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Autore: storiedellasera    22/02/2021    1 recensioni
Alcuni desideri sono fatti per cercare la felicità. Altri desideri invece sono espressi per infliggere sofferenze.
Lo sanno bene Milla e Kyleen, proprietarie di una locanda molto particolare.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Esprimi un desiderio


Quando Milla si destò da quello che era stato un sonno profondo, fu pervasa da un momento di pura estasi. I problemi e le vicissitudini che la riguardavano erano ancora lontani dalla sua memoria. La strega dei desideri poté quindi crogiolarsi per un altro pò tra le lenzuola del suo letto.
Buio, il suo famiglio, dormiva al suo fianco. Kyleen invece era già andata via.

Milla, accorgendosi dell'assenza della sua amata, si decise ad alzarsi dal letto. Si vestì in fretta e uscì dalla stanza.
Nella sala da pranzo si erano raccolti i guerrieri sopravvissuti all'aggressione dell'ombra. Sayl era con loro.
Milla li raggiunse e scrutò a fondo quella donna. Sembrava ancora molto debole. Delle bende occultavano la cicatrice che le solcava il volto. Non parlava con nessuno e si muoveva con fare incerto. La strega dei desideri provò compassione per lei.
Flio intanto stava servendo un abbondante colazione a tutti quei soldati.
Si avvertiva una certa apprensione nell'aria. Del resto quegli uomini avrebbero dovuto affrontare un lungo viaggio per poter tornare a casa. L'idea di entrare di nuovo nella foresta, in quella vecchia e oscura foresta abitata dallo spirito del rancore, faceva innervosire i soldati. Persino sir Yarnan sembrava essere agitato e teso come una corda.

Milla superò il manipolo di uomini senza scambiare una sola parola con loro.
Uscì e si diresse sul retro della locanda. Un rumore infatti stava attirando la sua attenzione. Si trattava di un tintinnio generato da alcuni colpi di martello che impattavano contro qualcosa di metallico.
Milla, raggiunto il retro della locanda, scoprì che era Kyleen a provocare quei suoni. La donna del nord sedeva sotto il portico a gambe incrociate.
Aveva riposto la sua spada... o ciò che restava di quell'arma ...su un pesante incudine. Con un martello stava cercando di separare la lama spezzata dall'elsa dorata. Faceva molto caldo quella mattina. Kyleen indossava un semplice abito bianco che le lasciava scoperte le braccia. Aveva raccolto i capelli formando un'alta e lunga coda di cavallo. Sul collo le scorrevano varie gocce di sudore e quel particolare provocò in Milla un brivido di piacere lungo tutto il corpo.
Kyleen aveva notato la sua presenza ma rimase concentrata sul suo lavoro. Dopo un ultimo e poderoso colpo di martello, la donna del nord afferrò un paio di pinze. Usò tutta la sua forza per separare la lama spezzata dall'elsa della spada. Milla si avvicinò a lei senza proferir parola, incuriosita da quello che la sua amata stava facendo.
Kyleen inclinò l'elsa dorata, rivelando un fondo segreto al suo interno. Da quel piccolo spazio vuoto rotolò fuori una modesta collana.
La donna del nord la fece cadere delicatamente sul palmo della sua mano, la sollevò verso l'alto così da farla risplendere alla luce del sole.
La collana era composta da un semplice e sottile filo metallico legato a un rubino. La gemma era allo stato grezzo e aveva la forma di una piccola pietra dai bordi irregolari. Alcune facce del rubino però brillavano di un rosso così intenso da ricordare un tizzone ardente.
Milla non aveva mai amato i gioielli, ma rimase a bocca aperta nel fissare quel minuscolo e meraviglioso rubino. “Cos'è?” Chiese emozionata.
Kyleen rispose con voce spenta: “si chiama 'cuore del nord'. E' un oggetto sacro per il mio popolo. Simboleggia l'intero nord: tutto ciò che vive ed è morto in quelle terre. Rappresenta anche le nevi, i monti, i fiumi, i laghi e persino il cielo.”
La donna del nord indossò la collana e continuò: “ora ho di nuovo un cuore, dato che il mio si trova nelle fondamenta della locanda.”
Milla sorrise: “non ti serve un altro cuore, hai già il mio.”
“In questo caso...” Kyleen fece per sfilarsi la collana e cederla a Milla, ma quest'ultima replicò: “mi darai il cuore del nord quando tutta questa storia sarà finita. Quando ce ne andremo via da questo posto, insieme.”
Kyleen annuì e Milla le diede un tenero bacio sulla fronte.
Flio le raggiunse in quel momento: “siamo pronti per partire” disse con tono solenne.
La strega dei desideri annuì: “andiamo!”



