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Autore: Annika Mitchell    08/02/2021    0 recensioni
Flusso di coscienza (con la i?), un addio agli anni migliori e un grazie a chi sa, ma anche a chi non ricorda più. La malinconia della parola fine, quando promettiamo per finta di mantenere i contatti e non perderci per strada.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie per i cruciverba

addio ai vent'anni

grazie di esserci sempre al mio fianco, che non è scontato perché sono pesante e petulante e il 3x2 non è più di moda.
grazie di volermi bene incondizionatamente, che forse il condizionale non lo so usare, se potrei vi abbraccerei, però il condizionatore mi fa venire il mal di testa.
grazie quando rispettate i miei silenzi assordanti che vorreste tanto riempire con il casino delle pentole che cucinano per 30 e le risate di una festa perenne. grazie per dirmi che sono fortissima, io sollevamento pesi non l'ho fatto mai, cioè una volta mi sollevavo da sola ma pesavo dieci kili in meno.
grazie perché i tuoi occhi parlano coi miei senza bisogno delle parole, ed è dolcissimo conoscersi al punto da non doversi perdere mai. grazie per le volte che mi hai detto che ero brutta, è bellissimo sapere di essere come la fidanzata di Shakespeare a cui ha dedicato il sonetto 130. grazie quando mi hai sorriso ma forse volevi piangere e ti sei trattenuto. grazie quella volta che hai detto di essere felice di vedermi e poi non sapevi come continuare perché sarei andata via. grazie per i ricordi belli e le brutte canzoni, ma anche viceversa. grazie per quella volta che eravamo bambini impulsivi e prendevamo decisioni istantanee, come le foto che non ci siamo fatti mai. grazie per quella volta che mi hai tirato fuori dall'antro, che strega mi credo solo io, è stato bello sentirmi desiderata. grazie per tutte le volte che ho messo in discussione la mia vita, come se quell'abbraccio forte e sincero potesse cancellare tutto ciò che davo per assodato. grazie per il ferro da stiro alle tre di notte, che poi le scuse per parlarsi la notte e scambiarsi visioni filosofiche e l'agape dell'anima non ce le leva nessuno. grazie per tutte le carbonare, che si era istituita una festa infrasettimanale e altro che cheerleaders. grazie per quella volta che abbiamo esplorato il cortile di notte manco fossimo due ladre e il cuore mi batteva fortissimo e le bambine in noi erano troppo felici di giocare assieme.
grazie per i balletti sciocchi e per avermi permesso di prendere in giro la tua r moscia, che poi mi hai insegnato tantissime cose e avevi ragione sul fatto che non esistono schiaffi educativi. grazie per il bagno di umiltà nelle lenticchie di Angy, che poi l'avrei tanto voluta come suocera ma te come fidanzato mai - che lo so che dici che non sono bella ma mi ami lo stesso. grazie per esserti sfogato con me quando credevi che nessun altro al mondo ti avrebbe potuto capire. grazie per le risate su cose assurde e mondi paralleli, per le discussioni noiosissime su cui solo noi potevamo infervorarci e che facevano fuggire chiunque, però anche grazie all'unica vera litigata che spero non ti abbia fatto cambiare idea sul mio conto, io sul tuo non l'ho cambiata mai.
grazie per i gesti di gentilezza gratuiti, per i sorrisi che forse ho mancato di ricambiare, per gli inviti a cena che non ho potuto accettare e per i telefilm brutti che ho deciso di non finire. grazie per Brunori Sas, che forse di questo non dovrei ringraziarvi, uno perché mi ha fatto piangere troppo e due perché il concerto è stato davvero bello. grazie perché mi vergognavo di andare ad ascoltare i Green Day perché il tuo giudizio musicale mi spaventava, che poi lo sappiamo entrambi che la tua intelligenza emotiva non mi avrebbe giudicata mai e che mi vuoi bene come ad una sorella e non me lo sai dire, lo stesso per me e non lo so dire.
