno,  che sarebbe una foto rotta a terra, abbiamo due persone che ricordano vagamente quelli in foto. Se non fosse per la barba e il mento, non sembrerebbe lo stesso uomo se non sapessivo come finisce quell'intro. Mentre la donna che mi somiglia non è affatto quella del film, per niente. E' totalmente diversa e non ricordo affatto di altri classici del topo che abbiamo quadri così discostanti dai personaggi. E quel bambino...è come se fosse un pezzo aggiunto dopo o..."

"...O?" chiese Milan vedendola riflettere, come se avesse ingranaggi all'opera.

"La sensazione che mi da quel frame è di un disegno dal vero o comunque da qualcuno di reale, con uno stile totalmente diverso da tutto i lfilm,  tranne per il bambino. Se guardate questo bambino cosa vi ricorda, se avete guardato qualche foto vittoriana?"

Milan riflettè. Jd fece una smorfia,  come per indicare che non sapeva che pesci prendere. Così chiese ad Alaric, affermando di non voler danneggiare nulla, di farle una ricerca. Quello si mostrò poco collaborativo am lo fece. nello schermo grande, collegato al dispositivo, comprarve un sito che mostrava vecchi scatti vittoriani e Lia gli fece ingrandire alcune. Chiese alla fine cosa vedevano.

"Ok..:" rispose Milan, stando al gioco "vedo dei soggetti in bianco e nero o seppia e..." fermandosi di colpo mentre scorrevano le foto ".. non può essere quello che pensi! Andiamo! Anche io trovo strano questo, non sembrano molto loro, se non quei baffi e il mento come hai detto  del film, ma questo..."

"Posso sapere anche io?" chiese Jd

"Quelle che vedi sono delle memento mori...Postmortem photography come si dice normalmente. Erano foto fatte a cari morti, messi in posa con i vivi per ricordarli, visto il costo all'epoca delle fotografie. E hai appena visto, tra le altre, almeno tre foto con dei neonati in culla o in braccio alle madri. E bambini, ragazzini, uomini adulti. TUtti morti e anche messi in piedi,  perchè restino di loro imamgini perpetue con i loro cari"

"Quella è gente morta? Davvero?" Non sembra da qui."

"Sembrano addormentati o aggiungevano post foto degli occhi finti, se guardi bene però si vede dal pallore e da certe pose,  che non sono proprio fiorellini..." commentò Milan per spiegare a Jd cosa stavano vedendo.

"E quindi.. cosa cèntra con cosa Alaric ha trovato?"

"NOn posso dirlo per certo, può essere di tutto ma..."

"Aspettate. Alaric fa un'altra ricerca" disse Lia e sbuffando lui esegu', scrivendo cosa lei dettava e mostrando a video. Comparvero schizzi e sequenze solo disegnate di quel film,  dove i personaggi erano quelli che avevano visto in quello completo. Continuarono la ricerca per un pò, finchè Lia non chiese di affiancare tutto. Milan allora andò a quello schermo inclinato e, usando mouse e tastiera, affiancò le foto prese dal dispotivo di Alaric, osservandole.

"E' chiaro che gli schizzi iniziali di lavorazione e quelli del film finale sono gli stessi, e cozzano come dicevi tu con quel disegno. Quel disegno sembra l'unico, anche se non ho visto il film, realistico rispetto le scene che abbiamo visto. Quindi, cosa possiamo supporre?"

