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Autore: I_love_villains    22/02/2021    0 recensioni
Sono presenti varie one-shot che ho scritto per partecipare a concorsi e challenge di Wattpad.
1- Hanami con Himiko (TogaxReader)
2- Pulcino birichino (DabiHawks)
3- Inner rose (BakuToga)
4- Verso un futuro migliore (Endeavor&Toga)
5- Cerchiamo un unicorno insieme! (TogaxVelvet, Crossover)
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Dabi, Hawks, Himiko Toga, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non era facile fare parte delle tre V in alcuni giorni dell’anno. San Valentino era tra questi. Velvet era felicissima per Vox e Valentino, che almeno per una giornata non litigavano e si mostravano quanto si amassero nonostante i continui tira e molla, però lei finiva con l’essere lasciata sola a casa a fare da petsitter a Vark, lo squalo martello di Vox. Velvet gli voleva molto bene, si divertiva a giocare con lui ed era un piacere nutrirlo con le parti di cadavere che le avanzavano, tra cucina e costruzione di bambole, ma decise che per il San Valentino di quell’anno i suoi carissimi papà si sarebbero dovuti organizzare diversamente.
La demone bambola, una settimana prima, aveva pubblicato un questionario su ogni social, senza specificare che il premio in palio fosse lei stessa. Infatti, era convinta di trovare la sua anima gemella leggendo le risposte dei fan: ce ne sarebbe stato almeno uno con gusti affini ai propri! Aveva già passato parecchie ore a scartare demoni su demoni, ma ciò non l’aveva demoralizzata, anzi, l’entusiasmo con cui era partita si era accentuato, poiché pensava che trovare il candidato perfetto esattamente a San Valentino fosse molto romantico.
La cieca fiducia che Velvet aveva riposto nel suo piano fu ricompensata. Il mattino di San Valentino visionò un questionario compilato in tal modo:

1- Dimmi almeno tre cose che ti piacciono: le persone carine, il sangue, le persone carine insanguinate.
2- Cosa fai nel tempo libero? Stalkero chi mi piace, ci gioco un po', lo impersono e ricomincio; invento storie romantiche e rubo le cose carine.
3- Cosa pensi degli unicorni? Sono bellissimi, ne voglio adottare uno.
4- Come baci? Non saprei.
5- Cosa ti porti sempre dietro? Un coltello.

La demone bambola, dall’essere seduta, saltò in piedi, euforica e vittoriosa: era finalmente riuscita a trovare qualcuno con cui mettersi insieme! Senza perder tempo, contattò chiunque fosse Batsy, invitandolo a presentarsi al di fuori dei Porn Studios. Aveva un buon presentimento circa l’imminente incontro, tuttavia la prudenza non era mai troppa, specialmente all’inferno, dove tutti non aspettavano altro che truffare il prossimo, o peggio. Pertanto, meglio restare vicina a casa, dove avrebbe torturato e ucciso Batsy nel caso si fosse rivelato un malintenzionato.
Velvet si teletrasportò fuori dall’edificio, in trepidante attesa. Si augurava che il demone atteso fosse di bell’aspetto, altrimenti non era sicura che sarebbe riuscita ad amarlo, al massimo ci avrebbe stretto amicizia. Passò diversi minuti a guardarsi attorno, fissando carica di aspettativa tutti i demoni che le si avvicinavano per entrare negli Studios, ma nessuno era quello giusto: tutti la superavano inquieti e tiravano un sospiro di sollievo appena erano fuori dalla sua portata.
“Ciao. Sei tu Velvet, giusto?” le domandò una voce femminile giovane, allegra e squillante.
Velvet alzò la testa appena in tempo per vedere atterrare goffamente accanto a lei una pipistrellina antropomorfa. Era esile quanto lei, un poco più bassa, con il pelo biondo e i capelli, anch’essi dorati, legati ai lati della testa in due crocchie disordinate, dietro le quali sbucavano due grosse orecchie. Il naso era piuttosto bruttino, troppo schiacciato e grande, ma era facile non farci caso quando gli occhi della demonietta, più simili a quelli di un gatto che di un pipistrello, la guardavano con curiosità e simpatia e la bocca si piegava in un timido sorriso, abbastanza ampio da poter scorgere un paio di graziosi canini, bianchissimi e appuntiti. Velvet osservò meravigliata come le ali membranose scomparivano, tornando normali braccia, seppur ricoperte di pelo e terminanti in mani simili ad artigli. Abbassò lo sguardo, apprezzando il semplice vestito rosa e rosso che l’altra indossava, e vide che anche i piedi, scalzi, terminavano con degli artigli.
