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Autore: Prettybene9816    28/02/2021    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male. -Friedrich Nietzsche SWARNA'S POV: "Dannazione" maledico la sveglia che continua a darmi il tormento. La spengo aprendo solo un occhio e mi rimetto a dormire, ieri notte io e Jamal siamo andati a dormire a notte fonda perché Bella continuava a piangere. Continuavamo a darle il latte, giocare, distrarla in qualsiasi modo, ma lei continuava a piangere. Alla fine esausta è crollata e io e Jamal ci siamo trascinati a letto, altrettanto esausti. Mi ricordo gli impegni della giornata e mugolando contrariata decido di affrontare la giornata e alzarmi dal letto. Non posso permettermi di arrivare in ritardo il primo giorno di lavoro. Vado in bagno e lavo i denti e il viso, mi sistemo i capelli che avevo raccolto in due trecce. Sbadiglio stiracchiandomi e uscendo dal bagno, abbasso la maniglia della porta della camera per uscire dalla stanza. Coordinatamente esce anche Jamal che alza subito lo sguardo su di me e mormora "Non ci sono ancora abituato a vederti la mattina" Gli sorrido e chiedo "Caffè?" "Sì, grazie" risponde lui seguendomi. "È presto, avresti potuto dormire ancora un po' " mormora Jamal mentre io inserisco una capsula nella macchinetta del caffè. "Mi conosco e so che sono un po' lenta la mattina. La prossima volta magari imposterò la sveglia per le 7 anziché per le 6" dico azionando la macchinetta mentre mi preparo il tè latte. "Tu perché ti svegli a quest'ora?" Chiedo mettendo il bollitore sui fornelli. "Controllo le email e riordino gli appuntamenti della giornata" "È compito mio adesso, non dovrai più preoccupartene" mormoro mentre gli consegno la tazzina col caffè appena erogato. "Grazie..." Gli sorrido e torno a farmi il tè latte. Aspetto che l'acqua con lo zenzero bolla e girando la testa alla portafinestra, osservo la città di prima mattina...sembra così calma. Sussulto quando sento il bollitore fischiare e versandoci la polvere di tè, filtro il tutto nella mia tazza e finisco con un po' di latte e die cucchiaini di zucchero. Vado al bancone per fare colazione e mi sorprendo nel vedere un piattino con le fette biscottate e il miele sopra. "Per me?" mormoro colpita. Annuisce. "Grazie per il caffè" dice lui finendo di sorseggiarlo e scendendo dallo sgabello. "Vado da Bella" aggiunge uscendo dalla cucina. Continuo a sorridere, come una stupida, mentre mi mordo il labbro e mi siedo per fare colazione. Finisco le fette biscottate e uscendo sul terrazzo, mi appoggio alla balaustra godendomi il sole. Sospiro quando finisco di sorseggiare il tè e rientrando dentro, pulisco la tazza. Vado anch'io da Bella e trovo ancora Jamal dentro la stanzetta. "Dorme?" Sussurro dalla porta. Lui annuisce e sorridendo a Bella, si allontana piano socchiudendo la porta. "Diciamo a Dolores di darlo direttamente lei il latte, non voglio svegliarla" dice mentre io annuisco e torniamo nelle nostre stanze. "Ah Jamal!" Esclamo per poi tapparmi la bocca...non devo svegliare la bimba. Abbasso la voce e sussurro "Come devo vestirmi?" "Normalmente, non c'è una regola" "Oh ok...quindi dei jeans e..." "Niente jeans" mi riprende subito chiudendosi la porta alle spalle. Rimango impalata davanti alla mia porta e mi mordo il labbro, aveva detto che non c'erano regole... Rientro in camera e afferrando il cellulare cerco su google "Abbigliamento ufficio donna" Trovo subito dei suggerimenti con delle modelle in pantaloni eleganti, una camicetta e una giacca sopra. Elegante ma non troppo...mi piace. Butto il cellulare sul letto e corro nella cabina armadio. Ispeziono tutti i miei vestiti e afferro un pantalone verde scuro, una canottiera di seta bianca e il blazer verde abbinato al pantalone. "Ma mi sta grande..." commento osservandomi allo specchio. Il blazer calza leggermente più grande e non sta bene col completo, il mio sguardo si sposta su una cinta verde scura presa coi saldi e ho subito un'idea. Allaccio la cinta in vita e sistemo la giacca. "Molto meglio" commento soddisfatta. Prendo dei sandali aperti dorati e indossandoli, cammino su e giù per la cabina...ok, sono a mio agio. Vado in bagno e truccandomi, faccio anche delle onde ai capelli...mi guardo allo specchio e penso di aver esagerato. Spazzolo le onde cercando di farle sembrare naturali e sistemo la frangetta laterale. "Perfetto" commento uscendo dal bagno e mettendomi del profumo. Indosso anche degli orecchini a cerchio piccoli e l'orologio. Sento improvvisamente bussare alla porta e correndo ad aprire, mi ritrovo Jamal vestito con i pantaloni da lavoro e la camicia ancora aperta. "Sì?" Chiedo alzando di scatto lo sguardo dai suoi addominali. "Jamal?" lo richiamo vedendolo in sovrappensiero. "Ehm sì...è arrivata Dolores, vai ad aprire tu?" Si scongela Jamal. "Vado" dico uscendo dalla stanza. Chissà se ha apprezzato il mio completo, penso mentre apro la porta e Dolores entra insieme al gatto. "Oh ciao!!" Mormoro abbracciando Dolores e accarezzando il gattino. "Vai a lavoro?" Mi chiede contenta. L'ho aggiornata sulla situazione ed è stata subito entusiasta all'idea che io e Jamal avremmo lavorato insieme. "Sì, come sto?" Chiedo alzando di poco le braccia per farmi vedere meglio. "Eres una princesa!" Esclama lei pizzicandomi una guancia mentre entra in casa. La seguo fino alla lavanderia, dove sistema il gatto sulla sua cuccetta, e chiede piano "Jamal te vì?" "Sì, mi ha vista ma non ha detto nulla. Suppongo che non abbia nulla da obiettare " "Dolores?" Sentiamo chiamare. "Siamo qui!" Dico accarezzando ancora il gattino. "Buongiorno Dolores" dice Jamal entrando in lavanderia tutto vestito. Menomale... "Non abbiamo ancora dato il latte a Bella, puoi farlo tu appena si sveglia?" "Certo!" Ci assicura Dolores. "Ottimo, noi andiamo. Per qualsiasi cosa..." "Vi chiamo, lo se lo se" completa la frase Dolores. Jamal sorride e si ritira dalla lavanderia, mentre io lascio un bacio sulla guancia a Dolores e dico "Prega per me" "Buena suerte!" Esclama lei sorridendomi. "Ciao piccolo!" Saluto anche il gattino per poi correre fuori dalla stanza. Seguo Jamal fino in ascensore e mi sistemo nuovamente i capelli, sono così agitata. Jamal è intanto occupato al cellulare e non mi