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Autore: Violetta_    12/02/2021    3 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Scudo







<< Su coraggio Kaeri >>
<< Ti staremo vicine. Chiamaci per qualunque cosa >>

Sonoko e Ran si trovavano in villa Miura intente a consolare la nipote del padrone di casa, vittima di un incidente.
La ragazza era molto scossa e con le lacrime agli occhi.

Takagi stava interrogando i vicini e i curiosi che si erano avvicinato al cancello.

Goro, che si trovava vicino l'ispettore Megure, si avvicinò con rispetto alle tre ragazze parlando con tono cortese.

<< Signorina, mi rendo conto della situazione, ma siamo qui per l'ispezione. Coraggio ci faccia strada >>

Kaeri si girò mostrando i suoi occhioni verdi gonfi per il pianto. Annuì lentamente e si alzò mostrando loro la casa.

All'ingresso padroneggiava la bella scala in legno con un tappeto di spesso velluto rosso al centro, ai piedi dei quali era stato trovato l'uomo. In cima un grande orologio antico rifinito in oro.

Shiho si trovava proprio lì con la figlia di Tome. Stavano effettuando i rilevamenti.

Sulla sinistra una bella cucina perfettamente ordinata, un salottino, una sala da pranzo molto grande e lussuosa. Sulla destra un ampio salone, una biblioteca e un'ampia veranda.
Sul piano superiore uno studio privato e sei camere da letto.

<< Nonno ha comprato questa casa dopo essersi sposato. Nonna è morta dieci anni fa in un incidente stradale insieme ai miei genitori. Da allora Nonno organizza sempre delle cene e delle feste. O permette a me di organizzarle. Adorava essere circondato dagli amici e lo amavano tutti... >> deglutì cercando di trattenere le lacrime << Ancora non capisco chi possa aver commesso questo orribile gesto >> disse ricominciando a piangere.

Sonoko sospirò affranta.

<< I party organizzati in questa casa erano davvero splendidi >>

Goro le porse un fazzoletto.

<< Coraggio signorina... si calmi >>

Megure guardò l'ufficio della vittima notando il perfetto ordine.

<< Lei abita da sola con suo nonno? Non c'è nessun altro? >>

La ragazza parlò con la voce tremante.

<< C'è la domestica. Gochi san. Lei si occupa della casa e prepara i pasti >>
<< E dov'è adesso? >>
<< Ecco... non si è ancora presentata a lavoro... è da ieri mattina che non la vedo >>

Goro alzò un sopracciglio.

<< Ah... >>

Kaeri lo guardò.

<< Perché quella reazione? >> spalancò gli occhi e portò una mano davanti le labbra scandalizzata << … non penserà sia stata lei? >>

Sonoko impallidì.

<< Oh cielo... io ho mangiato qui così tante volte... >>

Megure mise le mani avanti.

<< Calma calma... non saltiamo a conclusioni affrettate >> si girò verso un agente << … mettetevi in contatto con la signora Gochi >>

<< Hai >> rispose l'uomo eseguendo l'ordine.

Shinichi si era soffermato a guardare l'orologio. Stava facendo qualche domanda a Tome-san.

Amuro si guardò intorno notando le pregiate rifiniture della scala e i quadri di noti pittori appesi al muro. Aprì una porta trovandosi nella camera dell'uomo.

<< Hai notato qualcosa? >> domandò Shiho a bassa voce.

Il ragazzo si girò guardandola gentile.

<< Stavo solo notando che la camera si trova nella parte opposta rispetto l'ufficio >>
<< E allora? >>
<< Beh penso che... >>

Schiuse le labbra e batté le palpebre udendo dei passi dietro di lui.

<< Signori... >>


Un uomo distinto, elegante vestito con un completo nero, stava salendo lentamente le scale.


Si voltò a guardarlo. Alzò la testa e assottigliò lo sguardo.


Shinichi si mise in piedi scrutandolo curioso. Era alto e con un'espressione molto dura.


Shiho si nascose istintivamente dietro la sua schiena poggiando una mano sulla sua spalla.

Rei sentì il respiro affannato della ragazza solleticargli il collo.