“Sì, sono io. E tu sei Batsy?”
“Sì, ma il mio vero nome è Himiko.”
Himiko era stata piacevolmente colpita dall’aspetto della sua nuova conoscenza. Le piaceva tutto di lei: i lunghi capelli tricolore – castano, bordeaux e bianco – legati in due folte code alte; i grandi occhi bianchi con sclera rossa; la boccuccia dipinta di nero; la carnagione sul marrone-grigio che esaltava gli altri colori e quelli del suo vestiario, degno di un’adorabile bambolina, interamente di velluto e anch’esso tricolore – bianco, rosa e nero.
Himiko arrossì, felice di aver rubato il cellulare di uno sconosciuto, di aver compilato il questionario e soprattutto di aver accettato l’invito di Velvet a recarsi in un luogo che normalmente tendeva ad evitare: giravano un sacco di brutte storie circa le condizioni in cui vivevano i dipendenti dei Porn Studios.
“Sei morta da poco, vero?” le chiese intenerita Velvet.
“Saranno un paio di mesi, come mai?”
“Batsy è perfetto come tuo nuovo nome, puoi fare a meno di quello vecchio.”
“Immagino di sì, ma mi piace, però mi sono sbarazzata del cognome.”
“Ok. Allora Himiko, ti... aspetta, ci serve privacy.”
Detto ciò, la demone bambola afferrò un braccio di Himiko e si teletrasportò in camera sua. La pipistrellina si guardò attorno ammirata, perché si accorgeva con stupore che la camera di Velvet era molto simile a come avrebbe voluto fosse la propria: piena di cose carine, come peluche, vestiti sparsi qua e là, poster di demoni famosi – uno era firmato dalla nota pop star Verosika Mayday –, ma anche di coltelli e armi che sembravano più che altro strumenti di tortura. Erano presenti anche libri di magia, strani alambicchi e boccette contenenti liquidi colorati.
“Dicevo, ti ho fatta venire perché hai vinto! Hai vinto me!”
Himiko distolse a fatica lo sguardo da una mensola su cui erano disposte provette che avevano tutta l’aria di contenere del sangue.
“Te?” ripeté, piegando un orecchio per esprimere confusione.
“Sì, me! Sarò la tua metà e tu la mia! Siamo anime gemelle!”
La sorpresa sul volto della biondina si accentuò. Le sembrava troppo bello che quella ragazza tanto carina e simpatica la volesse come fidanzata, solitamente lei veniva sempre rifiutata dalle sue cotte.
“Davvero dalle mie risposte credi che siamo anime gemelle?”
“Sì, sono state le migliori, e le più vere.”
“Beh, in effetti sono stata sincera.”
“Lo sapevo! Sono sicurissima che saremo super felici insieme! Magari troveremo anche un unicorno! Posso abbracciarti, vero? Sembri così morbida! Aspetta...” Velvet si bloccò, perdendo il suo brio. “Non è che sei etero?”
“Sono pan” la tranquillizzò Himiko, ridendo, dopodiché allargo le braccia, dandole il permesso di abbracciarla. Divenne praticamente paonazza quando Velvet sfregò la faccia in prossimità del suo seno. Risero entrambe, imbarazzate e divertite.
“Sei come un peluche!”
“Grazie, Velv. Posso assaggiare un pochino di sangue?”
La demone bambola le mise davanti in un baleno le provette. “A? B? Zero? Positivo o negativo?”
“Ehm, grazie, ma io mi chiedevo se potevo avere il tuo. Bevo solo quello delle persone carine.”
“Aw, d’accordo vampiretta. Fa male?”
“Solo se ti agiti. Gli altri urlano sempre, ma è colpa loro: se gli chiedo di bere mi rispondono di no e mi costringono a prenderlo con la forza.”
