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Autore: ArwenDurin    27/02/2021    1 recensioni
Hannigram 13 anni, che si incontrano all'orfanotrofio dove stette Hannibal nel canone
Hannigram più soft per via dell'età (per quanto essendo gli Hannigram qualcosina di sanguinolento ci sarà XD) e perché in parte ispirato ai Patrochilles della Canzone di Achille, da cui il titolo, il resto del rapporto tra Hannibal e Will è ispirato...A Hannibal e Will XD
Dal racconto:"Poggiò una mano sul vetro, di riflesso Hannibal fece lo stesso al suo lato: connessi su una linea parallela senza toccarsi, uno specchio che rifletteva i volti di entrambi distorti dalle goccioline di pioggia, ma così riconoscibili l’uno per l’altro."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si arrotolò le maniche del camice da medico, e prese un barattolo di vetro da dove estrasse un cuore umano per esaminarlo e continuare i suoi studi. C’era silenzio assoluto nel laboratorio di notte, ed era il momento preferito di Hannibal, poteva concentrarsi completamente senza nessun rumore dall’esterno.
Oramai erano due anni che studiava all’Istituto di Medicina dell’Hopkins, ed aveva guadagnato l’accesso esclusivo al laboratorio medico a quell’ora, confermando le sue doti e la sua bravura che gli avevano fatto ottenere la borsa di studio.
Improvvisamente per quanto impercettibili, sentì dei passi e una porta aprirsi e chiudersi delicatamente dietro di lui, chi stava venendo non voleva in alcun modo disturbarlo. Hannibal stette sull’attenti, poggiando il cuore sul tavolo bianco illuminato da una luce al neon e attese.
Bussarono alla porta alle sue spalle e poco dopo averlo invitato, la figura entrò e il giovane Lecter non ebbe bisogno nemmeno di voltarsi, il suo cuore aumentò i battiti a quell’odore agrodolce che così bene aveva assimilato nei suoi ricordi. Una piccola smorfia riempì le sue labbra però, quando sentì un dopobarba scadente coprire il suo naturale profumo.
«Ciao Will.»
A quel punto si voltò e l’altro ragazzo si presentò in tutto il suo splendore, era vestito in semplici jeans scuri dove nella cintura scura, e una camicia blu. Era cresciuto d’altezza e di muscolatura nei suoi 18 anni, per quanto non eccessivamente. Alzò gli occhi al suo bel viso, e lo trovò immutato se non fosse per una piccola barba incolta che ora lo ricopriva, e i capelli ricci tagliati più corti che davano un vantaggio ai suoi occhi azzurri brillanti ed esposti alla luce.
«Ciao Hannibal, o forse dovrei chiamarti dottor Lecter adesso.»
Con un cenno del capo indicò il suo camice ed Hannibal gli regalò un piccolo sorriso.
«Potrei chiamarti agente Graham, ma credo che tu sia solo in prova.»
Will fece un ghigno, mettendo le braccia conserte.
«E sbaglieresti infatti, sono un consulente dell’FBI.»
Il giovane Graham si schiarì la gola prima di aggiungere.
«Ho spesso immaginato la tua voce nella mia mente.»
«E corrisponde a ciò che senti?»
«La conoscevo già, come se l’avessi sentita mille volte.»
Il cuore di Hannibal si gonfiò d’affetto, e dovette sbattere le palpebre per non cedere all’emozione forte che lo devastò. Spostò il suo sguardo sul cuore abbandonato sul tavolo, che attendeva le sue attenzioni.
«Ti dispiace se continuo a lavorare mentre parliamo?»
Il giovane Graham gli fece appena un cenno, che l’altro aveva già preso il cuore sottomano, e gli stava somministrando del sangue nella vena principale per mano di una lunga siringa.
«Ti trovo bene e sono contento di vederti ma dimmi, che cosa ti è successo?»
Lo guardò e Will si mosse, prendendo a passeggiare per il laboratorio come se lo facesse da sempre.
«Sono fuggito dall’orfanotrofio ma questo lo sai già, ho vagato per un po’ cercando informazione sui miei familiari o di qualche parente miracolosamente in vita… e ho trovato qualcosa di simile, una vecchia amica di mia zia. Le scrissi, e ci scrivemmo per un po’ e Beatrice accettò di adottarmi a Baltimora, dove andai a vivere e fu lei a informare l’orfanotrofio dove fossi, se mai mi hanno cercato.»
Un sorrisetto amaro colorò le sue labbra, ed Hannibal sentì quella familiare e invadente compassione avvolgerlo in sua presenza.
Will lo guardò con il capo di lato, percorrendo la sua figura senza vergogna prima di continuare.
«Un giorno ci fu un omicidio non troppo lontano da casa mia, si erano ammassati tanti curiosi e io passai di lì per caso. Quando la gente se ne fu andata tornai sul luogo del delitto, e cercai di capire perché l’assassino avesse ucciso la sua vittima, senza accorgermene le parole nella mia mente uscirono dalle mie labbra e dietro di me si trovava qualcuno. Era Jack Crawford, capo dell’unità di scienze comportamentali, io non lo sapevo all’epoca, ma capì che era un pezzo grosso della polizia quando mi chiese cosa mi faceva dire che l’assassino aveva provato quelle emozioni.»
Un lampo illuminò i suoi occhi e in contemporanea quelli di Hannibal, fiero e intrigato dal suo operato.
