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Dannazione – era
l’ennesima volta che mi svegliavo nel cuore della notte per quel sogno
ricorrente. Non poteva essere, ogni volta si concludeva come sapevo non fosse.
Rivivevo le lotte con quella stronza della LaRusso, perché poi? Perché mi aveva
sconfitto per ben due volte? Beh, al dire il vero, la seconda volta era stato
Miguel a fermarmi. Che rammollito, a stare con una come lei. Mi rigirai nel
letto e cercai di riprendere sonno, senza poi tanto successo.
~
Ehi- disse Miguel
raggiungendo Sam davanti scuola.
Ehi- sorrise in risposta la
ragazza guardandolo.
Tutto bene? Hai una faccia!
– disse circondandole un braccio intorno al collo.
Nottataccia, poi passa! Ho
preso un caffè, vediamo se fa effetto -disse circondando la sua schiena con un
braccio.
Dovresti prendere qualcosa
per dormire, tipo l’intruglio di mia abuela Rosa – ridacchiò guardandola.
Si potrei provarci- rise a
sua volta.
El Serpiente – disse Hawk
raggiungendoli.
Ehi bro – sorrise Miguel
vedendolo – Avuto qualche problema?
Macché, ricordati che so
difendermi! – sorrise.
Ragazzi possiamo non parlare
di questo? – disse Sam, ripensando al casino che ancora aveva a casa e di
quello che era successo nuovamente per colpa di Tory.
Ehi, Sam se vuoi una mano,
per ripulire casa, conta su di noi – disse Chris arrivando davanti a loro con
Bert e Mitch.
Grazie ragazzi, davvero,
adesso vado in classe – Sam aveva già intravisto Tory in lontananza e voleva davvero
evitare di incontrarla.
Che hai? Non ne hai
abbastanza? – disse Kyler guardando Tory.
Sta zitto, rammollito. Sto
solo guardando la LaRusso, che ha ancora paura di me – ridacchiò appena.
~
Svegliati, Tory, svegliati –
il piccolo Luke stava scuotendo sua sorella da qualche minuto, perché era stato
svegliato proprio dal fatto che la stessa lo stesse chiamando, nel sonno.
Cosa? – Tory si svegliò di
soprassalto e lo guardò – Ehi stai bene? – si passò l’avambraccio sulla fronte
sudata.
Mi chiamavi nel sonno, hai
fatto un incubo, sorellona? – la guardava assonnato e un po’ spaventato.
Uhm no, va tutto bene
piccolo! Vieni qui, dormiamo insieme – sorrise sdraiandosi nuovamente e
accarezzandogli i capelli scuri.
Sicura di stare bene? –
chiese girandosi verso di lei.
Sì, Luke sto bene,
tranquillo – sorrise.
No, perché stai tremando –
si strinse alla sorella e appoggiò la testa sul petto dell’altra, che continuò
ad accarezzargli i capelli.
Adesso passa con le tue
coccole -Tory chiuse gli occhi, ma neanche quella notte dormì più.
~
Hawk, hai visto Tory? Ha una
faccia! – disse Miguel guardando verso il gruppetto dei loro vecchi compagni di
dojo.
Beh, vedo le sue occhiaie di
qui, sembrano quelle di Demitri, quando gioca tutta la notte alla PS –
ridacchiò.
Vedi che te l’ho già tirato
un calcio Eli – disse risentito il ragazzo.
Fortuna, Demitri – ridacchiò
il ragazzo con la cresta.
Ehi, che fate? – disse Sam
sedendosi accanto a loro, mentre riponeva il vassoio sul tavolino alla mensa
all’aperto.
Ehm, niente – sorrise Miguel
dando completa attenzione alla sua ragazza.
Vi saluta Aisha – sorrise
mentre giocherellava con la forchetta nel piatto, i ragazzi ricambiarono.
Io vado, il signor LaRusso
mi vuole far lucidare il pavimento del dojo, me lo merito – sorrise Hawk
– E Sam, io dico che dovresti parlare con Tory, da persone civili.
Ma sei matto? – chiesero
insieme gli altri ragazzi.
Perché lo dici? – chiese la
ragazza.
Beh, non ti toglie gli occhi
di dosso – ridacchiò e Miguel lo guardò male.
Il gel ai capelli ti da alla
testa, cretino – disse il ragazzo ecuadoregno.
Però aspetta che ci sia io,
così almeno mi godo lo spettacolo di un terzo round tra voi due – rise ancora.