“Che antipatici!” esclamò Velvet, solidale.
“Grazie, bambolina.”
Himiko poggiò i canini sul collo della nuova amica e morse con delicatezza. Assaporò con gusto il sangue di Velvet, dolce, rinvigorente, inebriante. Udì uno scatto che le fece drizzare le orecchie, ma si trattava solo di un selfie.
“Scusa, non ho resistito. Guarda, sembra che mi uccidi” sghignazzò Velvet, mostrandole la foto.
“Figurati, è venuta benissimo! Però deve restare un segreto ciò che sto per mostrarti.”
Incuriosita, la demone bambola annuì e si sedette sul letto. Himiko era una ragazza che sorrideva spesso, ma raramente si era sentita tanto euforica come quel giorno: aveva trovato una persona che non era disgustata, impaurita e/o arrabbiata dal suo amore per il sangue! Tutt’altro! In diciassette anni, tra vita e morte, si era fatta pochi amici a causa della sua peculiare personalità, ma qualcuno che l’accettava così com’era esisteva e nel caso di Velvet non voleva esserle solo amica!
Himiko prese un respiro e attivò il suo potere, trasformandosi nella demone bambola, che spalancò gli occhi e le corse vicino, esaminandola da ogni angolazione.
“Wow! Ma sei la mia gemella! Perfino il trucco è uguale!”
“Potrei imitare anche i vestiti, ma prima dovrei togliere i miei. Piaciuto il trucco?”
“Tantissimo! Ehi, Himi, che ne dici di fare uno scherzo?”
“Mi piacciono gli scherzi. A chi vuoi farlo?”
“Ai miei papà. Sai, loro mi lasciano sempre sola e pensano a sbaciucchiarsi o litigare. Fingiamo che mi hai rapita, ti ho già mandato la foto, così li minacci con qualcosa di inquietante e poi loro ci trovano e sorpresa! Ci sono due Velvet!”
Velvet espose il piano gesticolando allegramente. Himiko nascose dietro una mano il sorriso che le si era formato osservandola. Era tanto carina, come poteva dirle di no?
“Ok, ma chi sono i tuoi papà?”
“Vox e Valentino, avrai sentito parlare di loro! Insieme siamo le tre V!”
Le due demoni si sedettero sul letto, dove Velvet mostrò a Himiko alcune foto di Vox, un demone TV vestito elegantemente, e di Valentino, un demone falena vestito da pappone. Le spiegò che il primo era in grado di controllare l’elettricità e tutto ciò che la riguardava, mentre l’ultimo sapeva dirigere porno e prostitute, tuttavia non era un potere, solo un talento.
“Bene, allora mando il messaggio?”
“Non qui. Andiamo in un posto isolato, senza tecnologia. E poi devi minacciare Vox di non rintracciarci, o lo scherzo finisce subito.”
“Capito. Velv... secondo te è il nostro primo appuntamento?”
Le guance di Velvet si imporporarono, come quelle della sua compagna. La prese a braccetto e rispose: “Certo che sì!”
Ridendo come due bambine, le demoni si allontanarono dai Porn Studios, camminando per alcuni tratti, tra un teletrasporto e l’altro di Velvet. Una volta che ebbero raggiunta la periferia di Pentagram City, scelsero l’edificio più malridotto e vi entrarono. Poterono finalmente cominciare la recita.
“Senti: cari Valentino e Vox, ho preso vostra figlia e ho cominciato a cibarmi di lei. La divorerò tutta se non mi trovate un unicorno. Non provate a rintracciarmi o sarà peggio per lei. Questo cellulare è l’unico modo per tenerci in contatto, non costringetemi a distruggerlo. Che ne pensi?”
“Adoro! Sembri un’esperta nel rapire gente!”
“Inviato! Spero che ci portino un unicorno!”
“Anch’io! Sono bellissimi e dolcissimi!”
“E con il corno infilzano i nemici!”
“O li riducono a marmellata con gli zoccoli!”
Himiko e Velvet si scambiarono un tenero sguardo d’intesa.
“Oh, hanno già risposto. Cattivoni, dicono che non esistono gli unicorni.”