considera, vorrei fargli mille domande ma mi trattengo. Non vorrei disturbarlo. Arriviamo al garage e troviamo Leonardo in lontananza che porta una macchina, faccio per salutarlo ma riabbasso la mano...Jamal si agiterebbe e partirei col piede sbagliato. Abbasso lo sguardo e lo seguo fino alla Maserati, salgo davanti insieme a lui e cerco di passare inosservata a Leonardo. Credo che Jamal non si sia accorto della presenza di Leonardo in garage, prendo il cellulare e fingo di leggere dei messaggi. In realtà le ragazze neanche si sono svegliate. "Andiamo" dice Jamal posando le cose dietro e allacciandosi la cintura. "Sì!" esclamo mettendomi composta, non so perché l'ho fatto in realtà. Mi sento come se dovessi andare ad arruolarmi. Jamal mette la radio con le news del giorno di sottofondo e si concentra sulla strada, inforcando i suoi occhiali da sole Ray- Ban. Guardo fuori dal finestrino e mi rilasso o almeno cerco di farlo. "Che bella giornata" butto lì. Lui annuisce debolmente con la testa, non sembra di buon umore. "Hai tanto lavoro da fare oggi?" Chiedo cercando di capire la fonte del suo malumore. "Ne ho sempre" "Certo...domanda stupida" Mi vorrei battere un colpo sulla fronte. Mi mordo il labbro e chiedo azzardando "Sei ancora arrabbiato con me?" "Non lo so" "Come fai a non saperlo?" Corrugo la fronte. "Se ripenso a quella serata sono molto deluso, poi però penso a Bella e a te che sacrificheresti tutto per lei" "Non solo per lei" rivelo piano. Lui sposta lui sguardo a me e io gli sorrido facendogli capire che anche lui è importante quanto Bella per me. Jamal rimane in silenzio e abbozzando un piccolo sorriso, continua a guidare. "Quindi...sarai di nuovo il mio capo" "Di nuovo?" "Al locale. Anche se nessuno sapeva del nostro legame" gli ricordo. "In ufficio sanno tutti di te" m'informa. "Ah sì?" "Dopo la scenata di ieri, sì " "Oh...io non volevo" mugolo mordendomi il labbro. "Ormai il danno è fatto" "Ovviamente ci comporteremo professionalmente a lavoro" mi raccomanda lui. "Sì, certo. Massima serietà" "Bene, siamo arrivati" mi comunica slegando la cintura e girando la chiave. La slego anch'io e mi affretto a scendere dalla macchina. "Hai il badge?" Mi chiede prenotando l'ascensore. "No" "Allora scendi al primo piano e fattelo dare" dice entrando e prenotando per il primo piano. "Oh ok..." "Poi ti raggiungo?" aggiungo subito dopo. "No, andrai dalla signorina Gambino al penultimo piano, lei ti spiegherà quello che dovrai fare" "E poi ti raggiungerò?" "Non credo che ci vedremo oggi" "Come?" Chiedo mentre le porte si aprono e Jamal prende una telefonata. Esco dall'ascensore e faccio per salutarlo, ma le porte si rinchiudono e Jamal neanche mi degna di uno sguardo. "Bene..."mormoro più a me stessa per convincermi del fatto che vada tutto bene. Mi dirigo verso la reception e ritrovo il ragazzo di ieri. "Ciao, io..." "Signora Sabil, mi scusi per ieri! Io non sapevo di..." "Tranquillo davvero, non fa niente. Jam...il signor Sabil mi ha detto che dovrei prendere il badge" "Sì, un attimo solo" dice lui dandomi le spalle. Recupera il badge e porgendomelo dice "Ecco a lei" Osservo la mia foto sul badge e mi ricordo di quella volta che io e Jamal ci siamo procurati alla svelta delle fototessere di noi per il matrimonio al comune. Leggo sul badge "Swarna Warnakulasuriya Sabil" faccio una smorfia e sospiro. Ho anche il suo cognome e sembriamo così estranei... "Grazie " dico sorridendo a "Domenico" leggo il suo badge ad alta voce. "Sono qui a sua disposizione per qualsiasi cosa" dice mostrandomi una scia di denti bianchissimi, come i suoi capelli...penso proprio che siamo tinti, lui avrà la mia età. Ha gli occhi celesti e un sorriso un po' impacciato, non è decisamente il suo luogo, come non lo è per me. "Grazie, buon lavoro" dico facendo un cenno con la testa e andando a prenotare l'ascensore. Indosso il mio badge e aspetto che l'ascensore si apri. "Buongiorno " saluto delle ragazze con dei tablet in mano. "Buongiorno" mi salutano anche loro sorridendo. Entro in ascensore e premendo il quattordicesimo piano, do le spalle alle ragazze. Sento le due ragazze sussurrarsi delle cose a vicenda e cerco di non prestare troppo attenzione a loro, magari non stanno neanche parlando di me. "Sì, è lei! Si sono sposati da poco" Come non detto. L'ascensore si riapre e altre due ragazze e un uomo entrano in ascensore. "Salve" li saluto mentre abbassano lo sguardo al mio badge e di scatto mi salutano piegando la testa. Aggrotto le sopracciglia, si stanno comportando cosi perché sono sposata con Jamal? Fingo di tossire e giro il badge, mi sento molto a disagio. L'ascensore si riapre nuovamente e tutti i presenti nell'ascensore scendono salutandomi e augurandomi una buona giornata. Sembrano molto carini, mi chiedo se si fossero comportati così, se fossi stata solo Swarna Warnakulasuriya. Arrivo finalmente al mio piano e passo da una vetrata dove intravedo delle scrivanie dietro. Entro nella stanza e chiedo alla prima persona che vedo "Scusi, dove posso trovare la signorina Gambino?" "Chi mi cerca?" Chiede la donna sulla quarantina con occhi e capelli castani, snella e un po' irritata in viso. Giro il mio badge e dico "Sono..." "La signora Sabil!" Esclama alzandosi di scatto, facendo alzare anche gli altri ragazzi nella stanza. "Oh ehm...sì, solo Swarna può bastare"dico molto in imbarazzo stringendo la mia borsetta. "Siamo onorati di averla con noi, la prego di accettare questo dono da parte nostra. Non abbiamo avuto molto tempo per organizzarle una cosa come si deve, abbiamo saputo solo poche ore fa della notizia" dice la signorina Gambino porgendomi un mazzo di fiori e un cesto con dei biscottini e altri dolcini. "Ohh...grazie mille, non dovevate. Che belli questi fiori, grazie di cuore" mormoro prendendo goffamente il mazzo di fiori e il cesto. "Questo e altro per lei signora Sabil!" dice un'altra ragazza in fondo a una scrivania. Sorrido anche a lei abbassando il capo e chiedo "Dove posso poggiarli?" "Dia a me" interviene subito un ragazzo robusto. "Ci penso io "dice un altro ragazzo alto e con tantissimo gel in testa. "Filate via" ringhia la signorina Gambino fulminando con lo sguardo i ragazzi. "Le mostro la sua sistemazione" "Grazie" mormoro seguendola fuori dalla