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Autore: Mitsuki no Kaze    27/02/2021    3 recensioni
[Modern + Reincarnation AU - ZhonVen + Multishipping - Possibile aumento di rating]
Dal testo:
"Sta lì, fermo, a rimirare la scultura. Rappresenta un fanciullo con le mani a coppa davanti al viso, come se tenesse nei palmi giunti un uccellino e lo stesse spronando a volare.
Zhongli lo osserva per ore.
[...]
La sua espressione si distende e torna a occhieggiare la fotografia rappresentante l'iconografia del suddetto dio. È un uomo seduto in una sorta di trono, il volto celato da un cappuccio e in un mano aperta, sul palmo regge un cubo."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Venti, Zhongli
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 
 
Si è soliti andare nei teatri per assistere a spettacoli, concerti e musical. Spesso questi edifici hanno anche un’importanza storica, contengono oggetti antichi o abiti di scena di un certo valore, perciò svolgono anche la funzione di un piccolo museo e vengono visitati dai turisti accompagnati da una guida turistica che sciorina nomi illustri ed eventi storici.
Questo non vale per Zhongli.
Lui, nel teatro di Mondstadt, va solo per osservare la statua posta all'ingresso.
Eh già. Non si prende nemmeno la briga di entrare all'interno.
Sta lì, fermo, a rimirare la scultura. Rappresenta un fanciullo con le mani a coppa davanti al viso, come se tenesse nei palmi giunti un uccellino e lo stesse spronando a volare.
Zhongli lo osserva per ore.
Si concentra sulla delicatezza del suo viso, sulla dolcezza del suo sguardo.
E prova, nel cuore, un sentimento strano: una sorta di malinconia, accompagnata da uno strano e curioso calore al petto.
Era come se gli ricordasse qualcuno.
Ma il fanciullo era solo la rappresentazione di un dio venerato secoli prima nella regione. Nessuno che lui avesse mai potuto conoscere.
- Sapevo che ti avrei trovato qui. -
Non ha bisogno di voltarsi per sapere chi lo ha raggiunto.
Accanto a lui, seduto sui gradini davanti al museo, sosta in piedi una donna dai lunghi capelli castani.
Lei lo osserva con un ghigno familiare sul suo volto, l'unica iride rossa nel suo volto brilla giudicandolo silenziosamente.
- Lo sai che il bimbetto non ti parlerà, anche se continui a fissarlo, vero? - lo punzecchia riferendosi alla statua.
Zhongli non risponde e si limita a spostare lo sguardo sulla sua figura.
Da seduto si rende conto di quanto sia alta e imponente. Solitamente, non ci fa caso poiché la supera di una decina di centimetri ma si rende conto che potrebbe facilmente incutere timore, complice anche la benda rossa che le copre l'orbita sinistra ormai vuota.
- Che sei venuta a fare qui, Beidou? - chiede con tono annoiato.
Uno smartphone entra nel suo campo visivo. Impiega qualche secondo a catalogarlo come proprio e la voce donna dissipa ogni dubbio.
- Lo hai lasciato a casa nostra l'altra sera, ho pensato di riportartelo. -
Zhongli la ringrazia tacitamente con un cenno sul capo.
- Ningguang ti ha istallato un'app di incontri - aggiunge mentre infila la mano ormai libera dal cellulare un giacca da moto rossa. - Abbiamo trovato un profilo interessante, ti abbiamo organizzato un appuntamento per questo venerdì. -
All'occhiata scontenta che le rivolge Beidou ride.
- Amico, vai verso gli altri -anta! Non vorrai stare da solo a vita! Se non trovi nessuno, permettici almeno di darti una mano! -
Zhongli fa roteare gli occhi e involontariamente torna a guardare il volto fanciullesco della statua.
Non è la prima volta che sente quella storia, prima erano gli -enti.
Sospira e Beidou interpreta la sua reazione come se avesse accettato. E prima che possa ripensarci aggiunge:
- Ti ho messo dei promemoria così non ti dimentichi dell'appuntamento! -
E detto ciò corre via, salta in sella a una moto nera, indossa un casco integrale del medesimo colore e lo saluta con un gesto della mano prima di dare gas.