"So che stiamo perdendo tempo e direi di chiudere qui la cosa, perchè voglio sapere cosa avevi tanto da dire, ma posso affermare da persona esterna che, se si tratta di un artista molto estroverso che ha consegnato quel disegno e lo hanno approvato a caso, dopo che gli hanno detto di fare un ritratto ipotetico della famiglia per la storia che... " voltandosi non finendo la frase per riguardare quel frame "sembrano troppo fuori dal film, sembrano ritratti di persone vere,  come prese da una foto vera,  e che quel bambino, se prima per ipotsi in quella foto non cèra, è stato aggiunto dopo per allacciarsi al bambino del film. Ma se cèra, ipotizzando che non è una cosa inventata perchè è troppo strano, allora sembra riprendere un memento mori con occhi finti messi ai morti,  perchè venissero in foto meno... morti. Quindi siamo i fronte o a un bravo artista per qualche motivo ha creato due soggetti, uno che sembro io per davvero, così reali e vivi, guardateli come sembrano come la Monna Lisa vibranti di vita... oppure un copiare una vecchia foto usata per ispirazione,  visto il periodo della storia, aggiungendo un bambino che somiglia al protagonista o... modicando un vero memento mori, rendendo solo il bambino più vicino al character design, perchè... nonsi spiega! So che ci sono stati cosplay di persone che hanno ricreato molto bene personaggi di quei film, ma sono partiti da disegni e sequenze chiaramente artistiche che sono troppo diverse da... questo! Ed erano truccati. E quei disegni non raffiguravano come questi personaggi quasi palpabili, vivi..."

"Sai, se per ipotesi l'artista è stato non davvero bravo ma ha copiato, direi che hanno ripreso una tua sosia antica o... magari una tua reincarnazione!" scoppiò a ridere Milan "io credo nelle reincarnazioni. Anche io ho i miei dubbi, guardando tutto quello che avete cercato, ma senza parlare con l'artista interessato, on possiamo saperlo. La somiglianza è davvero assurda, sembra di vedere un disegno di Dorde che fa alle persone,  e vengono così. QUindi posso anche darti una certa ragione su questa teoria, ma credendo anche alla reincazione, chissà!"

"Un altro che ci crede" sbottò Lia "mi è bastata una eprsona che ci credeva,  e avevo pensato che magari potesse avere ragione, ma basta!Alaric, metti da parte queste foto, per favore. Voglio vederle dopo. Sarebbe la prima votla che tengo qualcosa che mi ritrae e dove mi rivedo. Neanche in quei video..." scuotendo la testa a disagio.

"Di cosa dovevamo parlare allora" chiese Jd, mentre Alaric riprendeva l'apparecchio e Lubo e Bryden, rimasti indietro senza parlare, ascoltavano.

"Lia dice che per cambiare le cose nel nostro progetto... dovremmo fare come Dio" annunciò Milan tronfio sistemandosi la giacca, mentre sul viso di tutti compariva lo straniamaneto.



Meno di un anno prima

"jd mi ha detto di chiederti della novella della figlia e del dottore. Senza dirmi altro. MA cosa sono le novelle?"

"Ti ho dato un dizionario, prova a cercarlo"

Gask si trovava sul tappeto a terra,al centro della camera di Kianta. Era nella posizione del loto, come aveva scoperto si chiamasse, e teneva un libro in grambo e altri sparpagliati intorno a se aperti, un tavolino da letto bianco e nero su cui erano appoggiati inchiostro, pennini vari, carta e altri articoli di cancelleria. Alle sue spalle vi era un comò dove Kianta teneva alcuni indumenti, tovaglie e altro, elaborato nella scultura e in color legno naturale, fatto dal laboratio. Alla destra di Gask, per come era seduto, vi era la finestra e poco prima la porta del bagno. Nella zona di fronte uno spazio lasciato libero perchè si muovesse libero, poco a sinistra l'armadio, anche quello in legno pieno e naturale con rilievi e sbalzi, e verso destra un comodino con tante cose. Poi alla destra totale il letto.
Lei si trovava sul letto, intenta a scrivere sul tavolinetto da letto con quattro piedi, un leggio inclinabile in varie posizioni, zona in gomma antiscivolo e spazio per un bicchiere a sinistra.

"Mh...aspetta..." cercò tra tutti i libri aperti, finchè non lo trovò, cercando la lettera. Aveva capito come si cercava in un vocabolario e cercava sempre ogni parola che gli venisse in mente, oltre che conosceva. Dopo averla trovata e aver letto le rispose "ah ecco, ho capito. Sarebbe un pò come le favole di Esopo?"

"HAi capito la differenza tra novelle e favole?"

"AH, aspetta..." disse, andando a cercare anche quella parola "forse ho capito, credo...La novella ha un impianto realistico ed è priva di componenti magici, mentre la favola è una sorta di antico fantasy, tipo biancaneve, la bella addormentata. ... ed ha forma breve. Giusto?"