⁓•⁓•⁓•⁓•⁓•⁓



Flio, Milla e Kyleen si erano messe in marcia, scortando Yarnan e i suoi uomini su di un antico sentiero che percorreva Vecchia foresta.
Si trattava di una strada che non veniva usata da moltissimi anni, per questo motivo la natura l'aveva reclamata coprendola con piante, funghi e foglie morte.
Non era facile orientarsi e solo un occhio esperto come Milla poteva scorgere ogni tratto del sentiero.
Le fronde degli alberi offrivano un riparo dalla calura del sole. Il vento faceva oscillare quelle chiome, creando un perenne fruscio.
Milla adorava quel suono e lo giudicava rilassante. A quella sinfonia si aggiunse il frinire delle cicale, il cinguettio di varie specie di uccelli e, in lontananza, il vivace gorgoglio di qualche ruscello.
I raggi del sole che riuscivano a penetrare nel sottobosco creavano un caleidoscopio di luce e ombre. Fiori e grandi funghi a ombrello coloravano il panorama. Sembrava un vero e proprio paesaggio uscito da una fiaba... ma, come ogni favola, un mostro si trovava in agguato da qualche parte.

Milla si voltò alle sue spalle. La locanda ormai non si vedeva più.
“Cos'hai?” Le chiese Flio, che marciava dietro di lei.
La strega scosse il capo: “Buio starà bene?” Domandò.
“Puoi stare tranquilla, gli spiriti della notte non fanno praticamente nulla durante i primi giorni di vita. Inoltre non hanno bisogno di bere o di mangiare” la rassicurò la maga dai capelli verdi.
Per tutta la giornata continuarono a camminare. I soldati apparivano stanchi e nervosi, eppure procedevano senza batter ciglio.

Al calar della sera, Flio trovò un luogo perfetto in cui accamparsi. Alcuni guerrieri accesero un fuoco mentre Kyleen cucinava della carne presa dalla dispensa della locanda. Milla invece si era avvicinata a Sayl per poterle medicare la ferita.
“Non vi ho ancora ringraziata” disse Sayl alla strega. Era la prima volta che le rivolgeva la parola.
“Non serve” rispose  Milla. Voleva apparire gentile ma Sayl colse una punta di gelo nella sua voce.
La strega rimosse delicatamente le bende sporche dal volto della donna e si concesse qualche secondo per osservare la cicatrice.
“E' così orrenda?” Chiese Sayl.
Milla annuì: “resterà il segno” concluse subito dopo. La ferita aveva deformato il volto di Sayl, gonfiando i lembi di pelle ai bordi dello squarcio. Era come guardare un grande tubero marcescente, colpa del sangue rappreso.
Dalla ferita fuoriusciva ancora del pus. Ma Milla l'aveva ricucita con grande perizia, e le erbe mediche che aveva adoperato stavano rimarginando in fretta quel tratto di carne lacerata. Le erbe mediche inoltre sprigionavano un profumo intenso e gradevole.
Milla cambiò rapidamente le bende e si sedette poi al fianco di Sayl. Flio servì ad entrambe uno stufato di carne aromatizzato con bacche, funghi e radici raccolte vicino l'accampamento. Anche Kyleen e i soldati ricevettero una porzione di quella pietanza. L'intera compagnia si accomodò attorno al fuoco.
Per molto tempo, Milla e Sayl non si scambiarono neanche uno sguardo.
Fu quest'ultima a interrompere il silenzio: “Kyleen mi ha parlato di voi.”
“Ah, si?” Rispose la strega, che non sembrava per nulla interessata a dialogare con lei.
Sayl sorrise, finì di mangiare e si coricò sul suo giaciglio. “Mi ha raccontato di quanto siete innamorate l'una dell'altra.”
Milla piegò le gambe e portò le ginocchia sotto il mento. Fissò con fare imbronciato il falò che ardeva di fronte a lei. I soldati stavano finendo di mangiare, alcuni di loro chiacchieravano ma Milla non li stava ascoltando.
Yarnan e Flio intanto stavano stabilendo i turni di guardia per la notte. Milla li osservò e notò chiaramente gli occhi di Flio brillare per l'affascinante alfiere di sua maestà.
La strega pensò che Flio doveva essere proprio innamorata perdutamente di quel cavaliere. Tornò poi a osservare Sayl: “Perciò... Kyleen vi ha confessato che io e lei ci amiamo?”
La donna annuì mentre cercava la posizione più comoda per dormire.
“Vi ha anche detto che in questo momento ci sono dei problemi tra noi due?” Continuò la strega.
Sayl chiuse gli occhi: “anch'io ho il sangue del nord nelle vene, posso quindi comprendere il carattere di Kyleen. Anche se si dimostra scontrosa, è sempre innamorata di voi. Noi donne del nord siamo fatte così.”
“Perchè cercate di rassicurarmi?” Milla iniziava a provare un certo interesse per quella conversazione.
Sayl rispose: “non vi sto rassicurando, sto semplicemente esponendo i fatti. Inoltre mi avete salvato la vita, questo è il minimo che posso fare.”
Milla tornò a fissare il fuoco. Il crepitio delle fiamme ebbe su di lei un effetto ipnotico. Rimase a guardarle per molto tempo e quando spostò di nuovo lo sguardo su Sayl, notò che la donna si era appena addormentata.

