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Autore: Signorina Granger    26/02/2021    17 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
Vostro figlio/a è una testa calda? Ha combinato qualche guaio indicibile, prende solo T in alcune materie e non ha voglia di fare nulla?
Volete levarvelo/a di torno per metà delle vacanze estive?
Ritenete che i mesi trascorsi ad Hogwarts non siano stati abbastanza e che in vista del VII anno abbia bisogno di studiare ulteriormente?
Cari genitori, nessun problema: il Phoenix Feather Camp fa al caso vostro.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of weird campers'
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Selezione OC
 
 
Lilian e Shou Park si Materializzarono nella valle insieme, ciascuno reggendo le gabbiette dei rispettivi animali e stringendo il manico del proprio baule.
Quando Lilian aprì i grandi occhi scuri la prima cosa che fece fu abbassare lo sguardo su Sahara, il suo Fennec, per assicurarsi che la volpe stesse bene. Come Regina, la gatta nera di Shou, il piccolo predatore non sembrava affatto felice di aver subito la sua prima Smaterializzazione e si acquattò tremante sul fondo della gabbietta.
“Remy come sta?”
Lilian allungò un dito per cercare di calmare Sahara e parlò senza guardare il cugino, che per tutta risposta lanciò un’occhiata di sbieco alla gabbietta del suo ghiro prima di alzare gli occhi al cielo: neanche la Materializzazione era riuscita a svegliare il suo pigrissimo animaletto.
“Dorme, come al solito.”
 
“Lily!”


La Grifondoro alzò lo sguardo da Sahara e si ritrovò ad incurvare verso l’alto gli angoli delle labbra carnose quando scorse Priscilla, che dopo averli visti si stava avvicinando di corsa sorridendo e con i riccioli scuri che si muovevano ad ogni passo.
“Ciao Prisci. Sei arrivata un’ora prima?”
“No, solo venti minuti!”
Priscilla si fermò davanti all’amica prima di abbracciarla e Lilian asserì che stava migliorando mentre gli enormi cani grigi della Corvonero seguivano trotterellando la padrona, avvicinandosi curiosi alle gabbiette dei due ragazzi.
“Giù le mani.”
 
Che i cani e le volpi non andassero d’accordo era cosa nota, e Lilian sollevò la gabbietta di Sahara lanciando occhiate quasi minacciose ai due cani, facendo ridacchiare Priscilla mentre Solomon e Stirling la guardavano mortificati:
“Non preoccuparti, sono abituati ad essere circondati da altri animali a casa… Non li abbiamo mai usati come cani da caccia. Fate i bravi.”
La Corvonero accarezzò le teste dei due cani – entrambe quasi all’altezza del suo petto – con affetto, parlando con un tono ancor più morbido e gentile del solito.
Bimba, Regina non sta comunque gradendo, credo…”
 
Shou lanciò un’occhiata dubbiosa alla sua gatta, che stava osservando sospettosa i due cani mentre i due la guardavano curiosi con la lingua di fuori, tutto fuorché minacciosi.
 
“Col gatto di mia madre vanno d’accordo, penso proprio che Regina sia al sicuro. Lo so che sono enormi, ma sono buoni.”
Priscilla sorrise a Solomon, grattandogli le orecchie con affetto mentre Lilian allungava dubbiosa una mano verso Stirling, guardando il levriero dal pelo ispido annusarla prima di darci una leccatina e permetterle di accarezzarlo.
 
“Pensi che potremmo addestrarli per rovinare tutti i vestiti di Jessica Everett?”
Priscilla rise, ma Lilian non ebbe il tempo di dirle di essere più seria che mai, perché udì una voce canzonatoria fastidiosamente nota salutare lei, il cugino e l’amica:
“Ecco i miei amichetti preferiti! La Cinese si è svegliata male stamani?”
 
