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Autore: Pozzi9    17/02/2021    2 recensioni
Quando ti stacchi dalle sue labbra, sono le lacrime che le continuano a sgorgare sulle guance che ti colpiscono di più, come fiumi che scorrono all'inverso diretti alle colline delle sue gote. Partite da un mare immenso e verde che hai sempre amato. Un mare che hai sempre cercato di navigare come un capitano ma che alla fine ti ha reso naufraga.
Ti chiedono perdono. Per cosa, ancora non riesci a capirlo.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ultima Danza

Il dolore non è la prima cosa che percepisci, no.
Quando ti stacchi dalle sue labbra, sono le lacrime che le continuano a sgorgare sulle guance che ti colpiscono di più, come fiumi che scorrono all'inverso diretti alle colline delle sue gote. Partite da un mare immenso e verde che hai sempre amato. Un mare che hai sempre cercato di navigare come un capitano ma che alla fine ti ha reso naufraga.
Ti chiedono perdono. Per cosa, ancora non riesci a capirlo.
"Mi dispiace, Amore. Mi dispiace." E' l'unica cosa che continua a mormorare come una cantilena.
Non riesci a capire, provi a fare mente locale degli ultimi concitati minuti.
Stavate facendo ritorno alla vostra tenda, alla conclusione di una battaglia estenuante, sollevate di poter dire di essere ancora lì e stringervi mano nella mano. Molti dei vostri non hanno avuto la stessa fortuna.
Varcata la soglia, vi stava aspettando un uomo. Un riflesso fulmineo e il rumore della lama che si fa strada nella carne. Il manico di un coltello da lancio che fuoriesce dalla sua spalla e scatti. Ti lanci addosso a quest'essere che ha osato rovinare questo fugace attimo di pace, con tutta la rabbia e la frustrazione che questa guerra ti ha lasciato. Una fitta all'addome ti obbliga a fermarti.

 
Osservi la scena che ti si presenta davanti agli occhi al rallentatore, quella chioma leonina che si avventa sull'attentatore e il guizzo di uno stiletto che compare in mano all'uomo. Anni di pratica danno il loro frutto e con un solo, fluido movimento recapiti il coltello, che fino a pochi istanti prima adornava la tua spalla, al suo legittimo proprietario. Ma tu non sbagli mira e affonda nella carne tenera della sua gola.
Un'ondata di sollievo ti scorre nelle vene finché non ti volti a osservare la tua compagna e noti con sgomento il suo ventre, e quell'enorme macchia rossa chi si va allargando sulla maglietta.
Due pozze azzurre come il cielo ti osservano con sguardo smarrito. Ha capito che qualcosa non va, ma lo shock e l'adrenalina non gli permettono di percepire alcun dolore.
Un tremito alla gamba e cede. Riesci a recuperarla prima che caschi rovinosamente a terra.
Ti guarda spaventata quando nota le lacrime che fanno capolino sul tuo volto.
La baci. La baci perché smetta di piantarti quei due pezzi di cielo in volto, perché la smetta di sanguinare tanto, perché la smetta di morirti così inutilmente tra le braccia.

 
 
Ed improvvisa arriva la verità. Non è come te la immaginavi. Pensavi che morire fosse un processo molto più spettacolare. Magari in battaglia, in mezzo al clamore e all'anonimato di un avvicendarsi di vite senza eguali. E invece ti ritrovi sdraiata qua, con il ventre squarciato tra sangue, merda, lacrime e fango, a osservare il volto dell'unica persona che tu abbia mai davvero amato. Quegli occhi hanno capito, anche se ancora si aggrappano a una flebile e malata speranza.
Continua a stringerti, come se stesse cercando di tenere un aquilone in una tempesta, affidando a queste braccia le parole di un'ancora inconsapevole addio, troppo doloroso perché sia reso palese da futili, umani, suoni.
Senti che le forze si assottigliano. I granelli di questa clessidra scorrono veloci e la riserva si fa orma scarsa.
Allunghi una mano ad accarezzarle la guancia.
"Non riesco a essere ordinata neanche nella morte" le dici, osservando la striscia di sangue che le hai lasciato. La risata ti rimane in gola, soffocata dal dolore.
Questo sembra ridestarla dal suo torpore, alla ricerca di aiuto. Tenta di tamponarti la ferita in un tentativo disperato di legarti ancora un po' a questo corpo di carne e sangue. Illusione.
All'angolo della tenda noti tuo padre, ti osserva. Ti è venuto a prendere per l'ultimo tratto.
Ripensi alla promessa che avevi fatto a questa donna guerriera ormai due anni fa, e a come ormai ti ritrovi costretta a romperla. Quella casetta fuori da Polis e la tranquillità di una terra rifondata su nuovi valori, la guerra ormai alle spalle e voi due, mano nella mano, a osservare il sole calare su una città ormai in pace. L'immagine si dissolve e si mescola a due occhi verdi e profondi, incrinati e spaventati.


 
Una lacrima scende fugace a irrigare una gota ormai pallida. Sai a cosa sta pensando e la consapevolezza che quelle immagini, che hanno inondato anche i tuoi sogni in mille notti passate insieme, siano ormai rilegate al mondo onirico, ti spezza definitivamente.
Ti sdrai di fianco a lei, fronte contro fronte e la baci. Non fai più nessuno sforzo a mantenere le lacrime nelle dighe dei tuoi occhi. Il pianto di un'anima che si vede costretta a essere spettatrice troppo presto, del trapasso della gemella. Anche se sai che questa non è la fine e che ritornerete a incontrarvi in altre decine di vite, il tuo cuore piange a vederla scivolare via così. Ineluttabilmente. Pezzo a pezzo.
E in quelle poche frazioni di spazio che vi separano, passano le immagini e le emozioni di una vita che era ancora tutta da vivere.
La baci, con la forza e la disperazione di volerti imprimere a fuoco la sensazione.
"Ti prego, ... "


 
"... ho bisogno di sentirla dalle tue labbra un ultima volta". Ha capito.
Appoggia le labbra sulla tua tempia e poi si avvicina all'orecchio per sussurrarti poche dolci parole, pregne di rabbia e di amore, intrise di tutta l'essenza di Lexa kom Trikru.
"In peace, may you leave this shore ... " un ultimo fiato ti esce dalla bocca.
"... In love, may you find the next ... " Ti alzi, e con uno sguardo chiedi a sorella Morte di concederti qualche secondo ancora.
"... Safe passage on your travels ... " Vi osservi. Lei e l'involucro che ha tenuto la tua energia fino a pochi istanti fa.
"... Until our final journey to the ground." Senti finalmente la pace, la leggerezza pronta a portarti via.
" May we meet again, Clarke kom Skykru. Ti amo."
Con queste parole nelle orecchie prendi la mano calda e accogliente di sorella Morte. E come un tiepido venticello, carezzi per l'ultima volta il volto della tua amata.



 
Spero sinceramente sia stata una buona lettura, era davvero da molto che non scrivevo qualcosa.
Ringrazio chiunque sia arrivato a questo punto.
Sarei molto grato a chi mi lasciasse una recensione.
Buona vita!
Pozzi9
 
   
 
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