stanzetta. "La aspettiamo per pranzo!" esclama un'altra ragazza....sono ancora in piedi. Sorrido a tutti riconoscente e sparisco da lì. Che imbarazzo. Prendiamo l'ascensore e salendo al quindicesimo piano, veniamo accolte da Roberto, che ho già sfortunatamente conosciuto. "Buongiorno" lo saluto abbassando il capo. Lui abbozza un piccolo sorriso, sono sorpresa di ciò ma poi capisco che è per la signorina Gambino. Vecchia volpe. "Di qua" dice lei non considerando Roberto. Osservo la sua smorfia, ma poi si accorge di me e torna a stare composto. Mi appunto mentalmente di aiutarlo con questo problema, mi sembra una bella persona persona in fondo. Attraversiamo un corridoio e svoltando a destra, trovo un bancone e una porta...l'ufficio di Jamal. La signorina Gambino posa il cesto sul bancone e facendo il giro attorno a questo, accende il computer e inizia a digitare qualcosa. Poso i fiori accanto al cesto e la raggiungo. "Ogni settimana deve cambiare password, al momento la password è "niftyskates287" "Ok, me lo appunto" dico scrivendolo sull'agendina che mi sono portata a presso. "Ok, allora in queste cartelle trova i progetti su cui sta lavorando il signor Sabil, sono 37" "37? Tutti adesso?" "Sì, sono quelli più importanti...qua trova il progetto di Cefalù, è un hotel a cinque stelle e stanno finendo i lavori delle ultime camere e le palestre. L'inaugurazione dell'hotel è prevista per sabato" "Questo sabato?" chiedo sconvolta. Sta scherzando. "Sì, e qui trova i contatti di qualsiasi reparto dell'hotel e di tutti gli invitati all'inaugurazione. Ci sarà anche il sindaco di Cefalù" "Oh santo cielo..."mi lascio scappare. "E lei di cosa si occupa?"chiedo subito dopo alla signorina Gambino. "Pubbliche relazioni, poi le presenterò il resto del team più dettagliatamente" "Perfetto" mormoro mentre lei esce dalla cartella e ne apre un'altra. "Caspita" sussurro osservando l'enorme casa, il triplo della nostra. "Questa è una villa di 35 milioni di euro, il signore è andato a Perugia appositamente" "Jam...il signor Sabil è a Perugia?" "Sì, col suo jet privato. Dovrebbe atterrare tra mezz'ora, non gliel'ha detto?" "No..." "Poi si sposterà a Cagliari e a Mazara del Vallo, dovrebbe ritornare a Palermo per le 19" "Fa così tanti viaggi in un giorno?" "Sì, va a controllare di persona gli immobili o i campi e al suo ritorno raduna il team e chiede un resoconto della settimana" "Capisco, quanti agenti immobiliari ci sono?" "Circa 36" "36? Davvero?" "In questa sede sì, a Roma 49, Milano 67, Firenze 33 e Bari 24. Poi ci sono le sedi più piccole sparse in altre città che al momento non mi vengono in mente, penso che ce ne sia una anche a Venezia" "E il signor Sabil gestisce tutti questi dipendenti?" "Ha i suoi delegati nelle varie città, ma è sempre a lui che devono rispondere" "È un sacco di lavoro..." "È questione di abitudine, presto riuscirà anche lei a gestire il tutto. Per ora si concentri sull'inaugurazione di sabato e i piccoli lavoretti come riordinare gli appuntamenti, i contratti i resoconti dei bilanci giornalmente. Qui trova le istruzioni che aveva lasciato la segretaria in congedo di maternità, è scritto tutto qui. Basta che segue queste indicazioni e andrà tutto bene. È tutto chiaro?" "Sì...credo di sì " "Per qualsiasi cosa mi chiami, il mio numero è 46. Qua trova tutti i numeri dell'edificio" dice indicandomi un altro libretto. "Ok, ho capito" "Allora la lascio familiarizzare col suo nuovo posto di lavoro, io sono di sotto" "Perfetto" "Buon lavoro" dice sorridendomi e piegando la testa. La piego anch'io e la seguo con lo sguardo mentre attraversa il lungo corridoio e svolta a sinistra. Mi siedo sulla poltroncina e apro il libricino con tutte le regole...faccio subito una smorfia vedendole tutte elencate dettagliatamente. Non scherzava affatto. "Pronto?" Rispondo alla chiamata di Lena. "Ehi, sei a lavoro?" Chiede un'altra voce. "Beni?" La riconosco subito. "Sei in vivavoce " mi spiega Lena. "Sì, sono qui e ho appena finito di leggere un libro pieno di istruzioni sul mio compito, sapevate che ho a disposizione un'auto aziendale se non volessi tornare a casa con la mia macchina?" "Ma tu non hai una macchina" "Appunto! Ho un autista personale, qua ho il suo numero...magari più tardi lo chiamo" "Stacchi per pranzo?" "Sì, ma teoricamente i miei colleghi si aspettano che pranzi con loro. Sarà anche un bel modo di conoscerci meglio " "E Jamal verrà con te?" "Jamal è fuori Palermo, neanche lo sapevo" Sento il telefono aziendale squillare e dico sussultando "Mi stanno chiamando, riattacco! Vi farò sapere per messaggi" "Va bene tesoro, ci sentiamo più tardi" dicono le ragazze mentre io riattacco e prendo l'altra chiamata. "Pronto?" Chiedo , ma poi abbasso lo sguardo alle istruzioni e aggiungo "Sabil S.r.l, con chi parlo?" "Salve, mi potrebbe passare il signor Sabil?" Chiede un uomo al di là. "Il signor Sabil è fuori Palermo momentaneamente, chi lo cerca?" "Sono Fausto Garofoli, abbiamo dei problemi con l'inaugurazione di sabato" Sarà il responsabile dei preparativi? "Mi dica pure" "C'è stato un guasto alla condotta e a causa di questa perdita della condotta di trasporto, sarà sospesa l'erogazione idrica sabato pomeriggio in 3 zone della città di Cefalù " "Fra cui la zona dell'hotel..." deduco. "Esattamente" "È una cosa ufficiale?" "L'ha appena comunicato l'Amap" "Ho capito, ha provato a chiamarli e..." "Non intendono fare un'eccezione per noi, ci hanno però assicurato che l'approvvigionamento verrà ripristinato al termine dell'intervento. L'erogazione si normalizzerà, salvo imprevisti, nelle 24 ore successive " "È un bel problema" mormoro grattandomi la testa. "L'unica soluzione sarebbe rimandare l'inaugurazione " "Riferisco al signor Sabil e le faccio sapere signor Garofoli, si aspetti una mia chiamata" dico per poi riattaccare e prendere il cellulare. Aspetta un attimo...non stai parlando con tuo marito, ma con io tuo capo. Lo farai col telefono aziendale come una normale assistente. "Pronto?" Risponde al secondo squillo. "Jam..." mi fermo di scatto mordendomi in pugno. "Signor Sabil, la disturbo? " "Sì, fa veloce" Mi aspettavo un "Ma certo che no, anzi dimmi come ti stai trovando in ufficio. Sei a tuo agio? Posso aiutarti in qualche modo?" Evidentemente è chiedere