PANDEMIA
Pandemia;
mangio un gelato,
poi vado via;
pandemia;
chiusi in casa
non si ritrova la retta via;
un anno di chiuso
e ancora nessun intruso;
pandemia;
mi scrivi per animali
senza sapere quanto vali;
mi chiedono l’autocertificazione
ma io non ho una valida motivazione;
pandemia;
i miei sogni si è portata via;
le notti insonni
portano a pessimi giorni;
il cattivo umore
a rabbia e odio per l’amore;
pandemia;
e tutti i miei sogni ti sei portata
via;
restano solo un paio di versi
peggio del rispecchiarsi;
chiudo gli occhi e fingo di dormire
ma il sonno su di me non ha mire.
NOTA DELL’AUTORE
Dopo tanto tempo pubblico qualcosa, e pure di insolito per
me. Una poesia breve, rapida, un po’ sbigottita come il me stesso che l’ha
scritta qualche giorno fa.
La mia lunga assenza dall’attività poetica è stata dovuta al
timore che il pessimo periodo potesse influire troppo negativamente sui miei
lavori. Alla fine sono riuscito a sbloccarmi lo stesso con una poesia che…
lascia poco. Ma… solo per apparenza! Ogni verso per me ha un significato
specifico di un fatto accaduto durante le nostre lunghissime chiusure(ancora in
corso, tra l’altro), durante le quali anche solo un gelato (per esempio) può
essere una vittoria.
Dopo un primo periodo di speranza, ora lo stantio della
situazione prende il sopravvento su di me; ma per fortuna non sulla vena
letteraria, diciamo così! Per chi fosse interessato a saperlo, prosegue senza
sosta la stesura del nuovo racconto, Attraversando
il Rubicone, conto di pubblicarlo in tempi non biblici, ma ancora sono a
metà stesura (chiedo scusa, il testo è molto intricato: prometto tuttavia molti
colpi di scena!)
Grazie di cuore per la pazienza, per la lettura e a chiunque
sia ancora qui a leggermi e a sostenermi con passione ed entusiasmo. Fate tanto
bene al mio cuoricino sbrandellato xD! Un abbraccio a tutti!