grazie per le risate che mi hai fatto fare e per il dialetto che mi hai insegnato, come se far ridere gli altri fosse la tua missione, perché metterci all'ingrasso a botta di orecchiette fatte a mano è il tuo modo di accarezzarci e dirci che andrà tutto bene: vorrei farti anche io le orecchiette. grazie per le volte che non ci siamo capiti, in fondo è giusto mettersi in dubbio, sta alla base del metodo scientifico che ho imparato ad apprezzare. grazie per il cameratismo becero, manco fossimo marines a conquistare la più bella del paese, che l'asse Napoli - Iasi - Brindisi è più famoso del patto tripartito. grazie di quella volta che ho cercato un bagnoschiuma alle 4 di notte in camera  tua e ho dovuto lavare via la vergogna con lo shampoo, invece.
grazie per la fiducia accordatami, quando avete pensato di darmi in custodia i vostri segreti e turbamenti assieme ai vostri capelli e ai vostri destini. grazie per le volte che mi hai chiamata strega e hai fomentato il mio ego ed il mio sogno infantile, ho letto che il pensiero magico potrebbe essere sintomo di sindrome schizoide di personalità, ma sai che me ne fotte, tanto credevo di essere autistica e mi stava anche bene così.
grazie per le volte che mi hai dato torto, facevi bene e avevi ragione ma forse la ragione si dà agli scemi? grazie per le sessioni di toilette insieme, era bello stare in compagnia in un momento così intimo e sentirti raccontare della filosofia indiana, il bello è che non te lo ricorderai mai. grazie per le nostre passeggiate impulsive e le chiacchierate sul divano e i pianti, che se piangi tu piango anche io e viceversa, l'acetone vorrei non avertelo restituito mai. grazie di credere che possa aiutarvi nel risolvere i problemi, come era facile alle elementari quando si doveva capire quante mele fossero rimaste a Marco, quelli li risolvevo benissimo.
grazie che l'ho scritto troppe volte, ma me ne fotto, perché l'ho detto troppe poche e alla fine a farvelo capire indirettamente non è lo stesso. grazie per la stima immeritata, per la fiducia più cieca di noi, che la mia approvazione l'avrai sempre e non hai bisogno di cercarla. grazie per il rispetto che si usa con le donne anziane, alla fine 5 anni sono tanti, e grazie per avermi creduta estroversa, per fortuna non mi hai vista col cappuccio in testa in corridoio.
grazie per le volte che vi ho odiati per avermi parlato di prima mattina manco il Grynch a Natale, che mi manca un casino e avevi ragione a dire che era importante sfruttare qualsiasi occasione per stare assieme. grazie per le caramelle e i kinder, i sorrisi e gli insegnamenti da maestra, vorrei fossero quelle ad avermi ingrassata. grazie per tutte le volte che hai detto di aver bisogno di me, non lo so se è un bene o un male ma è stato bello esserti mamma ed è bello volerti bene nonostante tutto.
grazie per le foto che io non avrei stampato mai perché sono troppo pigra e per quella giornata meravigliosa al Baloon, per Silvy che dice che esco bene in foto ma in realtà è che il bravo fotografo sei tu. grazie per avermi insegnato che è una figata la scienza, perche gli aerei stanno su e poi ci sono i pannelli fotovoltaici e in fondo nulla si crea nulla si distrugge ma tutto di trasforma.
grazie per gli anni migliori della mia vita, che poi come faccio a dirlo visto che ho vissuto solo un quarto di secolo; lo so e basta, d'altronde.
mi dispiace per il pensiero delirante manco fossi una poeta maledetta (poetessa mi suona dispregiativo e voglio la parità, si chiamassero i maschi poetessi), che poi non è vero che mi dispiace.

mi ero scordata di ringraziarvi per la passeggiata a Superga, per il laser game, per l'escape room, per le cene a scrocco e il fumo a perdere, per i Bangla, le serate alcoliche e la tisana corretta, per le volte in palestra, le cene di scoperta culinaria che non abbiamo fatto più, per l'aria condizionata e lo zapping in tv, per i racconti di galline e cinesi, per la spesa in compagnia e le cene in portineria, per le risate e i pianti e per i just dance e i canti, per le nottate in cucina a fare i cruciverba e per quanto ancora il futuro ci riserva.


 
Note casuali: quante bugie si dicono quando non si ha il coraggio di dirsi addio. I grazie sono tutti veri, meno vero il futuro riservato per noi assieme. Che dite delle minuscole, stanno bene, no?
 
   
 
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