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Autore: Fiore di Giada    22/02/2021    0 recensioni
[Castlevania]
Dopo un combattimento, Trevor resta ferito.
Mentre Sypha sta cercando delle erbe per curarlo, Alucard resta con lui per difenderlo.
E, in questo momento, vede cosa c'è dietro la sua maschera cinica e sprezzante.
Potrebbe essere un filler della terza stagione.
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole meridiano si incunea da una finestra semi – aperta e illumina l’ambiente di caldi riflessi aranciati.
Si posa sul pavimento ligneo, si adagia sulle pareti di pietra, mentre un debole vento increspa le tende e riempie l’aria di esili fruscii.
Seduto su una sedia, rifletto e, di tanto in tanto, mi passo le mani tra i capelli. Quest’attesa è snervante.
Mi sento un leone chiuso in una gabbia, senza potere fare nulla.
Un debole gemito, proveniente dal letto a poca distanza da me, attira la mia attenzione e io mi giro.
Belmond ivi giace disteso, semi incosciente, il corpo irrigidito in uno spasmo di dolore e il volto teso nello sforzo di non urlare.
Sospiro, frustrato. Alcune creature della notte hanno attaccato un villaggio e ci hanno costretto al combattimento.
E lui, pur di difendere un padre e sua figlia, è stato colpito al petto dall’artiglio velenoso di una viverna.
Accenno ad una risata. Ha cercato di farci intendere che nulla fosse accaduto, ma non ci è riuscito.
Poco dopo, si è accasciato a terra, straziato dal dolore.
Quando l’ho sostenuto, si è morso le labbra.
Per fortuna, un locandiere intelligente ci ha ospitati.
In quello stato, Belmond non avrebbe potuto riposare sotto le stelle.
Siamo riusciti a portarlo in una camera della locanda e a distenderlo sul letto.
Ha cercato di controllare la sofferenza, ma non ci è riuscito e ho dovuto tenerlo fermo per le braccia, mentre Sypha gli ha aperto il giustacuore.
L’artiglio di viverna si è piantato nel suo petto, a poca distanza dal suo cuore, mentre un veleno potente ha cominciato a circolare nel suo corpo.
Ho pensato di strapparlo dal suo corpo con un unico atto deciso, ma Sypha mi ha fermato.
Mi ha ricordato che un simile atto gli avrebbe causato un’emorragia mortale e non avrebbe rallentato la diffusione del veleno.
Poi, è uscita ed è andata a cercare le erbe adatte alla situazione e io sono rimasto qui, per difenderlo in caso di attacco.
In queste condizioni, è molto vulnerabile.
Lo osservo meglio. I suoi occhi si sono aperti e, vitrei, sembrano fissare qualcosa che vede solo lui.
Quasi non si accorge della mia presenza.
Sypha, sbrigati… – ringhio. Belmond è estremamente resistente, ma il veleno della viverna lo sta uccidendo.
Ed è seccante vederlo in uno stato simile.
Preferisco litigare e azzuffarmi con lui che vederlo combattere con simili dolori.
Ad un tratto, le sue labbra, livide di dolore, si muovono, quasi vogliano dire qualcosa.
Per alcuni istanti, non riesce a dire nulla.
Alzo un sopracciglio, perplesso. Che cosa sta vedendo?
Sembra… spaventato.
Ma cosa può innescare in lui una simile emozione?
No… No… Siamo innocenti… Non abbiamo fatto nulla… – sussurra e la sua voce vibra di disperazione.
Il suo volto è pallido e i suoi occhi cerulei sono vitrei e colmi di lacrime in procinto di tracimare sulle sue guance.
Capisco ora e il mio sguardo si incupisce. Sta rivivendo l’incubo della distruzione della sua famiglia a causa della stupidità della Chiesa cattolica.
La sua mente, indebolita dal dolore, non riesce a reagire a quei ricordi terribili.
Quelle memorie crudeli sono emerse dall’oscurità dell’oblio e lo hanno condannato a rivivere quella giornata orrorifica.
In questo momento, riesco a vedere oltre la sua maschera cinica e vedo un uomo triste, condannato alla solitudine in tenera età, a causa della stupidità degli ecclesiastici.
I preti, con le loro menzogne, hanno saputo manipolare la mente dei semplici e lui è stato discriminato, a causa del suo nome.
Ringhio. Forse, in questo noi siamo simili.
Anche io, a causa delle stupidaggini ecclesiastiche, ho perduto la mia adorata madre.
Lei bramava lenire le sofferenze dei malati e il suo spirito caritatevole è stato premiato col rogo.
E mio padre sta cercando lo sterminio degli umani, in nome di un distorto senso di giustizia.
Incurante, vuole infliggere loro la stessa, orribile pena patita da lei.
Entrambi siamo stati colpiti dagli uomini, che pure cerchiamo di difendere, seppur in modo diverso.
Stanco, mi passo una mano tra i capelli. Perché dobbiamo combattere per creature simili, ingrate ed egocentriche?
Allontano la domanda dalla mia mente e appoggio le mani sulle spalle di Belmond.
Per alcuni istanti, si agita, come colto da un accesso di epilessia, ma io non abbandono la presa.
Voglio fargli sentire la mia presenza e calmarlo.
Non merita di patire di nuovo il dolore di una infanzia distrutta.
Perfino io, che pure ho assistito alla disgregazione della mia famiglia, sono stato cullato dall’affetto e dall’amore dei miei genitori.
Lui ha conosciuto la solitudine e il gelo, quando un bambino deve conoscere la gioia e il calore di una casa.
Tranquillo. – dico, pacato. Cerco di controllare le mie emozioni e di trasmettergli la mia calma.
Ha bisogno di sentire quiete attorno a sé.
E, per fortuna, il mio metodo funzione.
Qualche istante dopo, il suo corpo si rilassa e lui si addormenta.
   
 
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