Flio chiamò Milla con un cenno del capo: “vai a riposare...” le disse la maga “...farò io il primo turno di guardia.”
La strega fece per coricarsi. Fissò poi Flio e le indicò sir Yarnan con un movimento del capo: “sicura di non distrarti?”
Flio si fece rossa... avvampò come della paglia secca gettata su un fuoco.
Fulminò Milla con lo sguardo ma quest'ultima si era già distesa, sogghignando.


⁓•⁓•⁓•⁓•⁓•⁓



Il viaggio continuò senza alcun imprevisto. Nessuno lupo, troll o spirito del rancore bloccò il cammino di quella bizzarra compagnia.
I soldati erano così felici che l'ultima sera, prima di ritornare nella capitale, iniziarono a ridere e scherzare tra di loro. Si erano accampati in un punto in cui la foresta si faceva meno fitta e si poteva respirare la frizzante aria di una magnifica notte d'estate. Kyleen, contagiata dal buonumore di quei guerrieri, rivelò di aver portato con se del vino. Lo condivise con i presenti e tutti iniziarono a brindare e a ridere. Si sistemarono attorno al fuoco e iniziarono a raccontare delle storielle, alcune delle quali fecero ridere persino Milla e Kyleen. In quei momenti così spensierati, la strega posò il capo sulla spalla della sua amata. Fu un gesto spontaneo e Kyleen replicò stringendosi di più a Milla. Non stavano più pensando a tutti i pericoli che dovevano affrontare. Erano semplicemente sedute l'una al fianco dell'altra, in compagnia di persone allegre, nel bel mezzo di una foresta.
Tutto il resto poteva aspettare.
Uno di guerrieri poi, sollecitato dai suoi compagni, confessò di essere particolarmente intonato. Sotto le richieste degli altri soldati, l'uomo iniziò a cantare.
Scelse una canzone che narrava di un cavaliere che tornava a casa dopo aver combattuto una lunga e sanguinosa guerra.
I presenti si ammutolirono nel sentire quella melodia. Quelle strofe fecero riaffiorare in loro i ricordi dei loro compagni uccisi dall'ombra.
Quando la canzone terminò, tutti loro sollevarono i calici e brindarono in onore dei loro amici caduti.

Sir Yarnan, subito dopo, rivelò che anche Sayl sapeva cantare.
Gli uomini iniziarono a supplicare la donna: “cantateci qualcosa” ripetevano.
Ma Sayl era imbarazzata.
Fu solo quando l'alfiere del re disse: “è ciò che desidero” che la donna si decise a cantare. Fissò per qualche secondo il fuoco, alzò poi lo sguardo verso i presenti e chiese: “cosa volete sentire?”
“Scegliete voi una canzone” rispose subito sir Yarnan.
Sayl ci pensò a lungo. Il suo volto poi si fece incredibilmente serio. Iniziò a cantare.
Fin dalle prime note, tutti i presenti rimasero scioccati nell'udire un suono così soave. Era come sentire la voce di una creatura fatata, una voce in grado di far innamorare persino gli Dei.
Ma l'elemento più scioccante di quell'esibizione era che Sayl stava cantando nella lingua del nord. Aveva scelto una canzone delle lontane terre ghiacciate e tutti i soldati lì presenti... soldati che erano al servizio di re Wyorr, da sempre nemico del nord ...rimasero estasiati nell'ascoltare quella melodia.
Kyleen sembrava completamente rapita da quelle parole. Distolse lo sguardo quando la musica terminò, poiché si era commossa e non voleva mostrare le lacrime neanche a Milla.
La strega la fissò e stirò un tenero sorriso. Non le chiese di tradurre quella canzone, si trattava di qualcosa che doveva restare nel cuore di Kyleen e non doveva essere condiviso con nessuno.