~
- Se continui a guardare così quella foto la consumerai. -
Venti alza lo sguardo e incrocia il sorriso sornione di Kaeya che brilla nel suo volto scuro.
- Non posso consumare dei pixel - risponde facendo una smorfia.
- Comunque è inquietante come tu osservi la raffigurazione di quel dio di Liyue... Com'è che si chiama...? -
- Rex Lapis - risponde piccato il musicista. – O almeno, questo è il titolo con cui la gente di Liyue si riferiva a lui - poi la sua espressione si distende e torna a occhieggiare la fotografia rappresentante l'iconografia del suddetto dio. È un uomo seduto in una sorta di trono, il volto celato da un cappuccio e in un mano aperta, sul palmo regge un cubo.
Aveva scattato lui stesso quella foto mentre era in vacanza a Liyue. Era come se quello sguardo magnetico e severo lo osservasse, mettendogli la pelle d’oca.
- Lo sai, te l'ho già spiegato. È una sensazione strana. È come se... -
- Lo avessi già incontrato - lo interrompe Kaeya. - Lo so, lo so. -
L'espressione di Venti si incupisce e blocca lo schermo del cellulare su cui si ostinava a osservare l'immagine di Rex Lapis.
- È una mia impressione o ti perdi a fantasticare su questo misterioso dio quando un appuntamento va male? -
Venti nasconde il viso nel suo basco turchese.
- Sapevo l'avresti detto - si lamenta ma le sue parole sono attutite dalla stoffa.
Kaeya ride e gli dà delle pacche fraterne sulle spalle.
Lo scherno dello smartphone si illumina e catalizza l'attenzione dei due uomini.
Sul display compare sfacciata la notifica di un app di incontri.
Venti non dice una parola e sblocca il telefono per controllare il messaggio.
È la richiesta di un appuntamento per quel venerdì da un account che non ha mai visto.
Dopo un rapido controllo sul profilo, scopre che appartiene a una persona appena registrata alla piattaforma.
La prima reazione è di scontento ma decide di sbirciare le foto caricate sull'account.
- Non è per niente male! -
Il commento di Kaeya arriva con un trillo al suo orecchio ed è istintivo scostarsi per impedirgli di farsi gli affari suoi.
- Ricordati che sei un uomo sposato! - lo redarguisce mentre lo squadra con sguardo torvo. - E dovresti vestirti in modo più consono data la tua condizione! - aggiunge riferendosi alla camicia bianca che l'altro indossa, con almeno tre bottoni aperti.
Kaeya non lo prende sul serio e ride, mentre Venti ritorna a osservare il cellulare.
- È un nuovo iscritto - borbotta mentre continua a scorrere il profilo.
- Non vorrei imbattermi nell'ennesimo etero sposato e annoiato che vuole provare qualcosa di nuovo. -
Ritorna però sull'immagine del profilo e una sensazione piuttosto familiare fa muovere il suo dito verso il tasto «ACCETTA».
Quando solleva lo sguardo Kaeya lo sta guardando come un gatto osserverebbe un puntatore laser.
Non gli dà il tempo di dire nulla e mette in chiaro le cose:
- Lo faccio venire qua così nel caso dovesse essere un pazzo assassino, voi potrete salvarmi la vita. -
Kaeya accetta.
- Basta che non vi mettiate a trombare nei bagni. Ci sono minori qui, ricordalo. -
E Venti in tutta risposta gli fa la linguaccia.


Angolo Autrice: Tornare a pubblicare una long fiction qui è un po' come tornare a casa dopo tanto tempo che vivi all'estero. Sarà tutto come lo ricordavi? Sono cambiate le cose? Sarà meglio o peggio di prima?
In ogni caso sono contenta di aver ripreso a scrivere fanfiction, Genshin mi ha messo tante idee in testa e tanta voglia di scrivere 
🧡
Un grazie speciale va ad Agente P che ha plottato con me e mi ha fatto da beta reader, grazie Ciù 🥺🧡
Bacetti anche a chi segue il canale Telegram è ha assistito alla genesi della fanfic 🧡
Concludo ringraziando a tutti voi che siete arrivati fin qui e spero vogliate lasciarmi un parere, mi farebbe molto piacere ricevere le vostre impressioni!
Un bacione,
~ Sel 
🧡
 
   
 
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