Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: mask89    14/02/2021    27 recensioni
Carlotta è una ragazza di 22 anni, frequenta Beni Culturali ed è prossima alla laurea. Ma un evento successo oltre 400 anni prima le sconvolgerà la vita, trascinandola in qualcosa che mai avrebbe immaginato prima.
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2

 

Sono appena le 6.00 del mattino, ma sono già sveglia nel mio letto; porto una mano alla sveglia per disattivarla, non voglio rischiare che tutti si sveglino in casa, a causa di quel mini-allarme presente sul mio comodino. Ogni giorno la stessa routine: svegliarsi, alzarsi, fare colazione, lavarsi e poi uscire di casa, per andare dritti in stazione per prendere il treno che mi porterà a Bari, sede dell’Università. Sia chiaro, non mi sveglio a quell’ora per farmi bella allo specchio o perché me la voglio prendere comoda; semplicemente, la compagnia di trasporti che sono costretta a prendere è un tantino particolare. Il treno, per percorrere una fascia di appena 20 km, ci impiega, se tutto va bene, all’incirca quaranta minuti. Veloce vero? Ma questo è il male minore! Sarei felicissima se fosse sempre così! Capita spesso di arrivare in stazione e trovare il treno soppresso per ragioni sconosciute, oppure tre miseri vagoni talmente strapieni di persone che è impossibile entrare, o le magiche ed interminabili soste nel bel mezzo della campagna barese, in attesa della fantasmagorica coincidenza. Però, guardo l’aspetto positivo; almeno su questa linea ferroviaria non ci si annoia mai, ammesso che con sé si abbia un buon libro o da studiare. Tuttavia, questa mattina per me ha un sapore leggermente diverso; finalmente comincio a mettere mano sul mio progetto di tesi, quindi nessun treno costantemente in ritardo minerà il mio buon umore. 

La corsa è andata meglio del previsto, ho impiegato solo 45 minuti per arrivare a Bari, niente male. Vedo Anna che mi aspetta davanti al portone dell’Università, alza un braccio per salutarmi, ricambio il gesto. Ci siamo conosciute il primo anno di Beni Culturali, tra noi è nata una bella amicizia ed il merito è di una penna. Da buona sbadata cronica che sono, il primo giorno di università ho dimenticato il mio adorato astuccio, che custodisco gelosamente dalle medie, a casa. Quando si dice cominciare con il piede giusto! Probabilmente, sarà stata la mia faccia disperata o per semplice pietà, quando all’improvviso ho visto sbucare una penna davanti ai miei occhi e il suo volto sorridente; è stato l’inizio della nostra splendida amicizia, a cui con il tempo, si sono aggiunte tante altre persone. 

Mentre mi avvicino noto qualcosa che non va. La sua espressione è molto cupa, il che è strano, considerato che è una delle persone più solari e positive che conosca. C’è solo una persona capace di ridurla in quello stato: il suo ragazzo. Ho avuto la sfortuna di conoscerlo e, purtroppo, c’è stata antipatia reciproca fin dal primo secondo. Premetto, non ho mai giudicato nessuno prima di conoscerlo, però nel suo caso è stato diverso. Il mio sesto senso, ereditato da mio padre, mi diceva di non fidarmi di quella persona e con il tempo ha avuto ragione. Come si può stimare una persona che tradisce ripetutamente la propria ragazza? E non lo dico solo perché io e Anna apparteniamo allo stesso sesso, nessuna solidarietà femminile, per me è qualcosa di universalmente inconcepibile. Non stai bene con una persona? Lasciala! Perché farla soffrire? È una cosa che non capirò mai.

«Ciao Anna, tutto ok?» Noto gli occhi lucidi, istintivamente l’abbraccio.

«Lo ha fatto, di nuovo...»

«Filippo?»

«Si.»

«Altre chat spinte con ragazze?» La vedo annuire con la testa. Soffoco un’imprecazione, anche se mi costa una fatica tremenda. «Cazzo Anna, quando ti deciderai a mollarlo?»

«Io lo amo.»