⁓•⁓•⁓•⁓•⁓•⁓



Durante il quarto giorno di cammino, la compagnia trovò finalmente il limitare della foresta. Tutti loro erano ancora circondati dagli alberi quando intravidero le mura della capitale del regno. I soldati esultarono, grati agli Dei per essere sopravvissuti e per esser tornati a casa. Ringraziarono e salutarono calorosamente Milla e Kyleen.
Yarnan si trattenne un pò di più per scambiare qualche parola con la strega dei desideri: “sono in debito con voi...” disse l'alfiere “...non dimenticherò mai la vostra gentilezza.” I due si strinsero la mano.
Anche Sayl la salutò, dicendole che le aveva salvato la vita.
Arrivò poi il turno di Flio. La maga abbracciò forte Milla.
Kyleen, che era vicino alle due donne, si accorse che la sua amata stava sussurrando qualcosa all'orecchio di Flio.
“Conta su di me” aveva detto infine la maga. Si separò da Milla e raggiunse il resto dei soldati che, nel frattempo, si stavano avviando verso le porte della città.

Milla e Kyleen rimasero da sole.
Improvvisamente si accorsero di essere immerse in un profondo silenzio. Solo il vento, di tanto in tanto, generava un debole fruscio tra i fili d'erba.
“Andiamo” disse Milla, voltandosi verso Vecchia Foresta. Lei e Kyleen avrebbero dovuto raggiungere la locanda entro tre giorni, percorrendo le stesso antico sentiero che avevano usato per scendere dalla montagna.


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Al secondo giorno di viaggio, mentre il sole scendeva oltre l'orizzonte, assumendo intense sfumature dell'ambra, Kyleen trovò un luogo adatto per passare la notte. Si trattava di una rupe la cui superficie era piatta e levigata.
Lei e Milla accesero un fuoco, cenarono e infine si sdraiarono per contemplare le stelle. Kyleen si era avvinghiata al fianco di Milla e le chiedeva di indicarle le varie costellazioni. Da quel punto della montagna si poteva godere di una vista mozzafiato.
La donna del nord, fissava quello sconfinato cielo notturno brillare di un numero infinito di astri... e fu come innamorarsi di nuovo di Milla.

“Cos'hai sussurrato a Flio?” Chiese improvvisamente.
La strega dei desideri alzò le spalle. Anche lei stava ammirando il cielo e provava le stesse emozioni della sua amata: “ho ricordato a Flio che aveva tre giorni di tempo per trovare un incantesimo in grado di risolvere il nostro problema.”
“Credi che possa farcela?”
“Si tratta di una vera e propria impresa...” Milla sospirò “...stiamo parlando di una magia in grado di separare il tuo cuore dalla locanda e che ti permetta comunque di vivere. Ma io ho fiducia in Flio. E' una maga eccezionale... è sempre stata più brava di me.”
Kyleen si sistemò meglio, senza mai staccarsi da Milla: “e una volta separato il cuore dalla locanda?”
La strega rispose: “scapperemo via da questo regno. Andremo ad ovest.”
“ 'Quanto' ad ovest?”
“Sai cosa si trova a occidente? Oltre questo monte?”
Kyleen ci pensò su: “altre terre di Wyorr.”
“E poi?”
“Delle città libere?!”
“Esatto... ”  Milla sorrise “ ...e oltre quelle città si estendono delle paludi piene di troll e viverne. Oltre le paludi c'è la terrificante terra delle nebbie. Oltre ancora si innalza la Dorsale del titano, la catena montuosa più alta del mondo.
Attraverseremo la Dorsale grazie a un sistema di gallerie e tunnel scavate secoli fa dai nani... anche se si sono estinti ...le loro grotte offrono ancora una via sicura per oltrepassare le montagne...”
Mentre parlava, Milla aveva alzato la mano verso il cielo. Muoveva le dita come se stesse tracciando quel viaggio su una mappa immaginaria posta tra le stelle.
“...oltre la Dorsale del titano, c'è una terra meravigliosa. E' lì che andremo.”
Kyleen annuì: “quando ero bambina, i miei nonni mi raccontavano delle storie riguardo i luoghi oltre la Dorsale. Nel nord vengono chiamate 'terre incantate'. Credevo che fosse solo una favola.”
“Oh... ma le terre incantate esistono, Kyleen. Uomini e donne del mio popolo hanno visitato quei posti e hanno detto di aver visto foreste piene di magia, stormi di draghi, stregoni millenari, castelli oscuri, elfi...”
“Elfi?!” Esclamò Kyleen.
“Già...” rispose Milla “...gli elfi esistono ancora in quelle terre. E poi ci sono ragni grandi quanto bufali, necromanti e montagne volanti.”
La strega si voltò verso Kyleen e si accorse che la sua amata aveva chiuso gli occhi. Sorrise e pensò che fosse una buona idea addormentarsi con quei bei pensieri nella testa. Sollevò un'ultima volta il capo verso il cielo. In quel momento, una stella cadente tracciò una linea bianca tra gli astri.
Milla stirò ancora di più il suo sorriso: “esprimi un desiderio” sospirò, prima di addormentarsi.