troppo. "Abbiamo dei problemi con l'inaugurazione dell'hotel prevista per sabato. Il signor Garofoli ha suggerito di spostarla per..." "Non se ne parla." "Ma non è..." "Risolvi il problema, nessun cambiamento. Procederemo come stabilito" ribadisce severo Jamal per poi riattaccarmi in faccia. Come diavolo faccio a fermate l'Amap? Riattacco già esausta e vado alla ricerca del loro contatto..."9111..." digito gli ultimi numeri ripetendoli ad alta voce. "Amap S.p.A." mi risponde una voce femminile. "Salve, un'informazione. È uscito un vostro comunicato di sospensione dell'erogazione idrica nella città di Cefalù sabato pomeriggio, volevo chiedere conferma" "Un attimo solo...sì, esatto" "Ecco...sabato per le 20 la nostra società immobiliare inaugurerà un hotel, deve essere per forza sabato, c'è modo di spostare questo..." "Non è di mia competenza, le passo il mio responsabile" dice per poi staccare la chiamata e il minuto dopo sento una voce più roca. "Pronto?" "Sì, salve...chiamo per conto della Sabil S.r.l" Spiego veloci problema e anche lui mi dà palo. "Non c'è neanche modo di affrettare i lavori? In modo da assicurare l'erogazione per le 20?" "Dipenderà dai lavori signorina" Sbuffo per poi esclamare "Ho un'idea!" "Potrebbe dare dei premi promozionali ai lavoratori e assicurarsi di risolvere il problema quanto prima, anche il sabato mattino stesso" "Quali premi? Noi non..." "Un soggiorno nel nostro hotel, è a 5 stelle offre una vista panoramica sulla Baia di Caldura e sulla Rocca di Cefalù, l'accesso diretto a una spiaggia privata, una piscina, un campo da tennis, una scuola di immersioni e la connessione WiFi gratuita ad alta velocità. Le camere del nostro hotel, climatizzate e arredate in stile mediterraneo, presentano una TV satellitare, un minibar, un balcone e, nella maggior parte dei casi, una vista sul mare" leggo la descrizione dell'hotel sul file. Per poi dire " ah eh...si potrà gustare la colazione ammirando la costa siciliana, mentre al ristorante avrete modo di provare le specialità locali, accompagnate da una lista di 100 vini dell'isola. Infine, offriamo escursioni a piedi e in bicicletta, lezioni di yoga, arte e fotografia. La struttura fornisce anche il servizio di noleggio biciclette e ombrelloni e sedie a sdraio gratuiti sulla spiaggia e sulla piattaforma per il nuoto" "Interessante e dove si trova?" " Dista 2 km dal centro di Cefalù e 10 minuti d'auto dall'autostrada A20. Siamo provvisti anche di parcheggio gratuito!" "Potrei considerare l'idea, farebbero bene dei premi promozionali ai nostri dipendenti. Controllo la lista dei lavoratori previsti per sabato e li incarico del lavoro venerdì, mi potrebbe inoltrare delle foto dell'hotel?" "Certo, le mando tutto. Quindi affare fatto?" "Affare fatto" Sorrido fiera di me.."Ottimo! Io le invio le informazioni e le immagini dell'hotel e lei mi faccia la cortesia di mandarmi i documenti d'identificazione dei lavoratori, in modo da registrarli immediatamente" "Sì, certo. Se ne occuperà la mia assistente" "Va bene, la ringrazio per la disponibilità " "A lei" dice il responsabile riattaccando. Richiamo il signor Garofoli e lo avviso delle novità, dice che sarà un problema ultimare le cose venerdì per sabato senza acqua, ma mi promette che ce la farà tutta" "Venerdì sera passerò col signor Sabil per accertarci di tutto, va bene?" "Senz'altro, ci vediamo venerdì " "A venerdì" dico riattaccando e ricadendo di peso sulla poltroncina. Sarà sempre così stressante? Apro la rubrica con tutti i contatti degli invitati all'inaugurazione e deglutisco...mi conviene iniziare subito, se voglio finire entro pranzo. "Grazie, anche a lei" riattacco con forza spuntando il 46° contatto sui 132 restanti. Sento dei passi e presto vedo la signorina Gambino che mi sorride e chiede "Come procede?" "Sono un bel po' di contatti" dico indicando la lista. "Posso aiutarla in qualche..." "Oh no no, ho ricevuto per email il menù della cena per i big. Ho avuto anche delle bozze per cartoncini dei menù, ho scelto uno stile semplice e tradizionale...ho provato a chiamare il Sabil ma non risponde" "Non si cura di questi dettagli, ha incaricato una personale designer apposta. Ha provato a mandare a lei le bozze?" "Oh ehm...no. Trovo il suo numero in rubrica?" "Sisi, deve consultarsi con lei per questi dettagli stilistici" "Ho capito" borbotto con una smorfia. Ho fatto del lavoro inutile. "È ora di pranzo, vuole venire a mangiare con noi?" "È già ora? Caspita...voi fino a che ora rimanete in ufficio?" "Fino alle 17 signora Sabil" "Capisco...mi sa che dovrò restare un po' più a lungo anch'io. Non ho ancora finito di contattare tutti gli inviati all'inaugurazione e devo ancora parlare con la designer" dico salvando gli appunti scritti su word e spegnendo il computer. La signorina Gambino mi fa strada per il corridoio e raggiungiamo l'ascensore. "Salve" saluto Roberto che con la coda dell'occhio sbircia la signorina Gambino. "Sì" si limita a dire. L'ascensore si apre e premendo per il pianoterra, aspettiamo che le porte di chiudano. "È sempre così taciturno?"chiedo alla signorina Gambino su Roberto mentre l'ascensore scende. "È molto autoritario, non per nulla lavora al piano del signor Sabil" "Immagino sia un militare" "È sergente maggiore, si è arruolato all'età di 18 anni " "E adesso quanti anni ha?" "Penso 35" "Ne dimostra di più " "Sì, li porta male"dice la signorina Gambino uscendo dall'ascensore. "In realtà è un bel uomo" dico seguendola. Mi sono promessa di aiutare Roberto con la sua cotta, è adorabile quando arrossisce per lei. La signorina Gambino non mi sente o finge di non sentire e andando incontro con gli altri dice "Andiamo" Osservo delle ragazze che entrando nell'edificio abbassando lo sguardo al mio badge e io stufa marcia me lo tolgo. "Andiamo" confermo seguendoli fuori. "Com'è andata la sua giornata signora Sabil?"chiede la ragazza che stava in fondo a quella stanzetta. "Impegnativa, come ha detto di chiamarsi lei?" "Sono Fiorella Orlando, la prego di darmi del tu" "Solo se lo darà anche a me" "No no, è impossibile. Lei è la signora Sabil e..." "Sono una semplice ragazza come te" le faccio capire. "Mi scusi per averla offesa" replica invece lei piegando la testa. Ma che...lasciamo stare. "Dove vorrebbe