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Autore: Spensieratezza    21/02/2021    2 recensioni
Questa storia è uno spin off della storia "Il salto quantico" e comprende dei missing moment degli altri personaggi e che vanno a risolvere alcune cose lasciate in sospeso nella storia principale che non sono riuscita a inserire li. I missing moment saranno tutti dolcissimi a modo loro.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Bobby non riusciva a credere a cosa stava per fare. Stava per avere un colloquio con un..un arcangelo in una pasticceria…e faceva già ridere così.

Considerando però che era già stato ucciso da un angelo che gli aveva stortato il collo con uno schiocco di dita, non trovava più la cosa molto divertente, ma tant’è..un arcangelo che sforna torte non fa poi molta paura, almeno di primo impatto no? E poi se voleva continuare a tenersi cara la sua pasticceria, sarebbe stato meglio che non andasse in giro a ammazzare la gente.

Entrò dalla porta principale un po' agitato, cercandolo subito con lo sguardo.
Individuò quasi subito un ometto basso con i capelli spettinati al bancone, affaccendato con dei dolci, mentre un ragazzino alto, rossiccio di capelli e magrissimo, serviva ai tavoli.

Si chiese distrattamente se fosse un angelo anch'esso e in caso di risposta negativa, se il ragazzino sapesse chi era davvero la creatura per cui lavorava. Probabilmente no. Chissà se avrebbe esultato come fanno i giovani di questa generazione davanti al soprannaturale e al divino, senza coscienza di quanto sia pericoloso, o se sarebbe scappato a gambe levate. Preferì non saperlo, in fondo era venuto qui per uno scopo.

Qui è pieno di gente, come faccio? Vabbè, o la va o la spacca.
“Buongiorno, sono Bobby, Bobby Singer.”

“Piacere di conoscerla, gradisce qualche dolce dalla vetrina o vuole la lista?” disse l'ometto.
Bobby si sentì offeso. Non si aspettava di essere considerato una celebrità, ma aveva dato comunque tanto alla storia, il minimo era essere riconosciuto. O forse no?
“Sono il padre putativo di Dean e Sam. Winchester.

Questo smosse lo strano ometto che fece cadere una piccola terrina e non si preoccupò di raccoglierla.
“Co-come ha detto?”
Bobby sorrise.
“So qual è la tua vera natura. Sono venuto qui perché voglio parlare dei miei figliocci.”

Gabriel per un attimo apparve smarrito, preso in contropiede e preoccupato, ma subito dopo il suo sguardo si fece di ghiaccio, serio, strinse gli occhi  e fece un gesto con la mano.
Bobby sbattè le palpebre un paio di volte e subito dopo non avvertì più un singolo rumore.
“Ora siamo isolati. Parla liberamente.”


“Però..i vostri poteri sono pari alla vostra nomea, anche se devo ammettere che ho visto di meglio il giorno della cattura di vostro fratello Lucifer.”
“Tu..eri presente?” chiese Gabriel scioccato.
“Non solo ero presente. Ho avuto modo di sperimentare io stesso la potenza dei vostri poteri. Mi ha ucciso con uno schiocco di dita stortandomi il collo. Ero morto. Per qualche secondo.” Convenne Bobby facendo una smorfia. “Poi Castiel mi ha fatto tornare in vita. Conosco anche lui.”

“Castiel..il solito sentimentale. È da lui.” poi lo guardò. “Dunque non stai mentendo.”
“Direi di NO.” disse Bobby sostenendo il suo sguardo.
“Che cosa vuoi da me?”
“Niente di minaccioso. Solo parlare. Vengo in pace se vieni in pace anche tu.”
Gabriel con uno sbuffo della mano, indicò un tavolino in disparte.
“Appartiamoci in quell’angolino laggiù. Ci penserà il ragazzo che lavora per me, a continuare con i dolci. Ehi tu.” lo chiamò.

"Sì?" chiese il ragazzo.
"Per favore, portaci una cioccolata e..cosa desideri?"
"Un caffè con whisky andrà bene."
"Un caffè con Whisky!"
"Arrivano subito."
Bobby seguì Gabriel al tavolino indicato.
 
"Aspettiamo che ci porti le nostre bevande."disse Gabriel. Poco dopo arrivò il ragazzino con la cioccolata e il caffè. "Grazie." Disse Gabriel sorridendogli. Il ragazzino si schermí e tagliò la corda.

“Dunque, signor Singer..giusto? Non sapevo che Dean e Sam avessero..un padre putativo.”
“Non abbiamo avuto modo di conoscerci, nelle circostanze in cui hai incontrato i miei ragazzi, io non ero mai presente.”
Gabriel, sentendo apostrofare così i due fratelli, si addolcì.
“Vuoi loro molto bene.”