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Il terzo giorno, Milla e Kyleen iniziarono a sentirsi stanche e affaticate.
La montagna sembrava farsi sempre più ripida. L'aria rarefatta e l'afa dell'estate di certo non erano d'aiuto.

“Quanto manca?” Chiese Kyleen mentre arrancava tra la vegetazione. La sua domanda sembrava una sorta di supplica.
“Un ultimo sforzo!” Rispose Milla a denti stretti.
Secondo i suoi calcoli, avrebbero dovuto raggiungere la locanda verso il tramonto... ma stavano rallentando il ritmo di marcia e questo iniziava a far innervosire la strega. Sussultava a ogni rumore che captava attorno a lei. Urlò quando sentì un ramo spezzarsi alle sue spalle. Si voltò verso l'origine di quel suono, credendo di incrociare il suo sguardo con quello dello spirito del rancore.
Ma si trattava solo di un cervo, che fuggì nella boscaglia terrorizzato dal brusco movimento di Milla.
“Fermiamoci un attimo” implorò Kyleen.
“Tu sei addestrata a combattere, hai un fisico più forte del mio... come fai a essere più stanca di me?” Chiese Milla. Una goccia di sudore le scivolò su una guancia e si raccolse sulla punta del suo mento. La strega la scacciò via con il dorso della mano.
“Non ne ho la minima idea!” Rispose Kyleen mentre prendeva grandi boccate d'aria.
Milla la prese per mano: “forza! Ci siamo quasi... e poi il sole sta già tramontando.” Indicò il cielo per mostrare che le ombre della sera si stavano già affacciando da est.

Kyleen si piegò in due, fece un gran respiro e riprese a camminare.
Milla era sempre avanti a lei di uno o due passi.
Lentamente qualcosa iniziò ad insidiarsi nell'animo della strega. Era sempre più agitata. Un elemento, che sfuggiva alla sua comprensione, le infondeva un terrore immane. Iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di... Milla non sapeva cosa stava cercando. Eppure era lì! Poteva percepirlo ma non era in grado di riconoscerlo.
“Non capisco” sussurrò tra se e se, senza rendersene conto.
 “Hai... detto... qualcosa...?” Kyleen a stento riusciva ad articolare le parole.
“No” rispose Milla mentre continuava ad avanzare.
Non smetteva mai scrutare attentamente il bosco attorno a lei. Nulla si muoveva. Nessuno rumore, oltre al suono dei passi suoi e di Kyleen, veniva prodotto. Le ombre della sera avevano raggiunto quel tratto di montagna e la visibilità era calata drasticamente.
Milla era sempre più irrequieta... “qualcosa non va” sussurrò di nuovo.
Kyleen voleva rivolgerle una domanda, ma proprio in quel momento Milla si fermò di colpo. Alzò di scatto una mano per imporre alla donna di nord di bloccarsi e di tacere.

