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Autore: _ K a r i n    15/02/2021    0 recensioni
[ispirazione da light novel “Death is the only ending”] [FE3H: Twin!AU + oc!Eisner] [Byleth/Edelgard][Beleth/Dimitri][OC/Claude] [what if/canon divergence]
“Aaah, potrei morire qui e adesso…”.
Mentre formulava quel pensiero, la bambina lo sussurrò senza farci caso. Credette che nessuno la stesse ascoltando ma, in realtà, aveva catturato l’attenzione di due giovani passanti, due gemelli, appena più grandi della bambina del vicolo dai folti e scompigliati capelli nero pece. Sotto la neve che continuava a cadere, in quel pomeriggio del primo giorno di Luna Eterea, la bambina ebbe un destinato incontro.
————
Morta di stenti il giorno del 25 Dicembre per aver giocato troppo ad un videogioco, Balan prese al balzo con ottimismo quella sua seconda occasione. Dopo aver compreso di essere nel mondo dell’ultimo videogioco cui lei aveva giocato, la sua adozione nella famiglia Eisner le diede un sogno da voler assolutamente realizzare: portare un’alba diversa nel Fodlan. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare certe stragi o strazianti eventi, anche sacrificare la sua sanità o uccidere la sua passata moralità.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byleth Eisner, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tre:

Parte 1, Nubi bianche — Il monastero

 

 

Ci misero quasi un giorno ad arrivare al monastero di Garrech Mach, ma la vista era così impressionante che a Balan non importava. L’aveva vista più volte, quell’architettura, attraverso uno schermo, ma niente batteva la bellezza della realtà.

Una volta arrivati si divisero: i tre studenti ritornarono nei loro dormitori, Alois andava a fare rapporto a Rhea, mentre Balan, Byleth e Beleth seguivano Jeralt, in attesa che la donna fosse disponibile per un’udienza. Dall’alto, durante il tragitto, la intravidero e Jeralt si mise a spiegare che fosse lei l’Arcivescova della Chiesa di Seiros, i cui insegnamenti venivano seguiti dalla maggior parte del popolo del Fodlan. In quel momento arrivarono Rhea e Seteth. Balan quasi si era sentita a disagio, sotto gli occhi scrutinatrici della donna.

-È da tanto tempo, Jeralt… chissà se è stato il volere della Dea a farci rincontrare-.

-Mi dispiace per il mio silenzio per questi anni. Sono successe molte cose, dall’ultima volta che abbiamo parlato-.

Rhea si voltò ad osservare i gemelli e, solo dopo, Balan, facendo un’osservazione su di loro. Jeralt, allora, li aveva presentati come suoi figli, nati molto dopo la sua partenza dal monastero.

-Vorrei farvi conoscere la loro madre, ma purtroppo è morta per malattia-. Balan aveva immediatamente notato come il padre non aveva menzionato la sua adozione, e si chiese il motivo. Rhea, nel frattempo, aveva invitato nuovamente Jeralt a far ritorno tra i cavalieri di Seiros e l’uomo dovette accettare. Quando Rhea e Seteth si congedarono, Jeralt si era voltato verso di loro, scusandosi per averli trascinati con lui in quella situazione.

-Credo che staremo qui per un bel po’… inoltre sembra che la Chiesa vuole offrirvi un lavoro. A tutti e tre.- spiegava lui, con un tono di chi vorrebbe trovarsi altrove, e Beleth gli aveva domandato che genere di lavoro. Byleth, invece, si era voltato verso la sorella minore, affermandole che avesse avuto ragione e Balan gli sorrise di risposta, comprendendo che intendeva ciò che aveva insinuato prima ai tre studenti, dopo la battaglia al villaggio Remire.

-Sembra che vogliono che insegnate. Avete sentito quei ragazzi di prima che parlavano della Officers Academy? Beh, sembra che all’Accademia manchi qualche professore e quel maledetto Alois vi ha personalmente raccomandato a Rhea. Tutti e tre-.

Quando Jeralt aveva finito di parlare, i gemelli sembravano sorpresi sotto le loro espressioni neutre, ma Balan lo dimostrava apertamente. Lei credeva che, al massimo, sarebbe stata raccomandata come assistente, ma non come un vero e proprio professore.