"Hai trovato scritto anche il fatto del fantasy?" chiese lei ridendo

"No, l'ho capito io. Credo... comunque è giusto, no?"

"Si, esatto. Le novelle sono storie ispirate alla realtà, senza magia e cose fantastiche. Ecco perchè Milan le chiama così..."

"Ho capito. E cosa dice quella che ha detto Jd? Ha detto che ce ne sono tante, ma mi ha detto di chiederti del dottore e la figlia,  per capire quella situazione..."

Kianta si fermò, pulì la punta del pennino in vetro nel tampone e poggiò delicamente tutta la penna nel contenutore tondo,  elaborato in vetro,  con una finestra a oblò inclinatocon dell'acqua. Lo fissò, poi si girò con tutto il corpo, con la gamba destra sotto di lei e l'altra penzoloni. A Gask ricordava la statua e, mentre anche lui si girava a guardarla, restando sempre con le gambe in quella posizione, ripensò a quella discussione. Quel giorno le parlò della statua e lei lo fissò sorpresa. La descrisse, le disse cosa aveva detto Milan sulla testa,  e dopo che restò a riflettere con gli occhi puntati in un punto a caso ma con l'espressione di una che sembrasse osservare oltre, assorta in qualcosa, tornò con gli occhi su di lui e disse semplicemente una cosa. Con un tono e una calma strani.

"No. Quella non ero io"

"Non è possibile! L'ho vista, ti somigliava molto, anche Milan ha detto che eri tu e che Dorde aveva immortalato un momento in cui le regole non avevano validità, secondo lui. Era..."

"No" ripetè lei, voltandosi così veloce che la veste frusciò sui pantaloni e i lembi del gilet sbatterono al ritorno peril movimento "Quella non ero io"

Gask rimase stranito dalla cosa, rissandola, ma lei si voltò e tornò a volgere lo sguardo verso i piani, studiando quella sorta di pozzo divelto che dovevano scalare.

"Allora..." iniziò lei, dopo aver preso una caramella a testa alla carruba dal comodino, dal cassetto nella zona suddivisa, e gliene tirò una, mettendo in bocca la sua "la storia è legata al progetto di Milan. All'inizio lo voleva chiamare Mystocrite, poi so Kobno Prius... secondo me così, a caso" ridendo e facendo ridere lui "... ma anche con il nome attuale, resta sempre un progetto sulla mente. Ad ogni modo, vi era un dottore, un neurologo, neuroscienziato e aveva come moglie un'ingegnere meccatronico. Avevano una figlia, unica. Un giorno sua figlia ebbe un incidente all'uscita con un'amica, andando in coma. Suo padre lavorava per una clinica, così dall'ospedale dove era stata ricoverata, la portò con sè per controllarla meglio. Passarono mesi ed ella non si risvegliava, oltre questo dagli esami scoprì che l'impatto aveva portato danni al suo cervello. Conosceva colleghi che avevano studiato il cervello e le sue cure,  tramite macchine speciali. Erano in fase sperimentale, ma dicevano che tramite onde elettromagnetiche, elettriche con dei sieri che avevano creato, potevano aiutare il cervello a rigenerare alcune parti. Ma questo significava che quelle parti erano nuove, vergini, e se riguardavano le zone della memoria, del linguaggio, apprendimento... allora tutto ciò che vi era dentro, era perduto. Uno di loro era anche un seguace del transumanesimo, e uno dei suoi test era proprio quello di copiare il cervello umano, portarlo in digitale e immetterlo in corpi sostitutivi. Il problema, disse, era che il cervello come memoria era solo pochi megabyte, nulla di che... il grosso de problema era il supporto che avrebbe dovuto processare e utilizzare quei dati. Il cervello è una delle aree ancora così ignote alla scienza,  che non era sicuro come effettivamente fosse possibile attivare... una persona. L'adattamento, diceva... ne parleremo meglio di questa cosa, ora continuiamo con la novella.
Dopo aver discusso con icolleghi, prese una decisione, dopo che passò un anno. Sua moglie temeva che quel coma, come annunciato all'ospedale, nascondesse una speranza vana. Voleva sua figlia, e disse una cosa. Che colpì l'uomo. Rivoglio mia figlia come la ricordo, se dovesse perdere la memoria dopo il risveglio, se davvero come ha detto quel dottore, per alcuni processi chimici, non dovess ricordare o avere problemi, la perderei..."

