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Autore: Eri1415    17/02/2021    1 recensioni
Alexandra è una giovane ragazza brillante, dopo l'università ha deciso di lavorare all'interno di una Casa Editrice come Social Media Manager ed è stata assunta dalla Rainbow. In quel luogo ha conosciuto Catherine, la sua migliore amica.
Cath è sempre in cerca di nuove avventure e di nuovi ragazzi, Alex invece non ne vuole sapere assolutamente nulla.
La Rainbow ha finalmente fatto un colpaccio, è riuscita ad aggiudicarsi il manoscritto del famoso autore di Thriller Sebastian Scott, ma al momento della firma Sebastian chiede all'interno del contratto una clausola molto particolare e per non perdere l'autore sarà Alexandra a farsi carico di questo compito, nonostante trovi che Sebastian, dietro ai suoi sorrisi maliziosi, sia antipatico fino al midollo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Tamburellavo la penna sulla scrivania di fronte a me, era un gesto che facevo quando ero particolarmente nervosa e quel giorno lo ero parecchio.

L'immagine che stavo cercando di editare mi stava dando parecchie grane, avevo scattato la foto in esterna il giorno prima e sembrava essere venuta parecchio bene, ma il libro continuava ad essere in ombra.

Chiusi photoshop con uno sbuffo e mi alzai dalla sedia cercando di sgranchirmi le gambe.

Alzai gli occhi verso l'orologio, cavolo era già mezzogiorno, avevo passato la bellezza di due ore cercando di definire il post da pubblicare sul social dell'azienda oggi. Continuando così non avrei combinato niente tutto il giorno Mi stropicciai gli occhi, forse un caffè avrebbe aiutato.

Uscì dal mio piccolo ufficio a vetri e mi indirizzai verso la macchinetta del caffè, si trovava al centro di un salottino usato dai pochi dipendenti per rilassarsi durante le pause intermedie o il pranzo.

Era un luogo confortevole, soprattutto per chi come me passava più ore sul posto di lavoro che a casa.

Lavoravo alla Rainbow publishing da tre anni, subito dopo aver finito il college avevo fatto richiesta nelle case editrici maggiori del paese per trovare un buon posto come Social Media Manager. Per un paio di mesi avevo ricevuto soltanto esiti negativi, la risposta era sempre la stessa: «cerchiamo persone con più esperienza.»

Mi ero scoraggiata e stavo per gettare la spugna e cambiare settore, quando una mail era comparsa sul mio Mac, il capo della Rainbow mi invitava per un colloquio nella sede della società.

Tra me e Dylan si era creata subito una forte sintonia, nonostante i miei timori iniziali, lui mi aveva messa a mio agio e mi aveva permesso di esprimere me stessa, mi aveva ascoltata e alla fine mi aveva offerto il posto.

Da quel giorno il nostro rapporto era diventato sempre più forte e adesso eravamo una bella squadra, costantemente in simbiosi.

«Ho bisogno di un caffè.»

Quella voce mi distrasse dai miei pensieri, alzai lo sguardo e mi ritrovai di fronte a due grandi occhi verdi assonnati. Sorrisi alla mia migliore amica.

«Ho giusto riscaldato la macchinetta, doppio?» domandai.

«Ti amo» rispose lei lasciandosi scivolare sul divano, scoppiai a ridere e scossi la testa. Andava più o meno tutti i giorni così, lavoravamo fino a mezzogiorno, mettevamo la testa fuori dall'ufficio e io le facevo un caffè.

Catherine era davvero adorabile, l'avevo conosciuta il primo giorno di lavoro e mi aveva fatta sentire immediatamente a mio agio, la sua simpatia mi aveva trascinato in un turbine emotivo da cui non ero più riuscita ad uscire. Ormai era da un anno che condividevamo lo stesso appartamento, vivevamo in simbiosi. Lavoravamo insieme, vivevamo insieme, uscivamo insieme.

«Stasera dopo il lavoro esco con un tipo» disse, le porsi il caffè e misi in moto la macchinetta per farne un secondo.

«Oh! Che tipo? È il succulento bocconcino che hai conosciuto al bar due giorni fa?»

Mi girai verso il suono di quella voce, il nostro capo, Dylan, era in piedi con le braccia incrociate e un sorrisetto malizioso dipinto sul volto.

«O il benzinaio con cui hai flirtato ieri?» domandai ridacchiando, prendere in giro Cath era il nostro sport preferito.

«Siete delle persone crudeli. Nessuno dei due, l'ho conosciuto oggi su un app di incontri» mormorò mostrandoci il suo telefono come se fosse un trofeo.

Lanciai un'occhiata a Dylan e insieme scoppiammo a ridere. Il nostro capo era principalmente un amico, aveva una predilezione per il genere maschile, a detta di Cath era un vero peccato. Non potevo darle tutti i torti. Dylan era molto bello, gli occhi azzurri erano circondati da ciglia lunghissime, le labbra carnose erano di un rosa tenue e il suo corpo era scolpito dai tanti anni di palestra. Il che lo portava di diritto nell'ala "ricchi, belli e tremendamente gay".