-Babbo, aspetta! Ha fatto anche il mio nome? Pure io, un insegnante?- si forzò la corvina di chiedere al padre adottivo, indicandosi con un dito, e lui trattenne un sospiro, mentre annuiva.

-Già, a quanto pare-.

In quel momento, entrarono Manuela ed Hanneman. Mentre li salutavano, Balan vide che, anche loro, erano proprio come li ricordava, e quasi non ci credeva che sarebbero stati colleghi.

“Però non sarò responsabile di una casa, vero? Da una parte mi piacerebbe, ma sarebbe troppo bello per essere vero”, rimuginava Balan.

 

“Presta attenzione, Jeralt vi ha appena salutato, dicendovi di stare attenti con Lady Rhea, e siete rimasti voi tre soli, con i due professori”.

 

Balan ringraziò mentalmente System, per averla riportata nella realtà. Hanneman e Manuela si stavano presentando, notando quanto fossero giovani i loro nuovi colleghi. A loro, però, non interessava la loro età, aggiunsero, se si dimostravano competenti (a quel punto, Balan sorrise ad Hanneman, mentre affermava quelle parole, contenta che lui e Manuela si dimostravano così alla mano e comprensivi, con loro). Poi, però, dissero qualcosa che sorprese la corvina, a causa della differenza rispetto alla trama del gioco. Stavano spiegando le tre diverse case — Aquile Nere, Leoni Blu, Cervi Dorati —, quando Hanneman aveva affermato che lui e Manuela, per quell’anno, avevano deciso di approfittare dei tre nuovi professori per non essere i responsabili di una casa, così da impegnarsi di più nelle loro personali ricerche. Balan era rimasta sorpresa, perchè quello non era mai successo nel gioco.

-Spero non vi dispiaccia, lasciare a voi tre la direzione delle tre case- aveva detto Manuela e i gemelli annuirono che non c’erano problemi. Balan era rimasta in silenzio per tutto il tempo, ancora scioccata. -Ovviamente, potete scegliere fra di voi la casa che volete dirigere-.

Hanneman annuì alle parole della collega, continuando il suo discorso. -Vi consiglio di farvi un giro per osservarle e schiarirvi le idee prima di decidere. Rhea ci ha convocati domani pomeriggio, per farle sapere della decisione. Inoltre, se avete tempo, fermatevi nel mio laboratorio di ricerca-.

 

**

 

I tre fratelli Eisner presero i consigli dei due professori e si misero a girare il monastero, fino a poco prima della convocazione da Rhea, sia per prendere familiarità con il posto, sia per parlare con gli studenti e decidere seriamente quale casa scegliere.

Balan aveva compreso che, per i gemelli, fosse difficile separarsi, dopo praticamente poco più di venti anni nella quale rimanevano sempre vicini. Per questo motivo li aveva presi per mano e aveva cercato di rassicurarli.

-Non importa se saremo divisi e non potremmo stare accanto per tutto il tempo…- aveva cominciato la corvina. -l’importante è che sappiate che io ci sarò sempre, se avete bisogno di un aiuto. Così come io so che ci sarete per me. Non sarà la fine del mondo… piuttosto, diamo il benvenuto alle nuove esperienze! Vediamola come un cambio di prospettiva e rimaniamo positivi!-. Quelle parole ingentilirono i loro occhi violacei e portarono nel loro viso un rarissimo piccolo sorriso che riscaldava il cuore della corvina, contenta anche di essere riuscita a confortarli.

-Si, hai ragione.- aveva risposto Beleth. -Non è la fine del mondo-.

Byleth, invece, le stava accarezzando il capo con una mano, delicatamente come al suo solito, mentre annuiva alle parole della gemella.

Dopo quello scambio di parole, si misero ad osservare e parlare con vari studenti: per la maggior parte del tempo, era Balan a guidare le conversazioni, mentre i gemelli preferivano il silenzio, come al loro solito. Sotto il consiglio di molti di loro, andarono a trovare i tre capi casa, per chiedere loro delle osservazioni. La prima con cui parlarono fu Edelgard, la quale si era presentata ufficialmente come la principessa dell’Impero di Adrestia:

-È un peccato che siete diventati i nuovi professori. Speravo veniste a dare una mano all’Impero- aveva commentato la ragazza, prima di parlare dei vari studenti appartenenti alla casa delle Aquile Nere.