andare a mangiare signora Sabil?"chiede il ragazzo robusto di prima. Sembra molto simpatico e alla mano. "Non saprei, qualsiasi posto andrà bene" "Noi siamo soliti andare a mangiare al Babilonia, dista poco da qui. Fa parte della catena di ristoranti del signor Sabil, come lei già saprà, e vorremmo supportarlo" Il Babilonia... "Perfetto, andiamo lì "concordo con loro. Ci facciamo una breve passeggiata al sole e arrivando al Babilonia, veniamo accolti da una ragazza. "Benvenuti, quanti siete?" Chiede la ragazza all'ingresso. "5 persone" riferisce l'altro ragazzo alto col gel in testa, lo fa apposta di mettersi tanto gel? "Prego "dice la ragazza mostrandoci il tavolo con cinque posti. "Fanno una costoletta di manzo da leccarsi le dita!" Mi suggerisce la signorina Gambina mentre ci accomodiamo e prendiamo il menù. "Davvero?" "Il signore non l'ha mai portata a mangiare la costoletta?" Chiede lei sorpresa. Abbasso lo sguardo al menù e invento "Sono stata per un periodo vegetariana, peccato" "Può provarla oggi!" "Sì, credo proprio che la proverò " dico richiudendo il menù. Decidiamo di ordinare tutti la costoletta e della birra, io prendo della Coca cola...non sono amante della birra. "Un giorno mi piacerebbe andare ai piani alti" dice il ragazzo robusto, credo di chiami Gianluca Micari o almeno così avevo letto nel suo badge. "Sai quanto costano i pass amico mio" dice l'altro ragazzo con troppo gel, non mi ricordo proprio come si chiama. "Quanto?" S'informa il signor Micari. "Almeno 150€ a notte, l'abbonamento può venire a costare tra i 500€ e i mille euro" "Cosa?? Questa è follia!" Esclama lui, mentre la signorina Gambino gli dà una gomitata e lui dice piegando la testa "Mi scusi signora Sabil, non volevo offendere suo marito. È giusto che pretenda un prezzo esigente per i servizi che offre" "Stia tranquillo, anche secondo me è eccessivo a dir la verità. Posso procurarvi dei pass, non sarà un problema " dico sorridendo. "Non vorremmo approfittarci della sua bontà signora Sabil" dice il ragazzo coi capelli gellati. "Insisto, ne vale la pena assistere anche solo ad uno spettacolo. Sabato sera il signor Sabil sarà a Cefalù, posso procurarvi i pass per sabato, avete altri impegni?" "Scherza?" Esclama il signor Micari, ma modera subito i toni e aggiunge "Volevo dire...che andrà benissimo. Qualsiasi giorno va bene, è già tantissimo quello che sta facendo per noi" "Perfetto, allora vado a prendervi subito dei pass" dico alzandomi. "Adesso?" "Ci metterò un attimo, il tempo dell'attesa dei pasti. Arrivo subito" dico allontanandomi per prendere l'ascensore. Premo il codice per il terzo piano ed uscendo dall'ascensore vado incontrollato alla mia ex collega barista. "Ehi! Chi si rivede!" Esclama lei scendendo dall'appartamento sgabello per salutarmi. "Come andiamo?" "Procede tutto bene, che ci fai qui? Ti hanno ripresa per..." "Nono, il signor Sabil mi ha dato un posto da coreografa, ma al momento gli faccio da assistente per l'azienda immobiliare. Volevo informare Amanda, dove posso trovarla?" "Di sopra!" "Perfetto, grazie" dico abbracciandola. Le sorrido staccandomi e salgo le scale per il piano delle camere rosse e l'ufficio di Jamal. Sarà sicuramente lì. Busso alla porta e faccio per entrare, ma m'immobilizzo appena becco Leonardo e Amanda a cavalcioni su di lui sul divano. "Oh cazzo" mormoro prima di richiudere la porta e chiudere gli occhi. Ho davvero visto...oh no no no. "Swarna!" Esclama Leonardo spalancando la porta. Chiudo subito occhi per non vederlo di nuovo nudo e mettendo una mano sul mio viso mormoro "Va tutto bene, io...scusatemi. Vado via" Faccio per andarmene, ma Leonardo mi prende per il polso e dice "Puoi aprire gli occhi " "Sicuro? Davvero...io vado via e..." Leonardo mi toglie a forza la mano e riaprendo gli occhi lo vedo a petto nudo con i jeans...bene. Sospiro sollevata e vedo anche Amanda appoggiata allo stipite che sorride divertita. "Non andrai a raccontarlo a tuo marito, vero?"chiede Amanda facendomi l'occhiolino. "Come fai a...." "Sa tutto" mi comunica Leonardo. "Non avrei potuto tenerlo segreto ancora a lungo..."borbotto grattandomi la testa. "È successo qualcosa?"chiede Leonardo preoccupato. "Sono venuta con i colleghi dell'ufficio a mangiare qui, volevo informare Amanda sul fatto che per il momento non potrò occuparmi delle coreografie delle ragazze. Mi dispiace ancora avervi ecco..." "Non c'è problema, posso occuparmene io finché finisci di lavorare con Jamal in ufficio" "Sa proprio tutto" dico ridendo e indicando Amanda. "Diciamo che siamo entrati in intimità "cerca di giustificarsi Leonardo. "Molto in intimità "mormora Amanda stringendo il sedere di Leonardo. Lui le sorride e sorrido anch'io...sembrano così carini. "Inoltre volevo chiederti due pass per sabato, se è possibile" dico ad Amanda che rientra nell'ufficio di Jamal annuendo. "Sei da molto qui?" Chiedo a Leonardo. "Stavamo controllando le foto della serata di ieri" "Capisco..." "Come procede in ufficio? Jamal si comporta bene?" "Credo che sia a Cagliari adesso...non lo vedrò fino alle 19" "Non sapevo che fosse fuori Palermo" "Neanche io..." "Eccoti qua, per chi sono? Sono curiosa "dice Amanda porgendomi i pass. "Due colleghi, vorrebbero assistere ad una serata" "È così che te li compri?" "Scherzo!"esclama Amanda notando il silenzio tra me e Leonardo. Scoppiamo a ridere un po' in imbarazzo e indietreggiando dico " io allora torno dai miei colleghi...ci si vede " "Ah eh...fatelo in una delle camere rosse, Jamal è un maniaco dell'ordine e si potrebbe accorgere anche solo di un pezzo di carta storto " "Ricevuto " dice Leonardo mentre io mi allontano e sento gridare "Dillo in realtà che ti secca scopare con Jamal, dove scopiamo anche noi" Ridacchio e svoltando, prendo l'ascensore. Controllo il mio cellulare e apro una foto di Bella che sonnecchia fatta da Dolores un'ora fa. "È crollata dopo il latte? Che dolce con la boccuccia socchiusa!" Rispondo alla foto. Controllo gli altri messaggi, ma nessuna traccia di Jamal...nessuna chiamata o messaggio. Sembra sparito dalla faccia della terra. Chiedo a Lena se Efrem sia con Jamal e lei mi risponde dicendo che Efrem lo raggiungerà nel tardo pomeriggio a Mazara del Vallo. "Posso andare anch'io con lui?" Chiedo per messaggi. "Certo! Ti