«Giorni dopo lo presero grazie a me, e Crawford parlò con Beatrice, che era diventata il mio tutore, per concordarsi a mandarmi alla sua Accademia. Lei accettò e beh io poi continuai così…eccomi qui.»
Inspirò profondamente e il suo sguardo si perse in qualche pensiero lontano.
«Ti dispiace dirmi, che cosa dalle strade di Baltimora ti ha condotto a Parigi?»
«Tu.»
Non vacillò nemmeno un secondo nel sentenziare tale risposta, e il giovane Lecter fu contento di aver concentrato la sua attenzione su un cuore di un morto piuttosto che sul suo.
«Il destino ci ha fatto rincontrare sotto forma di una donna, la stessa che quel giorno arrivò all’orfanotrofio.»
Un piccolo sorriso prese le labbra di Hannibal, Lady Murasaki avrebbe fatto quella mossa comunque, con la sua volentà o meno, perché la riteneva la cosa giusta e perché temeva la sua oscurità. Pensava che con ciò che provava per Will l’avrebbe pacata, ma non lei non sapeva che anche il ragazzo di fronte a lui, era formato dall’oscurità.
Hannibal gli rivolse uno sguardo.
«Le lettere che ti scrissi, le hai distrutte? Le hai gettate nel fuoco più vicino e disperso ogni memoria?»
«Ho pensato di farlo, lontano da te ho capito quanto il nostro rapporto fosse di dipendenza…ho provato a dimenticare.»
Il suo volto era all’insù mentre disse quella frase ed Hannibal ammirò il suo collo, lungo e bianco nelle luci del neon, sentendo del calore familiare avvolgere il suo corpo.
«Abbiamo provato a farlo entrambi.»
Will annuì e i loro occhi si incontrarono per un istante, prima che entrambi togliessero il contatto visivo, punti da simili emozioni e sentimenti troppo forti e voraci per poterli reggere.
«Ti ho immaginato risentito della cosa, ho sentito la tua vendetta in incubi notturni che avevo ripetutamente e volevo darti lo stesso, anche se dall’altra parte volevo che fossi felice, bizzarro pensai, ma poi non lo fu più.»
Aveva la voce incrinata, e tolse il respiro del giovane Lecter per qualche secondo, com’anche la sua straordinaria empatia con cui da tanto non era in contatto.
«Lo so, Will.»
Gli rispose cercando di mostrare più forza possibile ma il suo tono vacillò, tastò il cuore sul bancone con più voracità.
«Pensavo che non volessi vedermi più ma poi tua zia è venuta da me, ed eccomi qui davanti a te,» poggiò le mani sul bancone dinnanzi a lui e Hannibal non poté far a meno di guardarle, così fini, lunghe, e belle. Will stava guardando come maneggiava quel cuore e per un attimo si stoppò, rimasero soltanto loro due in silenzio… poi tirò un sospiro e carezzò il bancone, prima di distanziarsi.
«Tutto è dove deve essere, esattamente come le tue lettere,  che sono vicine al mio libro del’Iliade immobili, e sempre lì rimarranno. Come il nostro patto di sangue di qualche anno fa, non possiamo cancellare chi siamo l’uno per l’altro.»
Il calore che aveva sentito dentro di lui si espanse, e quando i loro occhi si incontrarono tutto svanì, poteva sentire il suo respiro e ogni fibra del suo corpo vibrare d’attesa.
Hannibal prese il cuore lo depose nel contenitore di vetro e si tolse i guanti, non togliendo per un attimo il contatto visivo da lui, si lavò le mani e si avvicinò a lui con delicatezza ma decisione.
Will non si mosse e i suoi occhi brillarono quando furono abbastanza vicini da condividere l’aria.
«Non vuoi più dimenticarmi.»
Il giovane Lecter non rispose per quanto sentiva i suoi occhi umidi, e si perse per un secondo nel mare calmo e luccicante che dominava le pupille dell’altro.
Lentamente le loro mani si sfiorarono e un sorriso, quello piccolo e segreto che gli rivolgeva anni fa, fu sul volto del giovane Graham. Non era cambiato nulla tra loro, come se il tempo fosse stato soltanto un battito di ciglia nei loro occhi, le loro ferite cicatrizzate del patto di sangue si incontrarono, e il giovane Lecter nei brividi che sentì, poté vedere quelle stesse aprirsi di nuovo; vive e pulsanti del loro sangue che si mescolava.
Hannibal poi con reverenza, prese il suo volto tra le mani e sentì le guance dell’altro calde sotto le sue dita, le carezzò con dolcezza e il
 respiro che Will aveva trattenuto fuoriuscì e lo sentì dentro di lui, rinfrescare il suo cuore e la sua anima.
«Sono andato avanti con la mia vita, come tu con la tua, ma non credo che avrei mai potuto dimenticarti. Sei stato in sospeso, lo siamo stati entrambi nella mente l’uno dell’altro.»
«Perché nessuno dei due può vivere senza l’altro, siamo congiunti… tu sei il mio Achille e io sono sempre il tuo Patroclo.»
Il giovane Graham portò le mani sulle sue, ed il giovane Lecter si sporse verso di lui, facendo sì che le loro fronti si congiungessero.
«Ora e sempre.»
Will citò le  parole che anni fa, avevano accompagnato il loro patto indivisibile.
«Ora e sempre.» Gli fece eco Hannibal, e chiusero gli occhi in contemporanea.
Nulla era cambiato e mai lo avrebbe fatto.