Lilian non rispose, trattenendosi dal lanciare la gabbietta di Sahara contro quell’idiota di Malai Johansson per il pessimo soprannome con cui le si era rivolto. Malai glie l’aveva affibbiato ormai anni prima, e Lilian continuava imperterrita ad infuriarsi ogni volta in cui il Tassorosso la chiamava in quel modo. Ricordargli che di cinese non aveva nulla, avendo invece origini thailandesi e coreane, era sempre stato totalmente inutile.
“Ciao Ugola di Buddha, Cavolfiore… hai portato le guardie del corpo?”
Avvicinatosi agli amici, Malai sorrise a Solomon e a Stirling e allungò una mano per accarezzarli sotto lo sguardo esasperato di Lilian e contrito di Priscilla, che guardò i cani avvicinarsi al Tassorosso scodinzolando.
“Smettila di chiamarla così, idiota!”
Sbuffando, Lilian mise un braccio sulle spalle dell’amica, che si rigirò tristemente una ciocca di capelli attorno al dito pallido prima che la Grifondoro le scoccasse una seria occhiata di rimprovero, intimandole che prima o poi avrebbe dovuto imparare a rispondere a tono.
“Non fa niente, infondo è vero che i miei capelli mi fanno sembrare un cavolfiore. E poi so che Malai mi vuole bene.”
Priscilla si strinse nelle spalle, sfoderando un piccolo sorriso benevolo mentre Malai, quasi assalito dai due cani che lo avevano preso in simpatia e cercavano di mettergli le zampe anteriori sulle spalle, asseriva serio in volto che fosse “il cavolfiore più tenero mai esistito”.
Shou sorrise, ma Lilian non imitò il cugino e lanciò un’occhiata cupa all’amica, poco convinta.
“Non parlo di Riccioli d’Oro, parlo in generale! Ma non fa niente, se Jessica Everett ci disturba useremo i tuoi cani giganti.”
Quasi pregustando l’immagine della sua compagna di scuola più odiata inseguita dai colossi pelosi di Priscilla, Lilian sorrise sognante mentre Shou alzava gli occhi al cielo:
“Per fortuna non condividerò l’alloggio con voi, non vorrei essere nei panni delle altre ragazze…”
Lo dici solo perché avresti paura che le ragazze possano rubarti i cosmetici.”
 
*
 
“Tu prendi le ragazze, io i ragazzi.”
“D’accordo, ma la tua Passaporta parte per prima.”
 
Margot fece vagare lo sguardo sui ragazzi del VI anno, tutti divisi in piccoli gruppetti e impegnati a chiacchierare e salutarsi, prima di infilarsi una mano nella tasca dei jeans sbiaditi dove custodiva il vecchio orologio da taschino ormai fermo trasformato in Passaporta.
Phil, in piedi accanto a lei, lanciò un’occhiata al vecchio stivale abbandonato al suolo prima di fare qualche passo avanti e chiamare i ragazzi a gran voce, invitandoli ad avvicinarsi:
“E vedete di stringervi, non ho intenzione di tornare indietro a recuperare altra gente.”
Gli occhi chiari di Philip vagarono sui ragazzi, sui loro bauli e sulle gabbiette che molti stringevano.
 
“Merlino, ci mancava solo lo zoo… Ma chi è l’idiota che gli ha permesso di portare i loro animali?!”
“A dire il vero, l’idiota in questione sono io.”


Alle sue spalle, Margot incrociò le braccia al petto e lanciò un’occhiata torva al collega, guardandolo voltarsi e lanciarle un’occhiata piuttosto esasperata, come a chiederle il motivo di quella pessima decisione.
“Beh, ho pensato che per loro sarebbe stato più piacevole avere con sé i proprio animali…”
“Margot, prima o poi realizzerai che molti di loro sono in punizione?! Non è una vacanza!”
 
“Lo so questo, ma non sono dei criminali.”
Margot si strinse nelle spalle, e Phil sospirò prima di lanciare un’occhiata esasperata a Hiro Davies e al Demiguise che gli si era appollaiato sulle spalle:
 
“Un Demiguise? Davvero? Davies, mi spieghi dove diavolo pensi di metterlo?”
“Ma Professore, c’era scritto che potevamo portare i nostri animali, entro certi limiti di dimensioni!”
Hiro si strinse nelle spalle mentre trasportava il suo baule trascinandolo sull’erba secca, e Phil maledisse mentalmente la sua collega mentre Malai, procedendo accanto a Shou, ne approfittava per sottolineare il suo disappunto per non aver potuto portare il proprio animale.
“Che animale sarebbe, Johansson?”
“Un semplice ed innocuo Thestral!”
Malai assunse la sua espressione più innocente, e Phil udì Margot ridacchiare alle sue spalle prima di lanciare al ragazzo un’occhiata di sbieco, rammentando gli avvertimenti fattogli dalla madre del ragazzo solo una settimana prima:
“Ah, certo, così poi avrei dovuto prendere la scopa e inseguirti a bordo di un invisibile cavallo volante scheletrico!”
 