Dopo di lei, andarono da Claude.

-Bene bene, così siete diventati professori, eh? Avete fatto una buona prima impressione, vedo!- aveva iniziato il ragazzo, quando i tre fratelli Eisner lo avevano fermato. -Alla fine, è andata proprio come qualcuno aveva immaginato…-.

Balan fece un piccolo sorriso nervoso, quando l’aveva nominata con un luccichio divertito e misterioso nei suoi occhi verdi. -Già, che fortuna hahah… cosa ci puoi dire dei Cervi Dorati?-.

Infine, parlarono con Dimitri, il quale si era inizialmente scusato per non essersi presentato prima, a dovere, come il principe del Regno del Faerghus.

-Ovviamente nell’Accademia sono un semplice studente… ma ho sentito che siete diventati professori. È una bella notizia, ho ancora molto da imparare e credo che posso solo trarre beneficio dal vostro insegnamento. In ogni caso, benvenuti al monastero!- finì Dimitri, prima di rispondere alle loro domande.

Alla fine del loro giro, si rintanarono in biblioteca e discussero profondamente delle tre case, dei loro studenti, e ciò che avevano imparato da quelle informazioni. Balan, dal canto suo, amava tutte e tre le case indistintamente e non aveva nessun genere di problemi con loro, ma non era quello il punto. Lo sapeva: il problema erano proprio Edelgard e Dimitri, insieme al fatto che fossero dei tipi particolari. Secondo lei, soltanto i gemelli potevano aiutarli apertamente con i loro problemi e le loro insicurezze. Non erano da sottovalutare, dopotutto, Byleth, Beleth e il carisma che possedevano. Il piano di Balan era quello di far legare i due fratelli con Edelgard e Dimitri, così da riuscire nel farli aprire l’un l’altra, pian piano. Dopotutto, secondo la sua opinione, se solo avessero conversato meglio, molto prima, probabilmente il futuro sarebbe stato diverso. Per questo motivo, per la concretizzazione del suo sogno, era importante non sbagliare la scelta della casa da dirigere. Con quei pensieri, la corvina scelse la casa perfetta per lei, parlandone con i due.

-Credo che le Aquile Nere e i Leoni Blu abbiano bisogno di voi due. Sareste perfetti con loro-.

-Ne sei sicura?- domandarono i due gemelli all’unisono e Balan annuì.

-Al cento per cento! Se non avete niente in contrario, prenderò io i Cervi Dorati-.

Era seria: la classe di Claude, poteva essere piena di personaggi particolari e rumorosi, ma non era male. Non aveva mai insegnato, nemmeno nella sua vita passata, ma non credeva che sarebbe stato tanto difficile con loro. Balan osservò Byleth e Beleth guardarsi per qualche minuto, prima di decidere.

-Allora io prendo le Aquile Nere- rispose, alla fine, Byleth.

-E io i Leoni Blu- disse, subito dopo, Beleth.

Balan sorrise, contenta che fossero pronti, giusto in tempo, per andare da Rhea a comunicare la loro decisione. La corvina, però, sapeva che quello era solo l’inizio. Si sarebbe dovuta impegnare al massimo, se voleva raggiungere il suo obiettivo.

 

**

 

Dopo la convocazione, Rhea diede loro il resto della giornata libera. Avrebbero iniziato le lezioni l’indomani mattina, per questo si diressero nelle loro stanze, non appena finito di cenare. Avevano tutti e tre una camera singola, una accanto all’altra: una novità per loro, abituati a dormire nella stessa stanza. Nonostante la vicinanza, l’idea di abituarsi nuovamente a dormire da sola sarebbe stata dura anche per Balan. Però, proprio come aveva detto prima ai gemelli, non era la fine del mondo. Nonostante quel pensiero, però, la prima notte non era riuscita ad addormentarsi e si mise a passare il tempo stilando un suo programma d’insegnamento.