Socchiuse gli occhi e la guardò con la coda dell'occhio.


<< Tranquilla non può essere uno di loro. Ho la zona sotto controllo >> sussurrò rassicurante.


Shiho lo guardò e accennò un sorriso.

<< Ah... >>

Alle volte il suo particolare sesto senso le giocava dei brutti scherzi.

<< … scusa >>

Amuro le sorrise. Uno dei suoi pochi sorrisi sinceri.

<< Va tutto bene >>

Shinichi aveva osservato di sottecchi tutta la scena.
Socchiuse gli occhi.


C'era stato un tempo in cui si rifugiava dietro di lui.


Serrò la mascella guardando il ragazzo con aria truce.
Rei se ne accorse ma decise di non dire nulla.
Non si scompose più di tanto, dopotutto era praticamente certo che Shuichi gli avesse parlato.

L'uomo intanto si era avvicinato a Goro e all'ispettore.

<< … sono l'avvocato della famiglia Miura >>
<< Cosa ci fa qui? >>
<< Come tutore legale della ragazza è mio dovere essere qui. Sono stato informato questa mattina >>

Megure annuì.

<< Capisco >>

Kaeri si avvicinò all'uomo in lacrime.

<< Ah Ketagawa è orribile! Dicono che è stato avvelenato! Ma chi può aver fatto questo? Tu eri qui ieri mattina. Non ti sei accorto di niente? >>

I detective e Megure alzarono la testa interessati.

<< Lei era qui? >> domandò Shinichi.

L'uomo annuì.

<< Avevamo un appuntamento. Sono arrivato alle nove e mi sono intrattenuto per un paio d'ore >>

Goro fece il sorriso tipico di chi ha capito tutto.

<< Quindi lei può averlo avvelenato >>

L'uomo aggrottò la fronte piuttosto irritato.

<< Ma come si permette? Perché avrei dovuto fare una cosa del genere? >>
<< Forse avete discusso >> ipotizzò il detective.
<< No. Al contrario, era un cliente eccellente. Non avevo alcun motivo per ucciderlo >> guardò Kaeri << … di sicuro tu ne avevi più di me >>

Sonoko alzò i pugni e si mise ad urlare.

<< Ma che dici? Kaeri non sarebbe capace di un gesto del genere. A suo nonno poi... È una mia amica e poi ieri è stata quasi tutto il giorno con me! >>

Kaeri si mise nuovamente a piangere.

<< Io adoravo mio nonno... >>

Takagi tornò con il suo block notes in mano.

<< Sono riuscito a contattare la domestica: ieri mattina si è alzata verso le 6.00, ha preparato sia la colazione che il pranzo, ha messo in ordine, ed è uscita verso le 8.30 >>

Megure inclinò la testa.

<< Perché fare un orario simile? >>
<< Sua figlia sta male e negli ultimi tempi fa un orario ridotto in casa. Pulisce e prepara i pasti la mattina poi va dalla figlia. Purtroppo il suo stato di salute è peggiorato quindi due giorni fa ha chiesto un permesso più lungo >>

Amuro mise due dita sul mento.

<< Certo sarebbe stato davvero rischioso mettere il veleno sul cibo. Dato che in casa vivono due persone e spesso ci sono ospiti, come poteva assicurasi che il boccone avvelenato lo mangiasse proprio lui? >>

Shiho annuì.

<< Senza contare che non abbiamo rilevato sostanze velenose in casa >>

Kaeri e Sonoko tirarono un sospiro di sollievo.

<< Certo che... per essere una casa frequentata da tanta gente c'è un ordine perfetto >> continuò Amuro.

Ketagawa si avvicinò di due passi.

<< Il signor Miura era un uomo estremamente ordinato. E poi le feste si svolgevano sempre e solo nell'ala est. In salone. Nessuno usciva mai da quella stanza >>

Sonoko annuì.

<< È vero... una volta sono uscita con un paio di amiche e lui si è arrabbiato molto >>

Kaeri fece spallucce.

<< Aveva le sue particolarità... come tutti no? >>

Ci fu un momento di silenzio rotto dalla voce dell'apprendista di Goro.

