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Autore: Federica20000824    26/02/2021    1 recensioni
Alla richiesta "Scrivete di un sogno vero, realmente sognato." ho risposto.
Ci ho provato, scrivere fa sempre chiarezza.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era uno strano tribunale, quello che il mio subconscio ha creato questa notte. L’imputato ero io, ma ero appena stata derubata stupidamente, sotto gli occhi di tutti, in una scuola che era una fusione fra le scuole medie e il liceo classico. Era sera tardi, e mi avevano rubato la borsa. Camminavo sfinita in questa notte di gente che conosco, cercando aiuto, chiedendo il suo aiuto. E lui non c’era.
Era un buio tempestato di gente, così tante persone fuori da quella scuola. Senza menzionare il contrasto con la luce abbagliante di quella tavola, quello che sembrava un tribunale, appunto. Non ricordo cosa lui abbia detto. Ma il resto della moltitudine lo supportava.
All’improvviso, sto camminando nel buio, lontana dalla scuola, appesantita da tre zaini che ho sulle spalle. Lui è di fianco a me, ma è molto più veloce. Dopo averli scaricati, continuo a camminare, a correre, poi cado e non ho voglia di continuare. E lui torna indietro a guardarmi con sufficienza, a parlarmi con quel tono di voce costernato. Non è sincero. Mi giro ancora, torno a prendere le mie borse, se n’è andato. Poi un silenzio agitato da parole che non capisco, da volti che ho già visto. E sono di nuovo nel tribunale.
Nel tribunale del mio subconscio, c’è una voce che sentenzia: “Lamicizia non ha più le caratteristiche dei rapporti sopra riportati, non si possono applicare gli obblighi e i diritti che intervengono fra migliori amici”.
È un linguaggio giuridico a sancire il divorzio.
Tutti si alzano soddisfatti. Lui si giustifica dicendo che in effetti la situazione era diventata troppo pesante; anche io cerco di spiegare. Mi sembra bizzarro che io non disperi. Ho la sensazione di averlo amato, ma non ne sono sicura.
Torno a camminare nella notte trapunta di luci artificiali, di sguardi indifferenti, di suoni lontani, risate superficiali.
  
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