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Autore: OrderMade96    25/02/2021    1 recensioni
Stiles cerca di parlare con Derek attraverso l'unico altro mezzo che conosce che non riguardi le parole e il linguaggio delle sopracciglia.
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Ogni capitolo è basato su un fake screenshot di chat che ho trovato su Pinterest e salvato perché mi ricordano troppo i personaggi. Così ho deciso di farne una raccolta. I capitoli avranno più o meno nesso tra loro, ma non tutti seguiranno la trama canonica. Sarà più un au in canon. E un pretesto per scrivere su di loro. Il rating potrebbe variare.
Genere: Angst, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 9

Tornare alla vita di tutti i giorni è un processo lento e faticoso, ma Stiles è determinato a tirarsi fuori dalla fossa in cui è caduto. 

Alzarsi la mattina, andare a scuola, praticare lacrosse, seguire una routine, aiuta nel suo piccolo. 

Come si aspettava, col tempo tutto inizia ad andare meglio, le ferite dell’animo non spariranno mai del tutto, ma il dolore acuto diventa solo un fastidio sordo che impara a gestire e ignorare. Anche con l’aiuto di suo padre e dei suoi amici, che ora riempiono nuovamente il suo tempo, da quando il branco ha compreso di non doverlo trattare come un cucciolo indifeso e ferito. L’aiuto più grande che Stiles riceve però, viene da Derek.

Inaspettatamente, dopo quella notte dove gli ha regalato l’acchiappasogni e si è rannicchiato con lui nel letto - semplicemente dormendo - il lupo mannaro è rimasto spesso in giro, supportando il recupero di Stiles con le sue gentilezze burbere. 

Stiles lo ha colto in flagrante più di una volta, appostato fuori in macchina o seduto sul tetto sotto la finestra della sua camera, controllandolo di nascosto.

Sono di pattuglia. Si giustifica sempre Derek, ma Stiles sa che non hanno mai deciso di fare pattuglie. È presente ad ogni riunione di branco e l’argomento non è mai stato discusso, perciò se Derek si trova là fuori, lo fa solo perchè è lui a volerlo. 

Perchè lo voglia è una delle tante domande a cui Stiles vorrebbe risposta, ma che non è ancora pronto a porre.

Ogni volta che Stiles lo sorprende, lo invita a entrare e restare, piuttosto che starsene fuori a fare lo stalker e rischiare una denuncia da parte dei vicini, implicitamente sperando che il lupo accetti così da ripetere quella notte a cui il ragazzo non riesce a smettere di pensare. Ma ogni volta Derek rifiutava scuotendo il capo, dicendo di dover andare. 

Stiles allora inizia a lasciargli la cena sulla scrivania e il mattino dopo trova il piatto, vuoto e pulito, appoggiato in cucina. 

Dovrebbe essere inquietante, l'idea di un lupo mannaro che può entrare e uscire a suo piacimento, aggirandosi indisturbato in casa, ma Stiles trova la sua oscura presenza rassicurante. 

Una sera, quando Stiles è troppo stanco dopo un allenamento di lacrosse e non ha sufficienti energie per alzarsi dal letto per preparare la cena o ordinare una pizza, Derek si presenta alla finestra con la porzione di patatine ricci più grande che Stiles abbia mai visto in vita sua. 

“Sei l’amico migliore del mondo.” Geme l’adolescente intorno a un boccone di cibo. “Non dirlo a Scott. Lo ucciderebbe.” Aggiunge goffamente, strappando una piccola risata all’altro. 

“Sarà il nostro segreto.” Sussurra cospiratorio Derek, rubandogli una patatina. 

L’episodio si ripete la settimana seguente, con Derek che questa volta decide di usare la porta principale e bussa, sorreggendo una busta di cibo tailandese. E anche quella dopo, apparendo magicamente con due pizze nell’istante in cui Stiles sta uscendo dal bagno dopo aver fatto la doccia. Un giorno è Stiles a decidere di ricambiare il favore e si presenta da Derek con un sacchetto oleoso di tacos.
Cenare insieme una volta a settimana si trasforma in un’abitudine. 

Stiles ama questi loro piccoli momenti privati. 

Sta imparando a conoscere un nuovo lato di Derek, nascosto sotto l’armatura di sguardi omicidi e ringhi ammonitori con cui il lupo tenta di tenere chiunque a debita distanza.  

Derek è in grado di essere gentile, fare le battute sarcastiche migliori e, se vuole, partecipare ad una conversazione con risposte che non siano monosillabiche. A volte sorride e ogni volta Stiles ha bisogno di qualche secondo per riprendersi e acquietare il suo cuore traditore. 