Sì, Cath teneva un'agenda dove segnava i diversi tipi di uomini. Nonostante la sua esuberanza, che spesso bloccava anche i più intrepidi pretendenti, era una ragazza molto dolce.

«Almeno hai visto una sua foto?» chiesi sbirciando il profilo del tipo, il suo nickname era: "Nickwriter", almeno non aveva inserito niente di sconcio.

«Certo! Con chi credi di parlare. E' uno scrittore, amante dell'arte, meglio di così?» domandò sbattendo le ciglia, Cath era davvero adorabile. Fisicamente era tutta curve  ben definite e non arrivava al metro e sessanta di altezza, questo più il suo viso angelico le donavano un aurea di dolcezza che in realtà non possedeva affatto.

«A proposito di scrittori, oggi Sebastian Scott verrà a firmare il contratto editoriale per il suo nuovo libro. Sapete quanto sia importante per la Rainbow avere un autore del suo calibro, quindi, Alex tu vieni con me in ufficio e porta la macchina fotografica. Cath, tu non uscire dall'ufficio. Per quanto sia figo non è carne fresca, chiaro?»

Cath gli lanciò un'occhiataccia che avrebbe potuto incenerire.

«So distinguere lavoro e relazioni amorose. Non toccherò Sebastian nemmeno con un dito, inoltre non è nemmeno il mio tipo. Troppo biondo.»

Fece una leggere smorfia e poi dopo avermi depositato un bacio sulla guancia tornò nel suo ufficio, mi girai verso Dylan incrociando le braccia al petto.

«Sei stato parecchio antipatico.»

Gli tirai un pugno sul braccio e lui mi fece l'occhiolino, un attimo dopo sparì nel suo ufficio.

«Tra dieci minuti da me!» esclamò con voce burbera, quella era la sua voce da capo. La utilizzava poco, ma quando lo faceva era meglio dargli ascolto.

Sospirai, dieci minuti, avevo dieci minuti per finire quella foto e pubblicarla sulla pagina della Rainbow, potevo farcela.

 

Cliccai il tasto "pubblica" un attimo prima che Cath piombasse nel mio ufficio con un'espressione sconvolta. Alzai un sopracciglio. «Che diavolo hai?» domandai, lei mi fece segno di avvicinarmi, indicò il ragazzo seduto sulla poltroncina.

Sebastian Scott.

L'autore best-seller di fama internazionale era seduto su una delle poltroncine della sala d'aspetto e teneva stretta contro il suo petto una cartellina.

Per Dylan era molto importante che lui firmasse il contratto editoriale, sarebbe stata una forte spinta per la Rainbow, ci avrebbe permesso di aumentare notevolmente i nostri introiti. Era stato molto difficile ottenere un incontro con lui, aveva già pubblicato con le case editrici più importanti di New York e i suoi incassi erano alle stelle. La possibilità era nata grazie al genere del suo nuovo libro. Era solito scrivere thriller e gialli, ma stavolta si era buttato su un romance e le case editrici con cui pubblicava solitamente non erano molto ferrate sul genere. La Rainbow, invece, prediligeva i romance e gli LGBT+, Dylan era molto sensibile sul tema.

Quindi Dylan aveva mandato una decina di mail al suo manager chiedendogli un incontro, questo era già il secondo e l'autore sembrava intenzionato a firmare.

«Devo scappare» dissi a Cath stringendole il braccio, lei mi sorrise.

«Buona fortuna» mi augurò lanciandomi un bacio, presi un respiro profondo e raggiunsi Sebastian, Dylan uscì dall'ufficio un attimo dopo per venire ad accoglierlo.

«Salve Signor Scott, bentornato alla Rainbow» disse il capo porgendogli la mano, lui l'afferrò e la strinse, aveva delle mani lunghe, da pianista.

«Lei è la nostra Social media manager, la signorina Karver.»

Mister Scott allungò la mano verso la mia, i suoi occhi si socchiusero leggermente in un'espressione curiosa. Come se mi stesse studiando. Anche io feci lo stesso con lui, aveva una zattera di capelli biondo chiaro che gli ricadevano disordinati sulla fronte, i lati erano leggermente più corti. Gli occhi erano di un colore spettacolare, castano tendente al verde.

Era giovane, non poteva avere più di venticinque anni, il che mi sorprese non poco. Aveva alle spalle sette libri pubblicati di cui cinque best-seller, doveva essere un vero prodigio.

«È un piacere fare la vostra conoscenza milady. Dylan, sei in ottima forma!» Sorrise. Era uno di quei sorrisi che metteva in mostra i denti, solitamente parecchio fastidiosi, ma stavolta no, i suoi denti erano perfetti.

Sbattei le palpebre infastidita, stavo facendo davvero un complimento ai suoi denti?!