Malai sorrise angelico – non ci aveva pensato, ma sarebbe stata un’idea geniale, fuggire a bordo di Poldo –, ma cogliendo lo sguardo ammonitore di Margot decise di lasciar perdere: sua madre e la Professoressa Campbell erano amiche, e Demelza gli aveva assicurato minacciosa che avrebbe chiesto spesso alla collega resoconti dettagliati delle sue bravate.
 
“C’è qualcun altro che possiede animali strani? Qualche uovo di drago nel baule?”
“No Professore, solo uova di Occamy.”
 
Emyr si fermò davanti alla Passaporta accanto ad Hiro, appoggiando il proprio baule sull’erba e infilandosi le mani nelle tasche. Di fronte allo sguardo dell’insegnante abbozzò un sorriso, assicurandogli che stesse scherzando mentre Philip tirava un sospiro di sollievo, ingrandendo leggermente lo stivale affinché tutti potessero toccarlo accovacciandosi sul prato.
 
 
“Ma perché ci sono solo loro? Credevo avremmo avuto più insegnanti.”
Rimasta dov’era e con la gabbietta sempre in braccio Lilian aggrottò la fronte, e Priscilla asserì di non averne idea mentre una terza ragazza bionda – stringendo un piccolo carlino in braccio – si avvicinava alle due con un variopinto vestito azzurro dalle maniche a sbuffo addosso e un baule al seguito:
“Probabilmente accompagneranno quelli del V anno. Pare che ci sarà il Professor Hawkes.”
“Ah, questo spiega tutto! Ecco perché siamo in così tante ragazze! Ma come fai a saperlo? E quando sei arrivata?”
Lilian aggrottò la fronte e lanciò un’occhiata sinceramente perplessa all’amica, guardando Tallulah fermarsi accanto a loro prima di appoggiare il cane sull’erba, permettendogli di giocare con Solomon e Stirling.
“Adesso. Sono arrivata in ritardo per colpa di mia madre.”
La Corvonero sbuffò, ma salutò con un sorriso i due grossi cani dell’amica prima di guardarli giocare con Pikachu, che sebbene fosse infinitamente più piccolo dei due levrieri aveva smesso di esserne spaventato dopo le numerose visite fatte a casa di Priscilla.
“Che è successo?”
Priscilla spalancò leggermente gli occhi chiari, curiosa, ma Tallulah scosse la testa scura in volto e cercando di rimuovere quelle fastidiose ed imbarazzanti immagini:
“Non volete sapere che cosa ha cercato di mettermi nel baule per… non lo so, fare campagna tra voi ragazzi, preferisco non saperlo. Comunque, Malai ha sentito sua madre parlarne con la Campbell, scherzavano sul fatto che molte ragazze si sarebbero iscritte se l’avessero saputo. E in effetti…”
 
 
Dopo averle rapidamente contate, Margot confermò che tutte le ragazze erano presenti, così sfoderò il suo sorriso migliore – quello con cui accoglieva sempre i ragazzini spaventati del primo anno alla loro prima lezione di Trasfigurazione, condito da manciate a manciate di dolcetti – e mosse qualche passo in avanti, avvicinandosi al punto in cui collega e studenti erano spariti un paio di minuti prima:
“Bene graziose signorine, prego avvicinatevi. So che speravate che ci fosse un certo mio collega ad accompagnarvi, ma dovrete accontentarvi di me, temo.”
Margot sorrise e, estratto l’orologio dalla tasca, lo lanciò sul prato nel punto in cui il primo gruppo era scomparso mentre alcune ragazze ridacchiavano.
“Professoressa, quello non le sembra un po’ piccolo?”
Blodwel, ignorando il riferimento al Professore di Aritmanzia, aggrottò la fronte e accennò all’orologio ammaccato prima che Margot le sorridesse gentilmente, annuendo:
“Giusta osservazione… Ma rimediamo subito. Engorgio.”
 