“Morirei per loro. A dire il vero, mi stupisco che tu non mi riconosca. Io di sicuro non conosco te, ma sono piuttosto sicuro che tu debba conoscere ME.”
Gabriel lo guardò stupito.
“Non vedo come..”
“Beh, ti assicuro che il fatto che MORIREI per loro, è qualcosa che tu debba sapere molto bene, dal momento che tu stesso hai ingannato Sam per farmi uccidere.”

Gabriel fece crollare una sedia e annaspò. Si guardò intorno e fece un gesto con la mano. Bobby avvertì l'aria solidificarsi e farsi più pesante. Bobby restò a contemplare questa novità. Non aveva mai pensato alle leggi fisiche che governavano la gravità, aveva sempre dato per scontato che l'aria fosse LEGGERA e invece ora era diventata PESANTE. Pensò che il genere umano crede di sapere sempre tutto sulle cose del mondo e invece non sa nulla. Basta una piccola variazione, una mutazione anche piccola nello stato delle cose e la natura di una cosa che credevi di conoscere, si capovolge. Ti ritrovi improvvisamene NUDO davanti all'imprevedibilità degli eventi e tutto questo era SPAVENTOSO. Si rese conto che ora tutto era immobile, come Gabriel avesse scattato una fotografia.
Bobby sorrise.
“Ma chi diavolo sei tu??”
Bobby sorrise di nuovo.
“Mi piace come hai fermato il tempo, hai utilizzato la stessa variante quando hai intrappolato i miei ragazzi in quel loop temporale per divertirti ad ammazzare Dean tutte quelle volte oppure è qualcosa di più sofisticato?”

Gabriel spalancò ancora di più la bocca, poi restò a fissarlo e Bobby poteva intuirlo, come vederlo, il cervello dell'arcangelo lavorare velocemente per scavare nei ricordi.
“Sei…sei l’uomo che Sam..”
“Eh sì, sono proprio io. Bravo.”
Gabriel ridacchiò.
“Dunque loro hanno fatto la spia? Chi è stato, Dean? È geloso del suo fratellino, quindi è venuto da te..”

“Sbagli. Sono stato io a contattare Sam e non sapevo neanche chi tu fossi fino a quel momento. Ci siamo messi a chiacchierare ed è saltato fuori che forse avrebbe lavorato qui, quindi mi ha detto la tua vera natura di arcangelo e a quel punto volevo saperne di più sul tuo conto, perché converrai che un arcangelo che lavora un una pasticceria, non si incontra mica tutti i giorni, in più le nostre recenti esperienze con VOI non sono state così idilliache, quindi mi sono preoccupato, allora Sam mi raccontò la tua storia senza rendersi conto..credo non ricordasse neanche quell’episodio, è venuto fuori quasi contro la sua volontà, ero curioso di sapere come un iniziale nemico fosse diventato col tempo un amico..”
Gabriel sorrise a quell'aggettivo Davvero, non sapeva perchè, in fin dei conti non si era mai considerato un loro amico e neppure loro lo consideravano tale e apostrofarlo in quel modo era esagerato, per non dire svenevole e Gabriel detestava le svenevolezze..se solo avesse potuto controllare la sua faccia a bloccare quel maledetto sorriso traditore che non capiva perché fosse spuntato fuori. Non fosse che si pensasse che la cosa gli facesse piacere, infatti NON era felice di essere apostrofato in questo modo..ma allora perché il suo viso decideva di giocare così con lui?

“Se ti ha raccontato per bene come sono andati i fatti, deve averti raccontato anche era solo una mia proiezione olografica, io fossi in te sarei lusingato, Sammy ti conosce davvero bene,per esser stato così tanto sicuro che non eri tu e aver rischiato. Mi ha sorpreso in positivo.”
“Sei stato davvero una carogna per quello." disse Bobby.

Gabriel non se la prese. Era abituato a epiteti peggiori.
“Che cosa sei venuto a fare qui? Cosa cerchi? Vendetta? Non ti consiglio di andare avanti in quel caso, potrei batterti con un soffio ma Sam..è appena tornato dall’inferno in compagnia di Satana, non vorrai arrecargli troppo dolore. Si sta ancora riprendendo.”
Bobby si alzò solenne.
“Non cerco vendetta, stupido coglione.”
Gabe lo guardò allibito.
“Mi hai appena dato del coglione?”

“Sì e lo rifarei!! Sei abituato a minacciare tutti quelli che desiderano solo parlare??”
Gabe sorrise.
“Tu sei abituato a essere sempre così irriconoscente con quelli che salvano il culo ai tuoi ragazzi?
Bobby lo fissò sbalordito.

“Din din din! Gli ho salvato il culo da Lucifer, quel giorno in cui ha deciso di fare quella bella improvvisata in quel motel!! Se non era per me, non so cosa ne sarebbe stato di LORO! Ho detto loro di scappare e ho affrontato mio FRATELLO! Per LORO!!”
Bobby suo malgrado rimase colpito.
“Lo so.”
“Ma non sembri riconoscente!”

