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Autore: Coco86    14/02/2021    0 recensioni
[Mairimashita, Iruma-kun!]
Il mondo dei demoni, che si trova accanto a quello degli umani; dove si sentono invincibili e forse anche immortali. Però si ammalano alcune volte anche loro, ed lì che entra in aiuto la magia nera e se invece arriva una nuova e potente malattia, che nemmeno questa riesce a sconfiggerla e quindi a guarirli? Ma loro sono demoni, ed è impossibile uno scenario del genere; gli umani, che non tutti conoscono, sono quelli deboli ed effimeri.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 8

La soluzione.

 

Naberius anche in questa situazione ha mantenuto la calma e l’ha fatta mantenere anche ai colleghi di basso rango; ed ora c’è solo una cosa da fare, insabbiare in qualche modo quello che è successo. Qui ci pensa Dali, che è riuscito a contattare il preside e a mettersi d’accordo con lui. Far trapelare una incidente del genere dentro e sopratutto fuori Babylus, non è una grande idea, anche nei confronti dei loro alleati e vecchi nemici.

Poi hanno portato la sacerdotessa e Robin in infermeria e lì attendono e cercano di darli delle prime cure, come possono e sopratutto aspettare che si risvegliano. Dopo l'apertura della stanza e la brutta scoperta del braccio tagliato, la donna è svenuta, cosa che li ha fatto anche preoccupare.

Quindi ora è sdraiata su un lettino e con lei ci sono, Kalego e Momonoki. Robin invece è stato portato in un’altra stanza, per evitare scenate al suo risveglio e alla vista di questa. In modo anche da non farlo sprofondare in un enorme depressione; anche se dopo gli aspetta una bella e tosta punizione.

Momonoki: " Poverina...chissà cosa è successo...e chissà se si riprenderà… ."

Kalego: " Ha fatto solo il suo dovere, ricordati che è solo una alleata temporanea."

" C-certo… ."

Kalego sente nella collega una certa compassione, una cosa che non gli va tanto bene, visto che sono sempre i loro vecchi nemici. Ma ammette che quella lì, si è data davvero da fare però non fa sconti a nessuno.

Kalego: " Prenditi cura del novellino, io resto qui e attendo fino al suo risveglio. Dopodiché, vai a casa a riposa anche tu."

Visto che ha anche fatto lo stesso con gli altri docenti e fatto rimanere invece alcuni più necessari.

Se nel caso il preside non c’è è lui l’unico che lo può sostituire.

Momonoki: " Si va bene...ma deve riposare anche lei…tra cinque ore la scuola riaprirà ."

Kalego:" Non ti dimenticare che sono stato io a chiamarla ed è mia responsabilità ora assicurarmi della sua salute."

Momonoki: " Ma… . "

Kalego:" Niente ma. Vai! "

A questo non replica e fa come le è stato detto.

La donna può solo ammirarlo, sa quando può essere severo, ma ci sono altre volte dove affronta le situazioni in modo molto scrupoloso.

Dopo è seduto accanto alla sacerdotessa mentre pensa: " Che cavolo hai combinato? Cosa è successo in quella stanza, dietro a quel tornado di fuoco? " E ripensa a quei attimi di intenso potere e si sta chiedendo se qualcuno l’ha percepito al di fuori della scuola ed è un’altra bella rogna.

Passano così quattro lunghe ore, dove lui è rimasto sempre vigile; anche se ha avuto una lunga giornata di lavoro, non può lasciare le cose come stanno e andare a dormire a casa. Ed ha approfittato per aggiornare il suo diario con le nuove informazioni. Anche Dali sta lavorando in questo momento con il preside per sistemare il tutto. Hanno infatti deciso di far passare la cosa come un incidente durante un esperimento di magia e farlo credere specialmente al consiglio studentesco e alla stampa della scuola, che è sempre pronta a caccia di notizie da fa appendere sulla bacheca.

Quindi Annabel inizia a svegliarsi e Kalego si alza in attesa, dove quando apre gli occhi e lo vede:

" Ma che cos’è? Sono in un incubo?"

In fondo la sua faccia non è la prima cosa che un ferito vorrebbe vedere.

Kalego: " Tz fai la spiritosa anche se sei mezza morta?"

Allora lei cerca di sedersi ma a fatica, dove si tocca la parte sinistra del suo corpo, sentendo che ha il vuoto e fa un sospiro debole.
L’altro la scruta bene; ha la pelle che è più bianca della loro, due occhiaie davvero nere e le sue alette ora sono di un bronzo spento. Tutto questo non è un buon segno.

Annabel: " Pazienza...mi ricrescerà. "

Kalego: " Cosa? "

"Cosa? Davvero? " Chiede anche prof. Blushenko che è appena entrato stupito.