Milla socchiuse gli occhi e tese le orecchie. Studiò ogni singolo albero di fronte a lei... ogni singola roccia... ogni singolo filo d'erba. Alzò il mento verso e fiutò l'aria. Allora comprese cosa stava accadendo. Comprese cosa la stava terrorizzando.
Aveva percepirlo odore di fumo.
Gli occhi di Milla si spalancarono... si dilatarono per la paura.
“Fuoco!” Urlò. Iniziò a correre.
Kyleen la seguì. Non aveva compreso cosa stesse accadendo ma il grido di Milla le aveva trasmesso tutta l'angoscia provata da quest'ultima.
In pochi secondi, un alone arancione sorse in un punto della montagna... nel punto in cui si trovava la locanda dei desideri. L'odore acre e pungente del fumo si fece improvvisamente intenso e asfissiante.
Milla lanciò un altro urlo. Un urlo di rabbia misto al terrore.
L'alone arancione danzava e proiettava sinistre ombre contro gli alberi di Vecchia foresta. “La locanda!” Esclamò Kyleen con tutto il fiato che le era rimasto in corpo. Ma Milla, scioccata e traumatizzata, non percepì le parole della sua amata.
Le arrivarono all'orecchio come un lontano e strano rumore, che non fu neanche registrato dalla sua mente.

Milla e Kyleen, sempre più vicine alla locanda, potevano vedere delle lingue di fuoco farsi sempre più grandi e vivaci.
La strega dei desideri ruzzolò a terra e provò un gran dolore ai palmi e alle ginocchia. Strinse così forte i denti che avvertì diversi scricchiolii nella bocca. Continuò ad avanzare a quattro zampe, artigliando terra e fogliame con le mani.
Il crepitio delle fiamme che divoravano la locanda le giunse alle orecchie e quel suono le fece provare una disperazione senza precedenti.
Qualcosa nella sua mente si spezzò. Levò al cielo un acuto e possente grido e per un solo istante si meravigliò della potenza dei suoi polmoni.
Si voltò verso Kyleen. La sua amata aveva un'espressione di puro terrore impressa sul volto... e quell'immagine rinnovò l'angoscia nell'animo della strega.
Afferrò per un braccio la donna del nord ed entrambe percorsero l'ultimo tratto del sentiero che le separava dalla locanda.


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Riemerso dalla foresta.
Di fronte a loro, la locanda dei desideri era avvolta completamente dalle fiamme. Sembrava di vedere un'enorme pira ardente, simile a quelle usate per qualche rito in onore degli Dei. Illuminava la notte di una spaventosa luce rossa e gialla.
Il crepitio delle fiamme era assordante. Oltre a quel suono, si poteva udire il rumore dei piatti e degli oggetti di vetro nella locanda mentre andavano in frantumi per via dell'inteso calore.

Milla corse verso la locanda e Kyleen dovette urlare così forte, per farla fermare, che provò un dolore acuto nella gola.
La strega si voltò verso di lei. Piangeva e delirava. Si portò le mani ai capelli, ai suoi corti e rossi capelli, e per un momento pensò di strapparli via dalla testa.
“Spegni le fiamme!” Urlò Kyleen. Dovette alzare la voce per sovrastare il terrificante frastuono dell'incendio.
“Come?” Strillò Milla con fare isterico.
“Usa la magia!” Kyleen afferrò la sua amata per le braccia e iniziò a scuoterla.
“Morirai...” rispose la strega, sempre più disperata “...morirai se uso la magia!”
In quel momento, qualcosa nella locanda iniziò a scricchiolare e gemere. Il secondo piano della struttura collassò su se stesso.
Milla e Kyleen sussultarono quando videro il tetto della locanda crollare. Anche il primo piano cedette e una nube di milioni di scintille ardenti si espanse, travolgendo le due donne.
Milla alzò le braccia per ripararsi e avvertì quelle scintille ustionarle la pelle.
Si precipitò verso ciò che restava della locanda ma Kyleen le afferrò un polso.
“Lasciami!” Ulrò la strega. Avvertiva il calore delle fiamme sul suo corpo. Si trattava di un dolore insopportabile.
Due lacrime scivolarono sul volto di Kyleen: “non puoi entrare lì dentro” disse.
Aveva ragione ma Milla non voleva darle retta.
Cercò di liberarsi dalla presa di Kyleen, graffiandole la mano serrata attorno al suo polso, colpendola al braccio e urlando. Arrivò persino a mordere quella maledetta mano che le impediva di avanzare verso la locanda... locanda che sembrava essersi trasformata in una fornace... o peggio ...in una caldera di un vulcano.
Alcuni vetri esplosero per il calore del fuoco. Il fumo impediva a Milla di respirare. Tossì e tra quei colpi di tosse riuscì comunque a rivolgersi a Kyleen: “lasciami entrare! Ti prego! C'è il tuo cuore lì dentro! Lasciami entrare!”
“No!” Ripeté la donna del nord, addolorata.
Milla si voltò verso la locanda e, con un possente strattone, si liberò dalla presa della sua amata. La strega si sorprese di esser riuscita nel suo intento.
Guardò prima il suo polso, poi Kyleen... e scoprì perchè era riuscita a prevalere fisicamente contro di lei. Kyleen infatti si era accasciata al suolo.
Il suo sguardo era puntato contro il nulla. Sembrava stordita e... assonnata.
“Oh, no” esclamò Milla con un flebile sussurro. Corse verso la sua amata, la prese tra le sue braccia e l'aiutò a distendersi.
Milla iniziò a dirle qualcosa.
Kyleen si era portata le mani all'altezza del cuore, fissava la strega che non la smetteva di piangere, agitarsi e parlare. Kyleen non era in grado di sentirla, non era in grado di sentire più nulla. Per la donna del nord, le parole di Milla si confondevano con i rumori dell'incendio, generando un manipolo di suoni cupi sempre più lontani, sempre più deboli. Kyleen sollevò una mano dal petto e accarezzò delicatamente la guancia di Milla.
Si domandò perchè la sua amata era così agitata... perchè entrambe erano all'aperto... e perchè lei era distesa per terra...

