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Autore: BlueFlame    10/02/2021    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Padre_Brown]
Tratto dal prologo:
Davanti alla St. Mary si era fermato un taxi dal quale scese una giovane donna che non avrà avuto più di 25 anni. Aveva la carnagione chiara, capelli lunghi castano scuro, quasi nero, ricci, legati in una coda di cavallo alta, occhi verdi, ma segnati da profonde occhiaie, che però apparivano comunque molto svegli e attenti, come se fosse un’ottima osservatrice alla quale nulla gli sfuggiva.
Padre Brown la osservò con curiosità per qualche minuto, cercando di capire che tipo di persona fosse.
-Buongiorno, ha bisogno di qualcosa? -alla fine le si avvicinò.
-Lei deve essere Padre Brown, io sono Chris, la persona che le hanno mandato i genitori credendo che cambiando aria le avrebbe fatto bene… comunque, i miei bagagli sono arrivati? -Chris parlò con tono leggermente infastidivo, il quale non era rivolto al prete.
-Siete una scrittrice, vero?
-In realtà scrivo e disegno fumetti-rispose lei-l ’avete supposto da questo, non è vero? -mostrò l’inchiostro sulle dita-mi avevano parlato della sua dote di detective.
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Ciao a tutti, è da un po' che ho iniziato a scrivere una mia fanfiction su Padre Brown, e finalmente mi sono decisa a pubblicarla.
La storia parte dalla seconda stagione, poco dopo l'arrivo del detective Sullivan. Alcuni capitoli, infatti, sono gli episodi modificati con l'introduzione di un nuovo personaggio da me creato, spero vi piaccia.
Buona lettura!

Prologo
 
Padre Brown stava tornando a casa dopo essere stato alla questura dove era stato chiamato dopo aver aiutato l’ispettore Sullivan a risolvere il caso del manicomio.
Davanti alla St. Mary si era fermato un taxi dal quale scese una giovane donna che non avrà avuto più di 25 anni. Aveva la carnagione chiara, capelli lunghi castano scuro, quasi nero, ricci, legati in una coda di cavallo alta, occhi verdi, ma segnati da profonde occhiaie, che però apparivano comunque molto svegli e attenti, come se fosse un’ottima osservatrice alla quale nulla gli sfuggiva. Indossava dei jeans bianchi, strappati alle ginocchia, stivaletti con un tacco non molto alto sul grigio, un maglione lungo leggermente oltre le ginocchia che rimaneva aperto di una tonalità di grigio molto chiaro, quasi bianco, il quale lasciava intravedere una maglietta grigio argentata. Aveva una borsa nera a tracolla, grande abbastanza da contenere un computer. Padre Brown la osservò con curiosità per qualche minuto, cercando di capire che tipo di persona fosse. La giovane donna estrasse il cellulare dalla borsa e digitò qualcosa su di esso, così che il prete poté notargli le mani. Indossava alcuni anelli d’argento, alcuni a metà falange, unghie ben curate, colorate, quasi dipinte, come andava di moda ultimamente, ma ciò che lo colpì maggiormente era una macchia d’inchiostro tra l’indice e il medio della mano destra, constatando che facesse un lavoro in cui doveva utilizzarne molto. Notò anche che all’orecchio sinistro portava vari orecchini, tre al lobo inferiore e due nella parte superiore. Osservando quell’abbigliamento era certo che la signora McCarthy non l’avrebbe mai approvato.
-Buongiorno, ha bisogno di qualcosa? -alla fine le si avvicinò.
-Lei deve essere Padre Brown, io sono Chris, la persona che le hanno mandato i genitori credendo che cambiando aria le avrebbe fatto bene… comunque, i miei bagagli sono arrivati? -Chris parlò con tono leggermente infastidivo, il quale non era rivolto al prete.
-Si, la signora McCarthy mi ha avvisato ancora ieri che sono arrivati…piacere di conoscerla, Chris-Padre Brown gli porse la mano che lei strinse-so di essere indiscreto, ma sono leggermente curioso di conoscere il motivo per cui lei è stata mandata qui, la persona con cui ho parlato non è stata molto chiara a questo proposito.
-I miei genitori sono convinti che io sia ancora scossa per la morte del mio fidanzato avvenuta circa un anno fa, e pensano quindi che farmi cambiare aria mi avrebbe giovato, così, un prete che conosciamo, ha parlato loro di questo paesino, e che mi avrebbe fatto bene visto che passo quasi tutto il tempo in camera mia, ma non vogliono capire che è per via del mio lavoro che non esco da lì, ma questo per loro significa che io non abbia superato la perdita! -spiegò lei.
-Siete una scrittrice, vero?
-In realtà scrivo e disegno fumetti-rispose lei-l ’avete supposto da questo, non è vero? -mostrò l’inchiostro sulle dita-mi avevano parlato della sua dote di detective.
-Però ho sbagliato.
-Non direi, in fondo, sia lo scrittore, sia il fumettista raccontano una storia, creano dei personaggi, dei luoghi incantati, o anche reali, entrambi lavorano con la fantasia, tuttavia laddove uno fa immaginare tutto ciò al lettore, l’altro usa l’immagine per raccontare ciò che vuole-sorrise lei.
-Per mera curiosità, posso domandarle di che genere trattano le storie che disegna? O scusami, avviamoci dentro che le offro qualcosa.
-Grazie, però, dammi pure del tu…comunque mi piace scrivere di casi complessi e a volte sanguinolenti, e di una giovane ragazza sveglia a cui piace risolverli…e diciamo anche che la ragazza in questione, per certi versi, caratterialmente, assomiglia a Sherlock Holmes-sorrise semplicemente lei.
-Mm…credo proprio che noi due andremo d’accordo! -e così dicendo entrarono in casa.
  
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