" Quindi.. hai il potere della rigenerazione? E puoi farlo su un intero braccio? "

Annabel: "Si certo...anche se questo giro ci vorrà molto tempo… . "

E proprio in quel momento, un pezzo dell’arto si sta rigenerando, dove vedono quelli che sembrano dei tizzoni verdi che scendono e il pezzo di carne risanato, ma proprio di poco.

Blushenko: " Stupefacente… ."

Anche Kalego lo pensa solo, ma mantene il suo solito rigore.

Il collega ha anche lui questa abilità, quindi è interessato e sopratutto non ha visto per ora nessuno farsi ricrescere una parte del corpo, senza molta forza vitale o chi è già predisposto nella famiglia.

Non se l’aspettava da un non demone. Però deve sempre ricordarsi che scorre del sangue anubiano in lei, che non è poco!

Annabel: " Come sta il professor Robin?"

Kalego: " Preoccupati per te piuttosto!"

Blushenko:" E’ stabile, non ha nessun sintomo; quindi è fuori pericolo ed ora sta dormendo."

Lei fa un piccolo sorriso però Kalego lo spezza con queste parole:

" Certo che avete fatto un bel casino! Ora ci tocca sistemare tutto che diavolo! "

Annabel: " Un bel casino...oh! Devo tornare dalle altre, se non mi trovano..si che sono nei casini!"

Con questo cerca di scendere dal lettino, ma non si regge in piedi e Kalego prontamente, con un braccio la mantiene rimproverandola:

" Ma dove credi di andare in questo stato?! Tu da qui non ti muovi! Siediti immediatamente!"

Blushenko: " Ha ragione devi riposare o il tuo braccio come pensi che ricrescerà? "

Annabel: " Ma ma se non torno, ci saranno conseguenze pesanti!"

Kalego: " Tz ho detto siediti!" E spingendola la fa sedere e lei, muta. Non ha la forza per rispondere. Ed è anche troppo forte per reagire.

Lui invece, si sente doppiamente responsabile e quindi doppiamente si sente con due pesi addosso, il che lo rendono anche più nervoso.

E continua: " Ci occuperemo Dali ed io delle tue noiose sorelline!"

Blushenko:" Pensa solo a riprendere le forze." Ed è abituato al comportamento del collega, quindi non fa una piega.

Così lascia la stanza e Kalego lo stesso dicendole: "Quando torno voglio vederti ancora lì, chiaro?!"

E Annabel: " Cos’è una minaccia? Che antipatico e senza tatto… ."

Però ritorna a sdraiarsi.

 

Fuori discutono come comportarsi, le altre sacerdotesse la prenderanno davvero male e magari sul personale e ora come ora, hanno capito che se si tireranno indietro, loro sono fottuti, quindi devono parlare con il preside assolutamente.

Dove gli anticipa e avverte che Annabel deve tornare alla base; dove alcune sacerdotesse sono andate lì a riprenderla sotto suo avviso. Così mentre entrano in infermeria, vedono la sua situazione, per niente felici, dove guardano adirate i demoni che non si smuovono e poi, la portano via sotto gli sguardi dei docenti rimasti.

Sullivan: " Per il quieto vivere era la cosa giusta da fare."

Dali: " Si ma... se dopo questo non la fanno tornare più?"

Sullivan: " Non possono...sono obbligate ad aiutarci, come è scritto nell’alleanza, ma ho omesso alcuni dettagli dell’incidente, quindi non preoccupatevi."

Con questo, tutti muti anche se Kalego era contrario; infatti sa bene che quella lì non era nelle condizioni di andarsene e l’avrebbe fatta rimanere e convincere le sorelle stronze, in qualche modo. Ma purtroppo lui non è il preside e sopratutto non è di rango nove.

 

 

Passano alcuni giorni, senza avere notizie della sacerdotessa Annabel, cosa che preoccupa non poco i suoi custodi.

Dali: " Tu che dici? L’hanno cacciata da questo mondo? "

Kalego: " Non penso, non possono farlo, sanno benissimo che lei ci serve; anche se può diventare una preziosa merce di ricatto."

Dali: " Eeeeh? Sono davvero così subdole? Non erano quelle ‘illuminate’? "

E parli del diavolo e suona il telefono di Dali dove risponde e :

"Ooooh come va? Stavamo parlando giusto di te, com’è andata? "

E poi: " Oh ...ok...si certo...capisco." Chiedendo la chiamata.

Kalego: " Già so che dovrò stressarmi di nuovo. "

Dali: " Ma no dai! Ha detto che le hanno dato una severa penitenza... dove non ha specificato e che oggi non verrà a scuola. "

Kalego: " Ah! E ti pareva!"

