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Autore: komova_va    25/02/2021    0 recensioni
Raccolta di one-shot ambientate durante la terza stagione del Daily che vedono come protagonista Stefania e si propongono di ritrarre alcuni missing moments del programma, perlopiù semplici momenti di vita quotidiana, e di esplorare il suo rapporto con Irene e Dora.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La stessa medaglia

25 febbraio 1962

-Allora, di' la verità, - inizia Irene, tirando fuori dal proprio armadietto il pranzo che da lì a poco avrebbe consumato all'interno dello spogliatoio. Stefania, seduta al tavolo, la guarda in trepidante attesa, aspettando che l'amica fosse pronta prima di iniziare a mangiare in segno di rispetto e solidarietà. La mattinata è stata abbastanza impegnativa, dalla partenza di Clelia il carico di lavoro è considerevolmente aumentato per ognuna delle Veneri; così come il loro bisogno di rifocillarsi e recuperare le forze nella tanto agognata pausa pranzo. Tuttavia, in quel momento il cibo non è il primo pensiero nella mente di Stefania: la ragazza è molto più concentrata sulla frase che Irene ha appena iniziato e che, per qualche ragione, Stefania pensa di sapere come andrà a finire. -Alle ragazze non piaccio tanto come capocommessa, vero?

Stefania sospira, distogliendo per un attimo lo sguardo dall'amica per concentrarlo sul porta pranzo che si accinge ad aprire mentre l'altra prende posto accanto a lei. Proprio come immaginava. Ormai conosce Irene abbastanza bene da capire che nonostante la facciata forte e spavalda che mostra al mondo, dentro di sé ha molte più insicurezze di quanto non voglia ammettere. Stefania non vuole mentirle, non lo vuole davvero, ma nemmeno farla rimanere male dicendole una verità che sicuramente andrebbe in qualche modo ad intaccare la sua autostima. E così decide di optare per la soluzione che solitamente si rivela sempre la più efficace: la diplomazia.

-Beh, hanno solo bisogno di un po' di tempo per abituarsi, - tenta lei. Sa già che Irene non sarà soddisfatta della risposta, e infatti la conferma non tarda ad arrivare.

-Guarda che non c'è bisogno che mi indori la pillola, non sono una cliente da convincere che c'è bisogno di una taglia in più solo perché è il modello che calza particolarmente stretto, - la rimprovera dolcemente Irene, strappando un mezzo sorriso a Stefania. -Con me puoi essere sincera, lo sai.

Stefania sospira una seconda volta. È proprio perché vuole bene a Irene che decide di accontentare il suo desiderio e confessare, mentre si copre le labbra con una mano dal momento che ha la bocca piena:-Ecco, diciamo che non sono esattamente entusiaste di questo cambiamento...

Immediatamente Stefania vede dipingersi sul viso di Irene un'espressione sconsolata, al che la ragazza si attiva subito per rimediare:-però io penso davvero che-

-Non ti preoccupare, non fa niente, - la interrompe Irene. -Lo avevo capito da sola comunque, che preferiscono tutte Dora a me.

Stefania allunga una mano per stringere il braccio di Irene in un segno di conforto. Sa quanto la sua amica sia competitiva, quanto viva tutto come una sfida personale, come una performance in cui sente il costante bisogno di dimostrare a tutto e tutti di essere la migliore. È naturale che il paragone con Dora le sia venuto immediatamente in mente, e probabilmente è da lì che nasce il costante bisogno di Irene di ricordare a tutti con assidua frequenza quanto Dora fosse inadatta per quel ruolo. E a Stefania dispiace per lei, le dispiace veramente, perché è consapevole – forse anche più della stessa Irene – di quante potenzialità lei abbia dentro di sé. E vorrebbe che se ne rendesse conto anche lei, che smettesse di guardare gli altri e paragonarsi costantemente a loro, che riuscisse a osservare sé stessa nello stesso modo in cui la vede Stefania.

-Non si tratta di preferenza, lo sai. Le altre erano abituate ai modi di Clelia e apprezzavano Dora perché aveva la sua stessa gentilezza e comprensione. Tu invece sei un po' più rigida di lei, - dice Stefania, ben consapevole che quel “un po'” è un eufemismo, ma al momento non è così importante, -però sei anche più capace di gestire l'ansia, trattare con le clienti insistenti e organizzare il lavoro in modo funzionale. E sei anche brava ad assisterci nei momenti di difficoltà, ormai ho perso il conto di tutte le volte in cui mi hai aiutato con le clienti incontentabili, soprattutto all'inizio.

Questa volta la spiegazione di Stefania, proprio perché più sincera, riesce a strappare un sorriso ad Irene, un sorriso vero. -Grazie, - le dice, guardandola negli occhi. -ne avevo bisogno. - Poi, dopo un attimo di silenzio, aggiunge:-Quindi tu preferisci me a Dora, giusto?

Stefania alza gli occhi al cielo e ride. -Sì, preferisco te a Dora, ma non dirglielo. E non solo perché ti voglio bene.

-Sai, - prosegue Irene, -prima stavo passando vicino ai camerini e ho sentito che mi difendevi con Dora e Sofia... volevo ringraziarti. Nessuno l'aveva mai fatto per me prima d'ora, sono sempre tutti pronti a puntare il dito contro di me e giudicarmi. Irene sei troppo insensibile, Irene sei cattiva, Irene sei antipatica, Irene sei troppo aggressiva, Irene sta' zitta, intanto è solo grazie a me che questo posto sta andando avanti visto che il dottor Conti in due settimane si è svegliato solo l'altro ieri a fare i colloqui per trovare una sostituta! È bello sentire che per la prima volta qualcuno ha delle belle parole da spendere nei miei confronti e mi apprezza, ecco.