«E questo non lo metto in dubbio, il problema è se lui ama te!» La sento tremare contro il mio corpo e non è colpa del freddo umido di dicembre. Sento la rabbia ribollire dentro di me, ma mi trattengo; non voglio ferire ulteriormente la mia amica. «Anna, io non posso dirti cosa fare della tua vita, ma devi prendere una decisione. Sai come la penso su di lui, non mi piace, non credo che sia l’uomo adatto per te. Meriti molto di meglio…e credo che tu lo sappia, inconsciamente già ti sia guardata intorno, altrimenti una certa persona non farebbe visita nei tuoi sogni. A proposito, guarda chi c’è! Ciao Francesco!» Vedo la mia amica sussultare e voltarsi di scatto, per poi rigirarsi verso di me infuriata.

«Sei una stronza!»

«Ma ho anche dei difetti. E poi vedo che stai sorridendo, è bastato solo pronunciare il suo nome.»

«Io sono fedele.»

«Fin troppo mia cara. Che ne dici se andiamo a fare colazione al bar?»

«Non eri a dieta?»

«Lo sono, ma il cornetto alla crema che prenderò sarà anche il mio pranzo. Su andiamo, che dopo bisogna andare in biblioteca per le ricerche.»

«La Teodosi ha accettato il tuo progetto di tesi?!»

«Era entusiasta.»

«Quindi era questa la bella notizia che mi dovevi dare! Non ci posso credere, studieremo insieme anche per la tesi!»

«Te lo avevo promesso, non ti avrei lasciata da sola; nella merda insieme, fino alla fine!»

 

Adoro la biblioteca della sede distaccata dell’università, situata nel centro storico di Bari; mi dà un senso di serenità che in ben pochi luoghi sono riuscita a trovare. Saluto con la mano il bibliotecario ed entro nella sala; il profumo di libri antichi, misto a quello del legno di abete, delle antiche scaffalature, mi riempie le narici. Inspiro a pieni polmoni, non c’è odore migliore di questo. Mi avvio verso la sezione degli autori greci e latini, sicuramente Anna sarà lì, dato che è il suo angolo della biblioteca preferito; in realtà è anche il mio, dato che è spazioso, ben illuminato e frequentato da poche persone. Ed infatti la trovo lì, già china su alcuni libri. Il suo umore è leggermente migliorato rispetto questa stamattina, spero che lo studio riesca a distrarla dai suoi problemi. 

Dopo diversi minuti passati davanti al pc della biblioteca, posso affermare, con tutta certezza, che ricercare la bibliografia è una delle cose più noiose che ci sia. L’unico aspetto positivo è che tutti i libri che mi serviranno, per capire da dove iniziare con il mio caso di studio, sono tutti presenti in questa sede distaccata; almeno non dovrò impazzire fra le diverse biblioteche presenti a Bari, un colpo di fortuna, ogni tanto. Ritengo, che cominciare con la vita della protagonista femminile dei miei studi, sia un buon inizio. Fortunatamente il libro che riguarda la sua casata, la De Bellis, è su uno scaffale alla mia portata. Ebbene sì, madre natura non mi ha donato chissà quale grande altezza, come direbbe mio fratello, sono alta un metro ed un CD messo in orizzontale. Scherzi a parte ho una statura normale, il problema è lui, ha appena compiuto 18 anni ed è alto 1.90 m. Scuoto la testa, non è il momento di pensare certe cose, Maria D’Avenia mi attende. Sono quasi riuscita a prendere il libro dallo scaffale, quando una voce mi fa letteralmente sobbalzare.

«Ma guarda chi abbiamo qui, l’ottima Fiore!»

«Professor Ferri!»

«L’ho spaventata?»

«No no, non mi aspettavo la sua presenza qui.»

«Cosa ci fa in biblioteca, si prepara per un esame?»

«Non proprio, cerco di reperire del materiale per la tesi.»

«Capisco. Chi è la sua relatrice?»

«La professoressa Teodosi.»

«E su cosa verterà il suo lavoro?»

«Un caso di omicidio che vede coinvolta la duchessa Maria D’Avenia e il conte Federico Brocca.»

«Interessante. Se devo essere sincero, mi dispiace un po’ che non sia venuta da me per la tesi, visto il suo brillante esame e la sua ottima collaborazione durante la campagna di ricognizione subacquea al molo Sant’Antonio, qui a Bari. Però, devo ammettere che è un lavoro interessante quello che sta portando avanti; spero di essere in commissione il giorno della sua laurea, per ascoltare la sua relazione.»

«Prof., se per lei andrebbe bene, mi proporrei per la tesi di specializzazione, in realtà avrei già un’idea in tal caso.»