Dali: " Su con il morale, alla fine è ancora qui tra noi, un vero sollievo no?"

Kalego in pensiero: " Anche perché se era andata via, gli amuleti smettevano di brillare della sua energia. Quindi meglio così, abbiamo ancora la protezione."

Si sta anche chiedendo come realmente sta e che tipo di punizione le hanno dato, ma sinceramente ha così tanto lavoro che non ha tempo per andarle dietro.

Gli altri che erano presenti anche hanno chiesto della sua situazione, dove sono stati aggiornati.

In fondo si stanno tutti affezionando in qualche modo a lei dopo l’incidente di Robin, cosa strana per la loro razza.

 

Così finisce un altro giorno e Kalego sta tornando a casa, dove gli ha fatto strano non avere tra i piedi quella lì.

Dopo che ha fatto ripulire da cima a fondo la sala circolare al novellino, ovviamente da solo e dove ha trovato uno dei suoi bracciali, si sta chiedendo se è il caso di consegnarlo di persona oppure di farlo risultare smarrito e quindi, fregarsene. Per non parlare che deve ancora minacciarla per farla diventare la sua traduttrice di libri proibiti.

Nota da lontano che si sta arrivando una tempesta e mentre si avvicina alla fontana scheletrica, che è l’inizio della zona commerciale del luogo, dove si trovano anche gli alloggi.

La vede seduta su una panchina, con accanto uno zaino di grandi dimensioni color sabbia, quindi fermandosi sorpreso, dove anche lei l’ha visto ed ha fatto una faccia quasi spaventata le dice:

" Ti credevo al vostro patetico e disgustoso alloggio temporaneo a scontare la tua stupida penitenza, che cavolo ci fai qui? Attiri troppe attenzioni."

Annabel, quasi timorosa nel rispondergli: " Lo sono infatti… ma fuori.. ."

" Che vuol dire?"

Lei allora muta e lui allora non ricevendo risposta disturbato sta per andare via quando sente:

" La mia penitenza è rimanere fuori con i demoni… in pratica mi hanno cacciata fino a quando non mi ricresce il braccio... ."

A Kalego li suona come la sua occasione d’oro e senza minacce le dice:

" Tz ma tu guarda e poi siamo noi quelli subdoli e malvagi."

Lei niente e lui ancora:

" Si avvicina una tempesta e di notte brulica di bestie magiche e di brutte presenze di tutti i tipi… sai dov’è il mio alloggio e non farti seguire." E ricomincia a camminare, però questo giro l’ha capito, le sta dicendo che la vuole ospitare, anche se non gli piace andare a casa di quello. Ma che scelta ha? Ha un braccio solo è debole e inizia a fare molto freddo, dove accamparsi da quelle parti è un suicidio, non riuscirà a difendersi come si deve e nella sua condizione, anche il blocco della magia nera funziona male. Quindi raccoglie lo zaino e lo segue. Vittoria per Naberius che l’ha in pugno.

 

 

Seguendolo con discrezione, le abbassa la barriera e le apre la porta secondaria, con un gesto della mano e sempre con un’occhiata alla spalle. Insomma, succede tutto in un modo furtivo. Lei infine entra dalla medesima porta semi nascosta dai rovi.

 

E dentro la casa.

Kalego:" Non faccio niente per niente, quindi non credere che mi sono messo a compassione per te. In cambio dell’ospitalità, dovrai leggere tutti i libri proibiti che ti mostrerò. Ti è chiaro?"

Lei se l’aspettava e risponde: " Si...mi va bene." Sapendo che sta infrangendo una parte della penitenza, cioè non farsi ospitare e quindi tentare dai demoni. Ma un tetto sotto a cui vivere lo vuole lo stesso! Ma allo stesso tempo, ha anche capito la dipendenza del demone, che sfrutterà di sicuro a suo vantaggio. Sarà anche di terzo grado, ma non è mica così fessa! Poi si sta chiedendo quanto è grande per farla entrare di nuovo a casa sua?

E di nuovo Kalego: " E si può sapere ora che stai facendo?" Con faccia per niente contenta; perché la vede seduta a terra nel soggiorno in un angolino, mentre sta allungando un sacco a pelo e tirando fuori vari oggetti.

" Che razza di bifolca sei?! Ti sembra normale mettersi a terra nella casa di chi ti sta ospitando?!"

"Voglio solo darti meno fastidio possibile e ho pensato che a terra è un posto perfetto dove posizionarmi, così non dovrai preoccuparti di niente e poi...sono abituata."

Lui si sta mettendo le dita sopra il setto nasale, stringendo gli occhi più che irritato per questo visione oscena.