<< Certo che è strano >> disse.

Megure lo ascoltò curioso.

<< Cosa? >> domandò

<< Miura- san è un uomo ossessionato dall'ordine eppure poco fa ho notato che sul suo comodino c'è una scatola di integratori in bella vista … non è strano? >>

Kaeri portò un fazzoletto davanti il viso.

<< Mio nonno usava fare un sonnellino dopo pranzo. Subito dopo prendeva quegli integratori e poi andava nel suo studio a lavorare >>

Ketagawa annuì.

<< Si è vero. Sosteneva che lo aiutassero a concentrarsi meglio >>
<< Si d'accordo... >> disse Amuro << ma perché non rimetterli a posto? >> domandò con la sua solita -finta- innocenza.

La ragazza non seppe dare risposta.

<< Se ne sarà scordato >>

In quell'istante Shinichi venne folgorato da un'intuizione.
Tornò nuovamente davanti l'orologio e si girò guardando un dettaglio.
Sorrise. Ecco come aveva fatto.

<< No... suo nonno non se l'è scordato >>

Kaeri si girò.

<< C... cosa? >>

Shinichi fece un sorriso un po' inquietante.

<< Suo nonno era un tipo abitudinario: faceva sempre un sonnellino dopo pranzo. Poi si alzava, prendeva l'integratore e si recava nel suo ufficio.
Era risaputo >>

<< Si... è allora? >>

Shinichi puntò il dito verso il pavimento vicino la scala.

<< Che stai indicando Shinichi? >> domandò Megure.
<< Non vedete niente? >>

Goro si stufò.

<< Si può sapere che dovremmo vedere? >>

Il ragazzo sorrise.

<< La piega >>

Amuro sorrise e Shiho lo guardò con la coda dell'occhio con le mani incrociate sul petto.

<< Siete inquietanti quando fate così >> bisbigliò vicino a lui facendolo ridacchiare sommessamente.

Shinichi intanto continuava a parlare.

<< Miura stava andando nel suo ufficio dopo aver preso l'integratore. Durante il breve tragitto, proprio vicino le scale, vede il lembo del tappeto piegato.
Qualsiasi altra persona non ci avrebbe fatto caso ma l'uomo aveva un'attenzione particolare per i dettagli, per l'ordine, non poteva farne a meno. Si chiama “disturbo ossessivo compulsivo” >>

Kaeri ebbe un impercettibile tic all'occhio ma Shinici se ne accorse e sorrise diabolico.

<< … Lei sapeva che si sarebbe trattenuto per cercare di sistemarlo, giusto il tempo di dare al veleno il tempo di agire. A quel punto ha sentito una fitta, ha portato la mano sul petto, ed è caduto giù dalle scale >>

Kaeri serrò gli occhi.

<< C... Coosa? Ma che stai farneticando! >>

Shinichi la guardò impassibile.

<< Tu sapevi che sarebbe andata così. È per questo che hai sostituito la scatola degli integratori quella mattina e sei andata a giocare a Tennis con Sonoko, speravi che il corpo fosse ritrovato dalla domestica, sarebbe passato per un malore o, nel peggiore dei casi, la colpa sarebbe ricaduta su di lei >>

Mise due dita sul mento e continuò sornione.

<< Tuttavia vedi non hai considerato due fattori importati: il primo è che in questa zona di recente sono capitati casi simili e quindi la prassi imponeva alla polizia di effettuare l'autopsia del corpo e da qui sappiamo che Miura non presentava dei problemi di salute tali da giustificare l'accaduto.
Il secondo fattore è che, sfortunatamente per te, Gochi-san è dalla figlia. Non avrebbe mai e poi mai potuto sostituire gli integratori per poi far sparire le prove >>

Kaeri serrò i pugni.

<< C...certo che avrebbe potuto! Lei... >>
<< La scatola ritrovata in camera non presenta tracce di veleni né manomissioni >> disse prontamente interrompendola.

La ragazza diventò rossa in viso ed alzò la voce.

<< E allora come potete accusare me? Con che prove? >>

Shinichi fece spallucce.