Sì, Miguel ha ragione,
cambia gel – disse Demetri mentre lo mandava via a calci affettuosi – Vado ho
laboratorio di chimica.
Si salutarono, anche Miguel
rientrò e in tutto il giardino rimasero sole Sam e Tory. La castana sospirò e
guardò l’altra, non perché la fissasse, notò le sue occhiaie, sperò non stesse
male per le botte che si erano date. Si incamminò verso di lei, con una fifa
nera, ma tanto sapeva difendersi, non aveva più paura di lei.
Ehi – sorrise sedendosi poco
distante.
LaRusso, che vuoi? – si
voltò scontrosa.
Volevo sapere come stessi,
non sembra tu sia bene – la guardò attentamente. Per quale motivo non lo
sapeva!
Non sono affari tuoi – disse
alzando lo sguardo su di lei mettendosi in piedi, barcollò e Sam fu lesta a
sostenerla.
Tory, stai bene? – la guardò
negli occhi erano lucidi.
Levami le mani di dosso – si
scostò bruscamente e perso quel sostegno, perse l’equilibrio svenendo.
Tory, oddio – Sam si chinò
al suo fianco.
~
Aprendo gli occhi, fu
colpita da quel fascio di luce, e richiuse gli occhi: Dannazione – disse
cercando di mettersi seduta.
Nichols, stia giù ha avuto
un calo di zuccheri – disse l’infermiera scolastica.
Sto benissimo – disse guardandola
male – Chi mi ha portato qui?
I tuoi amici, sono qui fuori
– disse indicandole oltre la tendina.
Non sono miei amici… -disse
e vide spuntare Miguel.
Che diamine vuoi? – disse
scocciata voleva mettersi in piedi, ma le girava la testa.
Adesso te ne torni a casa, e
riposi, quanto tempo è che non dormi? – chiese l’infermiera.
Non sono affari suoi! Non
tutti hanno paparino che guadagna – disse vedendo apparire la LaRusso.
Bastava un semplice grazie –
sbuffò l’altra – Forse avrei dovuto lasciati sulla ghiaia del giardino.
Sam – disse contrariato Miguel
– Ti ha portato lei fin qui! Io sono arrivato due minuti fa! Ha ragione però sei
un’ingrata.
Tory guardò Sam, e una fitta
le colpì la testa: Dannazione queste luci devono essere così forti?
Ragazzi qualcuno la può
accompagnare a casa? – chiese gentilmente la donna.
Miguel e Sam si guardarono,
e la castana sbuffò: Certo la riaccompagno io! – disse sorridendo alla donna,
ma non degnando di uno sguardo Tory.
Uscirono di lì poco dopo e
camminarono in silenzio verso la macchina della LaRusso.
Sbrighiamoci con questa
pagliacciata – disse continuando a guardare l’infermiera che l’aveva
accompagnata in carrozzina fin lì.
Riposo, Nichols, in tre
giorni, con cambieranno le pareti di questa scuola – disse perentoria.
Non vi ammazzate in macchina
okay? – disse Miguel mentre chiudeva la porta di Sam, Tory era già a bordo,
stravaccata sul sedile.
Se lei sta buona – rispose
Sam e mise in moto.
Ovviamente nessuna proferì
parola, ma data la radio accesa tennero il ritmo della canzone, Tory
tamburellando le mani sulle ginocchia, mentre Sam sul volante.
Ecco qui- disse Sam
arrestando la macchina nei pressi di casa di Tory -Hai bisogno di una mano?
-chiese incerta.
No, me la cavo da sola, sono
dieci passi – disse scendendo lentamente. Chiuse la porta e poi si affacciò al
finestrino: Grazie LaRusso, non dirlo in giro! – disse andando via.
Prego…-era rimasta stupita
che glielo avesse detto.
~
-Sei ancora viva? – scrisse
Miguel, in un messaggio a Sam.
-Si sono viva, non abbiamo
neanche parlato- ammise la ragazza rispondendo.
-Pensavo di dovervi separare
di nuovo. Quindi neanche una parola? –
-Mi ha detto solo grazie-
decise di non dirgli dell’avvertimento.
-Secondo me sareste amiche,
se non ci fosse tutta questa faida-
-Miguel lascia stare-
scrisse poi aggiunse- Ti va di uscire un po’? –
-Certo, passo per le 20-
~
Tory, sicura di stare bene?
– chiese la madre guardandola in viso.
Sì, mamma tranquilla –
sorrise.
Non hai mangiato nulla –
disse ancora.
Non ho molta fame – disse
mentre iniziava a sparecchiare – Lo porto domani a scuola tranquilla! -le
accarezzò una spalla andando in cucina. I sogni adesso erano immagini ad occhi
aperti e odiava quella situazione, odiava Samantha LaRusso, perché sapeva fosse
tutta colpa sua. Da quando l’aveva vista la prima volta al club, poi aveva
baciato Miguel, poi le due lotte. Ne aveva piena le tasche di lei. Dopo aver
pulito tutto, se ne andò a dormire, o almeno ci provò, senza successo.
~
Oh, allora sei viva –
Demitri la guardò per bene – Non vedo segni di colluttazione! – disse
osservando Sam.
Piantala Dem – disse
scostandosi.
Non sarai mica diventata
amica di quella- disse guardandola.
Non dire sciocchezze – no,
non avrebbe detto niente di quello che era successo il giorno prima, a Tory. O
la faida, come la chiamava Miguel non sarebbe mai finita.
Una settimana dopo…
Quindi adesso vai a
spifferare i fatti miei? Eh LaRusso? – disse una seriamente incazzata Tory.
Cosa? – erano nel giardino
della scuola – Io non ho detto un bel niente! – rispose Sam, guardando prima
lei e poi Miguel, che scosse la testa.
E chissà come mai, tutti
sanno che mi sono sentita male…- disse trucidando con lo sguardo chi glielo
aveva riferito. E poi la ragazza di fronte a sé.
Tory senti davvero, non ho
detto niente -continuò Sam.
Non inizieremo una nuova battaglia
intenso? – disse Miguel mettendosi in mezzo alle due.
Levati Miguel – disse Tory
guardandolo male.
Miguel, tu non centri nulla,
è una cosa che è iniziata per colpa mia – ammise Sam.
Oh, finalmente lo ammetti –
disse la biondina.
Sì, però finiamola oggi…vuoi
combattere? Bene eccomi qui!
Non qui, al campo di
football, sole io e te – disse Tory e se ne andò come era arrivata.
~
Dico ma sei ammattita? –
disse Demitri.
Peccato non voglia il
pubblico la Nichols – disse Hawk.
Sam, come ti è saltato in
testa? Ci andrò io e la finiremo, è anche colpa mia, anche io ho risposto al bacio.
Quindi è vero…-disse
Demitri.
Sei tonto allora -gli
rispose Eli.
Ho iniziato io la faida e io
la chiuderò, non ho più paura di Tory! – disse e si allontanò a grandi passi.
~
Oh, allora la sai mantenere
la parola – disse strafottente Tory vedendola scendere dagli spalti.
Ti ripeto che non sono stata
io, piuttosto, guardati le spalle dalle persone di cui ti circondi – disse.
Aveva notato come se la ridevano Kyler e il suo amico Brucks.
Che vorresti dire? – disse
lasciando lo zaino per terra.
È stato uno dei tuoi amici
del Cobra Kai, io non ho parlato, e non per l’avvertimento che mi avevi fatto.
Ma perché so come si sta a non sentirsi bene – ammise.
Io sto benissimo – digrignò
i denti.
Certo e io dormo su sette
materassi – sorrise appena.
Beh, sei la principessa sul
pisello, ci sta – ma come le veniva in mente di fare una battuta, senza essere
tagliente.
Tory, davvero non voglio
combattere, sono stanca di questa storia. Io ti chiedo scusa per il bacio a
Miguel, non dovevo, ero brilla, è vero, non sono giustificata, non l’ho fatto
intenzionalmente – ammise.
Certo dicono tutte così
LaRusso – disse provando a colpirla, ma Sam si scansò.
Certo civilmente con te non
si può fare proprio un bel niente – disse provando a colpirla a sua volta.
Iniziarono una lotta, senza mai colpirsi molto forte, finirono sotto gli
spalti, dopo essere cadute. Rialzandosi si guardarono per un lungo istante, ma
Tory l’atterrò con un calcio, fermandola con un braccio sul petto, pronta a
colpirla, ma quella fitta alla testa, le impedì di farlo. Si scostò appena, ma
poi afferratala con l’altra mano dalla giacca, impresse le labbra su quelle di
Sam. Le mosse appena, poi si staccò come scottata e andò via senza dire nulla,
neanche una minaccia, nulla.
Sam dal canto suo rimase
senza un filo di voce, incapace di muovere un muscolo, come se l’avesse colpita
in pieno stomaco, o immobilizzato gli arti.