“Hai costretto Sam a rivivere la morte di Dean centinaia di volte!”
Gabriel roteò gli occhi al cielo.
“Possiamo metterci una pietra su? È stato TANTO TEMPO FA. Loro hanno cercato di uccidermi e ammetto di essere un po' rancoroso. Mi sono vendicato. Ma mi sembra che alla fine sono ancora vivi e vegeti no? Anzi, li ho addirittura salvati e aiutati a combattere Lucifer!”
“So anche questo.”

“Allora perdonami, se sono un po' tonto, ma non riesco proprio  a capire che cosa tu sia venuto a fare qui!!” disse Gabe che sembrava che stesse per spazientirsi.

Bobby si sedette di nuovo e sospirò.
 “Non lo so neanche io. Forse volevo solo guardare in faccia il trickster che ha dato tanta pena ai miei figliocci, l’arcangelo che ha preso una scelta per aiutare dei mortali a salvare il mondo e cercare di capire cosa hanno visto in te, per fidarsi di te, per riuscire a perdonarti dopo un inizio un po' burrascoso..”
Gabriel lo guardò sorpreso.

“Andiamo, perdonare è una parola un po' grossa. Diciamo che mi sopportano.”
Bobby sorrise guardando l’arcangelo e l’altro si schermì.
“Che c’è? Se hai preso già una cotta per il mio bel faccino, devo deluderti, non sei il mio tipo e poi sei un po' troppo grande per me.”

“Sai, Sam mi ha raccontato l’evoluzione che lui e Dean hanno avuto con te, proprio come se si trattasse di un racconto letterario.”
“Ohh, vogliono scrivere un libro su di me? Beh, digli che devono passare da me per i diritti, prima!”

“E devo dire che da quello che mi è stato raccontato, sembri il classico personaggio strafottente che sembra fottersene di tutto e di tutti, ambiguo, che mostra solo la parte superficiale di sè, nascondendo però tanto dentro che si scoprirà solo in seguito, con tanta pazienza, dopo un bel po che la pellicola è girata. Un personaggio che non si è ancora svelato del tutto, che nasconde dei SEGRETI, che non ti fa mai sapere quale sarà la sua prossima mossa, uno di quei personaggi tormentati di cui non conosci mai la sua vera indole, che sembra non scegliere mai, ma che alla fine sceglierà e sai che farà la scelta giusta e lo farà senza cercare ricompensa o merito per questo, perché non gli importa.”

Bobby vide l'arcangelo con un'espressione esterrefatta, tipica di chi ha paura di essere stato letto dentro, smascherato, ma anche di chi non è abituato a tali complimenti, perché finora era stato convinto di non meritarli, una persona che non è abituata a essere elogiata, nè tantomeno amata.
“Non credo tu mi conosca come dici. Il fatto che tu ne sia convinto è la presunzione della tua razza.”
“Ti sei messo contro la tua famiglia per difendere l’umanità, potevi non farlo e l’hai fatto.”
“L’ho fatto solo perché ODIO la mia famiglia.”

“Ma a Lucifer volevi bene.”
“Lucifer è un idiota e ha cercato di uccidermi.”

“Ma gli volevi BENE e non eri obbligato a affrontarlo a tuo rischio e pericolo e anche dopo hai voluto aiutare i miei ragazzi. Devo ammettere che sono rimasto colpito da questo, volevo conoscerti per avere una riprova che le mie sensazioni fossero esatte e che posso affidarti Sam.”
Gabriel lo fissò allibito.

“Non gli farei mai del male, non dopo tutto quello che ha passato. Non volevo farlo neanche prima. Non volevo farlo neanche a suo fratello. Ero solo..”
“Confuso? Stanco? Arrabbiato? Forse più con la tua famiglia che con loro, immagino.” Disse Bobby alzandosi.
“Non mi va di parlarne.”disse lui brusco.

“Non fa niente, a me ha fatto piacere questa chiacchierata, dico solo che a dispetto di quello che sembro, sono un uomo riconoscente e che Dean e Sam potrebbero non essere gli unici amici che hai, se dovessi avere bisogno.”
Gabriel non lo guardò.
“Io arcangelo dovrei aver bisogno dell’aiuto di un umano? Quanta arroganza..” disse cupamente.

“Può darsi, ma è sempre meglio dell’orgoglio no? Adesso devo andare, vorrei pagare il mio caffè.”
Gabriel si alzò.
“Offre la casa!”
“Come?”
“Offre la casa! Come premio per avermi distratto dalla mia noiosa routine! E adesso vattene!”

Bobby un po' stupito del brusco congedo, obbedì.
“Singer..”
“Uhhh.”
“Per il tuo invito. Ci penserò.”
Bobby uscì dalla pasticceria, sorridendo.
 
   
 
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