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Autore: crazy lion    09/02/2021    1 recensioni
Nella realtà, anni fa Taylor ha subito una molestia sessuale. In questa storia, un episodio di una serie tv le ricorda quel momento.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CLEAN

 
Taylor sedeva davanti alla televisione, mentre Meredith dormiva sullo schienale del divano, dietro di lei, e Olivia si rilassava in poltrona.
"Vediamo cosa fanno di bello!" esclamò, allegra.
Era appena sprofondata nel sofà dopo un'intensa giornata di lavoro e voleva rilassarsi. Fece zapping per un po', evitando i soliti telegiornali che parlavano quasi esclusivamente di politica, e a un certo punto arrivò su un canale in cui trasmettevano una serie che le piaceva, dal titolo Private Practice. In quella puntata Charlotte King, una dottoressa, affrontava le conseguenze di un suo stupro avvenuto qualche giorno prima. Taylor la guardò, mentre un collega della donna le cambiava le bende. Aveva gli occhi neri, le braccia piene di lividi…
"Oh mio Dio" mormorò la ragazza, poi spalancò la bocca per l’orrore.
Charlotte era una donna distrutta, devastata da quanto aveva subito, sia nel fisico che, soprattutto, nella mente. La musica non aiutava di certo e il silenzio della donna nemmeno. Durante la puntata Taylor si rese conto che Charlotte, che di solito era sempre gentile anche se a volte un po' dura, si comportava in maniera molto scontrosa con i suoi colleghi, anche con la psicologa Violet, che le disse che sapeva cosa significava essere una vittima e poi raccontava a suo marito di essere stata violentata al college, fatto che però non aveva riferito all'altra dottoressa perché l'aveva interrotta. Taylor non ne poté più e spense il televisore.
Non posso farcela.
Si sdraiò sul tappeto e rimase lì, con le braccia conserte e il mento sopra di esse, per non seppe nemmeno lei quanto. Erano passati anni e aveva più o meno superato la molestia subita, ma era ancora dura, molto dura. Nel 2013, durante una fotografia prima di un concerto, il DJ David Mueller le aveva toccato il sedere infilando una mano sotto la sua gonna. La ragazza aveva sentito chiaramente la mano calda dell’uomo in quel punto, che era rimasta ferma per diverso tempo. Ancora adesso ricordava la sensazione di disgusto che poi aveva provato nei confronti di se stessa, come se fosse stata colpa sua. Si era sentita violata, sporca, come se quell’uomo le avesse strappato una parte di sé.
"Perché non ti sei spostata, nonostante la foto?" chiese ad alta voce.
non si sarebbe mai data una risposta, perché non c'era. Aveva solo fatto quello che le era venuto spontaneo in un momento del genere. Era rimasta ferma e si era comportata normalmente, anche se dentro stava piangendo e gridando, fino a quando non aveva raccontato tutto al fotografo e poi alla famiglia. Anche in quel momento, mentre ripensava a tutto questo e a quanto male si era sentita nei mesi successivi, dovendo anche andare in terapia per questo, a Taylor parve di sentire qualcuno che la toccava in quello stesso punto di anni prima. Mise una mano dietro la schiena e la alzò, ma sentì solo l'aria.
Signore, non di nuovo! Non farmi sprofondare un’altra volta.
Si tirò su e corse in bagno, mentre la sua bocca si apriva e si chiudeva e lo stomaco le si contraeva. Un'ondata di nausea le invase la pancia fino ad arrivare in gola. La ragazza si chinò sul water e vomitò la cena.
Non l'ho ancora superata, lo credevo e basta.
Le venne voglia di chiamare sua madre o Joe, ma non aveva la forza di parlare. Voleva solo stare da sola e superare quel momento con i suoi tempi. Con i nervi a fior di pelle e la nausea ancora presente, si preparò un tè caldo che bevve sul divano e poi andò al pianoforte. Suonò le prime note e poi cominciò a cantare.
"The drought was the very worst (Oh-oh, oh-oh)
When the flowers that we'd grown together died of thirst
It was months and months of back and forth (Oh-oh, oh-oh)
You're still all over me
Like a wine-stained dress I can't wear anymore
 
Hung my head as I lost the war
And the sky turned black like a perfect storm"
Si fermò perché iniziò a piangere. Le lacrime le rotolavano lungo le guance e le bagnavano il collo e i vestiti, così tante da sembrare una pioggia e talmente calde che ebbe la sensazione che le bruciassero la pelle. Tremava tutta e sussultava. Perché era dovuto succedere? Perché lei e tante altre donne dovevano soffrire in quel modo per colpa di bastardi del genere? Taylor sapeva di aver fatto tutto il possibile per venire fuori da quella situazione e per vincere la causa, ma tutto questo l’aveva consumata, privata di qualsiasi energia. Ancora adesso sentiva il peso di quella stanchezza addosso.
Clean poteva avere molti significati, ma per lei uno dei più importanti era che si possono superare le difficoltà della vita ed essere, appunto, di nuovo puliti, come diceva il testo. E lei ce l'aveva fatta. Ci pensava ancora, la sua vita non era più la stessa dopo quanto accaduto e per mesi, per anni anzi, aveva temuto che potesse succedere di nuovo e avuto paura, per un periodo, di farsi toccare da un uomo. Ma era stata in terapia, ci aveva lavorato e ne era uscita più forte di prima. Sì, perché nonostante la paura e il dolore e il fatto che David Mueller si fosse proclamato innocente, lei aveva lottato, non si era arresa.
"Non ce l'avrei mai fatta senza l'aiuto della mia famiglia e degli amici" mormorò e si schiarì la voce, poi si asciugò le lacrime.
Andò a farsi un bagno e cercò di rilassarsi nell'acqua calda, inspirando il profumo fresco dello shampoo all'ortica e del bagnoschiuma. L'acqua le tolse una buona dose di stanchezza e la rigenerò, quantomeno fisicamente, ma una volta fuori si sentì meglio in ogni senso. Andò a letto pensando ancora a quanto successo e al fatto che, cosa che non accadeva da tempo, una semplice scena di un film era stata in grado di provocarle una crisi. Ma faceva parte del processo di guarigione, o almeno questo era quanto sosteneva la sua psicologa dalla quale andava ancora.
Dopo un po', le sue gatte la raggiunsero sul letto.
"Ciao, tesori miei. Dormiamo insieme?"
Le micie si sdraiarono vicino a lei e si addormentarono presto, mentre Taylor rimase sveglia. Fu una lunga notte e, anche quando si addormentò, fu scossa da incubi nei quali David la toccava ancora, accarezzandola in quel punto e sulla parte più critica e nascosta di sé. Si rese conto ancora di più che non avrebbe mai dimenticato.
 
 
 
CREDITS:
Taylor Swift, Clean
 
 
 
NOTE:
1. Private Practice e quella puntata esistono davvero.
2. Non so se Taylor sia stata davvero in terapia, ho immaginato che potesse servirle dopo quanto successo, così l'ho aggiunto. Ho anche descritto certi atteggiamenti (la sua paura di farsi toccare, il senso di colpa e altri) che non so se lei abbia provato, ma che sono tipici di donne che subiscono molestie e violenza.
   
 
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