"Che significa"

"Che quella donna amava la figlia come era come personalità . Che se la ragazza non ricordava i momenti passati, cosa avevano fatto, lei avrebbe perso sua figlia. E così l'uomo iniziò a ragionare. Ancora di più a causa di episodi dove le consdizioni della ragazza sia ggravavano. Così chiamò i suoi amici, chiese di fare uno dei loro esperimenti su di lei e provare a scaricare quei pochi megabyte per salvare almeno quello. Con un'apparecchiatura di loro creazione, eseguirono e ottennero un file di circa e quasi quattrocento megabyte,  che salvarono. Fu la volta del tentativo di rigenerare le parti del cervello, ma il giorno che dovevano iniziare, la ragazza peggiorò e morì. Avevano perso quindi la figlia. Sembrava tutto perduto, pensò l'uomo, finchè non giunse nella sua clinica una ragazza quasi della stessa età della figlia, in coma irreversibile che doveva controllare ed eventualmente curare come poteva. E una notte insonne ebbe un'idea! parlò con la moglie, lei non era d'accordo ma dopo varie discussioni la convinse. Era un primario, aveva in mano molte possibilità e così andò avanti col piano con l'aiuto dei suoi colleghi. Un giorno finse che la ragazza fosse morta, le macchine registrarono quella presunta morte, la famiglia vide la ragazza come morta senza le macchine,  e con la certificazione del decesso. Non cèra bisogno di autopsia, così lui disse alla famiglia che avrebbe provveduto, come un servizio normale della clinica, alla preparazione fino alla bara, e questa sarebbe stata consegnata all'impresa funebre. Ma dentro la bara, sigillata per bene, fu consegnato un ammasso di oggetti che arrivavano al peso della ragazza, inseriti in un sacco da morto chiuso, che mimasse un corpo. Sudando freddo, attese la sepoltura, che avvenne senza incidenti. La ragazza invece, era  in una stanza apposita con un altro nome. Aveva stilato e preparato tutte le carte perchè passasse per un'altra persona, assistitita da un'infermiera di cui si fidava,  che non aveva visto la ragazza prima. QUalche giorno dopo, constatato che la ragazza era in condizioni migliori della figlia, fece venire i colleghi con l'apparecchiatura e la moglie, che aiutava per le sue qualifiche. Utlizzarono il siero e le apparecchiature per stimolare il cervello e le cellule inserite a riparare quanto possibile,  e dopo lastre e controlli, sembrava aver funzionato. Utilizzarono onde e cicli elettrici per rimodellare tramite la cromatina, cellule engramma. Insomma secondo loro avevano rotto le sequenze chimiche che formavano i ricordi e li avevano fatti ricostruire vergini. Quando secondo i loro calcoli, il cervello era pronto e più sano di come era arrivata, le agganciarono l'apparecchiatura per la rilevazione dei segnali elettrici del cervello, e facendo un test mai fatto prima, inviarono a impulsi  i dati,  presi dalla figlia del dottore, andandoli a indirizzare nelle aree deputate alla memoria. NOn sapevano se era possibile, se avevano danneggiato qualcosa o meno, ma provarono. Dopo qualche giorno il dottore fu chiamato e scoprì, correndo nella stanza, che la ragazza era sveglia. Non aveva detto nulla, avevano visto solo lei sveglia che muoveva occhi e viso, osservando intorno. Quando lui si avvicinò gli occhi della ragazza reagirono, dopo un pò sembrò riconoscerlo e, stupefatto anche lui, lo chiamò papà. Dopo qualche giorno e vari test, lei sembrava rispondere a ricordi ed elementi della figlia dell'uomo, sembrava ricordare e comportarsi come lei. Non le diedero mai uno specchio, temevano che vedere un aspetto diverso creasse qualche problema e... semplicemente cercarono di farla tornare all'autosufficienza. Lei rispondeva, pareva migliorare, tutto bene. I colleghi non erano molto felici, perchè la loro prima scoperta e test, non poteva essere assolutamente reso pubblico, visto che la ragazza doveva essere morta. Passò del tempo, l'uomo e la donna erano felici perchè la ragazza sembrava star bene e l'avevano portata a casa. Sembrava ricordare molte cose, riconoscere la sua stanza e varie cose, e non mostrava nessun problema di sorta. Tuttavia, qualche mese dopo, notarono come la ragazza sembrasse malinconica e come depressa. Aveva iniziato ad avere atteggiamenti strani. Per evitare che qualcuno la vedesse uscire da casa loro o capisse che vi era una ragazza, insegnavano tutto ciò che sapevano in una specie di home schooling, chiedendole di non uscire mai. E pensarono che fosse quello, il motivo. Ma lei divenne sempre più inqueta. Suo padre nel mentre, ossessionato dai file, quei pochi megabyte della figlia, continuava a tenere nel suo studio, sia una copia della macchina del collega che aveva chiesto nel caso la nuova figlia stesse male, sia altri files. Avendo pagato una buona somma ai due per finanziare le loro ricerche come riniscimento per l'aiuto, aveva ottenuto l'apparecchio con un pò di rimostranze, ma vi riuscì. E oltre il file, che era la scansione della figlia, anche i report dei test registrati quei giorni , che tenetavano nella stanza della clinica in formato video, che una sorta di programma, creato sempre dai due colleghi, che serviva per diciamo ripulire la mente del soggetto per il nuovo impianto, che usava sempre le onde elettromagnetiche ed elettriche sul cervello, tramite quei dispositivi. E ogni sera, puntalmente rivedeva tutto, come un'ossessione. perchè capiva che qualcosa non andava."