<< Una volta tornata a casa, solo tu potevi sostituire nuovamente le scatole. Ma hai avuto poco tempo, Sonoko continuava a chiamarti in preda alla disperazione, per questo l'hai lasciata sul comodino >>

La ragazza alzò la voce.

<< Ma... ma che dici? E' impossibile! E dove sarebbe poi questa famigerata scatola? >>

Shinichi guardò Sonoko.

<< Beh dopo il ritrovamento non ti ha lasciata sola nemmeno un secondo... >> si girò nuovamente verso di lei << ... Non hai avuto molte occasioni per liberartene. Scommetto che con una ricerca accurata verrà fuori >>

Amuro mise le mani dentro le tasche dei pantaloni.

<< Io comincerei dall'orologio. Il pendolo funziona piuttosto male. Credo che qualcosa inceppi il meccanismo >>

Kaeri diventò paonazza guardando i due ragazzi con occhi gelidi.

Sonoko spalancò gli occhi.

<< Quando l'abbiamo ritrovato ti sei precipitata nella sua stanza con la scusa di chiamare aiuto... >>

Kaeri serrò gli occhi e digrignò i denti.

<< Era... un mostro! Non potevo mai uscire dopo le 22. Non potevo mangiare davanti la tv... TUTTO doveva essere sempre in ordine. Tutto doveva andare secondo i suoi piani.
Era sempre così ossessivo... era insopportabile!
Fra poco terminerò gli studi. Io volevo iscrivermi alla facoltà di arte ma lui... voleva impormi economia. Dovevo lavorare in azienda.
Così ho pensato che con lui fuori dai piedi e l'eredità...>>

Sonoko portò una mano davanti le labbra.

<< Sei veramente orribile Kaeri >>

Lei la guardò con odio.

<< Tu che ne sai? Ottieni sempre quello che vuoi. Non puoi capire! >> sbraitò mentre due agenti la portavano via.




*




<< Non posso credere che quella matta fosse mia amica >> disse Sonoko mentre Ran la consolava.
<< Coraggio... stanotte vuoi stare a casa mia? Preparo il riso con le verdure >>

Poco lontano dalle due ragazze Shinichi osservò Shiho salire in macchina insieme ai suoi colleghi.

<< E così hai deciso di farti maltrattare h24 >> commentò con tono neutro. Quasi annoiato.

Amuro lo guardò con la coda dell'occhio.
C'era rispetto tra loro eppure avevano quello strano rapporto: quello scambio di sguardi sospettosi e quel tirarsi battutine taglienti.
Assottigliò lo sguardo e fece un sorrisino.

<< Tu prendi quelle tue dannate unghiette e scavi. Ne sorrisino innocente? >>

Shinichi girò il viso e sostenne il suo sguardo.

<< Non sei divertente zero no nii chan>> si fece serio e abbassò il capo
<< Comunque... >>

Rei si voltò incuriosito da quel repentino cambio di tono.

<< È... è una cosa seria? >>

Il biondo inspirò abbassando lo sguardo, poi socchiuse gli occhi con un sorrisetto ambiguo.

<< Shinichi sei geloso? >>

Il ragazzo trasalì.

<< Ma che vai a pensare! E solo... strano >>

Rei alzò un sopracciglio.

<< Strano? >>

Shinichi annuì.

<< Si... strano >>

Perchè per lui Shiho non era "Shiho".
Lei era Ai. Una piccola rompiballe che gli dava filo da torcere. La sua piccola rompiballe.


Dov'era finita la bambina riflessiva e cauta che si nascondeva dietro di lui?


Era diventata, o meglio, era tornata ad essere una donna. Una dolce, delicata, una bella e giovane donna.

Abbassò il capo chiudendosi la porta di casa alle spalle.

Ovviamente questo non significava che aveva cambiato opinione su Rei.
Ancora non si fidava completamente di lui e le sue belle parole dette al Poirot potevano essere solo un tentativo di confonderlo.



















Angolo dell'autrice

Eh che dire?
Scusate.
Perdono a tutti i lettori che seguono la storia nonostante i tempi d'attesa.
E ovviamente un immenso grazie.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima. Un abbraccio a tutti.

Violetta_


   
 
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