Irene abbassa gli occhi sul suo pranzo, e sul viso di Stefania si forma un sorriso compassionevole. Sa perfettamente che Irene non è abituata a lasciarsi andare a sfoghi di questo tipo, che non è il tipo di persona che ama condividere le sue emozioni apertamente. Se ha deciso di farlo in sua presenza Stefania sa che è un grande segno di fiducia, e la cosa non può che farla sentire onorata e felice.

-Irene, tu sei una bella persona a prescindere da quello che dicono o pensano gli altri, - la rassicura Stefania. -Un po' ti capisco sai, perché anche io tendo a farmi condizionare troppo facilmente, però tu non ne hai alcun motivo.

-E allora come spieghi che Paola e Sofia preferiscono Dora? Mi sento come se qua dentro nessuno avesse la minima fiducia in me a parte te, e non so più cosa fare per dimostrare che si sbagliano.

Mentre mastica il cibo, Stefania riflette su una risposta sensata da darle. In effetti il suo punto di vista è più che comprensibile, non si può certo darle torto.

-Io penso che tu non sia da meno a nessuno, - risponde Stefania. -È solo che sei diversa dagli altri e quindi non tutti riescono sempre a capirti, c'è bisogno di tempo e di conoscerti meglio. Sofia è l'ultima arrivata, cosa vuoi che ne sappia di come funzionano le cose qui o di cosa significa veramente fare la capocommessa.

Irene le sorride. -A volte penso che tu sia troppo buona con me, non mi merito tutta questa gentilezza.

-Guarda che lo penso davvero, non lo dico solo per gentilezza!- si difende Stefania. Ed è vero, non le sta dicendo tutte quelle cose solo per circostanza o pietà o solidarietà tra colleghe. Anche Stefania si è sempre sentita un po' diversa dagli altri, forse è proprio per quello che riesce a capire bene Irene, in un certo qual modo. Moltissime volte le è stato detto di essere troppo eccessiva in quello che fa, troppo ossessionata, troppo entusiasta, troppo appassionata, troppo emotiva, troppo sensibile. Proprio come Irene, anche lei fa spesso fatica a trovare il giusto mezzo nelle cose.

Solo che a differenza di lei, Irene non si sente inadeguata per questo. O perlomeno, in realtà molto probabilmente sì, ma non lo mostra. Al di fuori Irene ha fatto di tutto ciò una corazza che indossa con fierezza e che non esita a mostrare al mondo, si fa vedere forte, decisa, convinta, non lascia che nessuno la intralci nel suo cammino, o perlomeno, fa il possibile per impedirlo. Voleva il ruolo di capocommessa e alla fine se l'è preso, in un modo o nell'altro. Stefania, al contrario, è sempre così insicura, così esitante, non sa mai cosa dire o cosa fare per piacere agli altri. Irene per lei è stata come un modello di riferimento, fin dal suo primo giorno al Paradiso, e questo vale sia nel lavoro che in generale. È una cosa di cui Stefania ha sempre sentito la mancanza nella sua vita: crescere senza una madre e con un padre poco presente non l'aveva aiutata molto, e la figura della zia Ernesta spesso non si era rivelata un modello adeguato ai suoi bisogni e alle sue aspettative. Stefania aveva avuto bisogno di una persona che la guidasse, e invece non c'era nessuno. Con Irene invece, adesso ha finalmente una persona che la indirizza, la consiglia, la aiuta, la ascolta, si prende cura di lei, le sta vicino. Se non fosse stato per lei, molto banalmente avrebbe finito per passare la scorsa serata in camera sua a disperarsi per tutte le attenzioni che non riceve da Federico invece di godersi una serata spensierata tra amiche nella nuova casa di Gabriella.

In qualche strano modo, è come se Stefania si sentisse un po' come se lei e Irene non fossero altro che due facce della stessa medaglia, la cui base di fondo è in realtà la stessa. Basta pensare a come ha gestito la questione dello spettacolo teatrale: voleva liberarsi della parte di Colombina e non sapeva come fare, ha approfittato del desiderio di Maria di recitare per stare vicino a Rocco e ha scaricato su di lei tutte le responsabilità, fregandosene di quanto fosse vicino lo spettacolo, della mancanza di preparazione di Maria e del poco tempo per fare le prove. Nemmeno troppo distante dal copione che avrebbe seguito Irene in quella stessa identica situazione, se fosse stata al suo posto.

-Irene, sei una capocommessa decisa, pratica, piena di energie, hai esperienza e sei brava a risolvere prontamente i problemi. Se al Paradiso la gente non si è ancora accorta di tutto questo tu devi solo mostrarglielo con i fatti. Ad esempio, questa mattina parlavi di riorganizzare i reparti in modo più funzionale? Allora mettiti d'impegno e facci vedere quello che hai in mente, noi ti seguiamo.

Irene la guarda e le sorride. -Sai, penso che tu sia la prima persona in assoluto ad avere così tanta fiducia in me. Ti prometto che non te ne pentirai.

Negli occhi di Irene torna a brillare una specie di luccichio che mostra chiaramente quanto la sua collega sia convinta della sua idea e di ciò che sta per fare, e Stefania ne è felice. Non importa chi sarà scelta come nuova capocommessa, Stefania sa che raramente qualcuna delle aspiranti candidate potrà avere la stessa grinta di Irene Cipriani.

   
 
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