Derek è uno spettacolo magnifico quando sorride, mostrando i suoi ridicoli denti bianchi da coniglio e i canini leggermente appuntiti, la mascella barbuta che si allenta dolcemente, priva della solita tensione che la contrae. 

Il sorriso di Derek potrebbe essere classificato come l’ottava meraviglia del mondo. O forse nona, se aggiungiamo gli occhi del lupo mannaro alla lista. 

Derek sembra più giovane quando sorride, dimostrando non più dei suoi reali ventiquattro anni. Stiles fa di una missione quella di farlo sorridere il più possibile. 

Ciò che Stiles adora di più però, è la risata di Derek. È un suono così estraneo e disarmante, un rumore vibrante di vita, da farlo restare per un minuto intero a bocca aperta quando lo sente la prima volta, fissando il giovane uomo seduto al suo fianco sul divano con occhi spalancati. 

“Stiles. Tutto ok?” Gli domanda Derek, scuotendogli una mano davanti agli occhi.  

Stiles sbatte stupidamente le palpebre e deglutisce pesantemente, dando una rapida risposta evasiva mentre cerca di formulare una scusa per lasciare il loft, il battito del suo cuore un rumore assordante nelle orecchie che spera Derek ignorerà o attribuirà ad una delle tante sue stranezze.

Mentre guida la jeep verso casa, Stiles lo realizza. 

Si sta innamorando di Derek Hale. 

Quella che pensava fosse una bella amicizia in erba, si sta inesorabilmente tramutando - almeno per lui - in altro. Non si sarebbe mai aspettato di provare dei sentimenti per il lupo mannaro. Sapeva di essergli affezionato, gli piaceva passare tempo insieme, vederlo sorridere, discutere di un libro che entrambi avevano letto e odiava vederlo triste o ferito, ma l’amore… l’amore era un sentimento più denso, profondo e vincolante. L’amore lo faceva andare fuori di testa e compiere le azioni più insensate. Come quando aveva deciso di acquistare un televisore da 42 pollici per il compleanno di Lydia solo per essere notato. Quello che aveva provato per Lydia Martin, o il sentimento che era nato tra lui e Malia dopo Eichen House negli ultimi mesi, aveva pensato fosse amore. Ma niente di tutto ciò gli faceva accelerare il cuore come il pensiero di Derek. 

Avrebbe fatto le peggiori sciocchezze per lui. Se solo Derek glielo avesse permesso, lo avrebbe tenuto al sicuro, gli avrebbe ripetuto quanto fosse una persona straordinaria, quanto fosse ingiusta tutta la sofferenza che si autoinfliggeva con le sue convinzioni errate, finché le sue parole non si fossero radicate nel cervello ostinato del lupo mannaro. Avrebbe preso un proiettile di wolfsbane per lui. Diamine, lo avrebbe aiutato ad occultare un cadavere se necessario.

Può esserne certo, mentre sale le scale per raggiungere la sua camera, ci sono tutti i segnali. 

Sospira, massaggiandosi stancamente il viso con le mani. 

Derek non lo avrebbe mai amato indietro, il lupo mannaro non sembra mai essere stato interessato a lui in quel modo. Era un buon amico, aveva dimostrato di preoccuparsi per lui, ma come poteva provare qualcosa per un ragazzino? O desiderarlo sessualmente parlando? Dannazione, stiamo parlando di Derek Handsome Hale, un partito di prima categoria, Stiles Stilinski con il suo corpo gracile e la pelle pallida non poteva nemmeno lontanamente sperare di attirare la sua attenzione su quel fronte. 

Inoltre, Derek non ha mai dato segnali di essere interessato agli uomini. Al contrario di Stiles, che aveva avuto un leggero sospetto su se stesso da qualche anno. Diciassette anni sembrava un buon momento per farsi prendere da una crisi sulla propria identità sessuale e accettare di non essere completamente etero.

Scendere a patti con se stesso gli fa però realizzare anche altro. 

I suoi sentimenti si sarebbero ridotti a una stupida cotta adolescenziale mai ricambiata che lo avrebbe bruciato lentamente e basta. 

Stiles si convince che sia meglio ignorare i propri sentimenti e accontentarsi della loro amicizia. 

Ma come può ignorarli quando Derek continua a comportarsi a quel modo? 

 

Da Stiles: Come mai sei stato insolitamente gentile con me ultimamente?