L’indomani fece colazione insieme ai gemelli, prima di dirigersi nelle proprie classi, e, ovviamente, dividersi per entrare ognuna nella propria, non prima di augurarsi buona fortuna a vicenda. Balan fece un respiro profondo, prima di entrare, per calmare i nervi.

 

Puoi farcela, se hai bisogno di una mano, chiama pure”.

 

“Lo so, grazie System” pensava la corvina, prima di aprire la porta, con riacquisito coraggio.

Venne salutata da vivaci studenti, che Balan ricordava alla perfezione. Quella sarebbe stata la sua classe, da ora in poi.

-Piacere di conoscervi! Io sarò la vostra insegnante responsabile, Balan Eisner. Spero andremo d’accordo!- aveva esclamato, forse un po’ troppo rigidamente, non appena era entrata, ad alta voce per farsi sentire da tutti. Spegnendo il chiacchiericcio, tutti si girarono a guardarla.

-Così, alla fine sarai tu la nostra responsabile-. Claude fu il primo a parlare per tutti, mentre la circondavano per vederla meglio.

-Cosa? Sarai tu?- aveva esclamato Hilda, e la sua sorpresa era condivisa con quasi tutta la classe. -Ero sicura che ti saresti arruolata tra i cavalieri! Se è così, allora anche i tuoi fratelli sono diventati dei professori!-.

-Sei diversa da come immaginavo… oh, mi scusi non volevo essere informale o rude- fece, invece, Ignatz.

-Ah, non dirmi che hai scelto questa casa solo per conoscermi meglio! Sono lusingato…- aveva iniziato Claude, prima di bloccarsi. -oh, aspetta! Adesso che sei la nostra professoressa, dovrei scegliere meglio le parole da usare-.

Balan scosse la testa e fece loro un piccolo sorriso. Voleva fare una buona impressione a tutti i costi.

-Tranquilli, potete parlare informalmente con me. Non mi dispiace- cercò di tranquillizzarli e Claude, così come tutti gli altri, non se lo fecero ripetere due volte.

-Meglio così! Siamo quasi coetanei, quindi credo che le formalità non siano importanti- aveva risposto lui, mentre tutti concordavano.

Lorenz commentava l’inusualità dell’avere un professore così giovane e come non si trovava a suo agio, anche se lei era stata una mercenaria. Raphael, invece, le chiedeva di mostrargli i suoi bicipiti e Ignatz aveva commentato della raccomandazione avuta da Alois in persona. Balan si sentiva sopraffatta da tutte quelle chiacchiere, tutte in un’unica volta. Anche se quei commenti fossero simili a come ricordava, l'euforia non diminuiva, dentro di lei.

-Per quanto riguarda le sue abilità, le ho viste di persona.- stava affermando Claude. -La prof è la figlia minore di uno dei più rinomati ex capitani dei Cavalieri di Seiros-.

A quel punto, Leonie annuì. -Ho sentito! È impossibile che un figlio del capitano Jeralt non sia degno! Sono anche curiosa di conoscere i gemelli!-.

Quando Lysithea aveva domandato chi fosse questo capitano di cui parlavano, Leonie le rispose, dipingendo Jeralt come uno dei più famosi, forti e bravi capitani tra i cavalieri di Seiros.

-Beh, mi sento fortunata ad averlo avuto anche come mentore… però ecco basta parlare di mio padre— provò a dire Balan, ma Leonie non ascoltò l’ultima parte. Balan, allora, si chiese cosa avrebbe pensato, nello scoprire che il babbo l’avesse solo adottata.

La conversazione si era velocemente ravvivata, tanto che Balan quasi si pentì di non aver preferito una classe più tranquilla. Ma continuava a sorridere allo stesso modo: sapeva di amarli, tanto quanto amava gli altri studenti delle altre due case. Dentro di sé, non avrebbe permesso le loro morti, si sarebbe impegnata a fondo per evitarlo! Osservando tutti gli alunni della classe, cominciava a notare tante altre persone, oltre a quelli che conosceva: quelli che, nel videogioco, erano semplici NPC, personaggi non giocabili, usati solo come sfondo. Balan sorrise a se stessa, con nuova determinazione. "Farò del mio meglio per imparare in fretta i nomi di tutti quanti...!".