“Non è vero!” protestò la demone bambola.
“O lo dimostrano o mi faccio un pranzetto con te” la tranquillizzò Himiko, facendole l’occhiolino. “Minacce e insulti... chiedono un tuo audio.”
“Va bene.” Velvet si schiarì la voce, poi cercò di apparire il più possibile impaurita e sofferente: “Papi... per favore... venite... fa tanto male... mi fa male... Aiuto!”
Scoppiarono a ridere e aspettarono impazienti il prossimo messaggio.
“Quando portarlo? Quando volete, non ho fretta.”
“E ora c’è da aspettare. Ti va di farci domande a turno? E se non rispondi penitenza!” propose Velvet, gioiosa.
“Ok. Hai fratelli o sorelle?”
“No, a meno che non consideri Vark un fratello, ma lui è un animale.”
Himiko osservò le foto che l’altra le mostrava. Commentò: “Aw, sembra un enorme cagnolone squaloso! Non vedo l’ora di coccolarlo!”
“Gli piacerai” le assicurò Velvet. “E tu, hai fratelli?”
“Sì, ma sono vivi, almeno quelli biologici, vivi e piccoli... però mi ero fatta una famiglia di amici, una sorellona è morta e gli altri rischiano ogni giorno. Spero di rintracciarli se finiscono qui.”
“Dipende, anche se finiscono all’inferno ci sono vari gironi e noi non possiamo attraversarli. Per fortuna c’è Voxtagram, almeno ci parlerai a distanza!”
“Oh, l’inferno è grande quanto la Terra?”
“Non lo so, però è meglio, vero?”
“Oh, sì! Là tutti mi facevano sentire strana e sbagliata, qui è uno spasso, posso essere me stessa! Posso pugnalare la gente e non muore nessuno! Cavoli, qualche volta piove sangue, è magnifico!”
“Aw, ti ecciti con il sangue, ciccina?” le domandò Velvet maliziosa, facendosi più vicina.
Himiko arrossì di colpo e ridacchiò imbarazzata.
“Penso che il sangue sia molto bello e abbellisca le persone. Tu?”
“Non mi dispiace, lo uso spesso come ingrediente per i miei dolci, ma i papi non apprezzano.”
“Scommetto che sono deliziosi, Velv.”
“A proposito, il mio sangue ti piace? Vuoi darmi un altro bacio da vampiro? Se sei me puoi far comparire torte e confetti come faccio io?”
“A- allora, moltissimo, sì e forse. Aspetta, i tuoi papà hanno trovato un unicorno!”
“Bastardi, sapevo che me li nascondevano!” inveì Velvet, ma la collera fu spazzata via al pensiero che presto avrebbe cavalcato l’agognato equino.
“Perfetto, rintraccia il cellulare prima che lo distruggo” lesse Himiko prima di inviare, contò alla rovescia partendo da venti e poi calpestò il cellulare rubato. “Ti vogliono tanto bene per averci messo così poco.”
“Prima che mi adottassero ero sola e senza casa... sono bravi papà in fondo. Dicevamo, altro bacio vampirico?”
Himiko esitò. Non le serviva altro sangue per trasformarsi, ma non era soltanto questo. Si era resa conto che, nonostante Velvet le piacesse molto sia fisicamente sia caratterialmente, non voleva essere lei. Non ne aveva il minimo desiderio. Voleva, invece, essere con lei. Si stava divertendo da matti a chiacchierarci, a fare lo scherzo ed era certa che insieme avrebbero potuto fare un sacco di cose senza mai annoiarsi. La pipistrellina abbracciò l’altra demone, avvicinò le labbra alla sua gola ma poi le diede un bacio sulla guancia e si ritrasse, ridacchiando.
“Mi piaci tanto, Velv... ti trovo deliziosa in tutti i sensi... sarò lieta di essere la tua ragazza” confessò imbarazzata, ma guardandola negli occhi.
Velvet strinse le mani di Himiko nelle proprie, commossa dall’affetto che le mostrava la demonietta. Avvertiva un certo calore che dal cuore si diffondeva per tutto il corpo. Era una bella sensazione, ed era Himiko a causarla.
“Anche tu mi piaci, Himi. Sono tanto felice di averti conosciuta.”