 

Chiede una sera, seduto mollemente sulla sedia della scrivania, ignorando il file del saggio quasi finito sullo schermo del computer. Sta mangiucchiando una busta di caramelle gommose che Derek aveva lasciato sul suo comodino quel pomeriggio, quando era passato ma non lo aveva trovato perché era da Scott. 

Non sa cosa l'abbia spinto a porre la domanda, forse la frustrazione di ricevere tutte quelle piccole attenzioni private che alimentano la vana speranza che anche Derek possa nutrire qualche sentimento verso di lui o la noia dei suoi doveri scolastici.

 

Da Sourwolf: Che intendi?

 

Risponde qualche minuto più tardi il lupo mannaro. 

 

Da Stiles: Sembri solo più gentile del solito.

Da Sourwolf: Posso darti un pugno in faccia se vuoi.

 

Stiles non riesce ad evitarlo e ride. 

 

Da Stiles: E rovineresti questo bel viso?

Da Sourwolf: Se l’occasione lo richiede. 

 

Stiles si morde il labbro, pensando a modi più piacevoli con cui gli piacerebbe Derek gli rovinasse la faccia, in particolar modo le labbra, rendendole gonfie e lucide per l’uso. 

 

Da Stiles: Quello che sto cercando di dire qui, Derek... È che oggi mi hai portato un pacco delle mie caramelle preferite. Come siamo passati da “ti strappo la gola a morsi” a questo?

 

Preme, distraendosi per rispondere ad alcuni messaggi nella chat comune di branco. Kira sta proponendo di organizzare la cena/incontro di branco a casa sua quel weekend, invece di invadere come solitamente fanno l’appartamento di Derek e tutti sembravano abbastanza entusiasti di accettare. Lydia e Allison in particolar modo, quando la kitsune menziona la parola ‘sushi’. Stiles scrive che si assicurerà che Derek venga e non usi la scusa del cambio di location per rifiutare e fare l’asociale. 

Quando torna alla chat privata con il lupo mannaro, ci sono alcuni messaggi ad aspettarlo. 

 

Da Sourwolf: Non lo so.

Da Sourwolf: Mi dispiace essere stato uno stronzo.

Da Sourwolf: Non sapevo in quale altro modo farmi ascoltare. 

 

Stiles analizza le risposte, ripensando a come fosse Derek meno di un anno fa. 

Un lupo burbero per la metà del tempo e incline alla collera per il resto, che non faceva altro che lanciare occhiatacce e sputare ordini a lui, Scott o in seguito al suo branco.

Stiles aveva avuto i suoi sospetti, ma questa ne è la conferma. Derek aveva solo avuto paura di perdere tutto ciò che gli era rimasto, dopo la morte della sua famiglia e Laura, così aveva reagito di conseguenza, affidandosi all’unica emozione che conosceva. La rabbia. 

Stiles poteva capirlo, anche se non ne condivideva gli atteggiamenti in quanto avevano causato più danni che bene. 

È felice però che il lupo mannaro stia iniziando a cambiare. Sarebbe un buon alpha, ora, anche se probabilmente non è quello che vorrebbe. 

 

Da Sourwolf: Per la cronaca, non faccio l’asociale. 

Da Sourwolf: E non mi piace il sushi. 

 

Recitano gli ultimi messaggi, facendolo sorridere. 

 

Da Stiles: L’hai almeno mai assaggiato?

Da Sourwolf: Una volta, a New York. Non mi è piaciuto. 

Da Stiles: È un gusto acquisito. Devi dargli il tempo di conquistarti.

Da Stiles: Un po’ come me :P

Da Sourwolf: In quel caso, ci vorra molto tempo. 

Da Stiles: Sei uno stronzo.

Da Sourwolf: Ti piaccio per questo.

 

Il cuore di Stiles salta un battito.

 

Da Stiles: Non mi piaci nemmeno. Ti sopporto a malapena.

 

Digita in fretta, ignorando lo sfarfallio nel suo petto. 

 

Da Stiles: Devo tornare al mio saggio ora. 

Da Stiles: Notte Sourwolf.

Da Sourwolf: Buonanotte Stiles. 

 

Derek fissa il suo cellulare con un piccolo sorriso.

Sta giocando una partita pericolosa, ne è pienamente cosciente. 

Ha stilato una lunga lista di motivi per cui dovrebbe tenersi alla larga da Stiles e da ciò che si è reso conto di provare per il ragazzo. 