 
Fine.

Angolo Autrice: 
Ed eccoci giunti alla fine! È stato piacevole scrivere sta long-fic cercando di dare tributo al libro/film che mi ha sconvolto ed anche se tra i miei fav, ovvero Hannibal Rising e al libro che adorai per la Patrochilles, la canzone di Achille!
Ringrazio i miei 4 gatti che l’hanno letta perché non credo che l’avrei pubblicata se non avessi avuto loro a supportarmi, quindi grazieee💗💗 Tra questi c’è la mia amica/compagna di scleri
 leonessa885  a cui dico un grazie grandissimo per il supporto, le recensioni, e l'aver creduto in sta storia! 💗 
Come piccolo dono finale, vi metto questa fanart che ho trovato mentre componevo la long-fic, ho trovato
sto kiss  che descrive perfettamente il primo kiss che gli Hannigram si danno nel cap 4 e *_*
 
E infine,
un brano che ho trovato mentre scrivevo ed editavo sta fanfiction e che ho dedicato a loro e che rispecchia il racconto, non scenderò nei particolari per non annoiare 😅 ma è davvero perfetto! (non avrei mai pensato di dedicare un brano con tali sonorità agli Hannigram XD)

Grazie ancora a chiunque ha letto e/o commentato!


 
   
 
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