passerà a prendere in ufficio per le 16:30, va bene?" Mi risponde subito Lena. "Va benissimo! Grazie mille!" Rispondo entusiasta. "Ecco a voi i pass" dico raggiungendo i ragazzi. I due ragazzi prendono i pass con entrambe le mani e mi ringraziano quasi con riverenza "Non saremo mai grati abbastanza per questo regalo signora Sabil" "Non è niente...sù, godiamoci le costolette" dico accomodandomi a tavola insieme a tutti gli altri. Scopro che il ragazzo con i capelli gelati si chiama Rosario Lavieri ed è il brand manager, ovvero si preoccupa di applicare le tecniche di marketing in modo da favorire un aumento delle vendite, rendendo la nostra azienda più appetibile rispetto a quelli della concorrenza. Svolge analisi di mercato, analisi della concorrenza per immobili, analisi dei bisogni del clienti, analisi di posizionamento, politiche di prezzo, creazione dei listini. Analizza i Key Performance Indicators per mercato, implementa le campagne promozionali e gestisce i rapporti con le agenzie per la realizzazione di attività e materiali relativi alla visibilità sul punto vendita. Collabora nella stesura del budget commerciale. Gli faccio i complimenti perché Palermo è piena di locande della nostra azienda e sono sempre ben pensate sia per contenuti, immagine e payoff. La signorina Orlando invece è una Project engineer, ovvero pianifica e organizza le attività tecniche. Interviene nelle attività di ingegneria o di progettazione in base alle richieste contrattuali, gestisce anche direttamente le relazioni con i clienti, supporta e verifica l'attività in generale individuando i punti critici e prendendo i necessari provvedimenti correttivi. Redige le specifiche tecniche di acquisto e valuta tecnicamente le offerte dei fornitori. Controlla l'avanzamento lavori dei fornitori, verificando anche la documentazione tecnica da essi predisposta. Organizza e prepara i manuali tecnici e di qualità per il cliente e per l'azienda. E, alla fine, il signor Micari è responsabile amministrazione e finanza, cioè gestisce le attività amministrative e finanziarie nel rispetto delle normative in vigore. Partecipa alla definizione della strategia finanziaria dell'azienda in modo da ottenere il reperimento delle risorse finanziarie e garantire lo sviluppo del business nel medio-lungo periodo. Analizza i trend macroeconomici, effettua previsioni e proiezioni di lungo periodo e propone opportunità di espansione del business. Durante il pranzo non fanno altro che elogiare il signor Sabil di qua, il signor Sabil di là e io sono costretta a mordermi la lingua per non essere cattiva e dire che in realtà la maggior parte del tempo è uno stronzo. Sorrido a tutti e una volta finito il pranzo, torniamo in ufficio...io riprendo i miei contattati e continuo a chiamare fino allo sfinimento. Sento il cellulare suonare all'improvviso e pensando che sia Jamal esclamo "Pronto!" "Ehi Swarna, tra dieci minuti sarò in azienda" Efrem. "Perfetto, inizio a scendere "dico chiudendo la rubrica. "Ottimo, a più tardi" dice Efrem riattaccando. Prendo le mie cose e spegnendo il computer, prendo l'ascensore per salutare il team. Mi affaccio nella loro stanzetta e dico mostrando a loro il mazzo di fiori e il cesto "Ragazzi io vado, grazie ancora per i doni" "Arrivederci signora Sabil" mi dicono tutti in coro. Sono così carini e terrorizzati da me. Riprendo l'ascensore e scendo giù in tempo perché vedo la Porsche di Efrem avvicinarsi. "Arrivederci " saluto Roberto che mi sono accorta solo ora di avermi seguita. Entro in macchina ed Efrem fischia vedendomi col mazzo di fiori. Arrossisco e dico sistemandomi dietro "Sono da parte dei miei colleghi" "È una mazzo enorme!" Esclama lui uscendo dal parcheggio. "Sì, ero cosi sorpresa quando me l'hanno consegnato. Non me l'aspettavo proprio" "Com'è andata oggi?" Dovrebbe chiedermelo Jamal, almeno Efrem ha del tatto. "Bene, suppongo. Ho lavorato per l'inaugurazione di sabato" "Ah sì, l'hotel. Peccato non poterci essere sabato" "Non ci sarai?" Chiedo sorpresa. "No, è il compleanno di Ines e vorremmo portarla a Disneyland" "Ohhh che dolce! Si divertirà un sacco" "Lo spero, è la prima volta che andiamo tutti insieme in Francia" "Ci sei già stato?" "Sì, in luna di miele con Lena a Nizza...solo che c'è stato l'attentato e.." "Siete stati coinvolti?" "Sì, ma ci siamo salvati" "Per fortuna" "Già..." "Omar era uno squilibrato" "E ha dato vita ad altri squilibrati" "Ti riferisci a Khalil?" "Lui è il re degli squilibrati" Sospiro e mormoro "Hai sentito Flora dopo quello che l'è successo?" "Sì, ma personalmente sono sollevato" "Tu credi? Io penso che..." "Non sarebbe stato possibile" taglia corto Efrem. "Sì, ma è sempre una vita innocente" Efrem scuote la testa e io capisco di dover cambiare argomento. "Cosa c'è a Mazara?" "Un terreno da valutare, l'idea di Jamal è quella di farci una discoteca che possa essere frequentata in estate e nelle stagioni più fredde" "Stile Babilonia?" "Più giovanile, magari penseremo ad alcune sale per eventi più intimi e tradizionali " "Capisco" mormoro appoggiando la testa contro il finestrino. "Sei stanca?"chiede lui notando il mio silenzio. "Un po' " "Riposati che ti chiamo io quando saremo arrivati" "Grazie.." dico spostando lo sguardo al paesaggio fuori. Arriviamo in un'oretta e notiamo dei nuvoloni sopra di noi, tempo ci possa essere in un acquazzone. "Di qua" mi guida Efrem svoltando a destra. Abbiamo parcheggiato e adesso stiamo camminando fino al terreno. "Sicura che vuoi portarli tu?" Mi chiede Efrem indicando i fiori. "Sisi, tranquillo " Non volevo aspettare che lui venisse in macchina per mostrargli i fiori del team, sono troppo belli. "Attenta qui" mi avvisa Efrem indicando delle buche. Coi tacchi mi viene difficile camminare sul terreno, ma cerco di mantenere l'equilibrio e continuare. "Eccoci" finalmente dice Efrem dopo venti minuti che camminiamo. Alzo lo sguardo a una specie di collina fatta di terreno e un gruppo di persone che discutono. Efrem mi supera e io rallento il passo, sono troppo stanca. Li raggiungo poco dopo e vado incontro a Jamal che si gira e si sorprende si vedermi. "Ehi ci..." "Che ci fai qui" taglia corto Jamal. Deglutisco a disagio e noto accanto a lui degli uomini una ragazza mora con occhi verdi