Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mari Lace    09/02/2021    2 recensioni
Questa raccolta partecipa al contest "Torneo Tremaghi" indetto da Artnifa sul forum di EFP.
La protagonista è Luna, alle prese in ogni storia con una prova diversa.
Dalla prima flash:
Davanti a lei non c’è alcun mostro: solo una bambina – appare così piccola – rannicchiata accanto all’armadio. Piange, ma è incrociandone lo sguardo che Luna si spaventa: non ha mai incontrato occhi così vacui, privi di qualsivoglia emozione.
Dalla seconda:
Avverte delle urla – sua madre, la guerra – ma le relega, pronta, in un angolo della mente. Una disperazione nera cerca di conquistarla, man mano che la creatura si fa più vicina, ma non cede. Ricorda.
Dalla terza:
D’un tratto, sa come deve – vuole – agire. È un’idea che i suoi amici riterrebbero folle, ma è anche qualcosa che ha già immaginato di fare. Sorride, agitando la bacchetta verso lo Fwooper.
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dissennatore, Luna Lovegood, Molliccio, Rolf Scamandro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Terza prova

Canto nell’enigma

 

«Avete affrontato le vostre paure e i vostri ricordi più dolorosi, avete praticato incantesimi avanzati. Questa prova sarà diversa. Non ci saranno vie prestabilite, dovrete creare la vostra e dovrete farlo in fretta. Nessun manuale potrà garantirvi la vittoria». Il presentatore fa una pausa, poi riprende la spiegazione.

I tre campioni sosterranno la prova finale contemporaneamente, sfidandosi in una sorta di percorso a ostacoli tutto da scoprire. Il punto di partenza è tra le serre e la foresta, la prima tappa sulla sponda del Lago Nero. Un’indicazione decisamente generica, ma non certo lasciata al caso: il primo ostacolo dev’essere proprio trovarla nel limite di tempo.

Appena viene dato il via, Lucie Flamel – campionessa di Beauxbatons – scatta in direzione del castello. Thomas Zaubermann impiega qualche secondo di più a decidersi, poi parte verso il lago. Luna resta ferma dov’è: riflette. Pensare di perlustrare a piedi il perimetro del lago in due ore non è realistico. In più, è probabile ci sia più di una meta, altrimenti il percorso si muterebbe in un duello indiscriminato per aggiudicarsi l’accesso.

Eleva lo sguardo, come distratta: la sua prima soluzione è volare. Le viene in mente la prima prova di Harry al Torneo di quattro anni prima, le sue destrezze sulla Firebolt. Sorride al ricordo, ma abbassa lo sguardo per puntarlo verso la foresta. Lei non è Harry, non ha mai amato volare su scopa.

Inizia a muoversi, ma improvvisamente una serie di trilli acuti le perfora le orecchie e la spinge a coprirle d’istinto. Individua presto la fonte del rumore: ha calpestato delle piante di Stridiosporo. Indietreggia d’un passo, ma le lamentele non cessano; lentamente, punta la bacchetta. «Diffindo!»

Soddisfatta dal ristorato silenzio, torna ad avanzare più cauta: nota vari esemplari di Stridiosporo sparsi sul prato e fa in modo d’evitarli tutti. Si ferma solo al margine della foresta. Le è venuta un’idea e non esita a metterla in pratica: si punge il dito con la bacchetta, poi mormora un incantesimo per amplificare l’odore del suo sangue. Non passano molti minuti prima che una figura familiare emerga dalla foresta. Luna si avvicina e carezza una criniera nera.

 

Sorvolando il Lago Nero è semplice individuare tre costruzioni anomale in punti diversi della riva, così come lo è notare che non è sola in aria: scorge Lucie scendere in picchiata verso una delle mete. Sussurra al Thestral la destinazione e si stringe alla creatura, chiedendosi che cosa l’aspetti.

Il cavallo alato atterra ad alcuni metri di distanza dalla strana costruzione. Ora che le è davanti, distingue una sorta di serra. Accanto alla porta, che è chiusa, risalta un trespolo su cui poggia un uccello dall’acceso piumaggio arancione. Luna lo riconosce: è uno Fwooper.

Tra lei e la serra ci sono altri Stridiospori; provvede subito ad aprirsi un passaggio, stavolta, e raggiunge la porta. Lo Fwooper non reagisce, punta su di lei i grandi occhi ma non emette suono. Dev’essere già silenziato: si chiede perché sia lì, se sia una coincidenza che gli ostacoli incontrati fino a quel momento siano una pianta e una creatura legati al suono. Il canto dello Fwooper, lo sa bene, ascoltato a lungo porta alla pazzia – una volta ne ha discusso con Rolf Scamander, un suo compagno di Casa.