Adesso stavano menzionando, nuovamente, i gemelli, chiedendole se loro tre fossero forti allo stesso modo (in quel momento, Balan si chiese come stesse andando per loro, la prima lezione), ma Claude aveva bloccato, nuovamente, il chiacchiericcio.

—Scusa le chiacchiere, prof.- iniziò il capo-casa. -Come puoi notare, i Cervi Dorati sono un gruppetto piuttosto chiassoso. Siamo tutti unici, qui. Troverai nobili e popolani insieme. Quelli che si dedicano allo studio e quelli pigri… ma, ehi, questo rende la vita più emozionante, no? Spero che sarai interessata nel vedere come si svolgerà quest’anno, come lo sono io-.

Balan fece un piccolo sorriso. -Ovviamente! Ma adesso vi vorrei tutti seduti ai vostri posti per iniziare la lezione di oggi-.

-Eh, di già?-.

-Si, Hilda, di già. Ma tranquilli le lezioni vere e proprie cominceranno domani. Oggi sarà solo una giornata di presentazioni… voglio solo parlarvi di qualcosa a cui tengo far presente. Quindi, per oggi niente libri o compiti, solo ascoltare!-.

 

 

Dopo che tutti si sedettero, Balan si mise a sedere sopra la cattedra, prima di iniziare la sua prima lezione. Ci teneva a mettere in chiaro certe questioni a cui lei teneva molto. Così, la corvina aveva cominciato a parlare, spiegando cosa voleva insegnare: ovviamente questa parte, nel videogioco, era differente e molto più facile. Adesso, invece, doveva pensare a materiali, materie di apprendimento e… praticamente ciò che di norma un professore compiva. Così, si mise ad illustrare la scaletta che aveva preparato la sera prima, da insonne.

-…comunque sia, adesso arriviamo alla parte che più mi preme.- continuò lei, controllando se gli studenti la stessero seguendo. Le loro reazioni le sembravano positive, perciò continuava, incoraggiata.

-Ognuno avrà un proprio stile di combattimento e starà cercando di impararlo il meglio possibile, no? Beh, state certi che, insieme a me, non imparerete solo quello. Vorrei che imparaste più stili, in modo da essere più flessibili e riuscire a proteggere non solo le vostre vite, ma anche quelle degli altri, nel campo di battaglia e non. Magari per alcuni, sarà qualcosa di ovvio, ma io ci tengo. Non saprete mai cosa incontrerete per strada e, magari, la conoscenza di… non saprei… ah! Il tiro con l’arco vi potrebbe salvare, se non potreste usare la vostra spada o lancia!-.

Era così immersa nel raccontare quello che pensava, che non aveva notato il suo stesso luccichio negli occhi.

-Per esempio, non lo dico per vantarmi, ma sono parecchio versatile! So combattere con la spada, la lancia, l’arco, l’ascia, guanti d’arme e senza armi, e conoscono parecchi incantesimi di attributo vento, ghiaccio e luce. Tutto questo per non trovarmi mai impreparata in battaglia… oh! Tipo, il mio primo lavoro coi mercenari!- Balan si ricordò della sua prima, vera, battaglia e non ci pensò due volte a raccontarlo. Questo perchè non lo trovava imbarazzante e rendeva perfettamente l’idea che voleva spiegare. Poi, dagli sguardi degli studenti, poteva capire che anche loro erano interessati.

-Ora immaginatevi una mini me di circa… dieci anni credo, alta… così- con la mano mostrava l’altezza che voleva mostrare. -e che usava armi il doppio di lei! Ora, i gemelli, che erano più abili di me, già avevano compiuto uno o due lavori ed io ero impaziente di svolgerne uno. Così… ho asfissiato il babbo giorno e notte e, dopo due settimane, sono riuscita a convincerlo! Ero così emozionata!- tutti erano rapiti dal suo racconto e alcuni si trattenevano a stento delle risatine.

