Colore: verde.
Note: nessuna.
Non accade spesso che Bulma si allacci il grembiule alla vita. Nelle rare, rarissime occasioni in cui le pulsa la
vena culinaria, la scienziata ha col cibo la stessa reazione di un bambino alla prima nevicata dell’anno.
L’acqua che bolle nella pentola o il sale che si scioglie al calore della costata: anche questa è scienza.
Ha già affettato tre carote, due pomodori e miracolosamente neanche un dito della sua mano quando sotto al filo
della lama transita la capocchia verde e viola di un carciofo. Allora, come se fosse un manufatto alieno e non
un tipo di verdura terrestre acquistabile al banco dell’ortofrutta sotto casa (ma che ne sa, lei, ché a far la
spesa ha sempre spedito Trunks?), Bulma si blocca e alza il gambo all’altezza degli occhi.
Lo sta ancora contemplando quando di lì a dieci minuti Vegeta compare in cucina a prelevare una bibita dal
frigo. Bulma storna l’attenzione verso di lui, verso il suo collo avvolto da un asciugamano e la sua sempiterna
chioma a porcospino. Le dà le spalle, perciò non può vederla mentre sovrappone la testa del carciofo alla sua
fino a farle combaciare alla perfezione.
«Bulma, qui c’è odore di bruciato...»
Irto di spine, eppure dal cuore tenero. Sapore dolceamaro nascosto sotto a una corazza che all’occhio sembra
impenetrabile. Simili in tutto, fuori come dentro.
«Bulma, che diamine stai facendo?!»
Quando l’interpellata ritocca terra, si ritrova in una stanza avvolta in una nuvola di fumo, con Vegeta che
spalanca la finestra, accorre a togliere la piastra dal fuoco e cerca di scollare il pezzo di carbone in cui la
bistecca si è trasformata.
E anche stasera take-away sia.
~fin~
Angolino d’autrice:
Miss Cena al Microonde e Papà Carciofo. Che coppia.
P.S. Sono viva e vègeta! Yupee!