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Autore: crazy lion    26/02/2021    0 recensioni
Nel documentario Miss Americana Taylor Swift ha detto che guardare foto di se stessa non le faceva bene e che c'è stato un periodo della sua vita in cui, a volte, ha smesso di mangiare. In questa storia racconto come, secondo me, tutto ciò è iniziato.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Starve

 
Taylor era a casa. Accese il computer e andò su Facebook a leggere alcuni post di gente che seguiva. A un certo punto capitò su un altro sito in cui figurava un vecchio articolo su di lei.
Incinta a diciotto anni? diceva il titolo.
E il testo parlava di una fotografia che era uscita nella quale lei sembrava incinta. Sotto c'era la foto. In effetti il suo stomaco non appariva piatto, ma la realtà, e Taylor l'avrebbe giurato se fosse stato necessario, era che aveva indossato un vestito che la faceva sembrare così. Vedere una sua fotografia non le fece affattto piacere. Forse avevano ragione i giornalisti, magari era davvero troppo grassa. E questo non andava bene per la sua immagine. Andò in bagno e si pesò. Cinquantacinque chili, il peso era normale. Ma la ragazza stava già pensando di saltare il pranzo.
Una volta solo, non c'è niente di male.
Non mangiò, quel giorno, e quando tornò al lavoro cantò con tutto il cuore, come faceva sempre. A un certo punto, però, sentì le forze venirle meno. Sudava, il cuore le batteva all'impazzata e la testa le girava. Strinse fra le mani il microfono davanti a sé e cadde in ginocchio, urlando. Le ginocchia colpirono il pavimento con un rumore sordo e le fecero male. Tutti in studio si spaventarono e la musica si fermò.
"Taylor!"
Il suo manager le corse accanto, mentre a lei sembrava di vedere doppio. C'erano due persone uguali accanto a lei, non una. E il suo stomaco brontolava e faceva male, lo sentiva più vuoto che mai.
"Tay, come ti senti?" le chiese una ballerina.
"Bene" mentì.
"Non sembra, sei pallidissima" continuò questa.
"Aiutatemi ad alzarmi, per favore" pregò e il manager la prese per mano.
Quando si tirò su, un giramento di testa più forte dei precedenti la colse, costringendola ad appoggiarsi al braccio di colui che la sosteneva.
"Come mai ti sei sentita male? Hai pranzato, vero?"
Non ce la faceva a sostenere tutta quella cascata di domande, erano troppe le la testa le scoppiava. Taylor sorrise.
"Sì, certo che ho mangiato, perché non avrei dovuto?"
"Sembri così debole" commentò un'altra ballerina.
"Vado un  momento in bagno."
Si defilò e, barcollando, lo raggiunse. Si chiuse dentro portando con sé la sua morsa. Si strappò gli abiti di dosso e prese da un sacchetto in borsa un paio di pantaloni e una maglietta larga, per nascondere meglio la pancia.
L'avranno vista, là fuori? pensò.
Sperava vivamente di no, ma non si poteva mai sapere. Di toccò lo stomaco. Le pareva troppo grosso e grande.
"Dovresti mangiare qualcosa di zuccherato" lle consigliò il manager.
“No, va bene così, grazie.”
Lui insistette. Le portò una barretta di cioccolato. Taylor la mangiò, poi tuti le dissero di andare a casa a riposare. Si sdraiò sul divano e guardò la televisione. Quella sera mangiò un'insalata, anche se stava morendo di fame. Mentre saliva in camera per andare a letto, dovette stringersi al corrimano finché le nocche le sbiancarono. Una volta in camera svenne. Cadde a terra senza quasi rendersene conto e batté la testa. Si svegliò pochi secondi dopo e si mise sul letto. Passò la notte a sudare, mentre la testa le doleva e lo stomaco brontolava da morire. Ancora non sapeva di essere entrata in un circolo vizioso e che altre volte non avrebbe mangiato. Non sarebbe accaduto spesso, e a un certo punto avrebbe smesso e capito che fare così era sbagliato, che doveva mangiare per essere forte e sana, ma quel momento, purtroppo, era ancora lontano.
   
 
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