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Autore: DanceLikeAnHippogriff    10/02/2021    2 recensioni
A volte, ritrovo vecchi scritti nel mio PC. Non capita spesso che li senta ancora attuali. Questo, però, è uno di quei casi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi'
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Le braccia pesanti e il fiato corto. Merda, proprio adesso doveva succedere? Dopo mille battaglie, altrettante avversità e il fuoco della rivolta che le ardeva nelle vene e che guidava il suo braccio, se la stava facendo sotto.

Forse non era il modo esatto di definirlo.

No, quello che sentiva era una voragine nell’anima, apertasi poco sotto lo stomaco, che l’aveva svuotata di ogni peso, di ogni sentimento. Il braccio che reggeva la spada si era intorpidito, sentiva il peso dell’armatura sulle spalle, la schiena che implorava pietà, le piante dei piedi graffiate e piene di bolle.

Eppure aveva continuato, perché era quello in cui credeva. Non si era mai tirata indietro, aveva spronato i suoi compagni nei momenti di sconforto e si era lasciata trascinare da chi, con più impeto di lei, si lanciava in battaglie che all’inizio le sembravano grandi, ma che riusciva a dominare.

Quella no.

Era diversa da tutte le altre. Quello era un colpo detonato in faccia alla libertà, che si era mostrata per il fragile concetto che era. E si era bloccata, accorgendosi troppo tardi di aver calpestato quei cocci, capendo che quello in cui credeva era stato cancellato dalla faccia della terra solo quando aveva visto il suo stesso volto sgomento restituito dal riflesso di quelle schegge di libertà.

E non poteva fare niente.

Aveva ancora in mano la spada. Aveva ancora la sua armatura. Ma sembravano oggetti così vuoti e privi di significato ora che il vento di quell’esplosione aveva spazzato via anche la più piccola scintilla che animava il suo cuore.

Era paralizzata, di fronte a un nemico che non sapeva più come affrontare.

Spiazzata.

Distrutta.

Vuota.

…sola.

Si sentiva tremendamente sola, nonostante le grida che infervoravano il campo di battaglia. Sola, nonostante i compagni la superassero in corsa, lanciati contro il nemico comune. Sola, senza più un fuoco.

 


 

Note dell'autrice: di tanto in tanto cerco di mettere ordine nel mio computer e, a volte, saltano fuori scene e spezzoni di storie che non ho mai scritto. Non capita spesso che le senta di nuovo a livello viscerale, eppure è successo con questa.

Mi ha fatto provare di nuovo lo sconforto del lockdown, ci ho visto qualcosa di simile. Eppure, a differenza di come ho lasciato questo brano, sono sicura che il fuoco che questo personaggio non sente più c'è ancora e arde più forte che mai <3

 

  
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