Primo tra tutti, Stiles ha diciassette anni, poco più che un bambino, mentre Derek ha ventiquattro anni e per la maggior parte del tempo se ne sente quasi ottanta a causa di tutto quello che ha vissuto. Stiles è pieno di vita, sogni e ambizioni, dei quali Derek sarebbe più un ostacolo che altro. Derek è un lupo mannaro, mentre Stiles è un essere umano. Derek sa che questo non lo rende debole, più volte la sua vita è stata salvata dal ragazzo dimostrando il contrario, ma Stiles può ancora ferirsi e non guarirebbe come farebbe lui, oppure ammalarsi. E il solo pensiero di perdere qualcun altro lo fa impazzire e venir voglia di ululare pietosamente alla luna. 

Avresti dovuto morderlo e farlo tuo quando potevi. Gli aveva detto una sera Peter, annusando l’odore dell’adolescente che aleggiava ovunque nel loft. Questo finirà per uccidere entrambi. 

Derek non era riuscito a dargli torto. 

Poteva non essere più un alpha, ma il modo più sicuro per far del male a un lupo era quello di ferire i loro compagni. E Derek stava iniziando a pensare a Stiles come suo. Voleva prendersi cura di lui, provvedere ai suoi bisogni, prendere il suo dolore, ascoltarlo parlare per ore mentre se ne stavano seduti insieme sul divano. 

Ma non può e si trattiene, accontentandosi di essere suo amico, nonostante possa perfettamente annusare la lussuria nel profumo dell’adolescente quando gli è intorno, oppure il battito irregolare del suo cuore quando gli si avvicina troppo. Osa solo fare qualche battuta estemporanea per stuzzicare Stiles di quando in quando. Non è giusto, ma Derek non è mai stato totalmente un bravo ragazzo. 

Ci sono sere come quella però in cui vorrebbe solo correre fuori dalla porta per raggiungerlo e confessargli tutto, dirgli quanto è importante per lui, come ama i suoi occhi color whisky o la sua risata squillante. Quanto è intelligente e come sarebbero tutti persi senza di lui. 

Chiude gli occhi e si appisola, finché un rumore non lo desta dallo strano sogno che sta facendo e il suo corpo si muove automaticamente in allerta. Una pallottola lo colpisce al ventre e l’ultima cosa che vede sono due occhi verdi scintillanti. 

L’oscurità lo reclama, finchè non riapre gli occhi e facce sconosciute lo stanno guardando, preoccupate, mentre lo sollevano dalla sua prigione di radici e roccia. 

“Derek! Stai bene?” Esclama allarmato uno dei ragazzi, fissandolo con grandi occhi da cerbiatto. 

Devono avere tutti più o meno la sua età, anno in più anno in meno.

“Chi siete?” Domanda il giovane Derek, diffidente. 

La faccia del ragazzo si contorce in una smorfia di dolore, come se fosse stato colpito con un pugno allo stomaco. 

“Va tutto bene, Derek. Siamo qui per aiutarti.” Lo rassicura con decisione l’altro ragazzo, quello con la mascella storta, i suoi occhi brillano rossi per una frazione di secondo. 

Alpha. Riconosce il suo istinto e il giovane Derek si lascia guidare fuori dalle rovine con la promessa che lo riporteranno a casa, a Beacon Hills. 

“Lo capiremo, Stiles.” Sente sussurrare l’alpha verso l’umano con la pelle pallida tempestata da nei, prima che montino tutti in macchina. 

Quando torna adulto, tutto si sente sbagliato. Il colore dei suoi occhi, i suoi ricordi, la perdita di potere e il rischio dell’inevitabile umanità a cui è destinato se non comprendono cosa gli è stato fatto da Kate nell’antico tempio azteco. 

Braeden è un piacevole conforto nella confusione degli eventi, ma è solo una sostituta, un palliativo per quello che realmente desidera e che non si permette di avere. È attratto dalla donna, probabilmente prova qualcosa per lei, ma non è amore. 

Amore è quello che vede riflesso nei due occhi castani che lo fissano preoccupati mentre agonizza sanguinante sulle sterrato. 

“Vai. Salvalo.” Lo implora, allontanando Stiles per l’ennesima volta da lui. 

Se morirà, sarà almeno felice di sapere che Stiles avrà salvato il suo migliore amico. 

Sente la vita abbandonarlo, quando qualcosa in lui cambia e un nuovo fuoco gli ruggisce nel petto, la pelle comincia a strapparsi dal corpo, rivelando una pelliccia nera come l’inchiostro e appuntite zanne d’avorio. Gli arti si flettono in agili zampe e la sua spina dorsale si allunga in una folta coda. I suoi occhi brillano d’azzurro mentre ringhia contro Kate, sottomettendola con la sua nuova potenza. 