L’orologio s’ingrandì, diventando almeno sei volte il normale mentre le studentesse gli si stringevano attorno circondate da averi e animali.
Tallulah, che aveva ripreso Pikachu in braccio, guardò dubbiosa la Passaporta e poi si rivolse all’insegnante, il tono velato da leggera preoccupazione:
“Professoressa, non pensa che viaggiare così possa essere dannoso per i nostri animali, vero?”
“Sì, c’è la possibilità che scompaiano per sempre, sì.”
 
Margot parlò con una stretta di spalle, rigirandosi la bacchetta tra le dita mentre molte delle studentesse sbiancavano. Blodwel inarcò un sopracciglio, dando una gomitata a Marlowe – che teneva il suo Asticello su una spalla – prima di borbottare che di certo l’insegnante stava scherzando.
Effettivamente, Margot si affrettò a sorridere e ad assicurare loro che scherzava, facendo tirare a molte un sospiro di sollievo. L’unica a non sembrare del tutto convinta fu Priscilla, che stringeva a sé entrambi i cani con le braccia pallide e sembrava sul punto di svenire.
 
“Prisci, tranquilla, sta scherzando.”
“Siamo sicuri che stia scherzando?!”
Lilian annuì fermamente al pigolio preoccupato dell’amica, assicurandole di non doversi preoccupare prima che Margot, cogliendo la preoccupazione generale, sorridesse allegra:
“Beh, se volete posso sempre trasformare momentaneamente i vostri animali in oggetti, così ci togliamo il dubbio!”
Il sonoro e perentorio diniego generale la face sbuffare, borbottando che di quel passo gli studenti sarebbero diventati noiosi quanto il Professor MacMillan.
 
*
 
“Professore, perché ci mettono tanto ad arrivare?”
“Non lo so Nithercott.”
 
Merlino, fa che abbiano preso la Passaporta
 
Alla domanda di Lancelot, seduto su un grosso masso con il suo grosso gatto sulle ginocchia e impegnato a guardarsi attorno con discreta curiosità, Phil sospirò e lanciò un’occhiata piuttosto speranzosa al suo orologio da polso.
Forse non avrebbe dovuto lasciare le ragazze nelle mani di Margot. Non gli restava che sperare che non fosse finite in qualche dimensione alternativa.
Chi l’avrebbe sentita, poi, la McGranitt?!
 
“Chiedo scusa, ma perché non siamo apparsi direttamente al campo?”
Bel, seduto accanto a Lancelot, inarcò un sopracciglio e si rivolse all’insegnante di Antiche Rune mentre il gruppo aspettava in una sorta di radura circondata da pioppi bianchi.
Shou, inforcati un paio di occhiali da sole, si era seduto sul suo baule con delle cuffie nelle orecchie, ignorando bellamente le lamentele di Malai sulla “lagna lagnosa coreana” che l’amico stava ascoltando mentre Remy, svegliatosi dal suo sonnellino, gli passeggiava sulle ginocchia.
 
“Perché degli incantesimi di protezione impediscono di Materializzarsi, Smaterializzarsi o anche entrare con una Passaporta dentro i confini. I Babbani ovviamente non possono farlo, ma per noi l’unico modo per arrivare è varcare i confini normalmente. Da cui proseguiremo in un altro modo.”
Scacciando con una smorfia schifata una cimice che gli si era posata su una gamba,  - maledetta giungla scozzese! –  Philip non fece in tempo a rispondere alla seconda domanda di Bel, che gli chiese educatamente come sarebbero arrivati al campo.
Un attimo dopo il giovane insegnante tirò un sospiro di sollievo, alzandosi quando Margot apparve nella radura insieme ad un vecchio orologio magicamente ingrandito e alle ragazze, alcune piuttosto pallide e frastornate per l’effetto della Passaporta.
 
“Eccoci qui! Controllate rapidamente di non aver lasciato arti, averi o animali tra i Cairgorms, prego.”