La mano di Kyleen scivolò sulla guancia di Milla e cadde a terra.
La strega fissò atterrita la sua amata. I suoi occhi azzurri non si muovevano più.
“Resta qui!” Disse la strega. Parole che non furono mai udite.
Milla si alzò da terra e corse verso la locanda. Un ulteriore cedimento della struttura fece crollare una trave che bloccò l'ingresso della sala da pranzo.

Milla afferrò quel pesante legno incandescente.
Era troppo sconvolta per rendersi conto dell'ovvio: non solo non riuscì a smuovere la trave, ma la carne delle sue mani iniziò a sfrigolare.
Lasciò immediatamente la presa da quell'oggetto rovente e si guardò le mani. Erano prive di pelle, completamente ustionate e lacerate in diversi punti. Il sangue iniziò a sgorgare in diversi punti. Milla provò a muovere le dita ma le sue estremità non riuscivano più a rispondere ai suoi comandi.
“Domani ci faremo delle grasse risate...” disse a gran voce “...mi hai sentito, Kyleen?”
Si diresse verso il retro della locanda nelle speranza di trovare un'altra entrata.
Continuò a guardare le sue mani e trovò esilarante tutto quel sangue le che zampillava dai palmi.
Si voltò verso il corpo di Kyleen disteso a terra: “temo proprio che dovrai cucinare al mio posto” rise.
La locanda continuava a bruciare e Milla non trovò neanche uno spiraglio per poter entrare al suo interno.
“Mi hai sentito...”continuò “...con queste mani così malridotte, temo proprio che non potrò più cucinare o spolverare per una settimana. Ma che dico?! Per un mese!” Ridacchiò di nuovo.
Trovò però irritante il silenzio di Kyleen.
La raggiunse: “sto parlando con te! Vuoi dire qualcosa?” Milla le diede un calciò contro un gomito. Il corpo di Kyleen reagì con uno spasmo.
“Vuoi dire qualcosa?” Chiese di nuovo Milla.
Continuò a ripetere quella domanda e ogni volta che la formulava, la sua voce si faceva sempre più stridula.
Quando Milla riacquistò la ragione, cadde in ginocchio vicino al corpo di Kyleen. Avrebbe voluto urlare per la disperazione ma le grida erano troppo numerose per poter uscire dalla sua bocca. Le sentiva ammassarsi nella sua gola come una grappolo di pietre.
Sentiva i muscoli del suo collo contrarsi.
Gli occhi di Kyleen erano rivolti al cielo, le sue labbra appena dischiuse e i suoi capelli dorati erano completamente sciolti.
Il mento di Milla iniziò a tremare. La sua bocca si piegò in una smorfia di dolore.
La strega si accasciò sul corpo di Kyleen, abbracciandola forte a se.
Singhiozzò, pianse e solo in quel momento iniziò a urlare.