Riescono a salvare Scott, ma Kate fugge. In compenso però catturano Peter e lo caricano su un camion per condurlo a Eichen House, dove resterà rinchiuso d’ora in poi e non potrà più nuocere a nessuno. 

“Glielo hai mai detto?” Gli chiede privatamente Braeden mentre Derek si sta rivestendo dietro un furgoncino. Il resto del branco sta aiutando i Calavera a trasportare i feriti e i corpi dei morti. 

“Hmh?” 

“Hai mai detto a Stiles che lo ami?” Chiarisce la donna. 

“Non so di cosa tu stia parlando, Braeden.” Mente il lupo mannaro. 

“Derek, non sono stupida. Ho visto come lo guardi.” Ribatte lei, infastidita dalla bugia. “E come lui ti guarda.” Aggiunge, lanciando una fugace occhiata al ragazzo in piedi dall’altro lato dello spiazzo polveroso. 

Stiles li sta guardando ma distoglie rapidamente lo sguardo quando incrocia gli occhi di Derek.

“Lui non ha bisogno di saperlo.” Dichiara con fermezza il lupo mannaro, sperando di chiudere il discorso. 

Braeden sospira, scuotendo la testa. “Bene. Lascia che ti dia un consiglio da... amica.” Dice, avvicinandosi per guardarlo dritto negli occhi. “Negarti la felicità quando è a portata di mano, proprio di fronte al tuo naso, ti condannerà a una vita di infelicità e rimpianto. E non sarai soltanto tu a soffrire della tua decisione, Derek.” 

“Braeden io…” Derek tentenna, non sapendo cosa dire. Vorrebbe farle sapere che le dispiace, che non intendeva usarla, che tiene a lei, ma la donna lo precede, zittendolo con uno sguardo. 

“Tieni le tue scuse per te, Derek. Non voglio paroline dolci su quello in cui siamo stati coinvolti. È piaciuto ad entrambi, ma è stata una piacevole sbandata e nulla più.”  

Derek aggrotta le sopracciglia. “Tu mi piaci, Braeden.” 

“Sì, ma non abbastanza.” Ricorda la mercenaria con un sorriso, baciandogli una guancia barbuta con affetto.

Derek non sa cosa fare del suo consiglio però. 

Non può tornare a Beacon Hills. Non può parlare con Stiles prima di risolvere la matassa ingarbugliata che sono i suoi sentimenti per il ragazzo.

Stiles merita di meglio. Merita qualcuno in grado di proteggerlo, qualcuno che sia sicuro al cento per cento di stargli al fianco, qualcuno che possa garantirgli una vita sicura e felice. E questo non è lui. Non dopo che ogni persona intorno a lui è stata nuovamente messa in pericolo da una delle sue ex psicopatiche o dal suo stesso zio. 

Derek ha bisogno di tempo per schiarirsi le idee, tempo che non si era concesso quando aveva deciso di partire con Cora e poi era stato richiamato a Beacon Hills per combattere il Nogitsune. 

Tutti si voltano a guardare Stiles quando Derek sorride loro per salutarli.

Stiles lo guarda. Sa cosa stanno dicendo gli occhi del ragazzo. Non andare. Lo implorano tacitamente, ma Stiles non fa nulla per fermarlo. 

Derek gliene è grato, perchè è sicuro che se Stiles gli chiedesse di restare, non saprebbe dirgli di no. 

Stiles lo lascia partire al seguito di Braeden, mordendosi il labbro per evitare di urlare al lupo mannaro di fermarsi. 

Una volta Derek gli aveva promesso che sarebbe sempre tornato a Beacon Hills, non per la città ma per le persone che l’abitavano. Decide di aggrapparsi a quella promessa, soffocando ancora una volta i propri sentimenti, in favore della fiducia che ripone in Derek.

Scott lo abbraccia quando lo lascia a casa e Stiles si permette di lasciarsi sfuggire un singhiozzo.

Quella sera, quando si addormenta nel suo letto, Stiles lascia che tutti i sentimenti repressi in quei mesi si sfoghino nel pianto.





Note dell'autrice: Questa settimana al cowt-11 c'è come prompt "age different" e chi sono io per non scrivere un po' di sterek? Come accennato in precedenza, questi due idioti fanno un passo avanti e tre indietro, ma ce la possono fare! Lo giuro!! 
Alla prossima <3 
 
 
   
 
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