Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    13/02/2021    1 recensioni
[Fate - The Winx Saga]
Una raccolta di piccolissime os che trattano di momenti passati, presenti e what if di quello che era il team d'élite di Magix pre-serie composto da Farah (Faragonda), Saul (Saladin), Andreas (Erendor) e Ben (Palladium), guidato dall'allora Direttrice di Alfea Rosalind.
L'Angst sarà predominante e cercherò di esplorare con brevi momenti i particolari rapporti tra ognuno di loro - troppo spesso complicati, talvolta malsani, sempre profondi.
1. I own you [Farah x Rosalind]
2. You were my hero [Saul x Andreas]
3. You should know [Ben x Andreas x Rosalind]
4. Obedient [Andreas x (Farah/Saul) x Rosalind]
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Erendor, Faragonda, Palladium, Saladin
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note:
- Tutte le os della raccolta fanno riferimento agli eventi/personaggi della serie tv, o prendono spunto da essa;
What if? [Rosalind, al termine della serie, non uccide/tenta di uccidere Farah, ma la imprigiona] – femslash – angst
-
Storia partecipante alla Challenge "Things you said" indetta da Juriaka sul forum di efp col prompt "Things you said after it was over / Le cose che hai detto dopo che era finita";

- Storia partecipante alla Challenge "Solo i fiori lo sanno" indetta da Pampa313 sul forum di efp col prompt: "Mimosa: femminilità e forza";
 

1. I own you
[Farah x Rosalind]
 
 
Il freddo che giungeva sin lì era torbido, pacato, quasi delicato nel suo modo di raggiungere la pelle e penetrarvi fin quasi alle ossa. Infame pure lui.
Non era sicura di sentire più le braccia da diverse ore – o forse erano giorni? – ma poteva dire con una certa sicurezza di aver perduto la sensibilità alle mani, alla punta delle dita, da quando quei legacci magici le tenevano i polsi sigillati a penzoloni dal soffitto.
O forse era il freddo misto ad una sbiadita stanchezza ad intorpidirla totalmente, vestita con abiti ormai rovinati che non la riparavano di certo dalle temperature sempre più basse che sarebbero sopraggiunte, i capelli solitamente acconciati in maniera rigorosa ed impeccabile parzialmente sciolti sulle spalle dolenti. Alcuni fili grigi s’intersecavano tra quelli castani, eppure nemmeno quegli accenni di rughe sul volto ne sformavano l’eleganza innata, la fierezza che da lei ancora poteva trasparire.
Prigioniera, umiliata, ma non ancora sconfitta.
 
Sentì la porta aprirsi e non ebbe bisogno di prestare particolare attenzione a quei passi scanditi per intuire chi fosse giunto a farle visita: li avrebbe riconosciuti tra mille, suo malgrado, e dopotutto non v’era altro individuo che potesse scendere nei sotterranei di Alfea al di fuori di lei.
L’unico sforzo che si concesse fu di alzare le iridi castane nella direzione in cui presto l’avrebbe vista, quasi ad attenderla al varco.
« Oh suvvia, Farah, non guardarmi in quel modo » la provocò con quel tono autoritario quanto mellifluo, un paradosso che conviveva in lei in misura tale da ingannare i suoi interlocutori. Anche dopo tanti anni.
« Mi hai rinchiusa qua sotto per sedici anni, non credi che sia legittimo che io ti riservi lo stesso trattamento? » Le iridi cerulee volsero uno sguardo all’intera figura debilitata dell’ex allieva, inclinando poi il capo di lato quasi a terminare la sua valutazione. « Beh, più o meno… » ghignò, quasi a fingere di non averle appositamente riservato un trattamento ben peggiore.
La Dowling l’aveva sigillata in una trappola magica, era vero, ma Rosalind si era accuratamente premurata di incatenarla appesa al soffitto imponendole torture fisiche e mentali quotidiane.
« E poi… » S’avvicinò ulteriormente, il volto ad un soffio da quello dell’altra, una mano s’alzò a sfiorarle il volto con il dorso delle dita, per poi passare i polpastrelli sulle sue labbra rovinate. « Sei sempre stata la mia preferita. » Un sorrisetto, l’ennesimo, mentre il volto si avvicinava ancora, si piegava di lato per affondare poi tra i capelli ed il collo di Farah, provocandole un istintivo e sgradevole brivido.
« Hai lo stesso profumo… ma me ne ero accorta anche in quel grazioso boschetto dove ti sei messa a seppellire degli orridi resti di Bruciati. Nobile.  Non potevo aspettarmi nulla di diverso da te, dopotutto » quasi le soffiò all’orecchio, conscia di un potere di cui ancora cercava di disporre su di lei, ben diverso da quello magico.
Ma fu troppo.
« E tu hai ancora una mente malata che dovrebbe essere curata. » Lapidario, quel tono rotto dallo sforzo, la voce leggermente roca, lo sguardo che ora, tuttavia, non aveva il coraggio di voltarsi a lei, così dannatamente ed eccessivamente vicina.
Poté quasi percepirlo, il sorrisetto che si delineò sulle labbra di Rosalind, ancor prima che le si mostrasse nel tornare col volto davanti a lei, dinnanzi al suo.
« Sei diventata più forte di quanto non fossi mai stata, Farah. Ma ricorda… » D’improvviso una presa le strinse il collo con forza, Farah si sentì mancare il fiato e fu costretta a dischiudere le labbra con un gemito – un gemito che aveva ancora, dopo tanti anni, il sapore della paura. « Tu mi appartieni ancora. »
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly