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Autore: Merry brandybuck    15/02/2021    0 recensioni
Piccola premessa: Anche se so che Gil-Galad è registrato come discente di Finarfin, mi sono presa la licenza poetica di renderlo un nipote di Fingolfin.
Comunque, ecco a voi come un errorino dei Valar può generare un casino di proporzioni bibliche ( più o meno) e dare alla luce un sacco di problemi
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Figli di Fëanor, Fingon, Gil-galad, Maedhros
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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La folle nascita di Gil-galad 

 

Capitolo 1: un piccolo incidente

 

… I Valar erano finalmente riuniti per discuisire sui problemi che si erano riscontrati nel lungo periodo di tempo in cui non si erano visti e che avevano afflitto i popoli sotto il loro controllo: “ Bene ragazzi, che c’è all’ordine del giorno ?” chiese Súlimo “ Siamo in bilancio negativo con le nascite degli individui a noi sottoposti” disse Vana, con la sua vocina flebile; il signore delle acque si strinse il setto nasale “ Parla in un linguaggio a noi comprensibile, di grazia” sussurrò stancamente “ Intendevo farvi presente che la popolazione dei Primogeniti sta avendo nascite molto minori a quelle previste”: stavolta fu Orome ad avere dei problemi in fatto di comprensione “ In che senso ?”. Tulkas sbuffò, infastidito “ Quel vecchio bacucco del nostro babbo ha ciccato nel fare i conti, ecco cosa !” esclamò continuando a dondolarsi sullo sgabello; il volto di Irmo si fece viola “ COME TI SEI ARROGATO IL DIRITTO DI CHIAMARE COSÌ IL NOSTRO SIGNORE ?!” ululò: l’altro gli rispose sprezzante “ Senti bell’addormentato nel bosco, vedi di andare all’inferno” “ Vi accompagno io !” Mandos era raggiante; in qualche attimo il Grande Consiglio dei Signori dell’Ovest mutò nella Grande Rissa dei Signori dell’Ovest. Amân, noto per non vederci un tubo, si consultò con la consorte per capire ciò che stava succedendo; si ritrovò in piedi ad urlare di smetterla di fare i bambinoni e di rimettersi col fondoschiena incollato alle sedie, unico modo per evitare spargimenti di sangue: si susseguì un silenzio tombale, rotto da Yavanna: “ Io avrei una soluzione: tempo fa, ho ideato un canto magico alla fertilità in caso di emergenze di questo tipo; ci sarà utile per aumentare le gravidanze” sfoggiava un sorrisetto trionfante. Il foglio di pergamena venne fatto girare fino nelle mani del Re; questi dovette stringere le palpebre e avvicinarselo alla faccia per leggerci qualcosa: “ Tesoro, però, comprateli dei dannatissimi occhiali, che stai diventando cieco come una talpa” commentò Bridil “ Guarda che Aulë te li farebbe a gratis” sapeva perfettamente che l’Ainur si sarebbe tirato il maglio sulle rotule, pur di non acconsentire alla richiesta. Senza indugiare troppo su questo piccolo particolare, i Rodyn si misero di buona lena a cantare la melodia; circa a metà, Heskil stonò in modo atroce: tutti si fermarono a guardarla storto “ Oddio, mi spiace tantissimo !” si scusò lei, con i lucciconi agli occhi e il labbro tremante. Scattò il panico: i presenti si affannarono a cercare dei fazzoletti, mentre Este declamava a gran voce “ CODICE ROSSO: NIENNA NON DEVE PIANGERE !” In tutto il marasma generale, Palúrien si attaccò alle gonne del suo signore “ Abbiamo fatto un casino enorme !” esordì ella “ Ma che vuoi che sia ! Adesso abbiamo cose più serie a cui pensare: quella roba la possiamo rifare più tardi…” le rispose lui, allarmato da tutt’altro; lei puntò i pugni sui fianchi “ Beh, si da il caso che il leggendario artefatto funzioni a dovere solo se si verifichino la completezza e la correttezza della canzone ! Quindi abbiamo lasciato a piede libero un incantesimo di concepimento menomato; per farla breve, abbiamo appena dato la possibilità a, letteralmente, CHIUNQUE di portare in grembo un figlio !” L’altro ebbe quasi un infarto e dovette accasciarsi sul suo trono: “ Mi stai, dunque, dicendo che adesso uno qualunque degli Elfi potrebbe rimanere incinto da un momento all’altro ?” Al suo cenno affermativo, sbiancò e riuscì solamente a pronunciare poche parole: “ Mi sa che abbiamo fatto una cagata” … 

Intanto, in una cucina poco sopra Tirion

 “ Mhhhh, Ohh sì, Meraviglioso, Così, Perfetto, Continua, Ahhh” “ Fin’ molla quel cucchiaio e piantala di sussurrare al barattolo; dimmi ciò che le mie orecchie vogliono sentirsi dire” “ Mae sarò sincero: la composta di lamponi che fa tua madre è una cosa fenomenale !” “ E afrodisiaca; su, andiamo di sopra” … 

La storia che sto per narrarvi ha il suo inizio in quel fantastico regno che era il Reame beato di Valinor nei giorni in cui i due Alberi crescevano ancora alti e indomiti; era una splendida giornata soleggiata e calda, perfetta per intraprendere una bellissima ed avventurosa battuta di caccia tra ragazzi: infatti era proprio quello che Aredhel avrebbe fatto oggi. Si era già vestita, preparata ed era scesa al pian terreno; lì aveva incontrato suo fratello Turgon e il “ piccolo” Argon pronti a partire: entrambi avevano indossato dei completi comodi, pantaloni e blusa da lavoro, blu notte decorati con lo stemma della casata ricamato in filamenti argentati. La chioma del secondogenito era acconciata in un mezzo-raccolto, mentre il minore portava i capelli in una coda alta, entrambe pettinature adatte all’attività fisica prolungata;  nel frattempo che la giovane stava andando in cucina a prendere un po’ di carne essiccata che i suoi genitori avevano lasciato loro per il viaggio, si stupì di vedere solo due piatti nell’acquaio e di scorgere la colazione di Findekano rimasta sul tavolo: ciò l’allarmò perché il maggiore era quel tipo di persona che ha  sempre una fame boia e raramente salta un pasto. Il silenzio che aleggiava per casa le fece venire un brutto presentimento e corse dai giovanotti: “ Ehi, avete visto Fingon per caso ?” chiese; in risposta ricevette dei cenni di diniego col capo e due occhiate preoccupate. Turukano si lanciò su per le scale ad una velocità tale che sembrava volasse, Irissë saliva quattro gradini alla volta e, infine,  Arakano praticamente si arrampicava sul corrimano; arrivarono in corridoio e udirono dei conati provenire dalla stanza del fratellone: “ Oh nonononononono” mormorò la donna, già intuendo quello che stava accadendo lì dentro. Ancora titubanti afferrarono la maniglia e strattonarono la porta; davanti a loro si presentò una scena spaventevole: il corvino era inginocchiato sul pavimento, spettinato, stravolto, mentre con una mano si reggeva lo stomaco e con l’altra si tappava la bocca per evitare di rimettere sul parquet “ PER LA BONTÀ DI ERU, FIN’ !” Gli altri eredi di Fingolfin riuscirono a spostarlo fino nel disimpegno con non poche imprecazioni e il Saggio ( si fa per dire) usò tutte le sue doti in fatto di retorica: “ Va tutto bene ?” Nessuno può dire che con questa domanda non si sia meritato il “ Crepa” che il parente gli ha indirizzato; la sorella prese un catino e gli diede una mano a non sporcare “ E meno male che non hai fatto colazione” commentò lei con un tono a metà tra lo schifato e il compassionevole. Dopo una mezz’oretta buona, il primogenito si fu ripreso più o meno ( per darvi un’immagine sembrava che fosse appena stato investito da un TIR di quelli con l’adesivo di padre pio appiccicato al cruscotto) e con unanimità decisero di rimandare la gita e di raccontare l’accaduto alla madre e al padre appena essi fossero tornati dalla grande magione del nonno Finwe. 

 

Erano passati un paio di giorni dallo spiacevole evento e tutto era tornato quasi alla normalità: Fingolfin era stato abbastanza comprensivo col figlio e gli aveva concesso un piccolo lasso di tempo per riposarsi e di riprendersi ( di conseguenza era stato riempito di male parole dagli altri ragazzi, carichi di lavoro come muli alpini da soma) mentre Anarië e si era occupata del fatto che il suo “ bimbo cresciuto” stesse al caldo e ricevesse tutte le cure necessarie. Se a tutti era sembrato un episodio che era normale potesse accadere in modo sporadico, alla Dama Bianca sembrava ci fosse qualcosa che non andava ( un po’ come quando dei parenti ti regalavano Super Mario ma ti rendevi conto di non avere la Nintendo): loro erano Noldor, il grande Dio Ilùvatar li aveva progettati appositamente per essere resistenti alla vecchiaia e alla malattia, quindi se suo fratello stava male c’era un problema ! Comunque, oggi il nostro mistico sospetto si sarebbe dovuto incontrare con il cugino Russandol e lei lo avrebbe seguito, fregandosene di tutte le normative sulla privacy che Manwë aveva promulgato dopo essere stato letteralmente perseguitato da Varda. La mattina era mite, anche se leggermente nuvolosa, e il Valoroso si era fasciato in un manto scuro per poi uscire, guardingo; la sorellina si apprestò a seguirlo: il moro continuava a evitare le strade affollate, guardarsi le spalle e fare percorsi complicati per far sì che nessuno potesse stargli dietro, ma non aveva pensato al fatto che l’altra era una cacciatrice e sarebbe riuscita a stargli attaccata ai talloni, anche se ci fosse stato un nebbione da tagliare col coltello. Quando il ragazzo giunse nel boschetto che cingeva come una cintura la costa del regno dei Valar, iniziò ad ansimare e dovette appoggiarsi ad un tronco di un latifoglie per rimanere in piedi; nel piegarsi per riprender fiato, lo scampolo di stoffa in cui si era avviluppato iniziò ad aprirsi, lasciando intravedere all’unica presente uno spettacolo alquanto bizzarro: da sotto la camicia, il petto del giovane era abbastanza gonfio, quasi da somigliare a quello di una ragazzina appena adolescente, e sembrava essere stato avvolto dentro a delle bende per nasconderlo agli sguardi indiscreti. “ Non dovrebbe essere così” disse lei sottovoce “... ma forse l’esercizio fisico ha aiutato” credo si sia capito che nessuno brilli proprio per intelligenza in quella famiglia; intanto il parente si era rimesso in cammino ed era quasi arrivato alla spiaggia dorata: la minore si avvicinò tanto quanto lo spazio le consentiva, rimandando comunque nascosta tra le frasche ma ad una distanza tale da poter sentire uno qualunque dei discorsi che i due avrebbero fatto, mentre il più grande si sedette con innata compostezza sul terreno. Dovettero attendere un bel pezzo prima di poter vedere l’alta figura di Maedhros sbucare da un sentiero laterale: era scompigliato, disordinato, con i lunghi capelli ramati al vento, le vesti spiegazzate, il fiatone, ma nonostante ciò si avvicinava cheto cheto come se avesse finalmente trovato le soluzioni a tutti i suoi problemi nel semplice atto di incontrarsi col migliore amico “ Fin’, meravigliosa giornata, nevvero ?” esordì giovialmente, ma si bloccò appena lo vide lì in terra ed ebbe un colpo “ Tutto bene ?” chiese, affiancandosi al corvino e stringendogli le spalle; l’altro annuì placidamente “ Mi mancava sentirti: la tua pelle, non riesco a farne a meno” sbuffò subito dopo, tuffandogli la testa nell’incavo della spalla: nel frattempo che il fulvo tentava disperatamente di staccarsi il compagno dall’arto, l’occulta stava riflettendo sul modo così lascivo con cui il fratello si era lasciato andare. Non era da lui essere così rilassato, anche se adesso questo fatto non era così importante: era molto più  interessante guardare la “ lotta” che i due morosi stavano facendo “ Ma sei diventato scemo ?!?” sbraitò l’Alto “ Potrebbe vederci chiunque” venne subito zittito da un bel paio di labbra carnose che si posarono sulle sue; appena si staccò da quel lungo bacio per prendere un respiro, la sua voce si addolcì: “ Eppure mi manchi anche tu; potremmo andare a casa mia, mangiare con gli altri ragazzi e poi passare il pomeriggio noi due, soli soletti, nella mia stanza …” adesso erano entrambi sdraiati in terra, abbracciati e stavano coccolandosi, intanto che si sussurravano frasi porche nelle orecchie ( cose che probabilmente la giovane non avrebbe mai voluto udire, per evitare quei traumi che dovette cancellare tempo dopo con numerosi anni di psicanalisi). Dopo circa mezz’ora d’appostamento tra le foglie, la giovine non aveva ottenuto alcun risultato se non una sciatica lombare e il fatto di essersi sporcata tutta la mise di fango; iniziò a scervellarsi per trovare una soluzione più comoda, in modo da coniugare comodità e spionaggio ( sì lo so che ve lo aspettavate, ma Aredhel non si è ancora trasformata nella bambina del Buondì Motta) e, infine, giunse ad una conclusione più che modesta: sarebbe andata a casa dei Feanorians, così che il suo migliore amico Celegorm non solo le avrebbe offerto il pranzo, ma anche le avrebbe dato la possibilità di origliare le conversazioni dei due innamoratini con tutta la calma del mondo e senza mal di schiena. In più si sarebbe divertita un sacco a passare del tempo con Ce’ce e i suoi fratelli ( per fortuna la buonanima di Tolkien ha scritto solamente dei nomi ufficiali e non dei soprannomi dei personaggi se no il clima epico del libro sarebbe andato in fumo); si mosse a carponi fino al limitare della vegetazione e poi si mise a correre verso la sua meta: nel frattempo che si precipitava iniziò a pensare a cosa gli fosse preso al Valoroso per retrocedere alla situazione di parecchi anni prima, quando era un adolescente in piena crisi ormonale, che litigava con i suoi genitori tutto il giorno, tutti i giorni. Ricordava ancora le ore passate ad ascoltare i suoi fratelli che strepitavano per motivi futili, come ad esempio un calzino fuori posto, un’occhiata sbagliata quando erano a pranzo oppure una parola di troppo a lezione; rammentava pure gli scatti d’ira che le facevano tanta paura e che la facevano scappare tra le braccia del cuginone Kano, che la stringeva fino a che non smetteva di tremare, le offriva la merenda e poi la riportava dalla mamma: lui era sempre stato un tenerone e di buon cuore. Passò un quarto d’ora a viaggiare a velocità sostenuta, fino a che non vide la grande dimora che splendeva alla luce del giorno: andò dritta al portone e bussò con convinzione; sentì una finestra aprirsi, qualcuno guardò giù dal balcone e poi si udirono dei passi che scendevano le scale. In una frazione di secondo la porta si aprì...

La tana della scrittrice 
Ciao a tutti ! Come state ? Presumendo che si sia capito che stravedo per la ship Maedhros-Fingon ( se esistessero realmente vorrei essere loro figlio XD) spero che la mia idea per questa storia vi piaccia; sono entusiasta e non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo ! Non essendoci cose da spiegare per questo capitolo vi saluto: mi scuso per eventuali errori nel testo o se non è stato di vostro gradimento.
Saluti e baci hobbit 

Merry 

 

   
 
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