Margot, che a differenza di molte ragazze era atterrata con grazia sull’erba, sorrise a Phil prima di raggiungerlo con il bagaglio al seguito.
“Collega, come mai quella faccia? Non ti piace stare in mezzo alla natura?”
Philip accennò al suo maglione a trecce in cashmere, inarcando un sopracciglio con puro scetticismo mentre guardava il maglione verde mela fatto in casa di Margot, pieno di fiorellini ricamati e dall’aria particolarmente morbida:
“Sono vestito come uno che ama la natura? Diamoci una mossa, non vedo l’ora di arrivare…”
“Tranquillo, hai una vera scozzese a farti da guida. Voi a sud di Hawick* siete così snob e poco pratici…”
 
 
“Sahara, sei tutta intera? Meno male…”
Lilian – dopo essersi alzata da terra ignorando i risolini di Shou e Malai vedendola capitombolare al suolo – diede una rapida controllata al Fennec mentre accanto a lei Priscilla abbracciava Solomon e Stirling sollevata.
“Piccolo, stai bene?”
Preoccupata, Marlowe – dopo essere stata aiutata da Blodwel a rialzarsi – prese delicatamente tra le mani Leith, il suo Asticello, dandogli una leggera carezza mentre l’amica, in piedi accanto a lei, si massaggiava una spalla ammaccata imprecando a bassa voce contro le Passaporte.
“Non ne avevi mai presa una, Bloody?”
“No, e non terrò a ripetere l’esperienza traumatica tanto in fretta! Ah, grandioso… Fawley? I tuoi quattrocento bauli bloccano la mia valigia, ti dispiace?”
Chiedendosi perché e come una ragazza della sua età potesse aver bisogno di tutta quella roba per una mezza estate passata fuori casa – Blodwel si chiese che cosa Amelie Fawley si portasse abitudinariamente ad Hogwarts ogni anno, ma decise che non teneva a scoprirlo –, la Tassorosso indicò la propria valigia spuntare da sotto due dei bauli di Amelie, che estrasse la bacchetta sbuffando leggermente:
 
“Basta chiederlo con un po’ di educazione, Blodwel.”
“Oppure basterebbe non portarsi dietro mezza Hogwarts… Porca Tosca, come lo divideremo lo spazio?”
 
Amelie spalancò i caldi occhi scuri e si affrettò a rivolgersi ai due insegnanti mentre i suoi bauli scivolavano sul prato, permettendo a Blodwel di prendere la sua valigia:
“Gli alloggi saranno grandi, voglio sperare!”
“Penso proprio che vi dovrete adattare, signorine. E adesso andiamo, dovremmo arrivare prima di quelli del V anno.”
“Tranquillo, vi faccio strada io!”
 
Sorridendo allegra, Margot s’incamminò fiduciosa nella radura sotto lo sguardo rassegnato di Phil, che si voltò e informò gli studenti che di quel passo avrebbero potuto non giungere mai a destinazione.
“Poco male, posso dormire ovunque. Vieni Marley.”
Issato uno zaino in spalla, Blodwel s’incamminò al seguito di Margot insieme all’amica, che però non poteva dire lo stesso e sperò che la loro Direttrice non si perdesse in mezzo agli alberi. Poco male, al limite avrebbe dato sfoggio delle sue abilità nell’orienteering.
Lancelot, seguendole insieme ad un Bel visibilmente preoccupato per le loro sorti future, spalancò gli occhi chiari con orrore stringendo il trasportino di Cinnamon, il suo gatto, asserendo che non avrebbe dormito in mezzo ad un bosco neanche sotto tortura.
“Sai Lance, io penso che ti farebbe bene…”
“Non dirlo neanche per scherzo, Bloody.”
Il biondo rabbrividì, e anche se Amelie si disse d’accordo con lui Bel, Marley e Blodwel ridacchiarono pregustando l’immagine del compagno intento a fare campeggio.
 