altissima e vestita con una tuta, lei da dio, io sono la scema coi tacchi. "È lei la signora Sabil?" Chiede la ragazza sorridendomi. Che bella, non sembra reale. "Ciao, piacere Sonia" dice porgendomi la mano. "Swarna" mormoro stringendole la mano. "E questi fiori bellissimi?" Chiede lei mentre io faccio per parlare, ma Jamal mi strappa dalle mani il mazzo e lo dà a Sonia. "Per il tuo lavoro Sonia, sei stata molto brava con la planimetria. Continua così " "Oh grazie! Non dovevate!" Esclama lei prendendo il mazzo e stringendolo a sé. Rimango senza parole mentre Efrem si allontana con uno degli architetti per discutere. "Sono così profumati, non vedo l'ora di metterli in un vaso" dice ancora lei, mentre io stringo i pugni e ingoio il rospo. "Ottimo lavoro coi fiori" dice piano Jamal a me allontanandosi per raggiungere Efrem. Mi giro per fulminarlo con lo sguardo, mentre Sonia dice "Hai un marito così dolce, sei molto fortunata" "Già..." digrigno. Credo che mi stia uscendo il fumo dalle orecchie. "Ti mostro la planimetria?" Chiede lei gentile. "Sì, volentieri" Lei mi supera per entrare in una specie di gazebo e mi ritrovo ad abbassare lo sguardo al suo sedere, sembra di marmo...viene di testarlo anche a me. Abbasso lo sguardo al mio fisico piatto e faccio il broncio, me la meritavo anch'io una quarta. Sonia si rivela un'architetta davvero in gamba con le idee chiare e molta volontà, mi parla con gioia dei suoi progetti e prendo a cuore anch'io il progetto. Ecco cosa mi piace vedere, la passione nel lavoro e il luccichio negli occhi che si crea per l'emozione. "Oh scusami..." mormora Sonia prendendo una chiamata che le arriva. "Fai pure" dico concentrata sulla planimetria. Era così semplice quando me la illustrava Sonia... "Salve" Sussulto in aria e girandomi spalanco gli occhi vedendo un uomo con una salopette sporca e un elmetto giallo. "Non mordo, giuro" dice il ragazzo alzando le mani. Sorrido e calmandomi dico "Scusami...ero con la testa per aria" "Sei un'architetta?" "No, sono la moglie di...sono una segretaria" dico alla fine. Mi fa rabbia pensare di essere legata a un uomo tanto insensibile come Jamal. "Capisco, piace Eugenio" "Swarna" dico stringendogli la mano. "È la prima volta che ti vedo col team del signor Sabil" dice lui indicando Jamal. "Sono stata assunta da poco, oggi è il primo giorno" "Davvero? E com'è andata?" Persino uno sconosciuto si preoccupa più di Jamal. "Non sembra andata bene dalla smorfia che hai fatto" Sorrido e dico lisciandomi i pantaloni "No dai, non male. Devo solo abituarmi" Lui fruga nelle tasche e tirando fuori un cioccolatino dice " Per il tuo primo giorno" "Grazie, sei molto gentile" mormoro un po' imbarazzata. "Swarna!" Sento gridare dietro di me. Mi giro e vedo Jamal che mi guarda severo. "Devo andare, è stato un piace Eugenio" dico incominciando a indietreggiare. "Anche per me" mormora lui mentre sto per inciampare su delle pietroline ed Eugenio mi afferra subito il braccio. "Attenta" "Sì...grazie" dico facendo più attenzione. "Grazie ancora" ripeto girandomi a osservarlo per l'ultima volta. Lui mi saluta con la mano e io ricambio. Che carino. Raggiungo gli altri e faccio per mettere il cioccolatino in tasca, ma me lo prende Jamal e lo getta per terra. "Ma..." faccio per dire mentre lui mi afferra forte il braccio e mi trascina fino in macchina. "Aspetta!" Esclamo coi tacchi. Mi apre la portiera posteriore della sua Maserati e buttandosi dentro, richiude la portiera. Saluta con la mano Efrem e gli altri, per poi entrare in macchina davanti e partire. "Era necessario trascinarmi come un sacco di patate?" Inveisco subito contro di lui. "Sì, se si tratta di te" "Che vuoi dire." "Era palese che ci stesse provando Swarna" borbotta Jamal facendomi schizzare dall'altra parte della macchina. "Merda..." mugolo agganciandomi la cintura. "E se anche fosse?" Lo provoco. "E se anche fosse?" Urla lui. "Siamo già nella merda con l'affido e tu vai in giro a parlare con sconosciuti" "Si chiama Eugenio, non è uno sconosciuto" "Si chiama Mario e sai perché è lì?" "Per lavorare?" "Sta costando la pena con lavori socialmente utili, è uno stupratore" "Cosa?" Chiedo spalancando gli occhi. "Attirava le sue vittime corteggiandole con fiori e cioccolatini" Porto subito una mano sulla bocca, sembrava un ragazzo così buono e genuino. "Poi chi diavolo ti ha detto di venire a Mazara?!" "Io...volevo farti una sorpresa" "Bella sorpresa del cazzo." Serro la mascella e incrociando le braccia, sposto lo sguardo fuori dal finestrino. Jamal intanto risponde a una chiamata e spiega "Sì, concludi tu lì. Sto tornando a Palermo io. Ci sentiamo Efrem" Stacca l'auricolare con rabbia e continua la guidare velocissimo. "Ho lasciato un cesto nella macchina di Efrem" borbotto. "Cazzi tuoi" Ok, è furioso...meglio non mettere il dito nella piaga. Arriviamo a Palermo in un'ora e mezza e Jamal mi lascia davanti al palazzo. "Non sali?" Chiedo scendendo dall'auto. "Ho da fare in ufficio" "Vengo anch'io " "No. Vai a casa" mi ordina mentre parte e lascia un nugolo di fumo. Sospiro e sconsolata salgo in casa. "Sono a casa!" Grido ma non sento nessuno. Chiamo subito Dolores e scopro che è al parco con Bella, pensava che rincasassi più tardi e ne ha approfittato per prendere una boccata d'aria con Bella. Mi butto sul letto e fisso il soffitto...che giornataccia. Decido di farmi un bel bagno caldo con la musica di sottofondo e dopo mezz'oretta mi sento rinata, esco dalla vasca indossando l'accappatoio e raccolgo i capelli in un asciugamano. Prima di mettermi il pigiama vado in cucina e mi preparo un bel tè caldo...mentre metto lo zenzero sento la porta chiudersi. Esco dalla cucina e andando in salone Grido "Amore?" Si affaccia al salone Jamal e Niguarda perplesso. "Oh...pensavo fosse Bella, è uscita per una passeggiata con Dolores" Jamal si limita ad annuire e superandomi entra in cucina. Deglutisco e rientrando anch'io in cucina, vado a controllare il bollitore. "Caffè?"chiedo notando che gironzola per la cucina. "No, grazie" "Birra?" "No" "Sto facendo un tè, vuoi una..." "Sto bene così Swarna, volevo solo dell'acqua" dice gelido versandosi dell'acqua. "Capito"mormoro spegnendo i fornelli. Metto della polvere di tè e filtrando il tutto in una tazza, riposo il