Torna a concentrarsi sulla porta, che non riesce ad aprire spingendo. «Alohomora» pronuncia sulla maniglia, ma l’incantesimo non sortisce alcun effetto. I vetri della “serra” sono oscurati, è impossibile discernere l’interno.

Si guarda intorno, in cerca di un indizio, e nota solo allora un altro tipo di pianta intorno al trespolo. Riconosce presto la Belladonna dalle bacche nere e lucide e dai bei fiori violacei, e si chiede perché sia lì. Belladonna e Fwooper… non è un’associazione inedita. Chiude gli occhi, richiamando un ricordo – una ricetta. Le bacche di Belladonna e le piume di Fwooper sono ingredienti dell’estratto di follia.

Si tratta di un indizio, o di una coincidenza? Non sa dirlo.

Ripassa tra sé le parole con cui è stata introdotta la prova. La risposta non si trova in un manuale: vogliono che pensiamo fuori dagli schemi. D’un tratto, sa come deve – vuole – agire. È un’idea che i suoi amici riterrebbero folle, ma è anche qualcosa che ha già immaginato di fare. Sorride, agitando la bacchetta verso lo Fwooper.

«Un giorno vorrei ascoltare il canto di uno Fwooper; dev’essere incantevole».

Rolf scuote la testa ridendo. «Magari ascoltarlo ti rinsavirebbe, chissà…»

«Finite incantatem».

In un istante, l’uccello inizia a cantare. Luna sorride: aveva ragione lei, è incantevole.

Quasi in contemporanea, avverte uno scatto e la porta si apre. Muove un passo all’interno della costruzione, ma prima di scoprire ciò che l’attende si volta e silenzia nuovamente lo Fwooper. È un canto bellissimo, ma conosce i rischi del prolungarne l'ascolto; è curiosa, non incosciente.

Qualcosa le sfiora un piede. Tornando a concentrarsi sull’interno, accende la bacchetta e distingue così, nella semi-oscurità, lunghi tentacoli ondeggianti. Li scruta pensierosa; sembra quasi… ma non può essere. Il Tranello del Diavolo è suscettibile alla luce, ma il suo Lumos non ha provocato alcuna reazione nella pianta ai suoi piedi. Deglutisce, poi con decisione s’incammina sui tentacoli verdeggianti. Questi rimangono passivi, senza cercare di strangolarla, il che le conferma che si tratta di un innocuo Frullobulbo.

Davanti a lei, su un mobiletto, spicca una piccola chiave. L’afferra: avverte uno strappo, il mondo ruota e si ritrova in uno spiazzo erboso. Impiega qualche secondo a riabituarsi alla luce, poi la vede.

La Coppa Tremaghi scintilla su un piedistallo a pochi metri da lei.

Scatta in avanti, chiedendosi un ultimo sforzo; quanto tempo è passato dall’inizio della prova? Non saprebbe dirlo. Raggiunge il trofeo e si ferma, studia il suo riflesso. Ha i capelli scompigliati e lo sguardo acceso. Appare fiera.

Luna ripensa alle prove affrontate fino a quel momento e si chiede se ne sia valsa la pena. Sorride, mormorando un .

Avverte un rumore alle sue spalle, probabilmente l’arrivo di un altro campione. Non esita oltre.

Tutto si ferma, voci entusiaste spezzano il silenzio.

Ha vinto il Torneo Tremaghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA

Credo che queste note saranno un po’ lunghe.

Innanzitutto, grazie per aver letto!

Questa prova mi ha messa in difficoltà, perché richiedeva di inventare almeno due ostacoli, vietando l’uso di un Labirinto. In pratica, ho dovuto costruirla da zero e la difficoltà maggiore credo sia stata proprio questa – insieme al limite di parole, che mi ha fatta un po’ delirare alla fine. In questo caso infatti la prova è “corale”, e io mi sono divertita a immaginare – finalmente – gli avversari di Luna in questo ipotetico Torneo: le limitazioni però (il punto di vista di Luna, il limite di parole) mi hanno impedito di mostrarli se non molto fugacemente, il che è anche giusto, però un po’ mi è dispiaciuto. Soprattutto mi sarebbe piaciuto evidenziare le differenze di ragionamento tra Luna e gli altri (che immagino molto più riluttanti a de-silenziare un uccello che fa impazzire chi ascolta, per dirne una). Ma non importa. Vi lascio qualche informazione random: Lucie Flamel è una discendente di Nicholas e Peronella Flamel, molto versata nell’alchimia e in grado di vedere i Thestral perché ha visto morire i due seicentosessantacinquenni. Thomas Zaubermann [Zauber=magico, Mann=uomo], invece, non può vedere i Thestral. È un ragazzo riservato e molto studioso (inizialmente avevo inserito un suo mini-momento di panico nel sentire che “nessun manuale garantirà la vittoria”, ma ho dovuto sacrificarlo).