 
“Ma come ci arriviamo al campo? Volando su degli unicorni arcobaleno?”
Tallulah aggrottò la fronte mentre stringeva Pikachu tra le braccia, ignorando Malai quando l’amico osservò che vista la situazione portare Poldo sarebbe stata una splendida idea – “Perché qui nessuno capisce il mio genio? Pf!” –.
“Miss X, gli unicorni non volano.”
“Grazie Shou, come farei senza le tue illuminanti perle di saggezza?”

“Ho fame, qualcuno ha uno snack?”
“Non avrai le mie barrette ai cereali Malai, scordatelo!”
“Non sapevo che i cinesi fossero tanto avari, sai?”
“Non sono cinese, rincoglionito!”

“Dai ragazzi, non litigate, dobbiamo ancora arrivare… Solomon, non ti allontanare!”



Sospirando, Tallulah prese Priscilla a braccetto mentre seguivano Shou – le cuffie ancora nelle orecchie – e Malai e Lilian impegnati a lottare per una barretta, procedendo sul sentiero in mezzo agli alberi dietro a Margot, che stava riempiendo Philip di informazioni sulla flora e sulla fauna lacustre scozzesi.
 
“Lo sai che qui tu sei la più normale, vero Prisci? A proposito, mi vuoi dire che casco* ci fai qui?”
 
*
 
“Håkon, mi puoi fare un favore?”
“Quale?”
“Potresti… ehm… andare tu con le ragazze? L’idea di restare solo con tutte queste ragazzine mi mette a disagio.”
“Hai paura che possano inseguiti in massa proclamando a gran voce il loro amore per te?”


Håkon avrebbe voluto fare una battuta, ma le sue parole suonarono più serie che mai mentre osservava i ragazzi chiacchierare e Beau annuì cupo, mormorando che era una possibilità.
Il collega alzò gli occhi al cielo – trovando la situazione assolutamente ridicola – ma annuì e accordò il favore al collega, che gli sorrise grato:
“Grazie! Allora credo che debba andare prima tu… Pensi che gli altri siano già arrivati?”
“In teoria sì, ma non dobbiamo escludere la possibilità che Margot e Philip possano aver fatto qualche disastro.”
“La Preside ha detto che Phil doveva andare con lei per… “bilanciare il suo temperamento espansivo”.”
Beau citò testualmente le parole della Preside con aria pensierosa, guardando il collega roteare gli occhi scuri prima di avvicinarsi ai ragazzi nella sua lunga giacca nera:
“Ragazze! Voi venite con me, venite tutte qui. I ragazzi vanno col Professor Hawkes. Cercate di contenere la delusione, signorine.”
 
Abbozzando un sorriso, Beau guardò le studentesse sobbalzare e affrettarsi ad eseguire gli ordini dell’insegnante tra un borbottio deluso e l’altro. Mai come in quel momento fu grato all’insegnante di Astronomia, e osservò la rapidità con cui le ragazze si erano disposte attorno alla Passaporta quasi con un pizzico d’invidia: lui non era mai stato in grado di farsi ascoltare in quel modo, ma l’aspetto quasi minaccioso di Håkon contribuiva parecchio.
Probabilmente, l’unico membro del corpo docenti che gli studenti temevano più del suo collega era la Preside.
 
 
 
 
 
 
*Hawick: città del sud della Scozia, vicino al confine con l’Inghilterra
*casco: eh beh, Tallulah è una vera signora, pertanto non dice parolacce
 
 
……………………………………………………………………………………
Angolo Autrice:
 
E finalmente, eccoci all’inizio di questa storia.
Per prima cosa grazie a tutte le persone che si si sono iscritte, non mi aspettavo tanto interesse per una storia così semplice, a tutte quelle che mi hanno mandato i loro personaggi ma anche a coloro che mi hanno avvisato preventivamente del contrario.
Anche con alcune schede in meno mi sono comunque ritrovata con molti personaggi in mano, e come sempre ho cercato di escludere meno persone possibili non prendendo due OC dello stesso autore, a parte un solo caso. Alcune persone sono rimaste escluse lo stesso e mi dispiace molto, ma già prendendo questo numero di OC aggiungendo i miei mi ritrovo con un numero non indifferente di personaggi, più di così proprio non ho potuto fare.
Tuttavia, tengo a sottolineare che i ragazzi selezionati non saranno i soli presenti al Camp, idealmente sono circa una trentina, quindi ci saranno sicuramente delle menzioni ai ragazzi non scelti, e potrei inserire alcuni di loro attivamente nella storia se qualcuno sparisse.
Detto ciò, spero come sempre che nessuno se la prenda, c’erano molti altri OC che mi piacevano, ma non potevo prenderli tutti.
Ed ecco la lista degli OC scelti:
 