Poggiò la fronte su quella della biondina, godendosi il contatto, il profumo, il respiro di lei e, non paga, ne cercò il sapore, baciandola languidamente. Himiko chiuse gli occhi e approfondì il bacio, lasciandole le mani per stringerla e sentirla più vicina. Si staccarono per riprendere fiato, e Velvet notò quanto adorabile fosse la sua compagna così rossa e felice, e guardandola capì che l’altra pensava esattamente la stessa cosa di lei.
“Baci bene!” esclamò Velvet, ridendo emozionata.
“Meno male! Saresti la mia prima relazione seria, non vorrei essere impreparata...”
“Nah, sei perfetta.”
Tornarono a perdersi ognuna negli occhi dell’altra, incantate dallo scoprirci emozioni simili alle proprie. Il rumore di una porta sbattuta violentemente le fece sussultare.
“I papi! Forza Himi, vediamo quanto è bello l’unicorno!”
Dimentiche del loro piano originale, si presero per mano e corsero verso Vox e Valentino… che non avevano portato un unicorno, bensì un comunissimo destriero infernale al quale avevano attaccato un corno di plastica. La foto che avevano inviato doveva essere stata ritoccata con un sofisticato programma.
“Ma non è un vero unicorno” fece Himiko, delusa.
“Imbroglioni!”
“Lo sapevo che era uno scherzo” ringhiò Valentino, guardando male le due demoni.
“Ci sono dei fottuti limiti, Velvet! Se qualcuno ti rapirà per davvero saranno cazzi tuoi la prossima volta! Sei in punizione” la sgridò Vox.
“No, dai, papi, scusate, volevo solo giocare! Mi sentivo ignorata...”
“E chi è la decerebrata che ti ha dato una mano con questa stronzata?” proseguì il demone TV.
“È Himiko, la mia fidanzata!” la presentò Velvet, mentre la pipistrellina sorrideva contenta di conoscere i papà della sua dolce metà.
“Da quando sei fidanzata?” chiese Valentino.
“Stamattina” risposero in coro le ragazze e risero della loro incredulità.
“Vi fulminerei all’istante se non mi servisse qualcuno che badi a Vark. Sai che giorno è oggi?”
“Sì, Voxy, è San Valentino! E non lo trascorrerò da sola! Himi mi aiuterà a badare a Varky!”
“Molto volentieri!”
Vox borbottò qualche insulto, ma decise di archiviare la faccenda: aveva già sprecato troppo tempo a non occuparsi della sua amata falena. Valentino fu altrettanto contento di lasciar perdere le ragazze per dedicarsi ad attività ben più piacevoli.
Himiko e Velvet, sempre tenendosi per mano, si incamminarono verso i Porn Studios, godendosi la passeggiata con calma.
“Non fa niente se non abbiamo trovato un unicorno, tu sei più speciale” disse la pipistrellina ad un certo punto, dando una stretta alla mano della compagna.
“Aw, grazie, anche tu ciccina. Vedrai che un giorno lo troveremo.”
“E lo cavalcheremo!”
“Sì, e gli daremo gli zuccherini!”
Continuarono ad elencare tutto ciò che avrebbero potuto fare con un unicorno finché raggiunsero Vark e ad entrambe sembrò naturalissimo avere l’altra accanto, come se non avrebbe potuto essere altrove nel tempo e nello spazio se non lì, con lei, a scoprire cosa si prova ad amare ed essere amati.



Angolo Autrice

Questa storia partecipa al concorso di San Valentino e l'ho scritta assieme a AnnyWolf99.
Abbiamo scelto una traccia del profilo @WattpadStoriedamoreIT: "L'amore ha tante lingue, tanti colori, tanti modi di esistere. Lo sappiamo già tutti! Ma proviamo a guardare l'altra faccia della medaglia! Fraintendimenti (che non mancano mai, e spesso fanno ridere), battibecchi, idee strampalate, un po' di sana follia e... Raccontateci la storia di una coppia e di uno straordinario, divertentissimo incontro!"
Il tutto in meno di 3000 parole.
Spero vi sia piaciuto il crossover con Hazbin Hotel ^^

   
 
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