Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: bimbarossa    28/02/2021    2 recensioni
Opinioni, pregiudizi, punti di vista, tutto ciò che passa per la mente di chi si imbatte in coloro che sono il futuro di Casa Stark.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Rickon Stark, Robb Stark, Sansa Stark
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ned era invecchiato più in quei pochi giorni che nei nove anni in cui non si erano visti, dopo la ribellione delle piovre.

Robert avrebbe voluto dire qualcosa che facesse stare meglio l'amico di una vita e sua moglie, ma cosa si diceva in questi casi?

Il ragazzino non si era ancora svegliato dopo la tremenda caduta dalla torre, e Catelyn stava per l'intero giorno al suo capezzale, mentre quel grosso meta-lupo grigio non faceva altro che ululare tutte le notti.

Sicuramente quella disgrazia era un presagio nefasto, un segno che gli dei stavano preparando qualcosa di sinistro per lui e per la sua famiglia, di questo Robert ne era certo da un pezzo. La guerra era alla porte, per questo era andato fin lassù, in quel cazzo di buco di culo di Nord a prendersi Ned per aiutarlo. Ed ora quell'incidente inspiegabile.

Come ogni mattina faceva visita al ragazzo.

Vicino a Catelyn aleggiava come un gufo il maestro di Grande Inverno, sussurrandole parole che Robert non poteva e non voleva sentire. Gli bastava lo sguardo allucinato della donna, i capelli rossi arruffati e il vestito scuro spiegazzato per afferrare tutto ciò che c'era da sapere.

In quel momento con lei nella stanza c'erano le due figlie, una seduta accanto all'altra, gli occhi rossi di pianto e l'aria pallida.

Per un attimo, forse per un gioco di ombre, al suo sguardo acquoso e appannato i due volti delle ragazze di Ned si sovrapposero fino a diventarne uno solo, un volto spavaldo ma gentile, fiero ma nobile, selvaggio ma impassibile e pieno di segreti. Un volto che conosceva bene. Un volto ancora amatissimo.

Poi, in un battito di ciglia, l'illusione cadde, si sciolse, si spaccò in tanti pezzi, e le due giovani tornarono ad essere quelle che erano.

Dirigendosi verso i quartieri dove stavano Cersei e i ragazzi pensò che chissà, forse in futuro, se le cose sarebbero andate come dovevano andare, avrebbe avuto una nipote in cui avrebbe potuto vedere davvero qualcosa di Lyanna, un luccichio degli occhi, un sorriso, o il modo in cui avrebbe cavalcato.

Sì, un giorno, se gli dei fossero stati buoni.

“Non dirmi che sei già ubriaco di prima mattina.” La voce di sua moglie aveva un che di sottile e malevolo, come un ago pronto ad essere infilato sotto la pelle. “Il fanciullo come sta?”

“Sicuramente è spacciato.” Robert era troppo ubriaco per zittire quello stronzetto di suo figlio. E poi Joffrey non aveva tutti i torti.

“Ancora vivo, ma con la schiena spezzata.” Il vino gli stava impastando la lingua, facendogli dire cose che non era tanto sicuro di pensare. “Abbattiamo i nostri cavalli quando si azzoppano, e uccidiamo i nostri cani quando diventano ciechi. Ma siamo troppo deboli per essere ugualmente misericordiosi verso i nostri figli storpiati.”

“Hai ragione, padre.” Joffrey si mise a tagliare la carne di cinghiale con insolito buonumore. “La pietà è la virtù più importante di un re.”

  
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