Studenti
 
Grifondoro
 
Lilian Park
Mezzosangue, membro del Club di Pozioni, Scacchi e dei Duellanti, Eterosessuale
03be238e2d264a221e52b6f8310a9492  
 
Serpeverde
 
Shou Park
Purosangue, Cacciatore e Capitano, Eterosessuale
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Emyr Keith Achard
Purosangue, membro del Club degli Scacchi, Asessuale omoromantico
Emyr  

Corvonero
 
Hiro Davies
Purosangue, Prefetto e membro del Club di Pozioni, Eterosessuale
023610b10e97a57f3cfdb5333501fa0d

Tallulah Rice
Mezzosangue, membro del coro delle rane, Eterosessuale
Tall  

Amelie Rose Fawley
Purosangue, Cercatrice e membro del club di Scacchi, Eterosessuale
Amelie  
 
Tassorosso
 
Malai Johansson
Mezzosangue, membro del Club dei Duellanti, Eterosessuale
Malai
 
Bel Castor McKinnon
Purosangue, Prefetto, Battitore, aiutante in infermeria e nelle serre, Omosessuale
Bel
 
Lancelot Earl Cleveland Nithercott
Purosangue, membro del Club di Pozioni, Demisessuale etero-romantico
Lancelot
 
Blodwel Vaughan
Nata Babbana, Eterosessuale
Whats-App-Image-2021-02-25-at-11-44-31
 
Marlowe Archer-Lloyd
Purosangue, Battitrice e membro del Club di Astronomia, Eterosessuale
Marlowe
 
Professori
 
Beaumont Hawkes
35 anni, Purosangue, ex Corvonero, insegnante di Aritmanzia, Eterosessuale
Beau
 
Håkon Ivar Jørgen
34 anni, Mezzosangue, ex Grifondoro, insegnante di Astronomia, Bisessuale
Hakon
 
Theobald Watrous
68 anni, Purosangue, ex Corvonero, insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Eterosessuale
Albert-Finney-actor-2000
 
 
 
Qualche appunto sulle parentele con personaggi Canon:
  • Hiro Davies è figlio di Roger Davies;
  • Tallulah è figlia di Millicent Boulstrode;
  • Malai è figlio di Demelza Robins, che in questo universo è diventata insegnante di Volo
 
Ebbene sì, abbiamo uno stuolo di Tassorosso, praticamente nessun Grifondoro e giusto un paio di Serpi, il mondo ormai sta girando al contrario. Mi dispiace per l’evidente dislivello ma mi avete riempita di Tassorosso.
E sì, ci sono tre prof, volevo prenderne due ma purtroppo – mannaggia a voi – non sono riuscita a fare di meglio scartandone uno tra da Beau, Håkon e Theobald. Mi scuso con E niente per non aver inserito Theobald, ma il nostro insegnante più anziano merita un’entrata in scena di stile che qui non avrei avuto modo di inserire.
 
Prima di chiudere, inizio subito col chiedere un paio di cosette alle autrici degli studenti:
  • Il vostro OC fa parte del Lumaclub? Se sì, perché? E che cosa ne pensa?
  • Non tutti me l’hanno specificato nel punto delle materie, quindi vi chiedo di dirmi con precisione quali materie facoltative il vostro OC studia. Mi servirà per eventuali flashback/riferimenti e soprattutto per capire a chi dovranno fare lezione Phil e Beau.
 
  • Per le autrici dei baldi prof invece, se non l’avete specificato vi chiedo in che rapporti sono con i professori “canonici” quali Neville, la Pipistrella, Lumacorno e ovviamente la McGranitt.
 
 
A presto con il primo vero capitolo (e con i tornei idioti su Instagram. No, non sfuggirete neanche questa volta)!
Signorina Granger
   
 
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