"..."

"La ragazza aveva iniziato a voler vedere se stessa in uno specchio, affermava di sentirsi a disagio molte volte quando dicevano qualcosa del passato o la trattavano in un certo modo, e lei affermava che non sentiva, provava, credeva di essere come la facevano apparire. Che la bugia dell'incidente e del coma, che le avevano detto, la faceva sentire strana. QUesto peggiorò sempre di più, mostrando ai due genitori, una persona che iniziava a discostarsi dalla figlia che ricordavano. E quando i due non la scoltavano, la rimproveravano, le intimavano di capire che era solo confusa, lei si nascondeva in camera e piangeva. Non capiva, ma sapeva che qualcosa non andava. Voleva bene a entrambi, per lei erano i usoi genitori come ricordi e sentimenti, ma qualcosa la turbava, E così, una sera, dopo che suo padre uscì dall'ufficio per andare a letto, attendendo nascosta che andasse nell'altra stanza al piano superiore, vi si recò. Guardando in giro, vide l'apparecchiatura, e il pc ancora acceso. Non lo spegneva mai, sapeva, perchè per il suo lavoro doveva essere reperibile sia per il telefono che dati per le cartelle cliniche, tac e altri esami da visionare subito, se in casa. E guardò le ultime cose che aveva aperto. E guardò. Ascoltò. Capì. Si rese conto che in verità, lei non era chi credeva. Attivò la webcam e per la prima volta si vide. Non sapeva chi fosse, cosa fosse, chi doveva essere. Nei suoi ricordi lei era molto diversa da quella che vedeva. Così, riguardò i video, dove suo padre registrava i test e riportava tutto ciò che faceva. Vedendo quella persona, che vedeva dall'anteprima della webcam, nel letto mentre facevano i test, sentì che stava piangendo. E si sentì sbagliata. Neanche vuota, perchè non lo era..."

"..."