Non se la poteva scegliere meglio la sua traduttrice: rozza, poco elegante, zoticona, ma spera almeno che mantiene un minimo di igiene. Visto che le piace tanto vivere sul pavimento. Ma poi fa un lungo respiro e va nella sua camera da letto a cambiarsi, per mettersi qualcosa di più comodo.

Ritorna dopo indossando una maglia scura e pantaloni scuri, i colori non sono il suo forte e preferisce sempre quelli scuri.

La vede e nota che indossa il pigiama, quello con i gufi e sdegnato le urla:

" Ma che cazzo! Come osi presentarti così razza di scellerata!"

E lei per niente spaventata: " Ho solo questo... gli altri vestiti li ho mandati a lavare e saranno pronti per domani e poi è quasi notte quindi ci sta. " Anche perché prima di cacciarla, la doccia se l’è fatta, quindi Kalego mugugna qualcosa e dopo, fa un altro respiro paziente; poi prende il libro con la bestia bianca e glielo porge dicendo:

" Sorvoliamo... e inizia a leggere!" E le indica di sedersi su una sedia in stile gotico, che si trova di fronte la sua; ( quella di fronte al camino) quindi si siede ed inizia con la lettura.

 

Pensava di bacchettarla fin dall’inizio per la sua interpretazione da ignorante; invece deve ammettere che lo sa leggere in un demoniaco quasi perfetto e con il giusto tono di voce, anche nelle varie battute e le traduzioni sotto le immagini; quindi, tra un capitolo e un altro, sorseggia un bicchiere di vino raffinato, immaginando questo capodoglio bianco, chiamato volgarmente balena; che affonda la nave di coloro che vogliono cacciarlo e dice sottovoce: " Mph, quello stupido capitano Achab se l’è andata proprio a cercare, hai fatto la fine che ti meriti per la tua sete di vendetta!"

E gode di questi momenti dove passa il tempo e Annabel finalmente, finisce il libro e:

" Ora posso andare a dormire? Sono stanca..per favore."

Lui prima la guarda storto, perché le voleva far leggere altri libri, ora che ha assaggiato uno brama anche di farlo con gli altri, ma poi ricorda la sua situazione e quindi le risponde:

" Va bene." Sorseggiando un altro bicchiere e quindi la vede alzarsi, bere forse dall’acqua da una borraccia, già loro non possono mangiare lo stesso cibo dei demoni, stessa cosa per i liquidi, quindi poi si stende nel sacco a pelo e nell’angolino buoi la si vede dormire.

Kalego farà la stessa cosa dopo e si sta domandando se prova un po’ di paura nel stare in quella casa con lui, senza nessun che la può proteggere. Ma per sua fortuna è un custode abbastanza serio, che non approfitta della situazione, quindi si chiude in camera e va a dormire; visto che il giorno dopo si deve alzare presto come di sua abitudine, per andare al lavoro.

 

Poi giunto il mattino, Naberius ha già fatto colazione, la sua è composta da un po’ di latte di ragno delle valli e qualche fetta biscottata integrale, ci tiene alla sua linea. Dopo indossa la divisa, si sistema i capelli, con estrema attenzione ai ciuffi e poi va dalla sua ospite che la vede ancora dormiente nel suo sacco a pelo.

All’inizio si è disturbato tantissimo, dopotutto anche lei ha dei doveri, ma poi pensa alla parole dette dal collega Blushenko sul circa dell’assoluto riposo e quindi dopo che si è calmato, decide di farla dormire e dunque dovrà rimanere a casa sua. Cosa che non gli va per niente a genio ma non ha altra scelta, se non le ricresce il braccio è un problema e se non legge i libri è un fastidio, la soluzione è quella e spera solo che non gli mette la casa sotto sopra e non va a sbirciare nel suo privato.

Si vuole fidare in qualche modo.

Dopotutto casa sua è molto tranquilla, quindi perfetta per il riposo.

Quindi, dopo un respiro profondo, le scrive un bigliettino parlante, lo poggia sul tavolino del soggiorno e poi esce ma alzando la barriera esterna in modo leggero. E quindi si incammina verso la scuola, dove dovrà trovare anche una scusa con gli altri e specialmente con il preside sulla sua attuale posizione. Non dirà mai che sta a casa sua, grideranno allo scandalo!

Di una cosa è certo, ora ha la sua lettrice di libri proibiti e farà di tutto per tenersela, anche farla rimanere nel suo angolo di pace (casa sua), la dipendenza è aumentata ancor di più e l’entusiasmo di farle leggere tutti quelli a sua disposizione anche, il tutto, prima che quel dannato braccio gli ricresce.

Kalego: " Mph si è un giusto compromesso."

 

 

Fine capitolo 8.

 

 

 

  
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