⁓•⁓•⁓•⁓•⁓•⁓



Le prime luci dell'aurora si posarono sulla locanda dei desideri.
Era ormai ridotta a un cumulo di macerie carbonizzate e ancora fumanti. L'odore del legno bruciato ristagnava in quel luogo. Un odore nauseante e intenso.

Milla aveva adagiato Kyleen attorno ai fiori dell'equinozio, l'unica cosa che le fiamme avevano risparmiato.
La strega aveva usato lembi del suo vestito per fasciare le sue mani, che nel frattempo si erano ricoperte di piaghe e vesciche.
Camminò sulle macerie della locanda una sola volta, voleva vedere da vicino i danni dell'incendio. Buio, in quel momento, fece capolino da sotto un cumulo di cenere.
Milla lo prese tra le sue braccia. Il suo famiglio, lo spirito della notte, era fatto di fuliggine e per tanto era immune al fuoco.
Mentre Milla usciva dalle macerie, notò un piccolo specchio di metallo al suolo. Si fermò a vedere la sua immagine riflessa su quella minuscola superficie... e notò che gran parte dei suoi capelli erano diventati bianchi.
Era come vedere dei fili d'argento mischiati a delle ciocche di fuoco. Il suo volto era sporco di cenere e terra, la pelle pallida e gli occhi, per la stanchezza, si erano ridotti a due fessure.

Milla posò a terra il suo famiglio e diresse verso Kyleen.
La strega le sistemò una ciocca dei suoi capelli d'oro, le accarezzò il volto e la baciò. Le sfilò dal collo la collana con il 'cuore del nord' e la indossò. Sentì di nuovo le lacrime rigarle le guance. Allora abbracciò forte la sua amata, sapendo che quella era l'ultima volta che la toccava.
“Ora devo andare...” disse sussurrando. Avrebbe voluto aggiungere qualcosa ma non aveva la forza per parlare. Sapeva che se avesse tentato di finire quella frase, si sarebbe messa di nuovo a piangere non avrebbe più trovato il coraggio per separarsi da Kyleen.
Si allontanò di qualche passo dalla sua amata e la fissò per un periodo di tempo che le parve infinito. Infine, con un semplice movimento del polso, Milla evocò delle fiamme attorno la sua amata.

Quando il corpo di Kyleen fu ridotto in cenere, la strega abbassò lo sguardo.
Cercò di spostare i suoi pensieri su Flio. La rabbia iniziò a farle ribollirle nel sangue. Si chiese perchè quella cagna di Flio l'aveva tradita. La sua magia avrebbe dovuto occultare la locanda... e invece si trovava in bella vista anche in assenza della sua padrona.

Alcuni uomini, per ordire di re Wyorr, avevano scalato la montagna e avevano dato fuoco all'edificio. Avevano usato un olio incendiario poiché volevano esser sicuri di compiere un ottimo lavoro. Del resto anche le fondamenta erano state divorate dalle fiamme.
E Milla riusciva ad avvertire chiaramente l'odore di quell'olio. Risaliva nel suo naso e si piantava nel suo cervello come un dardo acuminato.

La strega sentì l'ira crescere ancora di più dentro di se. Chiuse gli occhi e si sforzò per non urlare di rabbia. Oh no, lei avrebbe riversato tutta la sua furia contro la capitale... di certo non avrebbe sprecato energie per urlare lì, in quel momento, contro il nulla.
Riaprì gli occhi e una scintilla scarlatta le attraversò le iridi. Milla sentì la sua magia tornare nel suo corpo. L'aveva appena percepita quando aveva evocato la pira per Kyleen. Ma in quel momento sentiva tutta la sua potenza magica riaffiorare in lei.

Prese Buio da terra: “andiamo” sussurrò all'animaletto.
Si voltò verso Vecchia foresta... e sussultò per lo spavento. Tra gli alberi del bosco, a pochi passi da lei, l'ombra la stava osservando.

Milla sentì le sue gambe tremolare come se improvvisamente avesse perso le ossa dei suoi arti inferiori. Un brivido le risalì la schiena e sentì il sangue gelare nelle sue vene. Lo spirito del rancore non la smetteva di fissarla con i suoi occhi oscuri. Sfoderò la spada e con grandi falcate raggiunse Milla.







fiore

   
 
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