"Quel dolore la rendeva paralizzata e tradita. Era troppo addolorata e aveva il terrore di cosa fosse in realtà. Che ricordi erano suoi, e quali erano impiantati? Cosa era lei,  in base ai ricordi? Così piena di dolore, non sentendosi completa, incapace di credere e capire, passò due ore in quella stanza a guardare ancora i video, camminare senza sosta per riflettere, osservare la macchina. E poi si sentì male, sbagliata. Collegò l'apparecchiatura alla corrente, la sistemò sul divanetto, che era una specie di casco con una valigetta vicino collegati da cavi, e si sistemò, mettendoselo. Con un cavo, lo collegò al pc e avviò il programma della pulitura del cervello. L'attivazione finale era nel casco stesso e così, premendolo, venne investita dalle onde. Era doloroso, come mille aghi nella testa. L'apparecchiatura procurò un sovraccarico che pense la corrente pochi secondi,  per riattivarsi di nuovo, ma il casco non si era fermato. Il sistema elettrico della casa tramite il salvavita,  aveva spento e poi riattivato autonomamente il sistema. Ma l'uomo aveva ricevuto nel cellulare, collegato, l'avviso e dove si trovava il problema. Il casco continuò a lavorare,  mentre lei piangeva per il dolore e come si sentiva la testa. Non gliene importava se era una cosa da fare da addormentati o svegli. Voleva togliersi la morta dalla testa. Questo pensava, lei aveva una morta nella testa. E poi li vide, che erano accorsi, i genitori che amava davvero, anche se non era figlia loro. Era nato in lei un sentimento vero, nei mesi, e non riusciva ad odiarli o volergli male, ma non poteva restare come la metà di una morta,  e l'altra metà come ignota. E così, quando le chiesero cosa avesse fatto, non sapendo cosa fare perchè l'apparecchiatura era ancora attiva, lei disse qualcosa. Si sentiva come stanca, come se avesse bisogno di dormire, tanto, e così sorrise e li tranquillizò. <Non siate arrabbiati, non vi voglio male. Ho capito, ragionando in queste due ore,  e non provo per voi che ringraziamento e riconoscenza. Sono viva e sto bene,  per voi. Ma come figlia... non posso. Adesso non mi sento bene, voglio rilassarmi, mi sento le palpebre scendere quasi da sole, ma non fermate nulla. Lasciate che il programma cancelli una persona morta, che deve invece vivere dentro di voi. Non chi ero, e non so chi sono ora. Ma so che voglio diventare me, quando mi risveglierò. Perchè non morirò, lo sento. Se volete me come vostra figlia, ma in maniera genuina, allora accoglietemi in casa come una figlia nuova. Datemi un nuovo nome e crescetemi come se nascessi da quel momento. Per essere unica. Altrimenti, se volete vostra figlia e basta, va bene così. Prima che io mi risvegli, portatemi lontano, in altre città o luoghi, lasciatemi di notte da qualche parte,  perchè sia trovata e soccorsa. Non so come finirà quando cercheranno di sapere chi sono, ma se non posso essere chi ero, fate in modo che non cerchino il mio passato. Io...voglio essere me, non qualcun altro. Se mi volete bene, se tenete a me oltre la figlia che volevate che fossi, portatemi da qualche parte perchè io rinasca. Lasciatemi... essere... me...">. INiziò a svenire e così perse i sensi. Quando il casco si fermò, l'uomo lo tolse e vide la ragazza incosciente e capì che aveva perso la figlia di nuovo. E non sapeva se aveva tra le braccia un'estranea, a quel punto, o una persona che aveva imparato ad amare. Che quello che aveva fatto,  poteva essere sia positivo che negativo, ma tacendo e nascondendo, aveva solo rovinato tutto. Si chiese, cosa sarebbe successo se le avesse spiegato. Avrebbe accettato quel sentirsi strana? Non avrebbe sofferto, da arrivare a tanto? Non si sarebbe sentita tradita? E molti altri pensieri..."

"Come finisce?"

"Termina così, queste novelle sono state create per diffondere un messaggio e porsi delle domande, diciamo esistenziali. Basati sul reale. Come le favole avevano una morale, anche queste ce l'hanno. Ce ne sono altre, magari poi te le racconto..."

"E quindi, qualè la morale o altro di questa storia?"

"Mh..." pensò lei, fissandolo "Ti direi che a volte il troppo amore fa male, ma...Facciamo così. Pensaci fino a domani, e poi mi racconti cosa hai pensato, cosa ti ha trasmesso, cosa hai capito!"