bollitore. Jamal si versa un altro bicchiere d'acqua, ma non lo beve in cucina, va fuori e sento la porta di camera sua chiudersi. "Gli servirebbe una camomilla..." borbotto rientrando in camera mia. Mi cambio e mettendomi dei pantaloncini e un crop top, indosso anche un cardigan sopra e dei calzini con dei cuoricini. Sta venendo l'autunno e inizia a farsi sentire. Riprendo la tazza di te e andando in cucina, frugo nei ripiani per una scatola di biscottini al burro. "Eccoli!" Esulto posandolo sul bancone e sedendomi su questo. Rosicchio il terzo biscottino quando anche Jamal entra in cucina con la tuta e una magliettina semplice di cotone. Ha un tablet in mano e alzando lo sguardo a me, sospira. Sembra che sia infastidito dalla mia presenza. Resto sul bancone sventolando le gambe e mangiucchiando i biscotti, è così strano averlo a casa a quest'ora. Apre il frigo e prendendo una birra, la apre e si siede sullo sgabello concentrato sul tablet. Sorseggia il tè e rimango in silenzio sbirciando cosa fa...controlla dei grafici e non ci capisco nulla. Lascio stare e ritorno a concentrarmi sui biscottini. "Ho conosciuto il team...sembrano tutti carini e competenti" "Non li avrei assunti sennò, non credi?" "Certo..." abbasso lo sguardo al tè. Odio quando fa lo scontroso così. "Non vai al locale stasera?" "Non posso andarci, ricordi?"borbotta sfogliando i grafici sul tablet. "Puoi lavorare sempre da casa" "È quello che sto facendo" "Senti...mi dispiace" credo. Jamal finalmente mi degna di uno sguardo e chiede "Per cosa?" "Per non aver capito che quel tizio fosse uno stupratore, non dovrei fidarmi del primo che capita" "No non dovresti" "Ma devi riconoscere che sarebbe capito a tutti, nessuno poteva saperlo" "Sonia non ha abboccato e lo ha subito allontanato" "Io non sono brillante come Sonia" Jamal non dice nulla, in fondo chi tace... "Perché?"chiedo sconsolata. "Cosa?" "Perché sei così scontroso con me? Io ci sto provando" "A fingere di stare bene con me?" "Cosa? Io non..." "Senti Swarna...so bene che preferiresti stare con Leonardo che con me in questo momento, non c'è bisogno di fingere quando siamo fra noi" "Ma io non sto fingendo " "Ho saputo da Amanda che sei passata dal Babilonia oggi e c'era anche Leonardo. Stamattina potevi anche salutarlo, ho visto come tenevi il broncio perché non potevi corrergli dietro. Non c'è bisogno che continui a mettere in scena questo finto vittimismo, come sei intrappolata tu in questa situazione, lo sono anch'io...ma per Bella questo e altro." Spalanco gli occhi. "Io voglio un gran bene a Leonardo, non ho..." "Ma per favore Swarna! Non hai resistito 24 ore e sei voluta andare al Babilonia pur di vederlo!" "Sono andata al Babilonia per pranzo perché volevano andare lì i ragazzi del team!" "Non ci credi neanche a tu a quello che stai dicendo " "Chiama la signorina Gambino e chiediglielo!" "Non ho bisogno di chiamare lei, lo vedo già dai tuoi occhi che fremi per tornare da lui!" Grida Jamal battendo un pugno sul bancone. "Sai che ti dico? Vaffanculo! Non sai niente di me!" Grido a mia volta uscendo dalla cucina. "Ecco...vai, scappa" Mi riaffaccio in cucina e urlo con le lacrime "E i fiori che mi hai strappato dalle mani per darli a Sonia, me li avevano regalati i ragazzi del team e io ero così eccitata che il mio unico pensiero è stato quello di raggiungerti e farteli vedere, nonostante tu non ti sia minimamente interessato al mio primo giorno di lavoro e sapevi quanto ero agitata per questo giorno!" Vado via dalla cucina singhiozzando mentre sento altri pugni e io sbatto la porta di camera mia. Mi accovacciato per terra ai piedi del letto e continuo a piangere..."Io ci sto provando così tanto..." piagnucolo non dandomi pace. Piango tutte le lacrime che ho per un tempo indeterminato e rimango immobile a fissare la porta che all'improvviso viene aperta e trovo Jamal vestito. "Vado al locale" m'informa freddo per poi andare via. Tiro un cuscino contro la porta e resto immobile pur non cedere all'istinto di spaccare qualcosa in testa a Jamal. "Insensibile, stronzo, maleducato, cafone..." borbotto stringendo i pugni. Appena sento la porta, mi rialzo e torno in cucina. "Cretino, imbecille, apatico..." continuo ad insultarlo mentre sento suonare alla porta. Per fortuna è Dolores con Bella. La prendo subito in braccio e me la coccolo...ho più bisogno io di coccole che lei. "Grazie Dolores" la ringrazio mentre mi sorride ed esce di casa. "Ti sei divertita con Dolores?" Chiedo a Bella saltellando. Lei grida felice e deduco che si sia molto divertita. "Che puzzola!" Esclamo odorando le sue ascelle. "Subito a fare il bagno!" Grido ridendo e correndo per il corridoio. La serata passa tranquilla e dopo il bagnetto a Bella, le ho dato il latte facendola poi crollare nella sua culla. Mi assicuro che Bella dorma e uscendo dalla stanzetta, entro in cucina per mangiare qualcosa... Apro il frigo e tiro fuori il tacchino, quando sento suonare alla porta. "Chi sarà a quest'ora?" Mi chiedo osservando l'orologio che segna le 10 di sera. Richiudo il frigo e posando il tacchino sul bancone, vado ad aprire. Quello che vedo mi fa spalancare gli occhi per il surreale, Leonardo sorregge Jamal che è ubriaco marcio. "Ho provato a chiamarti, non posso rimanere oltre...ho lasciato la serata per riportare Jamal" dice Leonardo scrollandosi Jamal che guarda attorno stranito. "Vai vai alla serata, ci penso io a Jamal" mi prendo carico di lui, facendolo appoggiare sulle mie spalle. "Ha gridato per tutto il locale che sono un rovinafamiglie e ripetuto almeno un centinaio di volte che siete sposati e avete una bambina" mi comunica Leonardo. "Mi dispiace così tanto" dico mortificata. "Non fa niente, è stata divertente. Io vado allora, va bene?" "Si si, grazie per averlo riportato a casa. Non so come avrebbe fatto a tornare" indico Jamal che scivola per terra ai miei piedi. "Chiamami se ti servirà qualcosa" dice Leonardo indietreggiando. "Certo, buona serata!" "Anche a te" mi deride lui entrando in ascensore. Io chiudo la porta mentre Jamal mugola "Perché io sono l'uomo di casa, un marito e un padre!" Sospiro ripensando ai complimenti che avevano fatto quelli del team per la serietà del signor Sabil.
   
 
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