«Bene, entriamo in ufficio per la firma del contratto» mormorò il capo indicando la strada al nuovo arrivato.

Lo seguì esagitata, quel ragazzo mi metteva in ansia. Non sapeva soltanto scrivere ma era anche un musicista e un'artista. In più era molto presente sui social, con i suoi duecento mila followers era uno degli scrittori più seguiti di New York e capivo perfettamente il motivo. Il suo sorriso era magnetico e le sue virtù erano troppe per ignorarle.

«Ci sono delle clausole che vorrebbe inserire nel contratto prima della firma?» domandò Dylan.

Sebastian si passò le dita tra i capelli biondi e si dondolò sulla sedia.

«Sì. Voglio qualcuno che si occupi interamente del mio profilo social e almeno una volta a settimana deve esserci la foto del mio libro sui vostri siti. Alla Tiger e alla Jungle le mie richieste non sembravano un problema, quindi in caso di esito negativo uscirò da quella porta.»

Sgranai gli occhi per la sua presunzione, non riuscivo a credere che avesse parlato al capo con tanta sufficienza. Non sembrava neppure a disagio, d'altronde era bravo e lui lo sapeva perfettamente.

Lanciai un'occhiata indignata a Dylan, sperando che rifiutasse, insomma, non eravamo certo un'agenzia di comunicazione!

«Signor… Scott, dovrei assumere una seconda persona per seguirla costantemente sul suo profilo, lei pubblica tre volte al giorno e fa stories in continuazione» cercò di farlo ragionare Dylan.

Sebastian mi lanciò un'occhiata, le sue labbra strette in una linea sottile, aspettava che io dicessi qualcosa, ma non lo feci.

«Allora penso che non firmerò il contratto» sussurrò posando la penna sul tavolo.

«Signor Scott, mi creda, vorrei davvero accontentarla, ma si perderebbe molto tempo e…»

«Lo faccio io.» Lo fermai facendo un passo avanti.

«Ma tu hai già il tuo lavoro che ti prende davvero molto tempo, Alex» sussurrò Dylan mentre spostava lo sguardo verso di me.

Dylan era il mio migliore amico, il mio capo, mi aveva dato un lavoro quando altri mi avevano rifiutato e teneva follemente a quel contratto. Non gliel'avrei fatto perdere.

«Mi organizzerò, seguirò io i social del signor Scott, se a lei va bene» mormorai direttamente al ragazzo.

Il suo sorriso si allargò e riprese la penna in mano.

Affascinante sì, ma anche un grandissimo stronzo.

Lo osservai mentre apponeva la sua firma sul documento e lo lasciava tra le mani del mio capo, lui aveva un'espressione davvero comica sul volto, non riusciva a credere di esserci riuscito.

Sorrisi, Dylan meritava di avere più successo, così come lo meritava la Rainbow.

«Bene, ci vediamo domani mattina Alexandra, non preoccuparti per il cellulare, userai il mio.»

«Domani?» chiesi scioccata, il libro non era ancora stato pubblicato e io dovevo iniziare a lavorare in anticipo?

«Domani, non ho specificato i termini nel nostro accordo. Lei inizia domani, così mi guarderà anche editare il romanzo, non è fantastico?» domandò alzandosi dalla sedia. Non sapevo davvero cosa dire, mi ero proposta in maniera spontanea, ma guardandolo uscire dalla stanza mi resi conto della grandissima cavolata che avevo fatto. Era come se mi fossi offerta come tributo agli Hunger games. Avevo già un lavoro faticoso e adesso lo sarebbe stato il doppio dovendo seguire il biondo quasi tutto il giorno.

«È stato un piacere» mormorò Sebastian prima di uscire, gli chiusi la porta alle spalle e mi girai verso il mio capo.

«Tu sei pazza» sussurrò puntandomi un dito contro il petto, esattamente tra le mie tette. Se non fosse stato gay gliel'avrei amputato.

«Avevi bisogno di quel contratto, troverò un modo per organizzare il lavoro» risposi prontamente, lui aveva gli occhi lucidi, era davvero tenerissimo. Abbozzai un sorriso e mi avvicinai per stringerlo tra le braccia.

«Abbiamo ottenuto la firma, l'importante è questo. Adesso la rainbow farà un salto di qualità.»

«E tu un salto nel nulla» si inserì Cath comparendo in corridoio.

«Quello è veramente un bel tipo, ma quanto è sfacciato?» domandò Dylan scuotendo la testa.

Era vero, non avevo mai conosciuto un autore così sfrontato. Probabilmente mi avrebbe fatto passare l'inferno nei giorni a seguire, sembrava veramente molto esigente.

«Ho bisogno di un drink, uno bello forte e sono soltanto le tredici!» esclamai ridendo, Cath ridacchiò e mi cinse le spalle con un braccio.

«Al diavolo l'appuntamento, stasera, amica mia, ti porto in un locale.»

Solitamente non ero il tipo da pub, ma per una volta avrei fatto un eccezione.

  
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