"Ed è collegato a qui, vero?"

"Esatto"

"Ma... per caso riguarda Lei?"

"... riparliamone domani. Vorrei che ci riflettessi e creassi un'idea tua"

"Ok..." guardando i libri sparpagliati intorno a lui "me la daresti una mano con la copiatura? Mi piace molto quella filastrocca dei contrari. Magari, mentre mela leggi,  io scrivo e poi mi racconti qualcosa del prima"

"E perchè?" domandò lei che stava per rimettersi al centro del letto, davanti il tavolino "inoltre, non è tardi? Non dovresti andare in camera tua?"

"Si, ma volevo finire questo. Ho notato che alle Lezioni i ragazzi adesso si divertono a mostrare chi sa cosa, quanto, gareggiare per le domande e portano cosa hanno saputo fare. Vorrei arrivare al loro livello, ma sono arrivato molto tardi..."

"Vuoi quindi metterti in pari. Ho capito. E vuoi mostrare la bella copia della filastrocca?"

"magari non la conoscono" disse lui con un sorriso a trentadue denti "e ho trovato cose interessanti da scrivere. E ho scoperto che hanno aperto un corso di papiri..:"

"Ah si, ho approvato perchè mi pareva una cosa carina. Ma a te interessa solo dipingere o anche farli, i papiri..:"

"Intendi farli da zero? Non lo sapevo. Con queste cose manuali non so se sono capace, però non sarebbe male. Si tratta di intrecciare, no?"

"in verità vengono dati proprio i corpi dei papiri che v anno sfogliati, fatti asciugare, intrecciati, battuti, fatti asciugare ancora... è un procedimento lungo. Inoltre hai mani grandi, devi impegnarti molto per essere agile, non sei molto bravo con la manualità" rise lei, guardando altrove come colpevole.

"Lo so. i ragazzi dicono che con certi mestieri, si possono rovinare le mani. E' vero?"

"Si, se non si usano i guanti. Ma già per il tuo lavoro hai calli e... rispetto a quelle degli altri, le tue sono più belle. Dovrai accettare che possano danneggiarsi"

"Ho delle belle mani?" chiese lui guardandosele "ma con le tue creme si curano e proteggono, no? QUindi non ci sono problemi"

"In parte è vero... prova! Vedi se te la cavi bene anche nel fabbricare i papiri, altrimenti diverrai uno di quelli che provano a dipingerli e basta. L'unica cosa che non volevo dire è che a volte, per intrecciare e lavorare certe cose,  ci vogliono dita sottili o almeno agili. Se ti senti, prova a farli, comunque. però adesso è davvero tardi" disse lei, guardando l'orologio da tasca preferito che teneva sempre vicino, che con il meccanismo meccanico, scandiva il tempo rompendo i silenzi "non dovresti andare a letto?"

"...posso restare finchè non finisco?" mostrando un broncio strano

"per quale motivo, gli uomini ti aspetteranno. Questa sera non ti sei presentato per il solito casino serale"

"perchè..." prendendo i libri fissandoli con lentezza"tutti vanno a letto nelle loro stanze e... poi la mia sembra vuota e silenziosa. Non mi va di starci troppo"

"..." fissandolo attentamente senza dire nulla, mentre si sentiva solo il ticchettare dell'orologio da tasca argentato.

"Come te, no? anche tu ti senti sola,  qui. E stavi sempre qui, pensando agli altri là sotto..."

"Resta quanto vuoi, ma devi dormire, però" tagliò corto lei troncandolo,  tornando al suo lavoro, impugnando il pennino di vetro, mostrandosi distaccata e seria.

"ok" disse lui sorridendo di ringraziamento "se ti va, mi leggi la filastrocca e la scrivo, e magari altro che gho già segnato in questi libri..."

Lei sorrise, restando in silenzio, scrivendo, finchè non mise un punto e decise di alzarsi,cambiarsi togliendo il piagiama e mettendo abiti puliti dall'armadio e sedendosi vicino a lui, dettandogli la filastrocca e le parti dei libri che gli piacevano.




   
 
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