-Era un lavoro semplice, un villaggio aveva chiesto l’aiuto dei mercenari contro un piccolo gruppo di banditi e c’era stata un piccola battaglia. Avevo disarmato in fretta il mio primo avversario. Era a terra e la lama della mia spada sul suo collo: potevo ucciderlo subito, ma qualcosa mi aveva bloccato e non riuscivo ad affondare la lama. Lui, accorgendosene, mi disarmò a sua volta e, con la mia stessa spada nelle sue mani, la situazione si era capovolta. Tremavo dalla paura, ma non so come, ero riuscita a sbloccarmi e fare l’unica cosa che in quel momento potei fare: usare la magia teletrasporto su di me. All’epoca non ero molto brava e afferrata e mi spostai solo di qualche centimetro, ma furono abbastanza per evitare la lama che affondava sul mio stomaco e dare il tempo a mio fratello di arrivare al mio fianco e ucciderlo, salvandomi la vita.-.

Fece qualche secondo di silenzio, per riprendere fiato. Tutta la classe era rimasta in silenzio, sorpresa da quella storia e dalla nonchalance con cui lei la raccontava.

-Quindi… il morale della storia è che, in questi incarichi del mese, dove molte volte Rhea ci manderà sicuramente a combattere, vi voglio in grado di proteggervi a vicenda e che ne usciate vivi, se qualcosa va storto. Essere pronti a tutto: è un mio motto personale! Ovviamente, non lascerei mai che vi accadesse qualcosa! Potete chiedermi tutto ciò che volete, io vi aiuterò con tutta me stessa.- concluse quel discorso, con un sorrisetto sulle labbra.

Stavano agli inizi, certo, e non avevano ancora fiducia in lei, ma Balan sperava di averli conquistati... almeno un poco.

La corvina non lo sapeva, ma, in effetti, ci era riuscita.

 

**

 

Quello stesso sabato, con un attimo di tempo il pomeriggio, Byleth, Beleth e Balan riuscirono a passare dallo studio di Hanneman. L’uomo aveva spiegato della sua ricerca e dei Segni. Chiese loro se poteva vedere, con il suo macchinario, se possedevano dei Segni e, nonostante la titubanza iniziale dei tre (Balan capiva i gemelli, ma lei era convinta di non averne uno), alla fine decisero di assecondarlo. Prima provarono Byleth e Beleth e il gruppetto vide l’immagine del Segno delle Fiamme (che solo Balan, ovviamente, conosceva, ma per ragioni ovvie non ne parlava e faceva la finta tonta). Hanneman era rimasto impressionato nel vedere un Segno che non aveva mai visto, già non vedeva l’ora di studiarlo fino in fondo, prima di spostarsi verso la più bassa dei fratelli Eisner, chiedendosi se anche lei avesse quel Segno.

-Beh, ci posso provare, ma ti assicuro che molto probabilmente non ne possiedo uno. Jeralt mi ha solo adottata, e non so chi siano i miei veri genitori. Sicuramente erano dei poveri senza alcun Segno…-.

-Oh, non lo sapevo… però ti chiedo di provare ugualmente. Non puoi mai sapere, cosa può uscire- insistette Hanneman.

Balan si era voltata verso i gemelli, i quali, a modo loro, le fecero uno sguardo di incoraggiamento. Balan aveva, allora, sospirato e accettato di usare il macchinario: portando un braccio sulla superficie, allo stesso modo dei gemelli, non era successo nulla. Balan non ne era rimasta sorpresa, non voleva avere nessun tipo di Segno. Stava per guardarli, come per dire “te lo avevo detto”, quando un Segno misterioso si mise ad illuminare il centro della stanza. Balan non era solo rimasta sorpresa, era letteralmente sotto shock.

“Possiedo un Segno? System! Perchè non me lo hai mai detto? Oh, perchè io… non lo volevo nemmeno!”, urlava nella sua mente, richiamando la sua abilità.

 

“Non lo hai mai chiesto, quindi credevo che questa informazione fosse inutile”.

 

“Grazie mille, è ovvio che non l’ho chiesto! Credevo che le persone che mi hanno fatta nascere in questo mondo, fossero dei semplici plebei che mi avevano abbandonata o, al massimo, avevano cercato di vendermi perchè troppo poveri per sfamarmi! Non persone che possedevano un Segno, e anche raro tra l’altro!”.