Passando agli ostacoli, invece. Dovendo inventare più di un ostacolo senza poter utilizzare un Labirinto, una sorta di miscuglio tra un percorso a ostacoli e una caccia al tesoro è stata l’unica scelta che ho ritenuto possibile praticamente da subito. Nella seconda prova i campioni hanno affrontato un Dissennatore (magia avanzata in una situazione di elevata difficoltà), quindi ho ritenuto credibile che a venir testate stavolta fossero acume e abilità strategica. In questo senso la prova è, nel suo complesso, l’enigma a cui alludo nel titolo (titolo che cerca di richiamare alla lontana i titoli delle due flash precedenti, ma fare di meglio senza allontanarsi troppo dal contenuto si è rivelato oltre le mie capacità).

Uno dei primi elementi che ho stabilito è che sarebbe stato necessario volare; Lucie avrebbe cavalcato una scopa, Luna invece un Thestral (non ho resistito).

Poi ho pensato allo Fwooper con la prospettiva inversa: non bisogna silenziarlo, come di norma, ma l’opposto (e il suo canto apre una porta).

Su questi elementi, vagliando varie altre ipotesi, ho elaborato un po’ tutto.

Per rendere necessario volare (o altro) ho sfruttato l’enormità del Lago Nero, aggiungendo il tempo limite come “indizio” per scoraggiare dal pensare di cavarsela a piedi.

Gli Stridiospori sono, come dovrebbe essersi capito, piante che trillano e producono rumore se urtate; non sono un vero e proprio ostacolo, o comunque non uno molto difficile da superare, ma li ho inseriti più come “disturbo”. L’idea era inserire nella mente dei partecipanti che il rumore fosse un ostacolo da evitare, associazione che sarebbe stata istintivamente estesa allo Fwooper (in aggiunta alle proprie conoscenze sul canto dell’uccello). Un ostacolo psicologico, quindi, in un certo senso; volto a confondere e rinforzare il secondo vero e proprio ostacolo, la porta chiusa con lo Fwooper accanto.

Peculiarità di Luna a parte, gli indizi che servisse essere un po’ folli c’erano; la Belladonna associata allo Fwooper [l’essenza di follia esiste davvero, nel mondo di HP, è l’argomento di una lezione di Pozioni nel gioco Hogwarts Mystery. Se ne conosce l’effetto, “fa prendere decisioni irrazionali”, ma purtroppo per me non gli ingredienti, perciò ho inventato. Ho scelto la Belladonna perché ho trovato come suo altro nome “ciliegia della pazzia”; le piume di Fwooper invece, che non mi risulta siano un ingrediente da Pozioni, mi sono sembrate calzanti dati gli effetti di un ascolto prolungato del suo canto], ma anche già il discorso d’introduzione alla prova poteva indirizzare un po’ in questo senso.

Il Frullobulbo da non confondere con il Tranello del Diavolo: ho deciso che mi piaceva più giocare sull’equivoco che non impiegare davvero il Tranello (che avevo comunque considerato). Equivoco canonico al contrario: nel quinto libro una guaritrice del San Mungo consegna un Tranello del Diavolo in vaso al convalescente Bode, segnandone la condanna, avendolo scambiato per un innocuo Frullobulbo. Anche qui, la prova non sta nel saper affrontare una minaccia ma nel saperla riconoscere – ho immaginato Lucie cadere nell’equivoco e utilizzare Incendio per neutralizzare il Tranello, attivando così una “trappola” che riempie la serra di fumo (e fiamme da lei evocate).

Attraversata la serra, la prova è praticamente conclusa: la chiave-Passaporta conduce alla Coppa. Avrebbe potuto essere necessario affrontare gli altri campioni, se si fosse arrivati tutti insieme o quasi, ma Luna è stata particolarmente rapida e può raggiungere la Coppa in tranquillità.

Sinceramente su questa shot ho più di un dubbio, ma devo dire che ideare gli ostacoli mi ha divertita, alla fine. Spero che leggerla sia stato piacevole, al di là di tutto.

In merito al contest, Luna è riuscita ad arrivare tra i tre finalisti (!) – a prescindere da quale sarà il risultato finale, è stata davvero una bella esperienza.

Un saluto a tutti!

Mari

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mari Lace