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Autore: VeganWanderingWolf    15/02/2021    0 recensioni
> Questo è il principio che scaturisce probabilmente da qualche esperienza per cui a forza di meccanizzare la vita si finisce per aspettarsi che l'umano interagisca coi suoi giochi meccanizzati rendendosi ingranaggio funzionale.
- Idioti funzionali, diciamo allora.
> Giusto. Un idiota inutile non serve. Ma un idiota funzionale, cioè che funziona come si vorrebbe, a comando reazione voluta e prevista e finalizzata, è l'ideale evidentemente.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Dialoghi tra idioti funzionali.

 

- Forse sto facendo un esperimento.

 

> Ovvero?

 

- Stavo pensando, se non scrivere fosse come trattenere il respiro, per qualcuno/a.

 

> Evidentemente non per te. Altrimenti saresti morto/a a quest'ora, giusto?

 

- O se trattenere il respiro fosse come scrivere.

 

> Qui ti ho perso.

 

- Buon per te, probabilmente. Io mi sono perso/a da quando sono nato/a.

 

> Ed è stato un buon per te?

 

- Non l'ho ancora deciso.

 

> Quindi l'esperimento ha decretato che non scrivere non è come trattenere il respiro.

 

- Non è un vero esperimento. Non c'era una tesi teorizzata fin dall'inizio. Al massimo una suggestione posta come domanda, forse.

 

> E la risposta...

 

- Ancora vacante, direi. O in vacanza direttamente forse. Senza intenzione di degnarsi di tornare, immagino. Se esiste. Comunque, immagino si potrebbero scrivere un sacco di domande e un sacco di risposte.

 

> Così come un sacco di altre cose. A che pro?

 

- Formulare domande e/o risposte, o scriverle?

 

> Entrambe...?

 

- Beh, insomma. Ci sono tutte quelle quisquiglie, a proposito di avere risposte a domande che non si aveva posto, o domande per cui non si hanno risposte.

 

> Stai parlando della... condizione umana, tipo, ha ha.

 

- Addirittura.

 

> Forse, perché no? Voglio dire, anche noi stiamo procedendo per domande e risposte. Potrebbe essere la natura possibile di un dialogo.

 

- Sembriamo anche bravi/e a procedere senza l'obbligo di rispondere a domande o di domandare delle risposte.

 

> Già. Non sono più sicuro/a che questo si possa definire un dialogo.

 

- Ad ogni modo, quante persone sembrano stare parlando, quando in realtà si stanno scambiando monologhi, tranne che non è nemmeno scambiarseli, perché dopotutto parlano da soli... anzi, nemmeno quello a volte. A volte pretendono di stare parlando con se stessi, ma di fatto stanno parlando come in una conversazione con qualcun'altro/a, ma in realtà non stanno nemmeno ascoltando o rispondendo all'altra persona. Dunque...

 

> La domanda è perché le persone parlano?

 

- Probabilmente sarebbe una domanda azzeccata a riguardo di molte persone.

 

> Beh, immagino che... sentano il bisogno di parlare. Con loro stessi, con qualcun'altra/o, entrambe, ma non siano capaci di farlo.

 

- O soffrono di una tempesta di interferenze.

 

> E' una possibilità concreta.

 

- Alcune persone hanno un linguaggio... programmato. O meglio, un copione a cui ritengono di doversi attenere. Nel momento in cui parlando con loro non lo rispetti, vanno in... corto circuito. Tuttavia, sono nella vita "reale". Dove si suppone non ci sia un copione.

 

> Ma c'è, per qualcuno/a. Qualcosa a che vedere con usanze, abitudini, luoghi comuni, convenzioni... trova il sinonimo che preferisci.

 

- Preferisco programmazione cerebrale. O del linguaggio. Probabilmente di entrambi. In un certo senso, parecchi esperimenti da parecchio tempo a questa parte sono finalizzati, consapevolmente o meno, a testare quanto si possa rendere l'essere umano una macchina. Efficiente, prevedibile, a comando esecuzione, la definizione di domanda e risposta perde il suo senso, se si interpone un processo di ragionamento che sembra... indesiderato in una macchina dopotutto, se non inquietante, nel migliore dei casi inutile e nel peggiore dei casi gravemente controproducente.

