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Autore: crazy_love_girl_96    21/02/2021    2 recensioni
“Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere unicamente in voi e per voi, senza domani, senza jeri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, io non esiterei. Credetemi.” - G. D'Annunzio
E se Edward rincontrasse Bella dopo sei anni in seguito al suo abbandono dopo aver fatto l'amore durante il suo diciottesimo compleanno? Cosa succederebbe?
FF originale, i personaggi e i diritti appartengono a Stephanie Meyer.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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POV. BELLA

“Dimmi che non è vero Bella” boccheggiai. Teoricamente non necessitavo di respirare, data la mia natura, ma ugualmente mi sentii come se fossi stata privata di quell’ossigeno necessario alla sopravvivenza. D’istinto strinsi più forte a me la mia bambina.

Però poi i miei occhi incrociarono i suoi, soffermandosi attentamente sul suo viso. Se da umana ero convinta che alcuna bellezza potesse essere paragonabile alla sua, beh, mi sbagliavo. I miei occhi, potenziati grazie all’immortalità, colsero ogni aspetto del ragazzo davanti a me, vedendolo per davvero per la prima volta. Era così bello che il solo guardarlo mi faceva male. Era così bello che persino il mio cuore muto sembrò iniziare una corsa forsennata verso una meta irraggiungibile. Era così bello che qualcosa nel mio basso ventre, ormai sopito da anni, si risvegliò. Caddi in una sorta di trance, in un limbo oscuro da cui non riuscivo a riemergere.

“Mamma..” mi risvegliai dal coma in cui ero entrata. Volsi lo sguardo verso mia figlia, tremante, spaventata e con gli occhi lucidi. La strinsi più forte a me prima di afferrarla per un braccio e portarla dietro di me facendole da scudo con il mio corpo: l’avrei protetta a costo della vita. Jacob si posizionò al mio fianco, trasformandosi. Sibilai.

Percepii alla mia sinistra le figure di Alice e Emmett sussultare, parandosi velocemente al fianco del fratello. Di rimando, mi accucciai in posizione di attacco mostrando i denti.

“Cosa le hai fatto? COSA?” iniziai ringhiando, urlando: la disperazione di una madre davanti al terrore della figlia. La voglia di vendetta. Il senso di protezione. “se le hai torto anche solo un capello ti giuro che ti stacco la testa a morsi, Cullen!” terminai avanzando di un passo verso di loro.

Non riuscii a decifrare lo sguardo di Edward: da confuso ad affascinato, da dolorante a tremendamente incazzato. Si, era decisamente incazzato. La sua reazione mi fece un attimo vacillare, ma ritornai subito all’erta e concentrata.

“IO” tuonò. Mi deliziai per un attimo. Mi era mancato il tono basso, rauco e altamente erotico della sua voce. “non ho fatto nulla e mai lo farei per far del male a Nessie o Renesmee, o in qualsiasi modo si chiami questa ragazza. IO ci ho solo parlato, ci siamo conosciuti casualmente qualche ora fa. IO non mi sono ritrasformato completamente nudo agli occhi della ragazza come quel cane” sputò. Gelai. ”Invece tu, Bella, TU BELLA DIMMI LA VERITA’!!! DI CHI E’ FIGLIA? DI CHI E’ FIGLIA LA RAGAZZA?”

Mai Edward mi aveva parlato con quel tono di voce. Mai. Ma per quanto mi abbia potuto ferire, il mio istinto reagì prima di me. Feci solo in tempo ad udire Renesmee incitare Jake a non attaccare, poiché mi acquattai e con un balzo mi scagliai contro Edward, spingendolo fuori dalla casa.

“Come osi venire qui e avanzare diritti su di lei?” sibilai, girandogli intorno e conscia di avere un grande vantaggio su di lui: i miei pensieri. Lui ringhiò di rimando pronto a rispondere, ma io fui più veloce. A velocità sovrumana lo afferrai da un braccio e con un piede riuscii a farlo finire a terra, ma non fui abbastanza veloce perché lui mi acciuffò dalla vita facendomi cadere. Velocemente ci rialzammo iniziando a girarci intorno, guardandoci in cagnesco. Sentivo l’adrenalina crescere e, insieme ad essa anche un’altra cosa: il desiderio. Durante il forte impatto alcuni bottoni della mia camicia erano saltati mettendo così in mostra il mio seno pieno reduce della gravidanza e vidi i suoi occhi famelici perlustrarne accuratamente ogni millimetro di pelle. Attaccai nuovamente, ma notai con piacere come entrambi dosassimo la stessa forza, in modo tale che nessuno prevalesse sull’altro. Dopo numerosi attacchi finimmo nuovamente a terra, rotolandoci lungo il pendio adiacente alla casa. Al nostro passaggio alberi, fiori e legname vennero sradicati e noi fermammo la nostra lunga corsa. Mi ritrovai così a cavalcioni su di lui, le sue mani bloccate sopra la sua testa dalle mie di mani. Le mie gambe si serrarono saldamente al suo bacino, la sue evidente erezione si strofinava sulla mia intimità già calda e bagnata, seppur coperta dai jeans, e i miei seni erano alla sua mercè. Non so dire come, o perché, ma mi ritrovai a mugolare come una gattina in calore strusciandomi vergognosamente sopra di lui che mi guardava incantato, emettendo gemiti gutturali. Era la prima volta in assoluto che assaporavo il desiderio da vampira ed era incontrollabile, instabile e assurdamente potente. Lo sentivo nelle viscere, ogni senso, ogni centimetro di pelle bruciava. Lo sentivo, tutto.

Edward si liberò facilmente dalla mia presa e con un gesto secco mi aprì la camicetta facendone saltare tutti i bottoni. Affondò il volto tra i miei seni inspirando selvaggiamente il mio odore. Di rimando, affondai rudemente le mani tra i suoi capelli attirandolo a me e invitandolo a continuare. In quel momento non esisteva più niente e nessuno, solo io e lui. In quel momento, il resto del mondo l’ho scordato.

In preda al piacere iniziai a dondolare più velocemente mentre lui, succube delle mie stesse sensazioni, mi strappò il ferocemente il reggiseno. Mentre con una mano ne accarezzò uno mentre l’altra ne avvicinò uno alla bocca, iniziando a mordere e succhiare. Mi stavo perdendo. Ero in estasi.

“Bella, amore mio.. mi sei mancata così tanto” riuscì a sussurrare tra un gemito e un altro. D’un tratto la magia si interruppe e ci staccammo come scottati.

“Edward, Bella” Alice

“Io lo ammazzo quel succhiasangue” Jacob

“Dacci dentro fratello, wooow..senti Bellina.. Eddino stai andando alla grande! Tieni alto il nome della famiglia Cullen” Emmett, il solito

Scattai in piedi confusa e la stessa cosa fece lui. Cercai di aggiustarmi velocemente, ma sopra ero completamente nuda. Sarebbe stato inutile tentare di coprirsi. D’un tratto Edward mi porse la sua giacca, in religioso e imbarazzante silenzio. Lo ringraziai con lo sguardo indossandola e richiudendola con la zip.

Mi sentii subito in colpa. Ma come ho potuto fare una cosa del genere? Era questo il giusto modo di difendere mia figlia? Facendomi una quasi scopata con il padre? Scossi la testa.. se solo avessi potuto, avrei pianto.

In religioso silenzio tornammo dagli altri. Avremmo dovuto chiarire, una volta per tutte.

  
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