 

“Come sai, le memorie dei primi cinque anni del tuo corpo sono andate perdute, quindi non sappiamo come sia andata”.

 

…si lo so” sospirò, prima di sorridere nervosamente.

-A quanto pare mi sbagliavo…- ruppe il silenzio della stanza e Hanneman si sbloccò dai suoi pensieri. -Di che Segno si tratta? Non lo conosco…- ed era vero, per questo sapeva che fosse raro.

Non ricordava nessun personaggio possedere quel Segno sospeso in aria: aveva passato parecchio tempo a giocare a quel videogioco (dannazione, era persino morta giocandoci), lo avrebbe capito subito se avesse avuto lo stesso Segno di un altro personaggio giocabile.

Hanneman si schiarì la voce. -Che fratelli che siete, voi tre. Due di voi posseggono un Segno sconosciuto e tu… credo proprio che si tratti del Segno di Macuil. Ma nessuno ha mai avuto quel Segno, non è solo raro, di più. Come fai ad averlo? Hai detto di essere stata adottata? Chissà magari uno dei tuoi veri genitori lo possedeva e non lo sapeva…- Hanneman si stava già perdendo nelle sue supposizioni e i tre fratelli Eisner si stavano fissando con aria confusa.

-Ok, grazie per la delucidazione- cercò di dire Balan, cercando di calmarsi.

Hanneman, contento della sua scoperta, chiese il permesso di studiare a fondo i loro Segni: aveva scoperto il Segno di Macuil ed era curioso di sapere come funzionava, ma era anche interessato a quello dei gemelli. Byleth e Beleth gli diedero il permesso, incuriositi. Balan, invece, aveva la testa immersa sulla scoperta del suo Segno.

“Macuil, eh? Non era chiamato Wind Caller? Era, se non sbaglio, uno dei quattro Santi… colui che, sotto forma di bestia, dava a Claude la Spada di Begalta! Se non sbaglio non dovevano esserci armi particolari con il suo segno…”.

-Oh, prima che mi dimentichi!- si voltò Hanneman nuovamente, richiamando i tre che stavano uscendo dal suo studio.

-La Chiesa conserva un’antica arma sacra di San Macuil… certo, non sarà al livello delle Reliquie degli Eroi, ma dato che tu possiedi il suo segno dovresti essere l’unica in grado di usarla!-.

Balan strabuzzò gli occhi. -Una… arma sacra? San Macuil?-

Hanneman annuì. -Se lo chiedi a Lady Rhea, magari ti dona il permesso di utilizzarla-.

La corvina aveva istintivamente deglutito e gli fece un ennesimo sorriso nervoso. -Ci penserò su…! Grazie per la notizia…-.

Quel mondo la sorprendeva sempre di più: adesso anche Macuil aveva lasciato una sua arma! Cos’altro ci sarebbe stato di diverso, dal videogioco a cui aveva giocato, molto tempo prima? Doveva assolutamente restare preparata per ogni evenienza.

 

***
 

Piccola Nota:
Salve a tutti.. o per meglio dire, buonanotte! Da me, in questo momento, è mezzanotte, quindi sarò veloce con gli appunti di fine capitolo!
Inizio, come al solito, dicendo di aver fatto del mio meglio per correggere gli errori, affidandomi anche al correttore automatico, ma se vedete delle sviste mi scuso in anticipo! (Sono una parte di me, per cui ormai non mi sorprendo, se li trovate)

In realtà, avrei voluto finire il mese e inserire la mock battle... però il capitolo si era fatto fin troppo lungo per i miei gusti e così ho tagliato! Spero non abbiate trovato il capitolo noioso... però credo che dal prossimo dovrebbe meglio ingranare. Sono solo agli inizi, dopotutto! Non volevo fare troppe ripetizioni con eventi che già conosciamo bene... per questo ho tralasciato il primo giorno di Byleth e Beleth, inserendo solo quello di Balan.

Quindi... i tre Eisner hanno scelto la loro casa e le prime lezioni sono iniziate. Adesso, per tutti quanti le ruote del destino hanno iniziato a girare! Cosa succederà mai?
Fatemi sapere cosa ne pensate. Al prossimo aggiornamento!


Karin

   
 
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