 

> Questo è il principio che scaturisce probabilmente da qualche esperienza per cui a forza di meccanizzare la vita si finisce per aspettarsi che l'umano interagisca coi suoi giochi meccanizzati rendendosi ingranaggio funzionale.

 

- Idioti funzionali, diciamo allora.

 

> Giusto. Un idiota inutile non serve. Ma un idiota funzionale, cioè che funziona come si vorrebbe, a comando reazione voluta e prevista e finalizzata, è l'ideale evidentemente.

 

- E perché non funzionale e basta?

 

> Immagino che il ragionare porterebbe prima o poi a chiedersi perché, e soprattutto per cosa, si sta funzionando. L'orizzonte si sposterebbe dalla funzionalità immediata a finalità e senso e chissà che altro.

 

- Ad ulteriori domande, insomma.

 

> E a risposte potenzialmente... non funzionali. Se non disfunzionali. Se non pericolose per il sistema di ingranaggi in generale. Tutto andrebbe in vacca insomma. Cortocircuiti, blackout, eccetera.

 

- Tuttavia, persino gli idioti hanno le loro domande.

 

> Noi potremmo esserne una dimostrazione, he he.

 

- D'accordo, e quindi...

 

> Quindi, le domande di un idiota, per quanto argute, accetteranno risposte per idioti, suppongo. Sono domande più prevedibili, o perlomeno è più prevedibile che risposte dare che siano... funzionali a mantenere come tale un idiota funzionale.

 

- Non fa una piega. Fila liscio come l'olio.

 

> E la macchina procede.

 

- Ho comunque l'idea che persino gli idioti funzionali abbiano domande che non trovano risposte. O forse trovano le loro risposte, ma le bollano come sbagliate in quanto non coincidono con... mhm, come definirlo? Sentire comune? Idiozia comune? Funzionalità comune?

 

> Comunemente accettata e approvata, immagino.

 

- Ecco, no, l'immaginazione. Aldilà delle domande e delle risposte, chiunque dovrebbe averla, giusto?

 

> Né più né meno che domande e risposte, forse dipende da quanto la si esercita. Sia in senso di esercizio, sia in senso di applicarla in qualche contesto.

 

- Dunque, ecco il controsenso. Se il cosiddetto progresso procede grazie all'immaginazione e al ragionamento, eppure si dota solo di ingranaggi idioti funzionali, che dovrebbero essere il più privi possibile di immaginazione, domande e risposte, e anche solo desiderio, spunto, spirito, istinto, necessità di esercitarle...

 

> L'autodistruzione, potrebbe essere l'epilogo.

 

- O macchine che girano in tondo. Con idioti funzionali che non se ne accorgono. Poiché quando chiederanno dove si va, e verrà loro risposto che si gira in tondo, essi lo accetteranno, e quando proveranno a immaginare di andare da qualche altra parte, l'uscire dal circolo (vizioso) li terrorizzerà.

 

> Qualcosa del genere, probabilmente.

 

- In altre parole, il principio di una macchina alimentata da idioti funzionali è di procedere in cerchio su se stessa finché...

 

> Non finirà di scavarsi la tomba, immagino. Una tomba circolare, in questo caso geometrico. Ma ogni forma ripetuta meccanicamente può andare bene per lo scopo, forse.

 

- Okay, quindi qual'è la domanda esattamente qui? O la risposta?

 

> Se dovessimo essere idioti perfettamente funzionali... direi che l'unica domanda è quale sia la forma in cui racchiudersi e da ripetere meccanicamente, qualsiasi, e letteralmente qualsiasi, cosa succeda. E la risposta sarà semplicemente quella forma. Fine della storia.

 

- Sembra una storia... tragicomica e noiosa, dopotutto. O forse inquietante.

 

> Oh, io credo proprio che lo sia. A tutti gli effetti.

  
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