«Ovvero?»

«Uno studio del commercio dell’ossidiana e del rame in età protostorica, per una ridefinizione dei commerci marittimi.»

«Interessante! Allora l’aspetto per l’inizio del prossimo anno accademico in ufficio, così cominciamo a lavorare fin da subito. Due anni passano in fretta e iniziare subito aiuta molto.»

«La ringrazio.»

«Bene, io vado, le ho già rubato parecchio tempo prezioso. Aspetto una sua mail dopo essersi laureata. Arrivederci.»

«Arrivederci professore.»

Lo vedo allontanarsi e non posso fare a meno di sorridere. Il professor Ferri è uno dei più giovani ed in gamba del corpo docente del dipartimento. Lavorare con lui è stato molto interessante e mi ha permesso di imparare parecchie cose. Studiare con lui, ne sono sicura, sarà molto stimolante. 

Interessante la vita di Maria, figlia di Carlo D’Avenia, viene istruita fin da piccola alle arti e alla musica. Viene data in sposa, a soli quindici anni, al duca di Benevento Federico Arnone; un’unione felice, da cui nascono due figli, ma la fortuna decide di voltargli le spalle, facendo all’improvviso morire il marito, dopo solo pochi anni di matrimonio. Il padre, senza perdere molto tempo, le combina un altro matrimonio, con un nobile siciliano; ma, anche questo legame non ha grande fortuna, in quanto l’uomo muore solo dopo pochi mesi di matrimonio, durante una battuta di caccia, ferito mortalmente da un cinghiale. Profondamente ferita anche da questo matrimonio andato in rovina, ritorna a Bari, da suo padre. Qui conobbe il signore di Troia, Fabrizio del Ginepro, tra i due scoppia subito la passione e decidono di sposarsi. Il loro matrimonio all’inizio è felice, hanno anche un figlio; ma, con il passare del tempo, l’unione diventa sempre più instabile. Lui era troppo preso dalle sue composizioni musicali, i madrigali, per questo trascurava la moglie, che diveniva sempre più irrequieta. L’unico modo per sfuggire a quella vita sempre più monotona, erano le varie feste che si tenevano mensilmente alla villa del duca Carafa e proprio in una di quelle occasioni conobbe Fabrizio, detto l’arcangelo, per la sua straordinaria bellezza. Le voci che si susseguirono sul loro conto furono parecchie, ma mai nessuno poté dimostrare che la donna tradiva suo marito. L’unica prova fu data proprio in occasione della loro misteriosa morte: la notte tra il 16 e il 17 settembre del 1595, i due furono trovati uccisi nella residenza di campagna della duchessa D’Avenia, i due corpi giacevano orrendamente sfigurati sull’ampia scala la quale portava verso le stanze da letto, che si trovavano al piano superiore della magione. 

Continuo a sfogliare il libro, ma non c’è più nulla di interessante sulla vita di Maria, non è molto quello che ho trovato, però almeno è un buon punto di partenza. Guardo l’orologio sono quasi le 12.00, lo si nota anche dagli odori che entrano prepotenti dalle finestre della biblioteca. Uno degli aspetti “positivi” di avere la sezione distaccata della facoltà nelle città vecchia, è che ti offre degli spaccati di vita che difficilmente si possono trovare in altre zone. In quale università al mondo sentireste, nel bel mezzo della lezione di letteratura latina, urlare in vernacolo barese i migliori improperi? In nessuna! Ma, la cosa più divertente è che il prof cercava di spiegare l’etimologia latina di alcune espressioni colorite. Insomma, una lezione fatta in questo modo non la si farebbe in nessun'altra parte del mondo, no? Per non parlare di quando si è in biblioteca ed è ora di pranzo; tutti gli odori forti e decisi della cucina barese, che entrano soavi in quelle aule, mandando in frantumi tutta la concentrazione per lo studio, non facendo desiderare altro di essere in quella casa per mangiare un buon piatto di riso, patate e cozze o di spaghetti ai frutti di mare. Lo so, è una gran brutta cosa, per la linea ovviamente. 

Faccio cenno ad Anna che è ora di fare una pausa, ho il cervello in fumo e lo stomaco che gorgoglia. Lascio i libri e la mia roba sul tavolo, so che non li toccherebbe nessuno e poi, a breve sarò di ritorno, o almeno lo spero.

 
   
 
Leggi le 27 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: mask89